MLR
“Giorgio Piccardi: uno
scienziato particolare”.
Piccardi dedicò
tutta la vita allo studio di fenomeni che implicano l'azione di basse frequenze
e di energie molto piccole, fenomeni considerati insignificanti dalla scienza
accademica
di: Giorgio
Papeschi, Mara Larini, Mariagrazia Costa
Giorgio
Piccardi era per certi aspetti un chimico eclettico. La sua carriera abbracciò molti settori di ricerca. Personalità intellettualmente vivace, trovava sempre nuovi filoni di
ricerca in tutto ciò che lo circondava. La sua
mente era una fucina di nuove ipotesi e di ragionamenti che egli portava avanti
spesso da solo, ma cercando di coinvolgere colleghi ed allievi. Forzando la sua
vera natura profondamente laica, si può dire che lo sguardo molto
acuto di Giorgio Piccardi fosse rivolto in egual misura verso tutte le
meraviglie del creato.
Giorgio
Piccardi nacque a Firenze il 13 ottobre 1895. Nel 1913 si iscrisse al Regio
Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, dove iniziò lo studio della chimica sotto la guida del celebre Ugo
Schiff (1834-1915). Gli studi vennero interrotti per l'avvento della guerra,
durante la quale, come ufficiale degli Alpini, egli si guadagno una medaglia
d'argento al valor militare ed il grado di capitano.
Finita la
guerra, dopo una parentesi torinese tornò a Firenze per laurearsi nel
1921 sotto la guida di Luigi Rolla (1882-1960). Successivamente divenne
assistente volontario del medesimo, che lo coinvolse nelle sue ricerche; fra
queste il laborioso frazionamento delle terre rare, alla ricerca dell'elemento
61 ancora sconosciuto. Ma la ricerca molto impegnativa purtroppo non portò i frutti desiderati con la scoperta dell'elemento,
denominato dal gruppo di Firenze “Florenzio” in onore della città.
Giorgio
Piccardi fu uno dei primi spettroscopisti italiani; con questa tecnica
pionieristica egli scoprì anche l'esistenza di alcuni
elementi presenti nella cromosfera del sole.
Nel 1938
Piccardi vinse la cattedra di chimica fisica presso l'Università di Genova. Le mutevoli vicende seguite allo scoppio della
seconda guerra mondiale l'obbligarono a tornare in Toscana, dove proseguì le sue ricerche presso l'Ateneo fiorentino. Nel 1945
ottenne la cattedra di chimica fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Firenze,
fondando l'istituto di chimica fisica del quale fu direttore fino al 1965.
Lo studio di
fenomeni considerati "insignificanti":
Il 1951
coincise con un drastico mutamento di interessi di ricerca. Piccardi incentrò le sue energie sullo studio del tempo come coordinata
essenziale della dinamica dei processi naturali. Egli prese in considerazione i
così detti “fenomeni fluttuanti”, ovvero processi evolutivi
non inerziali in quanto soggetti all'influenza di forze esterne ed aperti allo
scambio di energia e di materia. Fra questi fattori egli includeva anche le
variabili terrestri, solari e cosmiche. Studiò
alcune reazioni chimiche in soluzione acquosa ed osservò il fenomeno della “energizzazione o attivazione
dell'acqua” quando veniva sottoposta
all'azione di campi elettromagnetici di bassa energia.
Giorgio
Piccardi notò che il tempo non era un
fattore omogeneo per ogni istante successivo. Ipotizzò l'esistenza di fenomeni non perfettamente riproducibili,
che meritavano di essere studiati scientificamente: fenomeni o processi che
implicano l'azione di basse frequenze e di energie molto piccole, i quali
vengono generalmente considerati insignificanti, perché producono piccoli effetti. Il tempo, considerato
generalmente come successione d'istanti equivalenti è il dogma fondamentale della scienza meccanicistica.
Tuttavia la natura non segue questi canoni. Ancora, nel ribadire la sua ipotesi
egli scriveva: “il
non poter riprodurre le condizioni in cui si svolge un'esperienza ci pone il
problema di registrare l'istante ed il periodo di tempo in cui l'esperimento s'è
svolto. Un'ora non è identica ad
un'altra ora proprio perché i fenomeni sono
fluttuanti. La data e l'ora caratterizzano una situazione fisica che cambia nel
corso del tempo. Il tempo in chimica, biologia e forse in psicologia e
sociologia non è soltanto una
durata, ma una coordinata. Esistono oggetti insensibili e sensibili a queste
azioni spaziali; fra questi ultimi i sistemi acquosi ed in particolare quelli
colloidali”.
L'influenza del
Sole:
Dai suoi
test emerse che le macchie solari ed i fenomeni conseguenti hanno influenza
sull'andamento di alcune reazioni chimiche. Uno dei fattori più rilevanti risultò essere il ciclo annuale,
legato alle variazioni di posizione e velocità
della terra nel suo moto elicoidale rispetto alla galassia, dovuto alla
composizione del movimento ellittico del nostro pianeta con quello rettilineo
di traslazione del Sole verso la costellazione di Ercole. A marzo, quando la
terra si muove sul piano equatoriale e la velocità
è massima, la flocculazione
dell'ossicloruro di bismuto è in media bassa, mentre
risulta alta in settembre, quando il movimento del pianeta è perpendicolare al piano dell'equatore e la sua velocità è minima.
Giorgio
Piccardi descrisse la sua “ipotesi solare” nel libro The Chemical Basis of Medical Climatology , i
cui dati erano stati raccolti da moltissimi ricercatori nelle più remote regioni della terra: dall'Università di Bruxelles dove operava Mme Capel Boute (1914-2003) al
Circolo Polare Artico, dalle regioni equatoriali del Congo, alle Isole Kerguelen
nelle Terre Antartiche Francesi.
Un pioniere
dell'interdisciplinarità:
Come fece
notare Enzo Ferroni (1921-2007), suo successore nella direzione dell'Istituto
di Chimica Fisica ed in seguito Rettore dell'Università di Firenze, in occasione della commemorazione del maestro,
Giorgio Piccardi si spense la notte del solstizio d'inverno del 1972.
Giorgio
Piccardi, The Italian Physical Chemist and Master of the Sun – così l'aveva definito l'americano
George B. Kauffman – era un uomo comprensivo,
amichevole e pacato, ma anche deciso e determinato. Fu padre affettuoso e
liberale di tre figlie, molto seguite ed amate. La sua azione come “maestro” per gli studenti, i
collaboratori ed i familiari è stata costante, incisiva ed
indelebile. I suoi insegnamenti non riguardavano solo la chimica, ma molti
altri campi della cultura: dall'astronomia, alla pittura, alla vela. Giorgio
Piccardi introdusse per primo lo studio delle interfasi e dei fenomeni di
superficie (suo il brevetto del “tensiometro bifilare” conservato al Museo della Scienza di Milano).
Piccardi con il
suo lavoro ventennale, ha aperto una via innovativa della scienza, ma dopo la
sua morte le ricerche furono proseguite prevalentemente all'estero. Solo recentemente alcuni
gruppi di lavoro si sono fatti strada in Italia e nell'agosto 2002 è stato inaugurato a Filignano d'Isernia un “Laboratorio Biometeorologico Giorgio Piccardi”.
Egli in un certo
senso tentò di portare un cambiamento al
modo di pensare degli scienziati; fu un antesignano dell'interdisciplinarità, batté strade nuove che molti
colleghi si rifiutarono di seguire, o semplicemente comprendere. A molti anni di distanza si
può dire che ciò che fece non fu affatto vano, perché il suo lavoro e le sue idee non sono andate perdute, anzi
oggi si ritrovano in pubblicazioni scientifiche di vari campi di ricerca di
differenti paesi.
Bibliografia
[1] L.
Rolla “Un nuovo elemento: il
Florenzio” Atti Soc. It. Progresso delle
Sci. Riunione 15° (1926) pp. 58-62.
[2] G.
Piccardi “Sopra un nuovo fenomeno di
natura elettrica e sopra un nuovo effetto presentato dai metalli” Gazzetta Chimica Italiana vol. 68, fasc. IV (1938) pp.
246-263.
[3] G.
Piccardi e U. Becker “Test chimico ed attività solare” Geofisica e Meteorologia vol.
IV, n. 4-5 (1956) p. 2.
[4] G. Piccardi The Chemical Basis of Medical
Climatology Thomas Publisher, Springfield, Illinois USA (1962) 146 pp.
[5] G. B. Kauffman e L. Belloni “Giorgio Piccardi, Italian Physical Chemist and Master of the Sun” Journal of Chemical Education vol. 64 (1987) pp. 205-208.
1 commento:
"Un'ora non è identica ad un'altra ora proprio perché i fenomeni sono fluttuanti. La data e l'ora caratterizzano una situazione fisica che cambia nel corso del tempo. Il tempo in chimica, biologia e forse in psicologia e sociologia non è soltanto una durata, ma una coordinata."
Che il tempo possa influire in psicologia e sociologia mi sembra abbastanza ovvio, ma in fisica e chimica è davvero intrigante.
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