di: Marco La Rosa
"Veritas filia temporis", lo abbiamo adottato come nostro motto (massima morale o proverbiale). Più che motto vogliamo definirlo "monito" ( avvertimento severo, perentorio, da ricordare).
"Veritas filia temporis", lo abbiamo adottato come nostro motto (massima morale o proverbiale). Più che motto vogliamo definirlo "monito" ( avvertimento severo, perentorio, da ricordare).
Notoriamente
viene attribuito a Sir Francis Bacon ( Londra, 1561-1626), in realtà la prima prova scritta è
a favore di Aulo Gellio ( Roma, 125-180 d.C.), in Noctes Atticae (Liber XII -
11,7).
Il detto
viene riportato con queste parole, ma la frase scritta da Gellio suona: "Alius quidam veterum poetarum, cuius
nomen mihi nunc memoriae non est, veritatem temporis filiam esse dixit."
(=Un vecchio poeta, di cui non ricordo il nome, affermò che la verità è
figlia del tempo).
Quindi
potremmo tranquillamente andare ancora più indietro nel tempo.
Il tempo è padre di tutto, non solo della verità.
Esso è come un fiume, arriva sempre al mare.
La verità nuota tra i suoi flutti, viene trascinata ma prima o poi
viene catturata da chi la cerca, altre volte si arena e casualmente viene
ritrovata.
Nessuno
la possiede, non ha padroni, è la cosa più libera dell'Universo. Non la si può comprare, non ha prezzo.
Dicono
che sia la più "dura conquista", perché pare che nessun "umano" sia mai riuscito a
tenersela, dopo averla trovata. Devi costantemente inseguirla, e quando credi
di averla raggiunta, capisci che era solo un miraggio, e via di nuovo a
correrle dietro.
Eppure
oggi , vedo persone di ogni ceto o categoria, che vivono convinti di essere i
"padroni della verità".
Non si affannano
più ad inseguirla, la loro vita
si è "ancorata"
all'illusione di possederla.
Mi guardo
intorno con stupore e rammarico, siamo tutti contro tutti; tutti abbiamo la
"verità" e la sbandieriamo come
un trofeo vinto in competizione. La verità è a brandelli ! poichè tutti ne abbiamo un
pezzettino! Ma come facciamo a capirci qualcosa? Tutti abbiamo un tassello del
puzzle, ma nessuno fa il minimo sforzo per cooperare e mettere insieme il
"quadro".
Allora
rifletto, e capisco perché il mondo come lo conosciamo, è fermo, immobile nel tempo. Capisco perché non abbiamo fatto tesoro della saggezza di Socrate,
Platone, Gellio e Bacon, stiamo
involvendo, in tutto e per tutto.
La
competizione ha preso il sopravvento, il
profitto esasperato unito all'ego, ci ha fatto dimenticare che il vero
progresso, passa solamente per la strada della "cooperazione".
" La
vera saggezza sta in colui che sa di non sapere" ( Socrate 470 - 399 a.C.)
2 commenti:
Meravigliosa riflessione e spiegazione. La verità dunque non esiste o coesiste in ognuno di noi servendosene per quel che occorre a placare il ptoprio dubbio nel bisogno della momentanea verità. È una saggia risposta quella di Gellio, ci insegna, che poiché la verità è astratta e inafferabile, bisogna essere molto coerenti con se stessi, più hai credibilità in te, più sei saggio, più non hai bisogno di rincorrere nessuna verità. Tu sei la propria verità e ne fai uso con la giusta misura.
Bellissima!
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