IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens
VIDEO TRAILER

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO
VIDEO SINOSSI DELL' UOMO KOSMICO
Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

lunedì 27 agosto 2012

IL RISCATTO DI DON CHISCIOTTE



Quante volte ci siamo sentiti come Don Chisciotte nella nostra vita? Quante volte abbiamo combattuto contro mulini a vento? Quante volte avremmo voluto gettare la spugna e dire: Basta ! Al diavolo tutto e tutti !
Credo che oggi più che mai, vedendo il mondo che ci circonda, sia sempre più facile scoraggiarci da qualsiasi pensiero o atto altruista.
Il ”Mondo Rovesciato” ha praticamente preso il sopravvento, lo abbiamo detto e ribadito più volte. La nostra “volontà” per un radicale cambiamento della società in cui viviamo,  è ormai ridotta al lumicino.
Ma ecco, in questi momenti,   io ricorro come i personaggi dei video-games, alla “pozione magica” che rivitalizza il mio spirito e la mia determinazione, per proseguire  la “RIVOLUZIONE”.
Questa “pozione”  io la ricerco e la trovo nelle gesta, negli scritti e nelle canzoni di persone che hanno avuto la volontà e il coraggio di essere veramente “RIVOLUZIONARI”, di mente e di fatto.
( Significato di RIVOLUZIONE :  1 - Rovesciamento radicale di un ordine politico-istituzionale costituito;
2 estens -  Trasformazione che si verifica in un settore d'attività o che investe la mentalità, la morale: r. tecnologica; r. dei costumi; innovazione culturale di vasta portata).
Come vedete, essere “rivoluzionari” non vuol dire necessariamente imbracciare le armi, ma ognuno, secondo le sue attitudini, può e deve “rivoluzionare” prima se stesso e poi insegnarlo agli altri:

 
“La vera rivoluzione deve cominciare dentro di noi.”
 (Ernesto Che Guevara de la Serna)



Cosi poi, ho scoperto che Francesco Guccini, aveva riscattato tutti i Don Chisciotte che albergano dentro di noi….e allora non mi stanco mai di ascoltarlo in questa canzone che è un po’ il mio inno preferito.
Voglio condividere tutto questo con chiunque di Voi …almeno per una volta si sia sentito così….
Marco La Rosa 

TESTO DELLA CANZONE : “DON CHISCIOTTE” di Francesco Guccini (2000)

“ Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...  

[ Sancho Panza ] 
Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...  

[ Don Chisciotte ] 
Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...  

[ Sancho Panza ]  

A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame !  

[ Don Chisciotte ] 
Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...  

[ Sancho Panza ] 
Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?  

[ Don Chisciotte ] 
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?  

[ Insieme ] 
Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte ! “ 

di: Francesco Guccini. 

 

sabato 25 agosto 2012

LE MISTERIOSE SFERE DI COSTA RICA


     

ESPERTO ITALIANO CHIAMATO A STUDIARE LE MISTERIOSE SFERE DI COSTA RICA

Emiliano Antonelli è stato scelto da curatori del Museo Nacional di Costa Rica per uno studio delle misteriose sfere di pietra immortalate  anche nel film 'I predatori dell'Arca perduta". La ricerca su questi artefatti precolombiani, alcuni pesanti anche 16 tonnellate, è iniziata ieri a Osa, nel sud del paese centroamericano.
Le sfere, circa 300, possono essere dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
Antonelli è anche restauratore ed è presidente del Consorzio Conservazione e Restauro di Monumenti e Opere d'arte (Croma) a Roma. Analizzerà lo stato delle sfere ed elaborerà le raccomandazioni necessarie sul loro restauro e sul controllo di agenti atmosferici e ambientali che potrebbero danneggiarle. Questi globi di pietra sono stati analizzati scientificamente per la prima volta nel 1930 e secondo gli studiosi sono stati scolpiti approssimativamente nel 600 dopo Cristo, ma si ignora il perché. Alcuni libri sull'argomento associano le misteriose sfere al continente perduto, di Atlantide che potrebbe essere sprofondato dove oggi sono i Caraibi, o ne attribuiscono la creazione a possibili visitatori extraterrestri. Ma la tecnica usata per scolpirle pur essendo ancora un parziale mistero, pare essere  simile a quella della ceramica delle culture precolombiane. La presenza di Antonelli in Costarica si deve allo scultore costaricano Jimenes Deredia che lo ha contattato durante una sua mostra esposta al Foro Romano nel 2009. Il governo di San Josè attende ora che l'Unesco approvi il suo progetto di parco delle sfere precolombiane chiamato: "Pienezza sotto il cielo".


http://www.ilfattoquotidiano.it

Da: antikitera.net

martedì 21 agosto 2012

NOI, POPOLO DI STRUZZI !



TENERE LA TESTA SOTTO LA SABBIA E’ COMODO E FACILE.
PRENDERE COSCIENZA ATTIVA DI QUELLO CHE SUCCEDE NEL MONDO, FUORI DAL NOSTRO ORTICELLO, E’ DIFFICILE, FATICOSO E SPESSO PERICOLOSO.
MA SE VOGLIAMO CHE I NOSTRI FIGLI E NIPOTI ABBIANO ANCORA UN FUTURO, DOBBIAMO SVEGLIARCI, INDIGNARCI ED IMBRACCIARE LE “ARMI” CHE PIU’ CI COMPETONO PER RICONQUISTARE LA LIBERTA’ E RISTABILIRE I CONFINI DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE.

L’attacco alla Repubblica dell’Ecuador. Ecco il perché di Londra.
19 agosto 2012  Autore Nicoletta Forcheri
Fonte: sergiodicorimodiglianji.blogspot.it *  Articolo di Sergio Di Cori Modigliani
DA: STAMPA LIBERA

Oggi parliamo di geo-politica e di libera informazione in rete.
 Tutto ciò che sta accadendo oggi, tecnicamente (nel senso di “politicamente”) è iniziato il 12 dicembre del 2008. Secondo altri, invece, sarebbe iniziato nel settembre di quell’anno. Ma ci volevano almeno quattro anni prima che l’onda d’urto arrivasse in Europa e in Usa.
 Forse è meglio cominciare dall’inizio per spiegare gli accadimenti.
 Anzi, è meglio cominciare dalla fine.
 Con qualche specifica domanda, che –è molto probabile- pochi in Europa si sono posti.

 Mi riferisco qui alla questione di Jules Assange, wikileaks, e la Repubblica di Ecuador. Perché il caso esplode, oggi?
 Perché, Jules Assange, ha scelto un minuscolo, nonché pacifico, staterello del Sudamerica che conta poco o nulla?
 Come mai la corona dell’impero britannico perde la testa e si fa prendere a schiaffi davanti al mondo intero da un certo signor Patino, ministro degli esteri ecuadoregno, per gli euro-atlantici un vero e proprio Signor Nessuno, il quale ha dato una risposta alla super elite planetaria (cioè il Foreign Office di Sua Maestà) tale per cui, cinque anni fa avrebbe prodotto soltanto omeriche risate di pena e disprezzo, mentre oggi li costringe ad abbozzare, ritrattare, scusarsi davanti al mondo intero?
 Perché l’Ecuador? Perché, adesso?
Tutto era più che prevedibile, nonché scontato.
Intendiamoci: era scontato in tutto il continente americano, in Australia, Nuova Zelanda, Danimarca, paesi scandinavi. In Europa e a Washington pensavano che il mondo fosse lo stesso di dieci anni fa.
Perché l’Europa –e soprattutto l’Italia- è al 100% eurocentrica, vive sotto un costante bombardamento mediatico semi-dittatoriale, non ha la minima idea di ciò che accade nel resto del mondo, ma (quel che più conta) pensa ancora come nel 1812, ovvero: “se crolla l’Europa crolla il mondo intero; se crolla l’euro e l’Europa si disintegra scompare la civiltà nel mondo” e ragiona ancora in termini coloniali.
Ma il mondo non funziona più così.
In Italia, ad esempio, nessuno è informato sulla zuffa (che sta già diventando rissa) tra il Brasile e l’Onu, malamente gestita da Christine Lagarde, la persona che presiede il Fondo Monetario Internazionale, e che ruota intorno all’applicazione base di un concetto formale, banale, quasi sciocco, ma che potrebbe avere ripercussioni psico-simboliche immense: l’Italia è stata ufficialmente retrocessa. Non è più l’ottava potenza al mondo, bensì la nona. E’ stata superata dal Brasile. Quindi al prossimo G8 l’Italia non verrà invitata, ma ci andrà il Brasile. Da cui la scelta di abolire il G8 trasformandolo in G10 standard. Si stanno scannando.
 La prima notizia Vera (per chi vuole ricavare informazioni reali dal mondo reale) è questa: “L’Europa, con l’Inghilterra e Germania in testa, non possono (non vogliono) accettare il trionfo keynesiano del Sudamerica e la loro irruzione nel teatro della Storia come soggetti politici autonomi. Per loro vale il principio per cui “che se ne stiano a casa loro, non rompano, e ringrazino il cielo che li facciamo anche sopravvivere, come facciamo con gli africani. Altrimenti, da quelle parti, uno per uno faranno la fine di Gheddafi”. Il messaggio in sintesi è questo.
 Dal Sudamerica negli ultimi quaranta giorni sono arrivati tre potentissimi messaggi in risposta: niente è stato pubblicizzato in Europa. Tanto meno l’ultimo (il più importante) in data 3 agosto, se non altro per il fatto che era in diretta televisiva dalla sede di New York del Fondo Monetario Internazionale. Nessuno lo ha trasmesso in Europa, ad esclusione del Regno di Danimarca. E così, preso atto che esiste una compattezza mediatica planetaria di censura, e avendo preso atto che se non se ne parla la televisione, non c’è in rete e non si trovano notizie su wikipedia, allora vuol dire che non esiste, il Sudamerica ha scelto il palcoscenico mediatico globale più intelligente in assoluto: il cuore della finanza oligarchica planetaria, la city di Londra.
 E adesso veniamo ai fatti.
Jules Assange, il 15 giugno del 2012 capisce che per lui è finita. Si trova a Londra. Gli agenti inglesi l’arresteranno la settimana dopo, lo porteranno a Stoccolma, dove all’aeroporto non verrà prelevato dalle forze di polizia di Sua Maestà la regina di Svezia, bensì da due ufficiali della Cia, e un diplomatico statunitense, i quali avvalendosi di specifici accordi formali sanciti tra le due nazioni farà prevalere il “diritto di opzione militare in caso di conflitto bellico dichiarato” sostenendo che Jules Assange è “intervenuto attivamente” all’interno del conflitto Nato-Iraq mentre la guerra era in corso. Lo porteranno direttamente in Usa, nello Stato del Texas, dove verrà sottoposto a processo penale per attività terroristiche, chiedendo per lui l’applicazione della pena di morte sulla base dell’applicazione del Patriot Act Law. Si consulta con il suo gruppo, fanno la scelta giusta dopo tre giorni di vorticosi scambi di informazioni in tutto il pianeta. “vai all’ambasciata dell’Ecuador a piedi, con la metropolitana, stai lì”. Alle 9 del mattino del 19 giugno entra nell’ambasciata dell’Ecuador. Nessuna notizia, non lo sa nessuno. Il suo gruppo apre una trattativa con gli agenti inglesi a Londra, con gli svedesi a Stoccolma e con i diplomatici americani a Rio de Janeiro. Raggiungono un accordo: “evitiamo rischio di attentati e facciamo passare le olimpiadi, il 13 agosto se ne può andare in Sudamerica, facciamo tutto in silenzio, basta che non se ne parli”. I suoi accettano, ma allo stesso tempo non si fidano (giustamente) degli anglo-americani. Si danno da fare e mettono a segno due favolosi colpi. Il primo avviene il 3 agosto, il secondo il 4.
Il 3 agosto 2012, con un anticipo rispetto alla scadenza di 16 mesi, la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner, si presenta alla sede di Manhattan del Fondo Monetario Internazionale accompagnata dal suo ministro dell’economia e dal ministro degli esteri ecuadoregno, Patino, in rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta per Alianza Laburista Bolivariana America”) l’unione economica tra Ecuador, Colombia e Venezuela. In tale occasione, la Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12 miliardi di euro intestato al Fondo Monetario Internazionale con scadenza 31 dicembre 2013, che il governo argentino ha versato poche ore prima. “Con questa tranche, la Repubblica Argentina ha dimostrato di essere solvibile, di essere una nazione responsabile, attendibile e affidabile per chiunque voglia investire i propri soldi. Nel 2003 andammo in default per 112 miliardi di dollari, ma ci rifiutammo di chiedere la cancellazione del debito: scegliemmo semplicemente la dichiarazione ufficiale di bancarotta e chiedemmo dieci anni di tempo per restituire i soldi a tutti, compresi gli interessi. Per dieci, lunghi anni, abbiamo vissuto nel limbo. Per dieci, lunghi anni, abbiamo protestato, contestato e combattuto contro le decisioni del Fondo Monetario Internazionale che voleva imporci misure restrittive di rigore economico sostenendo che fosse l’unica strada. Noi abbiamo seguito una strada diversa, opposta: quella del keynesismo basato sul bilancio sociale, sul benessere equo sostenibile e sugli investimenti in infrastrutture, ricerca, innovazione, investendo invece di tagliare. Abbiamo risolto i nostri problemi. Ci siamo ripresi. Non solo. Siamo oggi in grado di saldare l’ultima tranche con 16 mesi di anticipo. Le idee del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in materia economica sono idee errate, sbagliate.
Lo erano allora lo sono ancor di più oggi: Chi vuole operare, imprendere, creare lavoro e ricchezza, è benvenuto in Argentina: siamo una nazione che ha dimostrato di essere solvibile, quindi pretendiamo rispetto e fedeltà alle norme e alle regole, da parte di tutti, dato che abbiamo dimostrato, noi per primi, di rispettare i dispositivi del diritto internazionale……” ecc.
Subito dopo (cioè 15 minuti dopo) la Kirchner ha presentato una denuncia formale contro la Gran Bretagna e gli Usa al WTO (World Trade Organization) la più importante associazione planetaria di scambi commerciali coinvolgendo il Fondo Monetario Internazionale grazie ai files messi a disposizione da Wikileaks, cioè Assange.
L’Argentina ha saldato i debiti, ma adesso vuole i danni. Con gli interessi composti. “Volevano questo, bene, l’hanno ottenuto. Adesso che paghino”. E’ una lotta tra la Kirchner e la Lagarde. Le due Cristine duellano da un anno impietosamente. Grazie (o per colpa) di Assange, dato che il suo gruppo ha tutte le trascrizioni di diverse conversazioni in diverse cancellerie del globo, che coinvolgono gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, la Germania, il Vaticano, dove l’economia la fa da padrone: Osama Bin Laden è stato mandato in soffitta e sostituito da John Maynard Keynes, lui è diventato il nemico pubblico numero uno delle grandi potenze; in queste lunghe conversazioni si parla di come mettere in ginocchio le economie sudamericane, come portar via le loro risorse energetiche, come impedir loro di riprendersi e crescere, come fare per impedire ai loro governi di far passare i piani economici keynesiani applicando invece i dettami del Fondo Monetario Internazionale il cui unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali inglesi. Gran parte dei file già resi pubblici su internet. Gran parte dei file, gentilmente offerti da Assange all’ambasciatore in Gran Bretagna dell’Ecuador, il quale -siamo sempre il 3 agosto a New York- ricorda chi rappresenta e che cosa ha fatto l’Ecuador, ovvero la prima nazione del continente americano, e unica nazione nel mondo occidentale dal 1948, ad aver applicato il concetto di “debito immorale” ovvero “il rifiuto politico e tecnico di saldare alla comunità internazionale i debiti consolidati dello Stato perché ottenuti dai precedenti governi attraverso la corruzione, la violazione dello Stato di Diritto, la violazione di norme costituzionali”. Il 12 dicembre del 2008, infatti, il neo presidente del governo dell’Ecuador Rafael Correa (pil intorno ai 50 miliardi di euro, pari a 30 volte di meno dell’Italia) dichiara ufficialmente in diretta televisiva in tutto il continente americano (l’Europa non ha mai trasmesso neppure un fotogramma e difficilmente si trova nella rete europea materiale visivo) di “aver deciso di cancellare il debito nazionale considerandolo immondo, perché immorale; hanno alterato la costituzione per opprimere il popolo raccontando il falso. Hanno fatto credere che ciò che è Legge, cioè legittimo, è giusto. Non è così: da oggi in terra d’Ecuador vale il nuovo principio costituzionale per cui ciò che è giusto per la collettività allora diventa legittimo”.
Cifra del debito: 11 miliardi di euro. Il Fondo Monetario Internazionale fa cancellare l’Ecuador dal novero delle nazioni civili: non avrà mai più aiuti di nessun genere da nessuno “Il paese va isolato” dichiara Dominique Strauss Kahn, allora segretario del Fondo Monetario.. Il paese è in ginocchio. Il giorno dopo, Hugo Chavez annuncia ufficialmente che darà il proprio contributo dando petrolio e gas gratis all’Ecuador per dieci anni. Quattro ore più tardi, il presidente Lula annuncia in televisione che darà gratis 100 tonnellate al giorno di grano, riso, soya e frutta per nutrire la popolazione, finche la nazione non si sarà ripresa. La sera, l’Argentina annuncia che darà il 3% della propria produzione di carne bovina di prima scelta gratis all’Ecuador per garantire la quantità di proteine per la popolazione. Il mattino dopo, in Bolivia, Evo Morales annuncia di aver legalizzato la cocaina considerandola produzione nazionale e bene collettivo. Tassa i produttori di foglie di coca e offre all’Ecuador un prestito di 5 miliardi di euro a tasso zero restituibile in dieci anni in 120 rate. Due giorni dopo, l’Ecuador denuncia la United Fruit Company e la Del Monte & Associates per “schiavismo e crimini contro l’umanità”, nazionalizza l’industria agricola delle banane (l’Ecuador è il primo produttore al mondi di banane) e lancia un piano nazionale di investimento di agricoltura biologica ecologica pura. Dieci giorni dopo, i verdi bavaresi, i verdi dello Schleswig Holstein, in Italia la Conad, e in Danimarca la Haagen Daaz, si dichiarano disponibili a firmare subito dei contratti decennali di acquisto della produzione di banane attraverso regolari tratte finanziarie pagate in euro che possono essere scontate subito alla borsa delle merci di Chicago. Il 20 dicembre del 2008, facendosi carico della protesta della United Fruit Company, il presidente George Bush (già deposto ma in carica formale fino al 17 gennaio 2009) dichiara “nulla e criminale la decisione dell’Ecuador” annunciando la richiesta di espulsione del paese dall’Onu: “siamo pronti anche a una opzione militare per salvaguardare gli interessi statunitensi”. Il mattino dopo, il potente studio legale di New York Goldberg & Goldberg presenta una memoria difensiva sostenendo che c’è un precedente legale. Sei ore dopo, gli Usa si arrendono e impongono alla comunità internazionale l’accettazione e la legittimità del concetto di “debito immorale”. La United Fruit company viene provata come “multinazionale che pratica sistematicamente la corruzione politica” e condannata a pagare danni per 6 miliardi di euro.

Da notare che il “precedente legale” (tuttora ignoto a gran parte degli europei) è datato 4 gennaio 2003 a firma George Bush. Eh già. E’ accaduto in Iraq, che in quel momento risultava “tecnicamente” possedimento americano in quanto occupato dai marines con governo provvisorio non ancora riconosciuto dall’Onu. Saddam Hussein aveva lasciato debiti per 250 miliardi di euro (di cui 40 miliardi di euro nei confronti dell’Italia grazie alle manovre di Taraq Aziz, vice di Hussein e uomo dell’opus dei fedele al vaticano) che gli Usa cancellano applicando il concetto di “debito immorale” e quindi aprendo la strada a un precedente storico recente. Gli avvocati newyorchesi dell’Ecuador offrono al governo americano una scelta: o accettano e stanno zitti oppure se si annulla la decisione dell’Ecuador allora si annulla anche quella dell’Iraq e quindi il tesoro Usa deve pagare subito i 250 miliardi di euro a tutti compresi gli interessi composti per quattro anni. Obama, non ancora insediato ma già eletto, impone a Bush di gettare la spugna. La solida parcella degli avvocati newyorchesi viene pagata dal governo brasiliano.
 Nasce allora il Sudamerica moderno.
 E cresce e si diffonde il mito di Rafael Correa, presidente eletto dell’Ecuador. Non un contadino indio come Morales, un sindacalista come Lula, un operaio degli altiforni come Chavez. Tutt’altra pasta. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia caraibica, è un intellettuale cattolico. Laureato in economia e pianificazione economica a Harvard, cattolico credente e molto osservante, si auto-definisce “cristiano-socialista come Gesù Cristo, sempre schierato dalla parte di chi ha bisogno e soffre”. Il suo primo atto ufficiale consiste nel congelare tutti i conti correnti dello Ior nella banche cattoliche di Quito e tale cifra viene dirottata in un programma di welfare sociale per i ceti più disagiati. Fa arrestare l’intera classe politica del precedente governo che viene sottoposta a regolare processo. Finiscono tutti in carcere, media di dieci anni a testa con il massimo rigore. Beni confiscati, proprietà nazionalizzate e ridistribuite in cooperative agricole ecologiche. Invia una lettera a papa Ratzinger dove si dichiara “sempre umile servo di Sua Illuminata Santità” dove chiede ufficialmente che il vaticano invii in Ecuador soltanto “religiosi dotati di profonda spiritualità e desiderosi di confortare i bisognosi evitando gli affaristi che finirebbero sotto il rigore della Legge degli uomini”.
 Tutto ciò lo si può raccontare oggi, grazie alla bella pensata del Foreign Office, andati nel pallone. In tutto il pianeta Terra, oggi, si parla di Rafael Correa, dell’Ecuador, del debito immorale, del nuovo Sudamerica che ha detto no al colonialismo e alla servitù alle multinazionali europee e statunitensi.
 In Italia lo faccio io sperando di essere soltanto uno dei tanti.
 Questo, per spiegare “perché l’Ecuador”.
 E’ un chiaro segnale che il gruppo di Assange sta dando a chi vuol capire e comprendere che TINA è un Falso. Non è vero che non esiste alternativa. Per 400 anni, da quando gli europei scoprirono le banane ricche di potassio, gli ecuadoregni hanno vissuto nella povertà, nello sfruttamento, nell’indigenza, mentre per centinaia di anni un gruppo di efferati oligarchi si arricchiva alle loro spalle. Non è più così. E non lo sarà mai più. A meno che non finiscano per vincere Mitt Romney, Mario Draghi, Mario Monti, David Cameron e l’oligarchia finanziaria. L’esempio dell’Ecuador è vivo, può essere replicato in ogni nazione africana o asiatica del mondo.
 Anche in Europa.
 Per questo Jules Assange ha scelto l’Ecuador.
 Ma non basta.
 Il colpo decisivo al sistema viene dato da una notizia esplosiva resa pubblica (non a caso) il 4 agosto del 2012. “Jules Assange ha firmato il contratto di delega con il magistrato spagnolo Garzòn che ne rappresenta i diritti legali a tutti gli effetti e in ogni nazione del globo”.
 Ma chi è Garzòn?
 E’ il nemico pubblico numero uno della criminalità organizzata.
 E’ il nemico pubblico numero uno dell’opus dei.
 E’ il più feroce nemico di Silvio Berlusconi.
 E’ in assoluto il nemico più pericoloso per il sistema bancario mondiale.
Magistrato spagnolo con 35 anni di attività ed esperienza alle spalle, responsabile della procura reale di Madrid, ha avuto tra le mani i più importanti processi spagnoli degli ultimi 25 anni. Esperto in “media & finanza” e soprattutto grande esperto in incroci azionari e finanziari, salì alla ribalta internazionale nel 1993 perché presentò all’interpol una denuncia contro Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri (chiedendone l’arresto) relativa a Telecinco, Pentafilm, Fininvest, reteitalia e Le cinq da cui veniva fuori che la Pentafilm (Berlusconi e Cecchi Gori soci, cioè Pd e PDL insieme) acquistava a 100 $ i diritti di un film alla Columbia Pictures che rivendeva a 500$ alla telecinco che li rivendeva a 1000$ a rete Italia che poi in ultima istanza vendeva a 2000$ alla Rai, in ben 142 casi tre volte: li ha venduti sia a Rai1 che a Ra2 che a Rai3. Lo stesso film. Cioè la Rai (ovvero noi) ha pagato i diritti di un film 20 volte il valore di mercato e l’ha acquistato tre volte, così tutti i partiti erano presenti alla pari. Quando si arrivò al nocciolo definitivo della faccenda, Berlusconi era presidente del consiglio, quindi Garzòn venne fermato dall’Unione Europea. Ottenne una mezza vittoria. Chiuse la telecinco e finirono in galera i manager spagnoli. Ma Berlusconi rientrò dalla finestra nel 2003 come Mediaset. Si riaprì la battaglia, Garzòn stava sempre lì. Nel 2006 pensava di avercela fatta ma il governo italiano di allora (Prodi & co.) aiutò Berlusconi a uscirne. Nel 2004 aprì un incartamento contro papa Woytila e contro il managament dello Ior in Spagna e in Argentina, in relazione al finanziamento e sostegno da parte del vaticano delle giunte militari di Pinochet e Videla in Sudamerica. Nel 2010 Garzòn si dimise andando in pensione ma aprì uno studio di diritto internazionale dedicato esclusivamente a “media & finanza” con sede all’Aja in Olanda. E’ il magistrato che è andato a mettere il naso negli affari più scottanti, in campo mediatico, dell’Europa, degli ultimi venti anni. In quanto legale ufficiale di Assange, il giudice Garzòn ha l’accesso ai 145.000 file ancora in possesso di Jules Assange che non sono stati resi pubblici. Ha già fatto sapere che il suo studio è pronto a denunciare diversi capi di stato occidentali al tribunale dei diritti civili con sede all’Aja. L’accusa sarà “crimini contro l’umanità, crimini contro la dignità della persona”.
La battaglia è dunque aperta.
 E sarà decisiva soprattutto per il futuro della libertà in rete.
 In Usa non fanno mistero del fatto che lo vogliono morto. Anche gli inglesi.
 Ma hanno non pochi guai perché, nel frattempo, nonostante sia abbastanza paranoico (e ne ha ben donde) Assange ha provveduto a tirar su un gruppo planetario che si occupa di contro-informazione (vera non quella italiana). I suoi esponenti sono anonimi. Nessuno sa chi siano. Non hanno un sito identificato. Semplicemente immettono in rete dati, notizie, informazioni, eventi. Poi, chi vuole sapere sa dove cercare e chi vuole capire capisce.
 Quando la temperatura si alza, va da sé, il tutto viene in superficie.
 E allora si balla tutti.
 In Sudamerica, oggi, la chiamano “British dance”.
 Speriamo soltanto che non abbia seguiti dolorosi o sanguinosi.
 Per questo Assange sta dentro l’ambasciata dell’Ecuador.
 Per questo Garzòn lo difende.
 Per questo, questa storia relativa al Sudamerica, va raccontata.
 Per questo l’Impero Britannico ha perso la testa e lo vuole far fuori.
 Perché Assange ha accesso a materiale di fonte diretta.
 E il solo fatto di dirlo, e divulgarlo, scopre le carte a chi governa, e ricorda alla gente che siamo dentro una Guerra Invisibile Mediatica.
 Non sanno come fare a fermare la diffusione di informazioni su ciò che accade nel mondo.
 Finora gli è andata bene, rimbecillendo e addormentando l’umanità.
 Ma nel caso ci si risvegliasse, per il potere sarebbero dolori davvero imbarazzanti.
 Wikileaks non va letto come gossip.
 Non lo è.
 C’è gente che per immettere una informazione da un anonimo internet point a Canberra, Bogotà o Saint Tropez, rischia anche la pelle.
 Questi anonimi meritano il nostro rispetto.
 E ci ricordano anche che non potremo più dire, domani “ma noi non sapevamo”.
 Chi vuole sapere, oggi, è ben servito. Basta cercare.
 Se poi, con questo Sapere un internauta non ne fa nulla, è una sua scelta.
 Tradotto vuol dire: finchè non mandiamo a casa l’immonda classe politica che mal ci rappresenta, le chiacchiere rimarranno a zero. Perché ormai sappiamo tutti come stanno le cose.
 Altrimenti, non ci si può lamentare o sorprendersi che in Italia nessuno abbia mai parlato prima dell’Ecuador, di Rafael Correa, di ciò che accade in Sudamerica, dello scontro furibondo in atto tra la presidente argentina e brasiliana da una parte e Christine Lagarde e la Merkel dall’altra.
 Perché stupirsi, quindi, che gli inglesi vogliano invadere un’ambasciata straniera?
 Non era mai accaduto neppure nei momenti più bollenti della cosiddetta Guerra Fredda.
 Come dicono in Sudamerica quando si chiede “ma che fanno in Europa, che succede lì?”
 Ormai si risponde dovunque “In Europa dormono. Non sanno che la vita esiste”. 

GRAZIE A: STAMPA LIBERA

venerdì 10 agosto 2012

CHI SEI , UOMO ?



Di Matteo Zavattaro

Capire quale sia la nostra destinazione , in relazione all'esistenza è compito di ogni essere.
Sotto riporto le illuminanti parole di un grande saggio.


Scoprire significa vedere quello che tutti vedono e pensare quello che nessuno ha ancora pensato. (A. von Szent-Gyorgyi)




O. M. Aïvanhov


“Colui che è nato una seconda volta è simile a una sorgente da cui sgorga acqua pura vicino alla quale vengono ad insediarsi piante, animali, uomini e un’intera civiltà. La sua religione è la vera religione dell’amore divino e della saggezza divina. L’universo è per lui il vero tempio di Dio di cui il sole è il grande sacerdote, mentre gli astri sono le luci della notte. Colui che è nato una seconda volta è riuscito ad aprire e a liberare dentro di sé tutti i canali sottili, in modo da assorbire le correnti celesti. Egli rappresenta il prisma perfetto che distribuisce le sette forze benefiche in tutto il suo essere e le proietta per il bene di coloro che lo circondano. Sa utilizzare il potere del fuoco sull’acqua. Studia la vera alchimia, la vera astrologia e la vera Cabala che si trovano innanzitutto all’interno di se stesso. È attento ad ogni suo gesto, ad ogni movimento del suo viso e del suo corpo, e sorveglia ogni sua parola per diventare un vero mago bianco. Infine, colui che è nato una seconda volta ha compreso la lezione delle api che ci forniscono un magnifico esempio di società superiore e che sanno preparare il miele: egli lavora per far sì che il concetto di fratellanza universale si diffonda sulla terra, e impara a preparare il miele spirituale nell’ambito della sua stessa vita.”

giovedì 9 agosto 2012

CANCRO: LA PRESTIGIOSA RIVISTA NATURE SVELA CHE LA CHEMIOTERAPIA NE RAFFORZA LA RESISTENZA



(AGI) - Parigi, 5 ago. 2012 - La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realta' puo' stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti.

La scoperta, "del tutto inattesa", e' stata pubblicata sulla rivista Nature ed' e' frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano cosi' difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzati gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Sono state scoperti "evidenti danni nel Dna" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantita' maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che "l'aumento della WNT16B...interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu' importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali...era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington La novita' conferma tra l'altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti hemioterapici. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. "I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro", si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: "Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante la chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo piu' cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio". (AGI) .

E NON IN ALTERNATIVA MA PRIMARIAMENTE NON SI DOVREBBE PIU’ USARE AFFATTO LA CHEMIO MA LE CURE ALTERNATIVE COME IL METODO DI BELLA, RICONOSCIUTO EFFICACE ANCHE DAL “IEO” (ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA). (NDR).




mercoledì 8 agosto 2012

EGITTO: IL MISTERO DELLA BARCA SOLARE PERDUTA.


di: Marco La Rosa

 Il sito di Abu Rawash si trova a otto chilometri a nord-ovest della piana di Giza,  contiene  evidenze archeologiche di un lunghissimo periodo che va dalla preistoria all'epoca copta.
Qui,  presso la necropoli  risalente al periodo arcaico e situata nella zona settentrionale della Mastaba numero sei , gli egittologi dell'Istituto Francese di Archeologia Orientale del Cairo (IFAO), hanno scoperto 11 pannelli in legno di una “barca funeraria”,  usata dagli antichi Egizi per trasportare l'anima del loro re defunto nell'aldilà.

Il legno ed i componenti del vascello, sono ben conservati, principalmente grazie al clima arido e desertico. Il Ministro di Stato per le Antichità Mohamed Ibrahim ha affermato che i primi studi dei pannelli lignei hanno rivelato che la barca apparteneva al Faraone Den, terzo re della prima dinastia, (Periodo Arcaico 3050 - 2995 A.C.),  la cui tomba però,  è stata trovata nella necropoli regale dei re della prima dinastia nella città dell'Alto Egitto di Abydos, quindi decisamente fuori sito. << Questa è una vera stranezza storico-archeologica,  per ora inspiegabile secondo i canoni egittologici ortodossi (ndr). Apre per noi, un interessante dibattito "eretico", che ci contrappone agli studiosi classici, ormai da molti anni. " Un sovrano non veniva mai separato dalla suo vascello solare, che doveva accompagnarlo nell'ultimo viaggio verso Osiride - Orione, verso il "vero" Duat dove il "Ba" poteva avere eccesso. Il fatto che la barca solare fosse sepolta assieme al "Ba" (parte di anima che si eleva verso il paradiso), nella Zona di Giza, dove sorgono le tre piramidi principali, che tra l'altro simboleggiano la cintura di Orione in terra, e che sono lo "stargate" per il Duat, è per noi ulteriore prova, che le tre grandi Piramidi di Giza, erano già presenti in situ da molti millenni e che venivano considerate ed utilizzate come "templi" sacri per l'ultimo viaggio.
Il "Ka" (parte di anima che restava in terra), poteva quindi essere sepolta insieme ai beni materiali terreni in altro sito, per la Prima Dinastia quindi, Abydos".
(Marco La Rosa)>>

A causa della sua giovane età, il re Den condivise il trono con la madre, Meritneith.  Si troverebbe scritto,  che Den fu comunque un sovrano “illuminato” ,  poiché durante il suo regno si visse in prosperità, e  molte innovazioni architettoniche, agrimensorie, scientifiche e ritualistiche,  sono state attribuite a lui. Egli fu il primo ad utilizzare granito nella costruzione e decorazione, e il pavimento della  sua tomba è miscelato in granito rosso e nero.
La barca funeraria è stata trasportata al Museo Nazionale della Civiltà egiziana (NMEC),  per il restauro e la ricostruzione. E’ prevista l’esposizione al pubblico nella “Nuova Sala del Nilo” nel corso del 2013.
Precedenti Storici:


 Nel 1954 lo storico e archeologo Kamal El-Malakh,  rinvenne le due barche solari della quarta dinastia del celeberrimo Faranone Khufu (IV Dinastia Antico Regno 2595 - 2567 A. C.) ,  all'interno di due pozzi accanto alla piramide. Una di queste barche è stata restaurata e ricostruita da Ahmed Youssef ed è stata esposta al pubblico nella  speciale costruzione vicino alla Grande Piramide. Il secondo vascello solare invece,  è rimasto nella fossa fino al 1992, quando un team archeologico giapponese, dopo un lungo e meticoloso studio di restauro e conservazione “in situ”,   ha iniziato la lunga e faticosa “estrazione” dei pannelli di cedro per la ricostruzione del vascello, al fianco dell’imbarcazione gemella. Questa operazione è ancora in corso, e dopo oltre vent’anni di “ stop and go”, per svariati motivi economico-politici, dovrebbe vedere la fine d’opera per il 2015 nel  Grande Museo Egizio (GEM) che si affaccerà sulla piana di Giza.
(TRADUZIONE ED ADATTAMENTO DI : MARCO LA ROSA - 2012)

Antikitera.net

martedì 7 agosto 2012

Vaticano: abrogato il nome di “Yahweh”, è poco cristiano

                               

Secondo recenti disposizioni del Vaticano, risalenti a fine giugno e contenute in una Lettera alle Conferenze Episcopali sul nome di Dio, l’impronunciabile nome ebraico di Dio (rappresentato dal tetragramma “YHWH”) non può più essere usato nelle preghiere e nella liturgia, dato che poco si adatta alla natura divina di Cristo affermata dal cattolicesimo.
Infatti, rassicurano le autorità vaticane, per fare in modo che “la Parola di Dio, scritta nei sacri testi, possa essere conservata e trasmessa in modo integrale e fedele, ogni traduzione moderna del libro della Bibbia punta ad essere una trasposizione fedele ed accurata dei testi originali”.
Pare infatti che in anni recenti prenda sempre più piede la tendenza ad utilizzare il termine ebraico per designare Dio, cosa di cui si dolgono le autorità vaticane, che sanciscono: “Nelle celebrazioni liturgiche, nelle canzoni e nelle preghiere il nome di Dio nella forma di tetragramma ‘YHWH’ non è da usare né da pronunciare”.
Per la traduzione della Bibbia il tetragramma deve essere invece reso con altre espressioni, quali Lord, Signore, Segingeur, Herr, Senor.
Questo cambiamento linguistico, apparentemente ozioso, si inserisce nel disegno generale di Benedetto XVI volto al ritorno ad una rigorosa tradizione e ad una riaffermazione della centralità dell’istituzione Chiesa.
Fonte: www.uaar.it
Da: Mauro Biglino
http://www.bibbia-alieni.it/?p=2593

SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA STORIA EVOLUTIVA DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA
DI MARCO LA ROSA
E' UN'EDIZIONE OMPHILABS
ACQUISTABILE DIRETTAMENTE DAL SITO OMPHILABS ED IN LIBRERIA



http://www.omphilabs.it/prod/L-UOMO-KOSMICO.htm

lunedì 6 agosto 2012

MONDO DI CARTONE




IL GIUDICE: " Si alla cura Di Bella perché lo dimostra lo IEO (ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA) " 
l'articolo é stato pubblicato sul sito on-line de "Il Giornale" ma é stato immediatamente rimosso dalla redazione, praticando una censura degna di un regime dittatoriale.  VERGOGNA ! 
ECCO PERCHÉ IL PROFITTO DELLA MEDICINA BUGIARDA E ASSASSINA IMPEDISCE L'ACCESSO ALLA CORRETTA INFORMAZIONE SULLA MEDICINA ALTERNATIVA CHE E' EFFICACE, RISOLUTIVA ED ECONOMICA CIOÈ AVULSA DAL PROFITTO, POICHÉ LA SALUTE É IL DIRITTO PIÙ SACRO E INVIOLABILE, AL PARI DELLA LIBERTÀ ! 
MA PURTROPPO UN MONDO DI MALATI CRONICI, FA PROSPERARE LE CASE FARMACEUTICHE CHE CONTROLLANO E VIGILANO FACENDO IN MODO CHE LA RICERCA MEDICA NON PROGREDISCA, ANZI TENTANO CON OGNI MEZZO DI RENDERE TUTTA L'UMANITÀ FARMACO DIPENDENTE. 
Marco La Rosa

CHIUNQUE CONDIVIDA QUESTO GRIDO DI PROTESTA É INVITATO AD INVIARE MAIL DI "SDEGNO" ALLA REDAZIONE DE IL GIORNALE AI SEGUENTI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA:

Grazie a: Dott. Giuseppe Di Bella

venerdì 3 agosto 2012

LE MALATTIE AUTOIMMUNI: CURARLE CON LA MEDICINA DELL'INFORMAZIONE



 Quando il sistema immunitario va in tilt, la medicina dell’informazione ci viene in grande aiuto

di: Urbano Baldari  
Le malattie autoimmuni sono in continuo aumento, e questo e` probabilmente in gran parte dovuto alle raggiunte capacità diagnostiche della Medicina. Oramai esistono specializzazioni mediche direttamente collegate alla ricerca e alla terapia di queste malattie: parlo dell’Immunologia e della Biologia molecolare, senza contare gli specialisti quali endocrinologi, neurologi, gastroenterologi, reumatologi, dermatologi ecc., per i quali l’approccio al singolo organo o apparato di competenza può comportare una diagnosi di malattia autoimmune.
Tuttavia, oggi come oggi, la ricerca diagnostica e` quasi interamente indirizzata e concentrata a eliminare dalla parte colpita il danno infiammatorio. Potremmo così affermare che tutti gli specialisti convenzionali si concentrano in genere a ridurre o a togliere la sofferenza dell’organo o dell’apparato di cui sono competenti, ma non si curano di cercare le cause del danno iniziale, a monte del quadro sintomatologico. Questo e` un limite, perchè  i pazienti sono costretti a proseguire per lunghissimi periodi, o per sempre, terapie antinfiammatorie, o sostitutive, spesso con farmaci molto aggressivi, i quali diventano essi stessi un problema nel problema.
Nell’ambito delle varie scuole mediche esistono comunque centri in cui si tenta di capire come siano avvenuti e come si siano sviluppati eventi così aggressivi, quali spesso sono le patologie autoimmuni, e altri centri in cui ci si preoccupa solo di tamponare. La malattia, dopo una prima diagnosi clinico-laboratoristica.
Naturalmente, il rischio di questo secondo approccio potrebbe essere collegato all’inquadramento della patologia entro schemi molto rigidi (la definizione di diagnosi diventa più importante del paziente), il che puo` comportare la prescrizione di terapie altrettanto rigide, poco “calate” nei singoli bisogni.
La Medicina dell’Informazione può fornire un grande aiuto sia nella diagnosi che nella terapia, proprio perchè si sforza di capire sia da dove e` partito l’“imput informatico” che ha creato la patologia autoimmune, sia quali “hackers” e quali situazioni intrinseche al sistema hanno collaborato alla sua manifestazione.
Temi trattati dal Dott. Baldari nel suo studio:
Il mimetismo molecolare: un errore di valutazione
Il Meridiano di Vescica
Meridiano di Vescica Urinaria
La Catena Causale Vescica
Eurytrema pancreaticum)
Adenovirus nelle tiroiditi autoimmuni (Morbo di Basedow e Morbo di Hashimoto);

Streptococchi nel Pemfigo;
Virus e metalli pesanti nella Sclerosi multipla;
Artrite Reumatoide, Lupus, Sclerodermia, ovvero le grandi malattie del collagene, sono la espressione di Molte novita` concomitanti.
Epstein-Barr virus, Citomegalovirus
Papillomavirus (HPV), Herpesvirus
Casi clinici risolti di:
Lupus fisso discoide con ANA positivi, ENA in parte positivi.
Artrite reumatoide, con ANA positivi, Reuma test positivo, inversione della formula leucocitaria
ARTICOLO NELLA VERSIONE INTEGRALE:  Scienza e Conoscenza n. 41

Il dottor Urbano Baldari riceve su appuntamento presso il Poliambulatorio Kimeya a Cesena (FC).
E' possibile chiamare per un appuntamento lo  0547 610024 
oppure prenotare on line sul sito: http://www.kimeya.it/

da: SCIENZA E CONOSCENZA