MANUFATTI MISTERIOSI: LA PIRAMIDE NERA “FLUORESCENTE” CON
L’OCCHIO CHE TUTTO VEDE E ALTRI INCREDIBILI REPERTI... LA SCOPERTA DI UN MESSIA UNIVERSALE ?
aggiunte e considerazioni di MARCO LA ROSA
Nel 1984, un ingegnere in cerca
di pepite d'oro si imbatte in una scoperta impressionante: una grotta nella
giungla di La Manà, Ecuador, con più di 300 misteriosi artefatti. Tra i
ritrovamenti, quello che colpisce di più è una piramide nera con proprietà
fluorescenti, modellata secondo la simbologia attribuita agli “Illuminati di
Baviera”. Inoltre, l'artefatto presenta un'iscrizione in pre-sanscrito, ma tra
gli altri reperti anche: un serpente (cobra); pietre con
incise delle spirali; mappamondi su pietra; un set completo di coppa Graal e
dodici coppe più piccole; il tutto se esposto ai raggi ultravioletti appare
fluorescente.
Il manufatto piramidale presenta
incise tredici file di mattoni, (SIMBOLO= 12 +1) su cui si staglia l’enigmatico “occhio che tutto
vede”, tutto molto simile alla piramide che compare sulla banconota americana
da un dollaro.
Nulla di strano, se non fosse per il fatto che la reliquia
presenta alcuni caratteri incisi in quelli che sono stati riconosciuti come
appartenenti all’alfabeto pre-sanscrito, ovvero la lingua matrice del sanscrito
in uso circa 4 mila anni fa. Dunque, come è possibile coniugare nello stesso
oggetto un simbolo del 18° secolo con un’iscrizione del 3°-4° millennio a.C.?
Le decorazioni “massoniche” sono state realizzate in un secondo momento?
Oppure, la Piramide Nera indica che la tradizione degli “illuminati” è molto
più antica di quanto si pensi? È possibile che gli aderenti alla cosiddetta
setta degli “Illuminati di Baviera” siano in possesso di conoscenze occulte
risalenti al passato remoto dell’umanità e che facciano riferimento agli
“antichi dei” che discesero sulla Terra? Grandi domande, per poche risposte
disponibili.
La scoperta:
Il ritrovamento della Piramide
Nera si deve all’ingegnere Elias Sotomayos, il quale, tutt’altro che
interessato a misteriosi reperti archeologici, era impegnato in una corsa
all’oro nella giungla di La Manà, Ecuador. Nel corso della spedizione, il
cercatore d’oro si imbatté in un tunnel che si addentrava per più di 100 metri
nelle viscere delle montagne ecuadoregne, fino ad arrivare in una camera con
più di 300 reperti di origine sconosciuta, (vedi foto sopra) tra cui figurava
appunto la Piramide Nera. Oltre ai mattoni incisi e alla scritta in
pre-sanscrito, la piramide presenta un ulteriore componente interessante: un
occhio intarsiato alla sommità della piramide realizzato con un misterioso
materiale che si mostra fluorescente quando illuminato da luce ultravioletta,
così da brillare come un occhio vero. Tuttavia, secondo il ricercatore
austriaco Klaus Dona, cercatore di “oggetti fuori posto” (Ooparts), l’occhio
sulla piramide non sembra umano; l’intento della fluorescenza era forse quello
di renderlo come “occhio divino”, illuminato e illuminante.
Costellazione di Orione e testo:
La Piramide Nera, sotto la base,
presenta un altro affascinante dettaglio: un intarsio piatto riempito con oro che riproporrebbe la disposizione delle tre stelle della Cintura di
Orione.
Inoltre, sempre sulla base, sono
incisi cinque simboli che secondo il professor Kurt Schildmann (1909-2005), uno
dei linguisti più esperti al mondo e presidente dell’Associazione Linguistica
Tedesca, sarebbero caratteri dell’alfabeto pre-sanscrito, una lingua molto più
antica del sanscrito, di cui sarebbe la matrice.
Il professor Schildmann è
riuscito a decifrare la scrittura, ottenendo questa traduzione: “Il
Figlio del Creatore viene da qui…”
Molte antiche pietre e manufatti
in terracotta presentano la stessa scrittura, nonostante siano stati scoperti
nei più disparati angoli della terra: Ecuador, Colombia, Illinois, Francia,
Malta, Australia e Italia.
Forse possiamo collegare questi manufatti (balzano all'occhio le coppe-Graal ed il loro numero 12 + 1) alla figura di un Messia Universale? La traduzione del Professor Schildman è sicuramente emblematica in tal proposito. Questi reperti mi portano indubbiamente ad ampliare il raggio delle ricerche e delle considerazioni in proposito di un MESSIA ALLOGENO... (MLR).
pre-sanscrito:
«Questo significa che un tempo
questa scrittura esisteva in tutto il mondo, e questo significa che ci deve
essere stata una grande civiltà globale più antica del sanscrito, precedente ai
6 mila anni fa», commenta Dona. «Il
professor Schildmann mi disse che questa scrittura somiglia alla scrittura
dell’Indo e a quella trovata sull’Isola di Pasqua. Come lui stesso mi spiegò, è
una lingua più antica del sanscrito. Fu lui a battezzarla “pre-sanscrito”».
L’artefatto di La Manà davvero
potrebbe essere il più grande segreto mai scoperto, il quale suscita una serie
di domande inquietanti: chi è il “Figlio del Creatore”? Veniva da Orione? esisteva molto molto anticamente la conoscenza perduta di un "Messia Universale" ? Perchè i massoni utilizzano la Piramide Nera come loro icona? C’è un legame che
travalica i millenni tra gli dèi che governavano il mondo, Atlantide e i
componenti della setta degli Illuminati? Chi sono i discendenti
degli “dèi” che (forse) ancora governano o controllano (?) il mondo dietro le quinte?
Fonti:
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DI MARCO LA ROSA
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