IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

mercoledì 8 aprile 2015

I RACCONTI "GLOBALI" DELLA CREAZIONE: IL GIAPPONE...


MITI GIAPPONESI CHE RACCONTANO DI QUANDO LE DIVINITÀ CAMMINAVANO SULLA TERRA

Riadattamento e commenti di Marco La Rosa

Come nella maggior parte dei miti di “creazione” delle culture terrestri, anche il Giappone tramanda di un'epoca d'oro durante la quale gli dei “creatori” camminavano sul nostro pianeta e governavano le società umane. Chi erano questi dei? Forse visitatori di altri mondi scambiati per divinità?

La mitologia giapponese è raccolta in un’unica opera chiamata Kojiki (古事記, letteralmente “cronaca di antichi eventi”), un’opera in tre libri scritta in giapponese antico. E’ palese quindi che coloro i quali redassero gli scritti in questione, volessero tramandare e descrivere ciò che per loro erano “fatti” e non mitologie o scritti da interpretare. La redazione finale del testo è stata eseguita nel 712 d.C., raccogliendo in un’unica opera una serie di documenti che tramandavano appunto i fatti dell’epoca antica del Giappone. Ho già espresso in precedenti articoli il mio parere riguardo alle “cronache antiche” ( per esempio molti fatti raccontati nel vecchio testamento biblico), pertanto “voglio fare finta che” (per non urtare animi suscettibili) gli antichi cronisti volessero dire proprio ciò che hanno scritto e nulla altro.

Queste singole fonti, a loro volta, prima di essere fissate su documenti scritti, erano tramandate oralmente attraverso le generazioni. Il testo inizia con il racconto della creazione del Cielo e della Terra e la creazione dell’uomo. Inoltre, vengono raccontate le vicende di varie divinità che erano sulla terra all’alba dei tempi. Infine, vengono narrate le origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle maggiori famiglie nobili. Il primo tempo viene descritto come Jindai moji o Kamiyo moji (神代文字 “personaggi dell’Età degli Dei”), un’epoca in cui una Terra desolata vede la discesa di due entità, Izanagi e Izanami (oltre ad essere fratello e sorella, i due sono anche amanti), intenzionate a dare forma e vita al pianeta. Già da questo punto possiamo notare le sorprendenti analogie con i racconti Sumero-Accadici. Si narra che il primo gesto di Izanagi ed Izanami fu quello di far sorgere le terre dall’oceano e mescolarle con una lancia chiamata Ame-no-nuhoko. Con il fango che si ammassò colando dalla lancia ebbe origine la prima isola: Onogaro-Shima (il Regno Terreno). 


In seguito gli dei crearono altre otto grandi isole che divennero la terra di Yamato, il Giappone. Le due divinità  quindi abbandonarono il Regno del Cielo e stabilirono la loro nuova dimora sulla Terra. «Izanagi e Izanami scesero su quella piccola isola e là innalzarono un palazzo. Ma il loro lavoro era appena iniziato: a parte quel piccolo scoglio deserto, il mondo era ancora una massa di acqua senza forma. (cfr. Genesi Antico testamento: “La Terra era informe e deserta”).  Non vi era nulla: né piante né animali né creature viventi, e il paesaggio era piatto e spoglio. Izanagi e Izanami cominciarono a riflettere su come proseguire la loro opera di creazione». Dall’unione di Izanagi e Izanami nacquero il dio del mare O-Wata-Tsu-Mi, il dio delle montagne O-Yama-Tsu-Mi, il dio degli alberi Kuku-no-chi e il dio del vento Shina-Tsu-Hiko. La nascita dell’ultimo dio, quello del fuoco Kagu-tsuchi, costò la vita ad Izanami. Così si legge: «Purtroppo, nel dare alla luce il dio del fuoco, Izanami si ustionò il ventre e morì. La donne fu sepolta sul monte Hiba, nella penisola di Izumo. Izanagi molto si dolse della morte della moglie». È strano leggere della morte di una divinità, che per definizione dovrebbe essere immortale. Dunque, Izanagi e Izanami erano creature mortali. Se così, chi erano veramente e da dove venivano? Anche qui mi soffermo un istante per notare che, come narrato anche nell’Antico Testamento Biblico, le divinità (o meglio gli individui) descritti, hanno tutte bisogno di nutrirsi, riposarsi e sono assolutamente vulnerabili, invecchiano (molto più lentamente dell’uomo) ma alla fine muoiono anche loro.
«Allora Izanagi si mise in viaggio per il Profondo, lo Yomi-Tsu-Kumi, il paese dei morti che si trovava nel sottosuolo. Entrò in una caverna, e dopo aver percorso un lungo cunicolo, giunse a una strana costruzione che sprofondava ancor più nelle viscere della terra».

Izanagi, adirato, uccise il figlio (che aveva causato la morte della sua amata) e scese all’inferno con l’intento di condurre fuori la sua compagna dal mondo dei morti. Ma al suo arrivo, il dio scoprì che la sua sposa si era nutrita con il cibo infernale ed era diventata un demone malvagio. Izanagi fuggì in superficie ed Izanami restò nello Yomi-Tsu-Kumi divenendone la terribile regina. (cfr. racconti Norreni ecc…).I racconti mitologici giapponesi sono particolarmente interessanti perché trovano due paralleli decisamente notevoli: il primo è quello con la mitologia cinese, nella quale si racconta di esseri celesti discesi sulla terra in draghi volanti: costoro furono i primi sovrani che diedero inizio alla civiltà cinese e che sono conosciuti come i Tre Augusti: Fu Xi, Nüwa, Shen Nung. Nüwa era la sorella di Fu Xi e ne divenne anche la sposa.


Fu Xi e Nüwa venivano rappresentati sempre allacciati per la coda. Fu Xi tiene in mano una squadra, Nüwa invece un compasso. I due strumenti (ad oggi, ancora adoperati nella simbologia muratorio -  massonica) indicano che i due sovrani inventarono norme e regole e le insegnarono ai mortali. Altra interessante riflessione da fare a questo punto è lo spinoso concetto, più volte espresso, del cosiddetto accoppiamento “Inbred”, o meglio conosciuto come incesto. A tal proposito preferisco consigliare ai lettori di approfondire la questione sul mio nuovo libro: IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE, la vera genesi dell’Homo sapiens, Ed. OmPhi Labs 2015 (http://www.omphilabs.it/prod/Il-Risveglio-del-Caduceo-Dormiente.htm).

Il secondo parallelo notevole è con la mitologia egizia, nella quale si tramanda sempre di un fratello e di una sorella “sposi” (Osiride e Iside), dalla cui unione nacque Horus, il capostipite delle dinastie faraoniche.



   (“ La dea del cielo Nut e il dio della terra Geb generarono Osiride, Iside, Nefti e Seth. Iside, dea dell'amore, sin da quando erano insieme nel ventre materno amava Osiride e i due, dopo la nascita, divennero faraoni e civilizzarono il mondo”). Inoltre, come nello Kojiki, i Testi delle Piramidi parlano dello Zep Tepi, un periodo primordiale dal quale emerse l’ordine dal caos e nel quale gli dei governavano la Terra. Come interpretare queste corrispondenze presenti in culture tanto lontane nello spazio e nel tempo? Se si tratta solo di racconti mitologici, è possibile che una civiltà ormai perduta fosse presente anticamente su tutto il pianeta, condividendo un unica cultura? È se invece questi racconti, considerati mitologici, fossero il ricordo lontano di un evento che ha impressionato i nostri antenati fino a convincerli a tramandarlo alle generazioni future? È possibile quindi che antichi viaggiatori di altri mondi siano stati scambiati per divinità dai nostri antenati? (cfr. Il culto del “cargo”).  E se così fosse, in che modo hanno influenzato o alterato l’evoluzione biologica e culturale della specie umana?

Fonte e citazioni:
L’UOMO KOSMICO, teoria di un’evoluzione non riconosciuta  - di Marco La Rosa – Ed. OmPhi Labs 2014
IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE, la vera Genesi dell’Homo sapiens -  di Marco La Rosa – Ed. OmPhi Labs 2015.


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