IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens
VIDEO TRAILER

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO
VIDEO SINOSSI DELL' UOMO KOSMICO
Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

mercoledì 8 maggio 2013

L’UOVO DI STRUZZO E LE PIRAMIDI.

di: Marco La Rosa


Questo curioso reperto archeo-biologico è visibile al “Nubian Museum”, nella citta di Assuan (antica Syene), famosa principalmente per la mastodontica diga sul Nilo.
E’ stato oggetto di molte disquisizioni ed interpretazioni, in quanto dato l’eccezionale stato di conservazione sono ben visibili sul guscio dei disegni (vedi ingrandimento)


Sull’ uovo si vedono distintamente tre forme triangolari affiancate ed attraversate da sottili linee parallele, una sorta di base rettangolare che le unisce e,  sulla destra,  una sagoma allungata che potrebbe assomigliare ad uno struzzo piuttosto stilizzato.
Il reperto è stato rinvenuto a Saqqara, a poche miglia dalla piana di Giza, fra il 1909 ed il 1910. La datazione al radiocarbonio lo colloca (inequivocabilmente),  in un periodo che oscilla grossomodo tra il 4000 4500 a.C.

Molti studiosi,  ritengono che le tre figure triangolari simboleggino delle montagne, e noi che non vogliamo mettere in dubbio Champollion e compagni, per ora la prendiamo per buona. Alcuni altri dicono che potrebbero essere vele di imbarcazioni. Sulla figura stilizzata dello struzzo, diciamo che sono quasi tutti d’accordo.
Comunque, ancora oggi, possiamo constatare che da parte della scienza ufficiale non vi sia affatto univocità.
Nel marasma di informazioni ufficiali e pseudo-ufficiali, ho trovato interessanti  le considerazioni di un amico, ricercatore indipendente, esperto di antiche civiltà e con il quale ho condiviso studi e ricerche per parecchio tempo.

Stefano Panizza (http://falsimisteri.myblog.it/), che l’anno scorso ha potuto visionare di persona il reperto in questione, e ne ha tratto un’interessante post : http://falsimisteri.myblog.it/archive/2012/07/05/l-uovo-delle-piramidi.html

Gli ho chiesto di ritornare in Nubia con la memoria, e di rispondere alle mie domande:

MLR: Ciao Stefano, ben trovato.  A proposito dell’uovo “nubiano”, mi puoi illustrare in parallelo le ipotesi ufficiali di “montagne” e “vele”,  con la terza ipotesi definibile “ufficialmente  scomoda” ?

S.P.: Ciao Marco, dato che amo essere sintetico, ti elenco i motivi per i quali ho sposato l’ipotesi “montagne”:

-     la “montagna” ha il suo simbolo più antico proprio nella forma piramidale
-     ripetuto tre volte sta a significare il “plurale”, quindi si tratterebbe di “tante” montagne
-      tale termine è espresso anche da linee verticali parallele

In Egitto le montagne sono presenti; a volte sorgono improvvise nella distesa pianeggiante, in altre formano un'irregolare sequenza rocciosa (è vero che la forma delle montagne è essenzialmente tondeggiante, mentre i “triangoli” sono appuntiti, ma migliaia di anni fa potevano avere quella forma, considerando l'erosione da sabbia e vento)
Quindi, credo che un ignoto artista abbia rappresentato in modo realistico quanto stava osservando.  
Esiste anche l’ipotesi “vele”, motivata soprattutto dal fatto che una vela può assumere una forma triangolare. Trovare, allora, una similitudine in altri reperti, qualunque essi siano, potrebbe essere un valido sostegno a questa teoria.
Ma qui iniziano i problemi.
Le antiche imbarcazioni egiziane avevano una sola vela, quadrata o rettangolare (non tre e triangolari), stesa fra una o due travi di legno.
Lo sappiamo con certezza dalle pitture tombali e dai modellini ritrovati
Appare, quindi, poco convincente l’ipotesa “vele” se nelle numerose ed antiche testimonianze nautiche non esiste nulla del genere.

MLR: Secondo te, il fatto che l’uovo sia stato rinvenuto nell’area archeologica di Saqqara, non molto lontano dalla piana di Giza,  tra l’altro prospetticamente visibile all’orizzonte, può giocare a favore della terza “scomoda” ipotesi, che di fatto retrodaterebbe la data ufficiale della costruzione delle tre Piramidi?

S.P .: Ritengo essere la meno probabile, l’ipotesi che i tre triangoli rappresentino le tre piramidi di Giza. E questo per i seguenti motivi:
-      le piramidi sono state (per l’egittologia accademica - ndr) costruite attorno al 2.500 a.C., cioè ben 2.000 anni dopo che l’ignoto artista tracciasse quei disegni sull’uovo.
-      il triangolo centrale e quello posto a destra di chi guarda sono, si, nelle giuste proporzioni “piramidali”, ma il terzo no (cioè la piramide di Micerino, nella realtà, è molto più piccola delle altre due).
-      mancano le piramidi satelliti.
-      le righe parallele non hanno senso perchè l’intera struttura nell'antichità era ricoperta di calcare bianco.
-      non si comprende cosa rappresenti il rettangolo sottostante alle tre figure. 
 In conclusione, ritengo che, pur in mancanza di certezze assolute, l’ipotesi “montagne” sia quella che meglio risponda ai riscontri ottenuti.
Ricordo che la certezza assoluta non esiste in campo scientifico. Chi lo pensa non sa come funzioni la Scienza. Esistono, invece, “probabilità” più o meno alte di trovare risposte corrette. Non per nulla Essa procede correggendo sistematicamente il tiro.       
L’idea di una grande civiltà predinastica, seppur suggestiva, ha bisogno di supporti ben più saldi su cui reggersi. Non basta, cioè, un singolo reperto per scardinare un‘intera sistema di credenze basato su innumerevoli dati che ben si incastrano fra loro. Può essere un interessante punto di partenza ma, a mio avviso, non ci sono gli estremi per considerare feconda questa strada.
   
MLR: Grazie Stefano per la tua chiarezza e precisione.

Per concludere, mi permetto di instillare, se già qualcuno non lo avesse, il DUBBIO. Il dubbio che già molti e molti anni fa, i primi studiosi di confine, poco scientificamente e molto fantasiosamente (Erik Von Daniken e Peter Kolosimo per esempio), esternavano sulla reale capacità (ancora oggi? – ndr) della scienza ufficiale, di poter datare inequivocabilmente alla IV Dinastia, il complesso piramidale di Giza. Venendo ai nostri giorni, molti altri studiosi di confine come G. Hancock, R. Bauval, J.A. West ecc.., prima da soli poi via via coadiuvati da scienziati e geologi come Robert Schoch, hanno messo in discussione le datazioni ufficiali di piramidi e Sfinge. Il dibattito è ancora in corso, almeno per costoro, gli egittologi di fatto vanno per la loro strada confermando le datazioni ufficiali. Per dovere di cronaca, dobbiamo dire che non vi sono neppure certezze riguardo la metodologia di costruzione utilizzata, lo dimostrano gli ultimi brillanti studi dell’architetto francese Jean Pierre Houdin, per citarne uno.

Ergo, il nostro bellissimo uovo della discordia, potrebbe essere stata la “tavolozza” ante litteram, di un brillante quanto ignaro artista delle dune, che presumibilmente in un limpido mattino di 6500 anni fa, ritraeva il panorama di Giza che gli si stagliava all’orizzonte, tenendo di spalle l’Oasi di Saqqara…forse.


2 commenti:

fabry ha detto...

03 Maggio 2013
Dal libro le “Storie” di Erodoto storico del 500 a.c. è riportato un racconto nel quale egli chiedeva ad alcuni sacerdoti egizi quando furono costruite le piramidi dell’altipiano di Giza.
Risposta: “In un periodo nel quale il sole si era per quattro volte allontanato dal suo corso abituale: due volte sorse là dove di solito tramonta e due volte tramontò là dove di solito sorge”.
Espongo deduttivamente la seguente mia teoria:
In un articolo pubblicato su una rivista specializzata pochi anni fa, alcuni astrofisici americani hanno interpretato tale affermazione, come indicatrice dell’inversione di rotazione della terra e tale evento con l’aiuto di computer in dotazione della Nasa, sarebbe avvenuto intorno al 36 mila a.c. 
Stabilito con il programma Sky Glob della Nasa attraverso un’intuizione dei ricercatori Bauval e Gilbert che le tre stelle in coda a Orione (Delta, Epsilon e Zeta)riflettevano la loro posizione sull’altipiano di Giza nel 10.450a.c. circa, [durante l’era zodiacale del Leone (vedi Sfinge)], è facile dedurre conoscendo la ciclicità delle precessioni degli equinozi, che per ritornare alla precedente era del Leone sia sufficiente sommare 26.000 mila anni circa, con data finale pari a 36.450 circa.
Pertanto la coincidenza non mi sembra del tutto casuale e sta a indicare che la loro costruzione risalirebbe a quell’epoca.
Più precisamente essendo la precessione equinoziale pari a 25.920 anni, la data finale risulterebbe 36.370 a.c.
Le Piramidi di Giza sono quindi state "griffate" illegittimamente dai faraoni della quarta dinastia e la Sfinge costruita poco prima, non rappresenta Kufuway ma ATON-RA. 
La mia teoria ha avuto riscontro in un convegno tenutosi a Dubai il 28 gennaio 2015, presenti alcuni studiosi e ricercatori di fama internazionale tra i quali Robert Bauval (Il mistero di Orione) ed il Dr.Mei cattedratico torinese. Ebbene il dr. Mei ha presentato uno studio sull'età delle piramidi di Giza dal quale si evince come data di costruzione il 36.400 a.c. circa, allineata con quella rilevata dal sottoscritto (36.370). La sua ipotesi è scaturita dalla data rilevata intuitivamente da Bauval (10.450), scaturita con la proiezione delle tre stelle di Orione sull'altipiano di Giza, ma non coincidente perfettamente in quell'epoca, ma in quella precessionale precedente datata 36.400 circa, tramite il programma astrofisico della Nasa definito Sky Globe. A tal punto i ricercatori astrofisici che sono scienziati ed il sottoscritto che tale non è, O ci siamo inventati il tutto o come si dice "ci abbiamo azzeccato". 


20 luglio 2005

Sintetizzo quanto si può leggere sulla rivista ufficiale di Voyager.
Giacobbo si è recato ad Assuan per filmare un uovo di struzzo particolare. 
L'uovo di struzzo che si trova attualmente al Nubian Museum risale a 4500 anni avanti Cristo, e presenta incisioni che raffigurano struzzi e piramidi.
Se in effetti quei tre triangolini presenti sull'uovo dovessero essere interpetati come piramidi, ci si troverebbe di fronte ad un bel dilemma. 
Se le piramidi risalgono a non prima del 2700 a.C., come possono essere state raffigurate da un ignoto viaggiatore nel 4500 a.C.?

Su questa altra faccia vi sono nuovamente tre triangoli, ma questa volta una linea che assomiglia molto al Nilo (qualcuno l'ha interpretata come un serpente).
"E' come se un viaggiatore di 6500 anni fa avesse disegnato il panorama che si era trovato davanti", sempre tenendo presente che tra la datazione ufficiale delle piramidi della piana di Giza e quelle ritratte sull'uovo passano 2000 anni.

L'uovo così come lo si può osservare è stato trovato nelle tomba di un uomo sepolto 4500 anni prima di Cristo e LO STRATO GEOLOGICO ERA ESATTAMENTE CORRISPONDENTE ALL'EPOCA DELLA SEPOLTURA!
Il carbonio 14 inoltre ha confermato l'età del sito e del guscio.


Fabry Panizzi

Unknown ha detto...

Le tavole smeraldine dicono che la piramide è stata costruita 36000 anni fa.