di: Marco La Rosa
Ogni
tanto, più come riempitivo che altro, giornali e telegiornali, “buttano”
qualche notizia che difficilmente viene recepita in tutta la sua reale
importanza,oppure se ne colgono le implicazioni.
Proprio
nei giorni scorsi, distrattamente, ho colto due notizie di questo tenore: la
prima riguardava una madre ed un padre che attendevano con angoscia il via
libera del tribunale per far terminare un’essenziale terapia genica al
figlioletto gravemente malato. Nella seconda, si dava sfogo alla disperazione
di una donna a cui era stata negata da un altro tribunale una fondamentale
cura, concessa invece al fratello.
Tribunali,
giudici ed interessi economici del sistema sanitario nazionale... questo è il
trinomio con cui oggi “la vita umana” deve fare i conti nel caso di cancro e
malattie genetiche. Nonostante i progressi tecnologici nel campo della
medicina, a farla da padrone è sempre e soltanto il profitto. La vita umana “ha
un prezzo”, è moneta di scambio. Se sei ricco ti puoi permettere di avere più “chances”
di vita, se non lo sei…pazienza sei sacrificabile.
Nel caos
quotidiano di vita e lavoro, non abbiamo più tempo di fermarci a riflettere,
passiamo tranquillamente sui “cadaveri” dei nostri simili, sia fisicamente che
intellettualmente. Ci disinteressiamo del destino altrui, perché non è il
nostro, ci fidiamo ciecamente di chi sta ai vertici “culturali”, ignorando
completamente che non sono la giustizia e la verità che guidano la società, ma
il profitto esasperato, che nel tempo ha capovolto i valori umani.
Dubbio,
consapevolezza e volontà di conoscere, oggi sono armi fondamentali per
combattere contro la “credenza comune” che ha appiattito e banalizzato tutto
ciò che non rientra nei confini del sapere “istituzionalizzato”.
Vediamo come
la medicina, nonostante riguardi direttamente “la vita umana”, non faccia
distinzione tra etica e profitto, anzi, alla lunga ha “soppiantato” l’etica ad
esclusivo favore del secondo.
La “TERAPIA
GENICA”, ultima frontiera della medicina, rischia seriamente di venire “istituzionalizzata” a favore del “capitale” e “nascosta” a danno della collettività.
Di cosa
parliamo?
Leggete:
“Per terapia
genica (in inglese Gene Therapy) si intende
l'inserzione di materiale genetico (DNA) all'interno delle cellule al fine di poter curare delle patologie. Questa procedura
di inserzione è nota come “trasfezione”. (introduzione di materiale biologico esogeno in cellule eucariotiche)”.
Per essere più esatti la terapia genica consiste nel trasferimento
di uno o più geni sani in una cellula malata, al fine di curare una patologia
causata dall'assenza o dal difetto di uno o più geni (mutati). Dunque, è
necessario in primo luogo identificare il singolo gene o i diversi geni
responsabili della malattia genetica. Sebbene le terapie siano generalmente
sperimentali, si può tentare in secondo luogo - almeno per alcune malattie - la
sostituzione dei geni malati sfruttando, ad esempio, come vettore un virus reso
inattivo, svuotato preventivamente del suo corredo genetico. Con un meccanismo
piuttosto complesso, che richiede l'uso di 'forbici' molecolari enzimatiche, si
può poi 'correggere' il DNA, rimpiazzando le sequenze difettose, in modo tale
che la cellula sintetizzi correttamente le proteine necessarie al corretto
funzionamento metabolico”.
“Immaginate di subire una
diagnosi di cancro o di una patologia genetica al mattino, di ricevere una
singola iniezione la sera e di cominciare il vostro recupero la mattina
successiva. Nessuna ricetta, nessun trattamento prolungato, nessuna scelta
difficile tra situazione economica e miglioramento fisico. Questa è
la promessa della terapia genica, una promessa già
in parte in atto”.
“Glybera”
(sviluppata da UniQure con sede ad Amsterdam nel Novembre 2012), è
stata la prima terapia genica approvata
nel mondo occidentale, potrebbe curare
un raro quadro genetico che interessa il pancreas con un singolo trattamento.
Non serve grande immaginazione per capire quale impatto avrebbe sui profitti
delle case farmaceutiche, o quali misure queste prenderanno per proteggere i
loro interessi. Possiamo azzardarci a
dire che questi trattamenti appartengono alle persone e non agli interessi
privati e ai governi che li proteggono?”
“Glybera potrebbe essere
efficace per l'intera durata della vita, cioè
potrebbe essere un trattamento risolutivo. Jorn Aldag, CEO di UniQure, propose
al tempo una domanda: “come si fa a
dare un prezzo a un trattamento simile?”
“Nella realtà,
la malattia è come una
guerra. Una nazione non darebbe un prezzo alla sua sopravvivenza a fronte di un
nemico minaccioso, e non dovrebbe neanche farlo per la sopravvivenza della sua
popolazione a fronte di una malattia. Tra tutte le tematiche alle quali una
nazione dovrebbe destinare i soldi pubblici, un'istituzione che producesse cure
permanenti per malattie e deterioramenti dovuti all'età
dovrebbe essere la prima. Un sistema sanitario insostenibile che brucia
miliardi di capitali l'anno e che fa i conti con budget e qualità
in discesa, sarebbe profondamente trasformato da una simile iniziativa. Gli
interessi privati sarebbero gli unici a perdere qualcosa, ma dato che questi
interessi sono la spinta attuale per il destino umano, abbiamo un indizio sul perché
questa trasformazione non è nelle agende di
nessuno”.
“Le grandi case farmaceutiche e
perfino colossi informatici della “rete”
(controllati dalle corporazioni oligarchiche –ndr MLR) che attualmente cercano vie per “pilotare”
la salute pubblica, non potrebbero più
nascondersi nell'ombra dell'ignoranza collettiva e perpetrare un approccio
monetario, insostenibile e inumano sulla salute. Tutti quanti meritano le
migliori cure possibili e questo può
essere vero solo tramite un'innovazione tecnologica, costruita su solide
basi gettate da una società informata,
produttiva ed interessata. Purtroppo, le politiche attuali sembrano “disegnate”
per ottenere esattamente l'opposto, lasciando la società
cieca ed ignorante guidata da un'elite totalitaria (che fa leva solamente sul
falso “senso comune -
ndr MLR).”
Parti in grassetto liberamente tratte dall’articolo di:
Tony
Cartalucci
Fonte:
http://landdestroyer.blogspot.it
Link: http://landdestroyer.blogspot.it/2012/12/on-cusp-of-ending-big-pharma.html
28.12.2012
– con commenti e precisazioni
aggiunte da Marco La Rosa.
Traduzione
per Comedonchisciotte.org a cura di SEBASTIANO SENO
Definizioni:
Wikipedia
Bibliografia:
Introduction
to Biology (MIT 2005)
Introduction to Bioengineering (MIT 2006)
Bioengineering
200 Lecture 1 (Berkeley 2011)
Nessun commento:
Posta un commento