Il Sole "rubò" Pianeta
9 a un'altra stella
Il "furto" sarebbe avvenuto
4,5 miliardi di anni fa. Gli astronomi olandesi autori dello studio:
"Siamo andati a caccia si esopianeti nello spazio profondo e forse ne
avevamo uno nel cortile di casa"
Il Sole rubò un pianeta a
un'altra stella. A indagare sul furto spaziale, avvenuto forse quattro miliardi
e mezzo di anni fa, sono stati alcuni astronomi svedesi dell'Università di
Lund. Sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, hanno
suggerito una possibile ricostruzione di quel lontano "delitto". La
loro ipotesi, confermata da una simulazione al computer, è che il Pianeta 9, il
misterioso astro ai confini del nostro Sistema solare, sia in realtà un
esopianeta che in un lontanissimo passato orbitava intorno a un'altra stella.
Il furto:
Il Sole era nato da poco quando
lo avrebbe "scippato" ad una stella vicina. "Ora la più prossima
è Alpha Centauri, che dista quattro anni luce", spiega Giovanni Bignami
astrofisico e accademico dei Lincei "ma miliardi di anni fa il Sole era
vicino ad altre stelle nate dalla sua stessa 'covata'. In effetti, con la sua
forza gravitazionale potrebbe aver sottratto un corpo celeste a un sistema
planetario vicino".
L'oggetto del contendere sarebbe
proprio il Pianeta 9. "Non esistono sue immagini, non sappiamo se sia
roccioso, gassoso o se abbia una superficie ghiacciata. Ma la sua massa è circa
dieci volte quella della Terra" dice l'astronomo olandese Alexander Mustill,
coautore dell'articolo. "E' abbastanza paradossale" continua
"che per anni si siano cercati gli esopianeti a centinaia di anni luce di
distanza, mentre probabilmente ne avevamo uno nel cortile di casa".
Il "calcio
gravitazionale":
Ma è una teoria plausibile?
"Che le stelle si possano scambiare pianeti non è una novità"
risponde Bignami. "Da tempo siamo a caccia di asteroidi provenienti dallo
spazio esterno al Sistema solare. Che questo succeda per i pianeti è forse più
affascinante, ma non impossibile: un pianeta può subire un 'calcio
gravitazionale', per esempio quando passa accanto a un corpo più grande, e
uscire dalla sua orbita. Questo lo porta vagare nell'Universo finché non viene
catturato dal campo gravitazionale di un'altra stella. Alpha Centauri è un
sistema binario, con due soli che ruotano uno intorno all'altro: è molto
probabile che se quel sistema ha dei pianeti essi siano sottoposti ad una sorta
di effetto fionda verso lo spazio profondo.
La teoria degli astronomi olandesi è anche molto interessante per chi
studia la panspermia, la possibilità cioè che i mattoni della vita siano
arrivati da lontano".
Lo conferma Alexander Mustill:
"Pianeta 9 è, con ogni probabilità, l'unico esopianeta che potremo
raggiungere con una sonda spaziale". E forse solo quel giorno potrà essere
confermata o smentita la teoria del "furto".
ZECHARIA SITCHIN...L'INTRUSO
di MLR
Secondo l'interpretazione data da
Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta,
nono in questo caso dopo il declassamento di Plutone (2006) oggi considerato “pianeta
nano” orbitante nelle regioni
periferiche del sistema solare, con un'orbita eccentrica a cavallo dell'orbita
di Nettuno; fu scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh ed inizialmente classificato
come il nono pianeta del Sitema Solare. Sitchin, tuttavia intitola il suo primo libro
"Il dodicesimo pianeta" (1983) poiché il termine sumero e
babilonese per "pianeta" è lo stesso che descrive tutti i corpi
celesti - MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare
sarebbe composto di 12 MUL, quindi il dodicesimo pianeta seguendo un'orbita
ellittica, rientrerebbe nel centro del nostro sistema solare una volta ogni
3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato
"Nibiru", nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk,
dal XVIII secolo a.C. divinità principale della terra di Babilonia. Nonostante
il continuo discredito subito da Sitchin da parte della scienza ufficiale, le
sue teorie basate appunto sull’astronomia sumero-babilonese, trovano oggi dopo
oltre 30 anni conferme anche (volenti o nolenti) da parte della moderna
astronomia. Per amore della verità, bisogna segnalare che Zecharia Sitchin, non
può non aver attinto dai corposi studi precedenti di Immanuil Velikovsky, che negli anni cinquanta del
secolo scorso, pubblicò il libro “Mondi
in collisione” (ripreso molto tempo dopo dallo statunitense John M.
Ackerman), nel quale proponeva un controverso modello secondo il quale il
sistema solare avrebbe avuto origine da un impatto di enorme potenza sul
pianeta Giove, giungendo a modificare la cronologia degli avvenimenti
dell'antico Egitto, sdoganando di fatto gli studi astronomici sulle “catastrofi
cosmiche a memoria d’uomo” che oggi vedono appunto accademici come Ackerman e
Spedicato in prima linea. (per approfondimenti leggi: “Quando Marte era un
satellite della Terra” – GdM n. 525 Maggio-Giugno 2016 - “Origine della Luna e perdita di Marte: uno
scenario astronomico a memoria d’uomo” http://www.emiliospedicato.it/origine-della-luna-e-perdita-di-marte-uno-scenario-astronomico-a-memoria-di-uomo/)
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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