SARA' UNA STRADA PROMETTENTE O L'ENNESIMO PALLIATIVO DELUDENTE?
LA COSA IMPORTANTE E' NON PERDERE TEMPO ED ACCELERARE AL MASSIMO LE SPERIMENTAZIONI, PERCHE' ORMAI IL CANCRO PROLIFERA COME UN VIRUS INARRESTABILE.
Linfociti attaccano una cellula tumorale (Getty Images)
SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE
COTELLESSA (ENEA)
Da:
Si studia vaccino contro i tumori
che attiva una super risposta immunitaria.
La capsula contenente Rna con le
«istruzioni genetiche» anti-cancro è stata testata con successo su topi e su
tre pazienti con melanoma avanzato: iniettata per endovena, raggiunge milza,
linfonodi e midollo osseo dove viene prodotto l’«antigene tumorale»
Un vaccino contro tutti i tumori,
ovvero che induce una fortissima risposta del sistema immunitario. Lo hanno
ideato alcuni scienziati dell’Università Johannes Gutenberg a Mainz, in
Germania, e lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature. Il vaccino è
stato testato con successo su animali (topolini affetti da vari tipi di cancro)
e su tre pazienti con melanoma in stadio avanzato: già a basse dosi, si è
mostrato capace di attivare una risposta immunitaria efficace contro il tumore.
Ma in che cosa consiste? È costituito da una capsula di molecole di grasso che
racchiude una porzione di Rna su cui sono scritte le “istruzioni genetiche” per
attivare le cellule del sistema immunitario in modo mirato contro il tumore. La
molecola di Rna (simile al Dna) è intercambiabile a seconda del tipo di cancro
da combattere. Iniettata per endovena, la capsula raggiunge milza, linfonodi e
midollo osseo dove viene “ingoiata” dalle cellule dendritiche (che fanno parte
del sistema immunitario).
«I tumori hanno smesso di
crescere»
Una volta al loro interno, la
capsula rilascia le istruzioni genetiche - l’Rna - per avviare una risposta
contro il tumore. Le cellule dendritiche traducono quindi l’Rna in una proteina
- l’“antigene tumorale” - che scatena la reazione immunitaria. Poiché il suo
“cuore” (Rna) può essere modificato a piacimento a seconda del tumore da
combattere, spiegano gli autori, questo vaccino ha la potenzialità, almeno
teorica, di risultare universalmente efficace contro il cancro. «Per ora —
spiega all’Ansa Ugur Sahin, ricercatore che ha condotto il lavoro — abbiamo
ancora un’evidenza clinica limitata, poiché abbiamo testato il vaccino su soli
tre pazienti. Comunque questi sono rimasti stabili, il che significa che i loro
tumori hanno smesso di crescere dopo la vaccinazione e per tutto il periodo di
osservazione. Nel 2017 — anticipa Sahin — testeremo il vaccino su altri
pazienti con diversi tipi di tumore».
Il segreto? È racchiuso nelle
goccioline di grasso
«La grande novità di questo
lavoro sta nel fatto che questi liposomi (gli involucri di grasso che
racchiudono il vaccino) sono molto efficaci nell’indurre una forte risposta
immunitaria, sia perché attivano l’interferone, sia perché raggiungono quasi
tutti la milza, centro nevralgico delle reazioni immuni — dice Enrico Proietti,
direttore del Reparto di applicazioni cliniche delle terapie biologiche
dell’Istituto Superiore di Sanità —. Bisogna però essere cauti perché il dato
clinico è al momento ancora troppo preliminare». Il segreto di questo vaccino
sta, dunque, nelle “capsule” di grasso con cui viene veicolato. La capsula,
infatti, raggiunge spontaneamente i distretti immunitari del corpo del paziente
e, una volta giunta a destinazione, viene ingoiata dalle cellule dendritiche
che poi leggono le istruzioni in essa contenute e le traducono in un “antigene
tumorale specifico”, che direziona le difese immunitarie in maniera mirata
contro il tumore.
La strada (già avviata)
dell’immunoterapia
«È ancora presto per poter
parlare di un “vaccino universale”, anche se si tratta di una ricerca
innovativa i cui risultati, interessanti, sono tuttavia ancora molto
preliminari - commenta Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Immunoterapia
Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” di
Napoli -. È successo varie volte che un vaccino efficace nei topi non sia poi
risultato tale nell’uomo, sebbene in questo caso sia stato testato su tre
pazienti con melanoma. È presto per parlare di un vaccino mirato a riattivare
il sistema immunitario per combattere e distruggere le cellule cancerose, ma va
detto che altre armi di immunoterapia sono già presenti e disponibili con
effetti concreti e importanti nel trattamento dei pazienti. In futuro, se si
arriverà effettivamente a un vaccino terapeutico anticancro, questo potrà
essere utilizzato in affiancamento alle potenti armi di immunoterapia che già
stiamo utilizzando (che attivano il sistema immunitario contro le cellule
cancerose, per combatterle e distruggerle), per avere una risposta ancora maggiore
in termini di efficacia. Oggi, infatti - prosegue Ascierto - abbiamo molecole
in grado di rimuovere i freni inibitori che il tumore usa per rallentare la
risposta del sistema immunitario contro le cellule cancerose». Tali molecole
«si stanno dimostrando molto efficaci in vari tipi di tumori, dal melanoma al
polmone, e farmaci immunoterapici analoghi per altre forme di cancro - conclude
l’esperto - sono in via d’approvazione da parte della Food and Drug
Administration, l’ente statunitense di controllo sui farmaci».
Da:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/16_giugno_01/vaccino-contro-tumori-cosi-si-attiva-super-risposta-immunitaria-b2cc4f6e-2808-11e6-8ae9-1f09742ed1bf.shtml
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DI MARCO LA ROSA
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