Nuove tecnologie al servizio dell'archeologia e delle coltivazioni
Da http://www.tmnews.it ( ripresa da Antikitera.net )
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I DRONI VOLANTI AL SERVIZIO DELL'ARCHEOLOGIA
Molto spesso i siti archeologici si trovano in aree remote e difficili da
raggiungere, ma grazie alla tecnologia presa in prestito da quella militare si
possono fare importanti scoperte. I droni, spesso usati per combattimenti in
zone impervie, ora hanno un nuovo impiego civile, e in Perù vengono utilizzati
negli scavi archeologici."Grazie all'uso dei droni radiocomandati possiamo
ottenere foto e video dei siti archeologici che ci permettono la produzione di
mappe digitali e modelli 3D" spiega la studentessa di archeologia Shelly
Miller."Attraverso questi dati è possibile monitorare le aree di prossimità
degli scavi, e scoprire pareti, cortili e la trama cittadina in modo da poter
individuare la presenza di reperti non ancora portati alla luce" aggiunge il
professor Luis Jaime Castillo.Ma l'uso dei droni in Perù si sta diffondendo
anche per monitorare lo stato delle coltivazioni, per portare un aiuto concreto
ai contadini delle zone più remote. "
2 commenti:
COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:
Mi chiedo se l'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa possa essere applicata ai droni volanti al servizio dell'archeologia e delle coltivazioni
Massimo Urbani
RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA
E' interessante il quesito di Massimo Urbani del 20-8-2013 ore 19.22.
Certamente l'invenzione dovrebbe consentire ai droni una maggiore capacità di interpetazione della natura degli oggetti sul terreno quando sono acquisite le relative immagini dal relativo sistema incorporato nei droni.
Dal passare dalla potenzialità alla fattibilità del risultato ci sono tantissimi ostacoli da superare, che adesso sembrano insormontabili ma è già importante sapere dell'esistenza della potenzialità della realizzazione.
Giuseppe Cotellessa
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