Riadattamento e precisazioni di MARCO LA ROSA
Il parere degli archeologi
tradizionali è pressoché unanime nello stabilire che la storia umana abbia
avuto inizio in Mesopotamia, l'attuale Iraq, con la grande civiltà dei Sumeri.
Tuttavia, nel sito archeologico di Al Ubaid sono stati ritrovati numerosi
manufatti pre-sumeri che risalgono a oltre 7 mila anni fa, molti dei quali
rappresentano enigmatici umanoidi con chiari lineamenti rettiliani. La cultura
preistorica di Ubaid è fiorita in Mesopotamia tra il 4 mila e il 5 mila a.C. e come per i Sumeri, anche l'origine del popolo
Ubaidiano è sconosciuta o meglio, possiamo dire che tale civiltà è “comparsa improvvisamente” dal nulla già
completamente formata. L'architettura
avanzata espressa da questa civiltà comprendeva grandi case a forma di T,
cortili aperti, strade lastricate, i
templi iniziarono a fare la loro comparsa, così come i grandi edifici
monumentali come in Eridu, Ur e Uruk, i siti più importanti della civiltà
sumera. Secondo quanto riportato dai testi antichi dei sumeri, Ur era
considerata la prima città esistita sul nostro pianeta. Queste enigmatiche
civiltà, come riportato anche su Ancient Origins, hanno prodotto manufatti
misteriosi e di difficile interpretazione. Nel sito di Al'Ubaid, come
in Ur e in Eridu, sono venute alla luce statuine inizialmente definite antropomorfe.
Il primo esploratore a scavare il sito
di Al'Ubaid fu Harry Reginald Hal nel 1919, un piccolo tumulo di circa mezzo
chilometro di diametro e con un altezza di circa due metri dal suolo. Lo scavo
portò alla luce diverse figurine maschili e femminili in diverse posture e
nella maggior parte dei casi l’abbigliamento delle stesse pare rappresentare caschi ed imbottiture sulle spalle, come i moderni
astronauti. Altre figurine reggono una
sorta di scettro, forse un simbolo regale e di potere.
Il fatto più curioso è
che i lineamenti dei volti di queste figure hanno sembianze rettiliane, con lunghe teste,
occhi a mandorla e il naso molto simile a quello delle lucertole. Tra le
statuine più strane ci sono alcune figurine femminili che reggono in braccio un
lattante con le sembianze di una lucertola. Cosa o chi rappresentino
esattamente è da molti anni oggetto di numerose
diatribe, ma resta il fatto che l’archeologia ufficiale a tutt’oggi non può
dare nessuna spiegazione plausibile che resti nel campo “terrestre”. Queste
rappresentazioni, qualsiasi cosa volessero descrivere, doveva essere particolarmente importante per la cultura di
Ubaid. Nel pantheon delle divinità sumere figura Enki, la divinità dei
mestieri, del bene, dell'acqua, del mare, dei laghi, della sapienza e della
creazione. Enki, in alcune rappresentazioni, appare come un essere metà uomo e
metà serpente. Il significato del suo nome dovrebbe essere "signore della terra". Egli era il
custode dei poteri divini chiamati Me, i doni della civilizzazione dei quali
avrebbe beneficiato l'umanità. La sua immagine è un serpente attorcigliato,
anche definito “caduceo”, simile al
successivo Bastone di Asclepio. Secondo
l'opinione di alcuni autori, non sorprende che il simbolo di Enki sia stato poi
usato come simbolo della medicina, data la sua sconcertante somiglianza con la
doppia elica del DNA. (leggi anche: IL RISVEGLIO DEL CADUCEO
DORMIENTE, la vera genesi dell’Homo sapiens – Marco La Rosa – OmPhi Labs
Edizioni 2015).
Il termine Sumero è in realtà il nome dato
agli antichi abitanti della Mesopotamia dai loro successori, il popolo semitico
degli Accadi. I Sumeri, (o Shumeri da Shumer) infatti, chiamavano se stessi
sag-giga, letteralmente "la gente
dalla testa nera" e la loro terra Ki-en-gi, "luogo dei signori civilizzati". Il sistema religioso dei
sumeri era un complesso pantheon abitato da centinaia di divinità. Secondo gli
antichi testi religiosi, gli dei e gli esseri umani vivevano all’inizio dei
tempi (dopo la creazione dell’Adam) insieme sulla Terra. Ogni città sumera era
'sorvegliata' da un proprio dio, e gli esseri umani erano impiegati come servi
degli dei. (vedi tavolette cuneiformi sumere: “lulu” la corvee degli Dei). Tuttavia,
quando si legge il mito della creazione sumero, ritrovato su una tavoletta di
Nippur, un'antica città mesopotamica fondata secondo i dati ufficiali nel cinquemila a.C., si apprende che La creazione
della Terra secondo il testo dell’ Enuma Elish è avvenuta così:
“Quando in alto il Cielo non aveva ancora un nome,
E la Terra, in basso, non era ancora stata chiamata con il suo nome,
Nulla esisteva eccetto Apsû, l'antico, il loro creatore,
E Mummu e TiÄmat, la madre di loro tutti,
Le loro acque si mescolarono insieme
E i pascoli non erano ancora formati, né i canneti esistevano;
Quando nessuno degli Dei era ancora manifesto.
Nessuno aveva un nome e i loro destini erano incerti.
Allora, in mezzo a loro presero forma gli Dei”.
Dal racconto pare che nessuna
delle divinità del pantheon sumero sia responsabile della creazione, anzi gli
stessi dei sono parte della creazione, però poi qualcuno conferisce loro il
potere di operare sul creato per “trasformarlo” a loro piacere. La mitologia sumera sostiene che in principio
gli esseri umani erano governati dagli Elohim. Questi
esseri erano in grado di viaggiare attraverso il cielo in veicoli di forma rotonda
o cilindrica. Successivamente alla loro permanenza sul pianeta, diedero origine ai Nephilim. Chi erano i Nephilim della Bibbia: divinità mezzosangue? Ma probabilmente anche gli antichi
astronauti? Secondo i miti, gli Elohim sarebbero venuti sulla Terra per renderla
abitabile al fine di sfruttarne le risorse minerarie, ed unendosi poi con "le figlie degli uomini" diedero origine ai Nephilim, comunemente conosciuti come "giganti"! I testi antichi poi riferiscono che a un certo punto
alcuni dei si ribellano contro i loro "comandanti":
“Quando gli dei, come gli uomini,
eseguivano il lavoro e ne pagavano le conseguenze
la loro fatica era straordinaria,
il lavoro pesante e l'angoscia era alta”.
Anu, il capo degli dei, convenne
che il lavoro per i suoi sottoposti era davvero troppo grande. Suo figlio Enki
(conosciuto anche come Ea) propose di creare un essere (lulu) che si
sobbarcasse il lavoro degli altri dei. Così, con l'aiuto della sua sorellastra
Ninki, crearono l'uomo per farne un lavoratore 'a loro immagine'.
I testi affermano che da un Dio (Elohim) fu estratto quel “quid che contiene l’immagine”
(DNA) e successivamente innestato in un altro “terreno fertile” (mescolato con
argilla). Da questo materiale
primordiale fu creato il primo essere umano, a somiglianza degli dei. La prima
coppia umana fu creata è posta in Gan-Eden,
una parola sumera che significa “giardino recintato”. Nell'Epopea di Gilgamesh,
Eden è menzionato come il giardino degli dei e si trova da qualche parte in
Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate…
FONTI:
Tutto questo e molto altro lo potrete
approfondire nel:
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