ATTUALITA' SCOMODE
TROPPI ALLONTANAMENTI DI MINORI DALLE FAMIGLIE.
Perizie
psichiatriche compiacenti dietro alle numerose sentenze di allontanamento di
minori dalle loro famiglie.
Il 9
maggio, presso la sede storica della Società
Umanitaria a Milano, si è svolto il convegno “Mai più un bambino”, organizzato dal CCDU onlus (Comitato dei Cittadini per i
Diritti Umani) in collaborazione con LIDU (Lega Internazionale per i Diritti
dell’Uomo).
Il Prof.
Morris Ghezzi, presidente della LIDU, che ospitava la manifestazione, ha dato l’inizio ai lavori rivolgendo un breve saluto ai
partecipanti.
Nodo
centrale del convegno: informare e sensibilizzare genitori e addetti ai lavori
sui temi legate alla famiglia, con particolare enfasi sulla necessità di preferire il supporto alla famiglia in difficoltà, e considerare l’allontanamento del minore dal
nucleo familiare come soluzione estrema, da adottare solo in caso di ragioni
gravissime e comprovate, come peraltro previsto dalla legge.
Tra gli
oratori, la Prof.ssa Vincenza Palmieri, presidente dell’INPEF (Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare), l’Avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena
(rappresentato da suo fratello Lino), autori del libro “Mai Più Un Bambino” (Armando Editore, 2013), la Dott.ssa Gabriella
Maffioletti, Consigliere Comunale di Trento e Delegata Nazionale di Adiantum, e
il giudice del Tribunale per i Minori di Bologna, Dr. Francesco
Morcavallo. Moderatore Silvio De Fanti,
Vicepresidente del CCDU.
“Mai Più Un Bambino.” – sottolineano – non è soltanto il titolo del libro, ma una vera e propria
petizione che stiamo portando a conoscere in tutta Italia e ci auguriamo venga
sottoscritta da molti. Petizione, va ricordato, che si propone di realizzare
una serie di azioni pratiche per aiutare i bambini che sono stati allontanati
dalle loro famiglie.
“Nel 2010 – spiega l’Avv. Miraglia – in Italia, sono stati circa 40.000 (di età compresa tra 0 e 17 anni). Un dato molto preoccupante.
Diversi i motivi che hanno spinto gli Enti preposti a compiere tale atto. Per
il 37% dei casi l’inadeguatezza genitoriale, per
il 9% la dipendenza dei genitori, per l’8% i problemi relazionali tra
i genitori, per il 7% i maltrattamenti e l’incuria e infine il 6% è dipeso dai problemi sanitari dei genitori”.
“Allontanamenti che in molti
casi si sono configurati essi stessi come abusi –
denuncia la prof.ssa Palmieri. – Oggi assistiamo a un vero e
proprio business delle Case famiglia, prive di un sistema di controllo e
monitoraggio. E’ di vitale importanza agire in
tale direzione, soprattutto con specifica attenzione all’aspetto del trattamento sanitario cui vengono sottoposti i
minori in Casa famiglia, vittime spesso di veri e propri abusi farmacologici.
Il
Giudice Morcavallo ha messo in rilievo un fatto poco noto: "la progressiva
deriva del processo causa nella fase di accertamento dei fatti, l'attuazione di decisioni basate su opinioni soggettive. Le sentenze di allontanamento
del minore, infatti, sempre più spesso sono basate su perizie
psichiatriche che in qualche modo sostengono l’inadeguatezza
dei genitori a rivestire il proprio ruolo, pur in assenza assoluta di fatti
oggettivi che possano comprovare tale inadeguatezza. Così il disegno di un fantasma può
trasformarsi in un simbolo fallico, che a sua volta dimostrerebbe violenze sul
minore, senza la minima ombra di un riscontro oggettivo".
La
Dott.ssa Maffioletti ha denunciato diversi casi in palese conflitto di
interesse tra politica, servizi sociali e giudici (sia togati sia onorari) a discapito dei bambini stessi e delle
famiglie.
Il
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, una onlus dedicata alla tutela dei
diritti umani nel campo della salute mentale, denuncia il perdurare di
conflitti d’interesse nei casi di
allontanamento di minori dalle famiglie: gli istituti che ospitano questi
ragazzi incassano fino a 400 Euro al giorno per ogni ragazzino – abbastanza per ospitarli in un hotel di lusso con uno
psicologo per ogni bambino – mentre una perizia
psichiatrica compiacente arriva a costare più
di diecimila euro.
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