Il MO.S.E. (MOdulo Sperimentale
Elettromeccanico) è un progetto o opera di ingegneria civile, ambientale e
idraulica (o anche geoingegneria), iniziato nel 2003 e tuttora in fase di
realizzazione. Finalizzato alla difesa di Venezia e della sua laguna dalle
acque alte, attraverso la costruzione di schiere di paratoie mobili a scomparsa
poste alle cosiddette bocche di porto (i varchi che collegano la laguna con il
mare aperto attraverso i quali si attua il flusso e riflusso della marea) di
Lido, di Malamocco e di Chioggia, dovrebbe essere in grado di isolare temporaneamente la laguna
di Venezia dal mare Adriatico durante gli eventi di alta marea.
PERCHÉ IL MOSE NON FUNZIONA?
L’esperto: nasce morto, è solo un
esercizio di calcolo.
Il Mose di Venezia? “La sua
realizzazione ha visto una serie di errori, tecnologie che non funzionano,
ingegneria che lascia a desiderare”.
Usa parole profondamente amare il
professor Marco Mancini, docente ordinario di Costruzioni idrauliche,
insegnante di Sistemazione di bacini idrografici e infrastrutture idrauliche al
Politecnico di Milano, nonché responsabile di progetti scientifici del Miur e
dell’Esa, quando gli chiediamo della drammatica situazione che sta vivendo
Venezia in queste ore. L’innalzamento record del livello delle acque, che ha
toccato l’altro ieri addirittura i 187 centimetri, ha provocato la morte di due
persone e danni gravissimi a strutture di interesse mondiale come la Basilica
di San Marco.
Alluvione di Venezia del 1966
Può essere il Mose la soluzione a
questi problemi?
In tanti hanno studiato il Mose
come possibile soluzione, ma i risultati di un progetto che di fatto non è
stato chiuso mai, mi fanno dire che è una soluzione che lascia a desiderare.In
effetti, nel mirino è più volte finito il sistema protettivo, le schiere di
paratie mobili a scomparsa poste alle cosiddette bocche di porto, cioè i varchi
che collegano la laguna di Venezia con il mare aperto, che nelle intenzioni
dovrebbero isolare la laguna dal mare Adriatico proprio durante le fasi di alta
marea. Perché? Sarebbe interessante andare a chiedere a tutti quelli che hanno
gestito il Mose quanto tempo hanno perso. E ai progettisti, perché non
funziona. Pochi giorni fa, nel corso dell’ennesimo tentativo di collaudo della
struttura, si sono verificate vibrazioni anomale e le cerniere delle paratie
sono risultate arrugginite e da sostituire…
Il Mose è un bell’esercizio di
idraulica, ma probabilmente non è inserito bene nella realtà di Venezia. C’è
chi porta come esempio il sistema posto a difesa della città di Londra, sul
Tamigi. Che ne pensa?
È sì un sistema analogo, ma per la situazione del
territorio che si affaccia sul Tamigi, meno complesso e meno esteso rispetto
alla Laguna, è più semplice dal punto di vista della movimentazione della
paratia, che infatti non si gonfia. Lì non viene immessa aria e si toglie
l’acqua come con il Mose, ma funziona con un meccanico rigido.
Barriera del Tamigi
Barriere di Rotterdam (Paesi Bassi)
Barriera del Tamigi
Barriere di Rotterdam (Paesi Bassi)
Insomma, sul Mose l’ingegneria
italiana non ci fa una bella figura?
Stiamo parlando di società di
ingegneria importanti che hanno lavorato per il Mose, eppure il sistema non
funziona. Vuol dire che il progetto non può essere solo un mirabile esercizio
di calcolo, ma va inserito bene là dove deve funzionare.
È un po’ quello che è successo
con il ponte Morandi a Genova?
Anche il ponte Morandi era un
mirabile esercizio di calcolo, ma lo stesso Morandi si diceva preoccupato
perché era posizionato in un posto dove l’atmosfera era corrosiva per la sua
struttura, dunque non era la soluzione giusta. Evidentemente anche per il Mose
vale lo stesso discorso.
C’è da augurarsi, quindi, che
vengano risolti i problemi tecnologici, frutto di una progettazione non del
tutto attenta, così che le pareti del Mose non corrano il rischio di
arrugginirsi?
La sua realizzazione ha visto
evidentemente una serie di errori, tecnologie che non funzionano adeguatamente
e probabilmente siamo in presenza di un’ingegneria che lascia un po’ a
desiderare.
Intanto tutto il mondo è
sottoposto a cambiamenti climatici estremi.
Quanto influiscono sulla
singolarità di Venezia dal punto di vista idrologico?
Il problema di Venezia è
complesso. Nasce su una laguna, che è soggetta alle fluttuazioni cicliche delle
maree, e l’acqua alta è un fenomeno che si manifesta per la concomitanza di più
fattori, legati per esempio all’astronomia o ai venti che provengono dal sud
dell’Adriatico. A questo dobbiamo aggiungere altri problemi come i piccoli
cedimenti strutturali della falda, le condizioni climatiche peggiorate negli
ultimi anni e il complessivo innalzamento del livello del mare. E in futuro il
quadro sicuramente si aggraverà. Purtroppo eventi di questo tipo si verificano
e si verificheranno sempre più spesso e Venezia ne soffre sempre di più.
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