di Marco La Rosa & Giorgio Pattera
Negli Usa primo caso di batterio resistente a tutti gli
antibiotici
“I medici americani hanno registrato il primo caso nel Paese di una
donna con un'infezione urinaria resistente a tutti gli antibiotici conosciuti.
A lanciare l'allarme sono i Centers for Disease Control and Prevention. Il caso
è stato pubblicato sulla rivista 'Antimicrobial Agents and Chemotherapy'
dell'American Society for Microbiology. Gli scienziati hanno sottolineato la
forte preoccupazione per questa tipologia di superbatteri che potrebbero
rappresentare un grave pericolo per combattere anche le infezioni di routine.
Negli Usa la resistenza di molti agenti infettivi agli antibiotici causa 2 mln
di malattie e 23mila decessi l'anno, secondo le stime. Per gli scienziati
questo è il primo caso in Usa di un agente patogeno che ha un gene, chiamato
Mcr-1, che permette ai batteri di diventare resistenti anche a una classe di
antibiotici come la colistina. Il gene Mcr-1 è stato scoperto lo scorso anno in
Cina e ha già sollevato l'allarme della comunità scientifica”.
Per capire meglio quello che si nasconde realmente dietro ai cosiddetti "superbatteri", rispolveriamo un po’ di Biologia:
I TRASPOSONI
Barbara McClintock (Hartford, 16
giugno 1902 – New York, 2 settembre 1992) è stata una biologa statunitense.
Negli anni cinquanta, con esperimenti sulle pannocchie di granturco, ha rilevato
l'esistenza dei trasposoni, ovverosia porzioni di DNA in grado di spostarsi da
un cromosoma all'altro; questa scoperta le valse il Premio Nobel per la
medicina nel 1983.
Si definiscono trasposoni
alcuni elementi genetici presenti nei genomi di procarioti ed eucarioti, capaci
di spostarsi da una posizione all'altra del genoma. In particolare, nei
procarioti essi possono spostarsi in posizioni nuove nel medesimo cromosoma
(perché unico), oppure su plasmidi o fagi (un
batteriòfago o fago è un virus che sfrutta i batteri, e questi soltanto, come “macchinari”
per la propria replicazione; la specificità dell'ospite è variabile.
L'infezione virale causa la lisi del batterio stesso, ossia la lacerazione
della membrana cellulare, per effetto dell'accumulo interno della neo-progenie
e, di conseguenza, la morte dell’ospite). Negli eucarioti, invece, possono
spostarsi sia in posizioni diverse sullo stesso cromosoma, sia su cromosomi
differenti. Essi fanno parte degli elementi trasponibili, assieme alle sequenze
di inserzione IS. Questo processo di trasferimento è noto come “trasposizione”
e richiede la presenza di siti per la ricombinazione del DNA (posti sia sul
trasposone che sul cromosoma bersaglio) e l'azione di specifici enzimi, detti
trasposasi. In seguito alla trasposizione si può avere l'inattivazione
funzionale di un gene, nel caso in cui il trasposone si inserisca in questo
gene, o la modificazione dei livelli di espressione di un gene, nel caso in cui
il trasposone si inserisca nel promotore del gene.
PLASMIDI
I plasmidi sono piccoli filamenti
circolari di DNA superavvolto a doppia elica, presenti nel citoplasma (la porzione di una cellula contenuta
all'interno della membrana cellulare presente sia nelle cellule eucariote sia
in quelle procariote) e distinguibili dal cromosoma batterico per le loro
dimensioni ridotte. Il materiale genetico che li contraddistingue permette
all'organismo ospite di svolgere varie funzioni non essenziali, ma conferiscono
alla cellula proprietà speciali (a volte proprietà metaboliche uniche). I
plasmidi sono capaci di spostarsi tra le cellule (anche non uguali, ma
filogeneticamente affini) influendo sulla variabilità genetica.
EPISOMI
Un episoma era originariamente un
plasmide che si è potuto integrare nel DNA della cellula ospite e quindi non
costituisce più DNA extra-cromosomale. Una volta integrato, l'episoma può
replicarsi insieme a tutto il cromosoma della cellula che lo ospita. È ormai
chiaro che una regione di omologia con il cromosoma, come un trasposone,
trasforma il plasmide in un episoma. Nei mammiferi, il termine episoma si
riferisce al DNA esogeno (come un genoma virale), che viene integrato
nel cromosoma della cellula ospite.
Caratteristiche dei plasmidi:
Tra le caratteristiche funzionali
che i plasmidi sono in grado di conferire, figura anche:
la produzione o la resistenza
agli antibiotici o farmaci in generale (plasmide R), ai metalli pesanti e ai
raggi UV;
Ruolo dei trasposoni nei plasmidi:
I plasmidi possono contenere
numerosi e vari siti bersaglio dei trasposoni; di conseguenza, i trasposoni
migrano frequentemente tra i plasmidi. Degno di nota è il fatto che molti
trasposoni contengano geni che conferiscono, appunto, antibiotico-resistenza. Quando
traslocano da un plasmide ad un altro, quindi, i geni implicati nella
resistenza vengono introdotti nel plasmide bersaglio, generando un plasmide di
resistenza (R). I plasmidi caratterizzati da multifarmaco-resistenza possono
originarsi per accumulo di trasposoni in un plasmide. Molti plasmidi
R sono in grado di migrare da una cellula a un'altra durante il
processo di coniugazione, mediante il quale i geni di resistenza vengono
dispersi all'interno della popolazione. Infine, dato che anche i trasposoni
migrano tra plasmidi e cromosomi, i geni che contribuiscono alla
farmaco-resistenza possono essere scambiati tra queste due molecole, favorendo
un'ulteriore diffusione della resistenza antibiotica. Alcuni
trasposoni sono provvisti di geni implicati nel trasferimento e possono migrare
tra batteri attraverso un processo di coniugazione. Un esempio ben studiato di “trasposone
coniugativo” è rappresentato dal Tn916 di Enterococcus faecalis. Anche se Tn916
non è in grado di replicarsi autonomamente, può trasferirsi da E. faecalis ad
un gran numero di organismi riceventi ed integrarsi all'interno dei loro
cromosomi. Essendo provvisto di un gene per la resistenza alla tetraciclina,
anche questo trasposone coniugativo diffonde la farmaco-resistenza.
…per concludere possiamo asserire
che i cosiddetti “superbatteri” sono un effetto “antropico” che si può
trasmettere attraverso le precipitazioni
atmosferiche?
LA NOSTRA RISPOSTA E’,
OVVIAMENTE, SI’…!
Appendice n.1
ESPERIMENTI SULLA
POPOLAZIONE: LE CONFESSIONI DEL GOVERNO INGLESE
Un documento ufficiale del governo britannico rivela l’uso di
armi biologiche sulla popolazione, tra il
1940 e il 1979. Ci sono oltre 100 esperimenti sotto copertura dei
servizi descritti in gran dettaglio nelle 60 pagine del report. Le armi vanno
dei germi patogeni a quelle che potremmo definire “scie chimiche primordiali”.
Come riporta il Guardian: “Tra il 1955 e 1963 aerei volarono da nord-est
dell’Inghilterra alla Cornovaglia, lungo le coste sud e ovest, rilasciando
grandi quantità di solfuro di zinco-cadmio sulla popolazione”. Il personale
militare venne addestrato per rispondere che i test erano parte di un progetto
di ricerca sul clima e l’inquinamento. In certe aree le famiglie con bambini
deformi dalla nascita stanno chiedendo un’inchiesta pubblica.
Tra i microorganismi ci sono l’escherichia coli e il bacillo
globigii che mima l’antrace, diffusi su più di un milione di persone, tra il
1961 e il 1968; nel 1956 dei batteri vennero anche rilasciati nella
metropolitana di Londra, sulla Northern Line, tra Colliers Wood e Tooting
Broadway.
Alla domanda se esperimenti di questo tipo sono ancora in
corso, non si sono avute risposte ufficiali, se non un timido: “Non è nostra
policy discutere della ricerca in corso” da parte di Sue Ellison, portavoce a
Porton Down, dove sono state condotte le ricerche.
Chi ci dice allora che le scie chimiche di cui tanto si parla
non siano un esperimento di massa sulla popolazione? Chi può dimostrare che non
è così? Solo in Italia ci sono state otto interrogazioni parlamentari sull’argomento
e gli indizi sono davvero molti. Ma forse l’oscura verità verrà a galla
soltanto tra altri 40 anni.
Fonte:
http://www.guardian.co.uk/…
Appendice n.2
Affiora la prova
forense che il superbatterio e.coli in Europa è stato ingegnerizzato per
provocare decessi
di Mike Adams, the Health Ranger
NaturalNews.com
e-coli (NaturalNews) Anche se la gara per dare la colpa ai
vegetali è attualmente in corso in tutta l'UE, dove un ceppo di E. Coli super
resistente sta facendo ammalare pazienti e riempendo gli ospedali in Germania,
praticamente nessuno sta parlando di come l'E.coli è magicamente diventato
resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente,
è apparso nella catena alimentare.
Questa particolare variante dell'E.coli è un membro del ceppo
O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli
antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti
agli antibiotici al fine di fornire la "pressione di mutazione" che
li spinga verso l'immunità completa al farmaco. Quindi, se siete curiosi di
conoscere le origini di tale ceppo, potete in sostanza analizzare in dettaglio il codice genetico
dell'E.coli e determinare con
sufficiente precisione a quali antibiotici è stato esposto durante il suo sviluppo.
Questo passo è stato fatto, e quando si guarda la decodificazione genetica di
questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori di prodotti alimentari in
tutta l'UE, emerge un quadro affascinante di come è stato generato.
Continua…
Appendice n. 3
Adriana Poli Bortone e
la Xylella causata dalle scie chimiche
Adriana Poli Bortone, ex ministro delle Politiche Agricole,
ex sindaco di Lecce ed ex vicepresidente della Camera dei deputati (!), ha
scritto sul suo profilo Facebook che la diffusione della Xylella potrebbe
essere stata causata dalle «scie chimiche che gli USA usano sul suolo
italiano»
continua…
Appendice n. 4
CITTADINI CHIAMANO IL
118 NAUSEA E VOMITO DOPO LA PIOGGIA
Sempre più persone sono affette da nausea,vomito e diarrea
subito dopo la pioggia,specialmente nei giorni scorsi.Si tratta di un batterio
che arriva dal cielo.Per capire di cosa si tratta basta un semplice
ragionamento: se ogni giorno vengono diffuse in tutto il mondo nell’atmosfera
tonnellate di elementi chimici e di agenti patogeni, è inevitabile che, con le
precipitazioni nevose e piovose, questi veleni cadano, prima o poi, al suolo
per diventare possibili focolai di patologie. Nel nostro caso, l’agente
patogeno molto diffuso nell’atmosfera, soprattutto negli ultimi anni è l’
Escherichia coli. Questa particolare variante dell’E.coli è un membro del ceppo
O104. I ceppi O104, in condizioni normali non sono pressoché mai resistenti
agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente
esposti agli antibiotici al fine di fornire la “pressione di mutazione” che li
spinga verso l’immunità completa al farmaco. Analizzando il codice genetico
dell’E.coli si è visto che esso resiste ad otto antibiotici, ai quali è stato
intenzionalmente esposto, in fasi diverse, durante il suo sviluppo in
laboratorio farmaceutico. Quando gli scienziati del Robert Koch Institute, in
Germania, hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno
accertato che esso è resistente a tutte le classi e combinazioni di
antibiotici:
• penicilline
• tetraciclina
• acido nalidixico
• trimetoprim-sulfamethoxazol
• cefalosporine
• amoxicillina / acido clavulanico
• piperacillina-sulbactam
• piperacillina-tazobactam
Ma a che scopo si diffonde questo batterio nell’aria?
Come riferisce l’autorevole sito Naturalnews in questo
articolo shock,
l’Escherichia coli è quindi un patogeno creato in laboratorio
(modificato geneticamente), e poi successivamente liberato con il supporto
della bioingegneria per danneggiare l’agricoltura, in primis quella biologica,
per implementare il Codex alimentarius, il quale prevede il trattamento con
raggi gamma di frutta e verdura e per convincere le persone a “premunirsi” di
vaccini, visto che il batterio, come sopra descritto, è resistente a qualsiasi
tipo di antibiotico. Esiste una sola espressione per definire questo crimine:
bioterrorismo governativo!
Come si contrae l’ Escherichia coli?
Il virus presente nell’ atmosfera, molto spesso, come accade
per molte altre sostanze, viene veicolato dalle goccioline di pioggia ed è
molto contagioso e facile da prendere. Molte delle persone che lo hanno
contratto, molto probabilmente si sono bagnate con la pioggia contaminata, o
hanno consumato ortaggi bagnati con tale acqua, oppure hanno bevuto acqua
contaminata.
Bibliografia:
Frederick
Griffith; Jeffrey Miller; David Suzuki. Genetica. Principi di analisi
formale. Bologna, Zanichelli, 1996. ISBN 88-08-09452-9
Peter J. Russel, Genetica, Napoli, Edises, 2002. ISBN 88-7959-284-X
M. Willey,
M. Sherwood, J. Woolverton, Prescott 1, microbiologia generale, McGraw-Hill
Wikipedia
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