Le carte nautiche medioevali copiate
da originali sconosciuti?
di: Sabrina Pieragostini
http://www.extremamente.it/2014/03/14/le-carte-nautiche-medioevali-copiate-da-originali-sconosciuti/
Precise, fin troppo, per le conoscenze dell’epoca. E per
giunta comparse praticamente all’improvviso, senza traccia di modelli
precedenti. Le cosiddette carte portolaniche- ovvero le carte nautiche in uso
dal Medioevo- hanno sempre stupito gli esperti. Ora, un giovane neolaureato ne
mette in dubbio l’origine.
UNA CARTA PORTOLANICA
DEL 1466
Queste mappe, spesso associate ai portolani ( i manuali
della navigazione, nei quali venivano descritte nei dettagli le coste di una
determinata regione), sono sempre state considerate opera di cartografi
medioevali, sulla base di fonti a loro contemporanee. La più antica è la Carta
Pisana, comparsa alla fine del XIII secolo. Fu questa pergamena a dare il via
ad una serie di carte nautiche estremamente accurate, pur se limitatamente al
Mediterraneo e al Mar Nero.
Questi disegni, impressi su pelli di animali opportunamente
lavorate, mostrano con grande esattezza il contorno delle coste, i porti e le
insenature mentre indicano con pochi dettagli le caratteristiche interne del
territorio. Sono poi caratterizzate da una rete linee rette intersecanti
secondo vari angoli, che collegano sponde opposte per ciascuna delle 32
direzioni della bussola, al fine di indicare le rotte.
Dopo quel primo, mirabile esempio – opera di ignoto-
spuntato dal nulla nella Repubblica Marinara di Pisa, altre mappe del genere
entrarono in uso presso le corti di Spagna e Portogallo, dove vennero
gelosamente custodite come segreti di Stato, tanto erano fondamentali per la
navigazione. Gli studiosi hanno ipotizzato che esse siano il risultato delle
conoscenze pratiche dei marinai del tempo, migliorate dalle più antiche nozioni
tecniche di Bizantini ed Arabi. E la loro precisione sarebbe il frutto di
fortunate coincidenze.
Non la pensa così, però, Roel Nicolai. La tesi di laurea con
la quale è diventato dottore in geodesia ( la disciplina che studia la
misurazione e la rappresentazione della Terra) presso l’Università di Utrecht,
in Olanda, contesta infatti questa interpretazione. Nella sua “Revisione
critica dell’ipotesi di un’origine medioevale delle carte portolaniche”, il
ricercatore insiste su un punto centrale: la tecnica usata per realizzare
quelle mappe nautiche non era a disposizione degli Europei del tempo. Quindi, i
cartografi del XIII e del XIV secolo devono aver copiato le carte da fonti
molto più antiche, forse senza neanche capire bene cosa stavano disegnando.
IN ROSSO, LA REALE
LINEA COSTIERA; IN BLU, IL DISEGNO DEL CARTOGRAFO
Non solo. Nicolai sostiene che tale accuratezza è stata
possibile utilizzando quella che appare una precoce versione della Proiezione
di Mercatore, ovvero la conversione matematica della geometria della curvatura
della Terra su un piano, ideata dal cartografo fiammingo ben 3 secoli più tardi,
nel 1569. Ma nulla al momento fa pensare che una simile conoscenza esistesse
già nel Medioevo.
“Tutte le carte portolaniche che ho studiato sembrano
realizzate grazie alla Proiezione di Mercatore. Sono sicuramente state
disegnate su pergamena medioevale, ma chi le compilò probabilmente non si rese
conto di quanto accurate esse fossero. In esse, la forma del Mediterraneo è
perfettamente riconoscibile, mentre persino nel tardo Medioevo il suo aspetto
era assai diverso da quello evidenziato sulle mappe”, scrive Nicolai. Nei
mappamondi dell’epoca, infatti, il bacino appare molto più allungato e la linea
costiera molto più approssimativa, se non del tutto fantasiosa.
Secondo il ricercatore olandese, quelle carte così precise
sono come un mosaico, ottenuto con la sovrapposizione di vari originali. “Ci
sono evidenti differenze di scala e di orientamento nei diversi punti delle
mappe. Non solo ciò dimostra chiaramente che furono prodotte con la collazione
di carte diverse, ma anche che i cartografi medioevali non erano esperti delle
tecniche usate dalle loro fonti.”
LA CARTA PISANA, FINE
XIII SECOLO
Nicolai ha poi smentito la possibilità che alla base di quei
disegni tanto esatti potessero esserci i resoconti, dettagliati, dei navigatori
del tempo sulla posizione dei porti principali e sulle rotte migliori.
Applicando questo stesso metodo, ha verificato che la mappa risulta palesemente
assai meno precisa rispetto alle carte portolaniche, persino utilizzando metodi
di calcolo sviluppati alla fine del XVII
secolo. Solo i progressi della cartografia avvenuti nel 1800 hanno permesso di
raggiungere la stessa accuratezza.
Ma il ricercatore assesta anche un altro colpo all’ipotesi
comunemente accettata, ovvero che gli originali fossero stati realizzati da
altri popoli del Mediterraneo, come ad esempio i Bizantini. “È altamente
improbabile che le abbiano compilate loro. Per quello che sappiamo,
Costantinopoli non ha aggiunto molto alle nozioni scientifiche ereditate
dall’età classica. I Bizantini sono stati solo i depositari delle antiche
conoscenze dei Greci e degli Arabi. E poi, perchè mai avrebbero dovuto mappare
le coste di Francia e Inghilterra? Erano al di fuori della loro sfera di
interesse.”
Forse allora le fonti erano gli Arabi, navigatori ed
astronomi competenti, sicuramente molto di più dei contemporanei europei? Anche
in questo caso, lo studioso non ne è convinto: le carte portolaniche appaiono
di gran lunga superiori anche alle competenze che gli Arabi avevano raggiunto a
quei tempi in ambito nautico.
“Non ci sono prove che avessero la capacità di ridurre le
osservazioni relative alla curvatura terrestre sulla superficie piatta di una
mappa”, spiega. Ugualmente, per quello che sappiamo finora, andrebbero escluse anche le carte di età
alessandrina e quelle romane. Ma allora chi ha creato i modelli originali e
quando?
IL MAPPAMONDO DI AL-
IDRISI (XII SEC.)
“La storia va riscritta“, è la conclusione di Roel Nicolai .
“È necessario farlo, anche se mi sbaglio, perchè comunque significa che nel
Medioevo esistevano forme di sapere molto più avanzate di quanto noi non
immaginiamo”. Ma a suo avviso, tali
conoscenze risalgono più probabilmente ad epoche precedenti. “Dobbiamo
rivalutare lo stato della scienza nell’antichità. Ciò non comporta alcuna
congettura sulle cosiddette civiltà perdute, ma dovremo ripensare al nostro
passato, passo dopo passo”.
Da: http://www.extremamente.it/2014/03/14/le-carte-nautiche-medioevali-copiate-da-originali-sconosciuti/
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