GENTILE LETTORE, CON QUESTO POST TENTO DI CHIARIRE (IL PIU' SINTETICAMENTE POSSIBILE) IL MIO PENSIERO RIGUARDO ALL'ANNOSA DIATRIBA: EVOLUZIONISMO - VS - CREAZIONISMO, RISPONDENDO COSI' ALLA DOMANDA PIU' FREQUENTE CHE MI VIENE POSTA. PER OGNI ULTERIORE APPROFONDIMENTO E DETTAGLIO RIMANDO ALLA LETTURA DEL LIBRO:
di Marco La Rosa
Io sono un creazionista non religioso, NON sono un
antievoluzionista, in poche parole parteggio
per l’esobiologia – atipica, ben consapevole di essere considerato border-line
o parascientifico. Questo perché un discorso scientifico ortodosso deve
necessariamente considerare il naturalismo metodologico come lo strumento
migliore da utilizzare per spiegare
l'universo in termini di meccanismi naturali osservati o verificabili. Sono quindi legittime, anzi doverose, le
domande che la scienza ufficiale pone quando ipotesi di natura “creazionista” (anche
se non religiosa) vengono proposte: “quando e come una intelligenza
progettatrice intervenne nella storia della vita ? Quando è stato creato il
primo DNA? Quando è stata creata la prima cellula? Quando è stato creato il primo essere umano?
Sono state progettate tutte le specie, o solo poche specie iniziali? D’altro
canto, se tutto fosse verificabile e spiegabile razionalmente, non ci sarebbe
bisogno di proporre alternative ipotetiche e tuttavia plausibili. Lo sapeva
bene negli anni ’60 del secolo scorso, uno dei padri del DNA, Francis Crick (premio
Nobel per la medicina nel 1962) quando teorizzò la cosiddetta “Panspermia
guidata o diretta”[1], che potrebbe
essere una risposta all’ultima domanda, la quale, ingloba tutte le altre.
Comunque sia, la ritengo una premessa
fondamentale per esporre onestamente, senza pretese o pregiudizi, la mia
convinzione (fino a prova contraria) che la specie homo sapiens (quale noi
siamo), è stata ancestralmente prodotta attraverso ingegneria genetica da
intelligenze extraterrestri più evolute. Deriviamo quindi da un progetto
bio-ingegneristico che ha coinvolto una creatura già presente sulla Terra ed
attentamente selezionata, non tra vere e proprie specie, ma tra le pluralità di forme esistenti (o stadi
morfologici, cioè gradi diversi di una sola “strana” superfamiglia “panmissica”=
“cioè un nucleo scaturito dalla
mescolanza di tendenze ereditarie diverse per effetto di fecondazioni
incrociate” es.: habilis, erectus, sapiens ), principalmente per la migliore capacità dell’encefalo,
ed il cui patrimonio genetico è stato mescolato con quello alieno per ottenere,
infine, un prodotto più performante ed adatto
agli scopi dei creatori. Un essere con un migliore sviluppo delle regioni
parietale e temporale (dove si situano, attualmente, l’informazione sensoriale
e parte della memoria) ed un correlativo migliore sviluppo dell’irrigazione
della dura madre di queste stesse regioni, come pure, l’assoluta necessità
dell’area di Brocà nell’ emisfero dominante, la cui funzione è coinvolta
nell’elaborazione del linguaggio, così come l’anatomia della base del cranio,
il cui ruolo nella fonazione è essenziale Tutto ciò come ho già ampiamente
illustrato nella prima parte del mio libro: “Il
Risveglio del Caduceo dormiente, la vera genesi dell’homo sapiens” - OmPhi Labs Edizioni 2015).
Quindi l’evoluzione esplosiva o improvvisa innescata dai geni HAR (Human
Accelerated Region) ci rendono “veramente umani” ma anomali dal punto di vista
paleoantropologico.
“Se un ipotetico paleoantropologo extraterrestre fosse venuto
sulla Terra 50 mila anni fa avrebbe trovato: L’homo floresensis in Indonesia,
L’homo sapiens in giro, il Neanderthal in Europa ed il Denisova nei monti
Altai, quindi una pluralità di forme…” Prof. Dietelmo Pievani (Filosofia delle Scienze
Biologiche – Università di Padova).
La citazione del Prof. Pievani che ho estrapolato da una sua
recente conferenza, mi ha concesso la possibilità di circostanziare meglio, ancora
una volta, la mia ipotesi. Yves Coppens, paleontologo e paleoantropologo
francese scrive: “La Paleoantropologia è
una scienza che ha bisogno della fantasia per poter capire, non è uno dei suoi
aspetti meno attraenti; o forse il suo grande fascino sta proprio
nell’importanza che ha in essa l’immaginazione”. Dunque immaginazione e
fantasia non si possono escludere a priori come vorrebbero gli ortodossi della
scienza dura e pura. Nella mia posizione mi reputo fortunato, poiché posso
attingere a piene mani da questi due aspetti (poco scientifici) ma
assolutamente efficaci per “simulare” nuovi scenari in grado di bypassare gli
stalli nei quali si trova attualmente, la scienza che studia l’evoluzione umana
e quindi le nostre origini. Il tempo, come sempre, lo confermerà o smentirà.
Bibliografia :
Il Risveglio del Caduceo Dormiente, la vera genesi dell’Homo
Sapiens – Marco La Rosa – Ed. OmPhi Labs 2015
Underhill PA, Peidong Shen AA, Lin LG, Passarino G, WEI YH,
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Pietro Buffa - Biologo Molecolare specializzato in
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FALLIMENTO SCIENTIFICO DEL CONCETTO DI RAZZA NELL’UOMO di
Raffaella Romeo - Stefania Silvestri
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L.L. Cavalli-Sforza, P.Menozzi, A. Piazza – Storia e
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Editore
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http://www.minerva.unito.it/SIS/Razza/Razza.html
da: Catherine S. Pollard - PhD at the University of
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Olson S., Mappe della Storia dell'Uomo. Il passato che
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Questa voce si basa in parte
sull'articolo Che cosa ci rende
umani? di Katherine S. Pollard, pubblicato sulla rivista Le Scienze nel mese di agosto 2009.
Le Scienze n. 551 Luglio 2014 : “Alle
origini dell’Eden di Francesco Salamini
La scimmia, L’Africa e l’uomo – Yves Coppens – Jaca Book le
origini dell’Uomo 1996
Le fome della vita, l’evoluzione e l’origne dell’Uomo –
Edoardo Boncinelli – Einaudi 2000
Gli alberi non crescono fino in cielo – Stephen Jay Gould –
Mondadori 1997
Citazione dalla conferenza del Prof. Dietelmo Pievani:
“Rivoluzione permanente ? Le ultime scoperte dell’evoluzione umana”. (I Mercoledì
dell'Accademia 2013-2014 – minuto 37,12) https://www.youtube.com/watch?v=pfwjU8kWcSg
wikipedia
Note:
[1] Francis Crick
pensava che il codice genetico, una volta messo in moto da un organismo
primitivo, non possa più essere modificato, perché un cambiamento avrebbe
prodotto delle mutazioni fatali. Ciò spiegava l’universalità del codice e il
fatto che nessun organismo con codice diverso fosse sopravvissuto. Crick si
avvicinò così all’idea di un mondo a RNA: era probabile che forme di vita fatte
di RNA avessero preceduto nel tempo quelle fatte di DNA, RNA e proteine.
Ragionando sull’universalità del codice genetico Crick e Orgel si avvicinarono
ad una teoria che avrebbe preso forma in un articolo dal titolo Panspermia
guidata. Nell’articolo essi sostenevano la possibilità che la vita sulla Terra
fosse iniziata in seguito all’arrivo e allo sviluppo di semplici forme di vita
di tipo batterico spedite nello spazio tramite razzi da forme di vita avanzate
presenti su altri pianeti. Esisteva perciò la possibilità che il nostro
antenato non avesse avuto origine sulla Terra ma provenisse da un altro luogo e
fosse stato inviato da una forma di vita intelligente. Crick prese sul serio la
questione ritenendola fondamentale per spiegare il codice universale.
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LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
ACQUISTABILI DIRETTAMENTE DAL SITO OmPhi Labs ED IN LIBRERIA
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