E’ UNA SEMPLICE RIFLESSIONE CHE MI E’ PIU’ VOLTE CAPITATO DI FARE.
LE
CONOSCENZE SULLA MEDICINA ALTERNATIVA, SPESSO SONO VISTE CON DIFFIDENZA E
SOSPETTO.
OGNUNO E’ LIBERO DI ACQUISIRLE COME CREDE, STUDIANDOLE SUI LIBRI, IN
RETE, PARTECIPANDO A CORSI E SEMINARI.
MA QUANDO
SI TRATTA DI DIVULGARLE… QUI E’ TUTTO UN ALTRO DISCORSO.
SE NON
SEI UN MEDICO (E’ A VOLTE NON BASTA NEMMENO – ndr) OPPURE UN LUMINARE DELLA SCIENZA, E’ MEGLIO CHE LASCI PERDERE, E’
MEGLIO STARE ZITTI E NON PARLARNE PROPRIO, ALLE VOLTE NEMMENO IN FAMIGLIA O CON
GLI AMICI.
LA
MEDICINA ALTERNATIVA E’ COME LA MAGIA O L’ILLUSIONE, CHI LA PRATICA E LA DIVULGA E’ SEMPRE OSTEGGIATO ED EMARGINATO. NON CONTA SE FUNZIONA
DAVVERO OPPURE NO. NON E’ RICONOSCIUTA DAL SENSO “COMUNE” E DALLA SCIENZA UFFICIALE.
NON IMPORTA SE FUNZIONA E IL PIU’ DELLE VOLTE E’ A COSTO ZERO PER LA SOCIETA’,
POICHE’ QUASI SEMPRE NON PORTA
PROFITTO, ANZI LO FA PERDERE ALLE MULTINAZIONALI DEL FARMACO.
MA QUESTI
ORMAI SONO LUOGHI COMUNI, SCUSE BANALI DIRETE VOI.
NON NE
SONO AFFATTO CONVINTO, RISPONDO IO. TUTTO QUELLO CHE NEGLI ULTIMI ANNI E’ RIUSCITO AD EMERGERE, DALLA MEDICINA ALTERNATIVA, HA
CREATO UN QUADRO COMPLETAMENTE DIVERSO DA QUELLO CHE CI RACCONTANO PER ESEMPIO
SUL CANCRO. IN QUESTO BLOG, TROVATE MOLTI ESEMPI. LE MALATTIE SONO
INDUBBIAMENTE UN BUSINESS PER I COLOSSI FARMACEUTICI, QUINDI E’ BENE CHE PROLIFICHINO IL PIU POSSIBILE.
UNA
SOCIETA’ “FARMACO-DIPENDENTE” E’ GARANZIA DI PROFITTO.
NON SI
DEVE SAPERE CHE L’”AUTOCURA” E’ UNA PREROGATIVA DEL NOSTRO
ORGANISMO, DOBBIAMO CONTINUARE A DELEGARE ALL’ESTERNO
DI NOI STESSI, IL COMPITO DELLA CONOSCENZA, NON DOBBIAMO SCOPRIRE CHE NEL
NOSTRO CERVELLO C’E’ UNA RISPOSTA A TUTTO ED UNA CURA PER TUTTO.
VI INVITO
A LEGGERE IL PEZZO CHE SEGUE… A ME E’ PIACIUTA MOLTO LA METAFORA.
BUONA
LETTURA
Marco La
Rosa
"Hamer, il
tumore, le curve a sci uniti"
di:
Alberto Medici
“Chi ha imparato a sciare da
adulto ha presente la difficoltà di doversi ricordare tutta
una serie di accorgimenti (spalle - peso in avanti – posizione – ginocchia – braccia – bacino – a valle – a monte – ecc.) e soprattutto di come sia difficile ricordarsi di
mettere in pratica i consigli del maestro quando la velocità aumenta, o la pista si fa più
difficile e ripida e magari piena di cunette, o tutte queste cose insieme. Se
invece ci si trova sul classico “panettone“, pista larga, neve bella, pochissima gente, pendenza
limitata e velocità sotto controllo, allora è molto più facile, pensandoci, mettere
in pratica gli insegnamenti e, dopo un po’ di queste discese, si
comincia ad automatizzare i movimenti e ad interiorizzare gli insegnamenti
ricevuti. Se poi si ha anche il sole alle spalle, e si può guardare anche la propria ombra proiettata davanti, allora
è proprio il massimo: ad ogni
curva si può correggere qualcosina, e dopo
un paio d’ore i progressi sono veramente
notevoli. A quel punto anche l’aumento di velocità, la pista più ripida, o altre condizioni
avverse si potranno affrontare meglio, grazie a quanto imparato
precedentemente.
Pensavo a
questo oggi, e mi veniva spontaneo il paragone con le conoscenze di medicina
alternativa che noi frequentatori di siti di controinformazione abbiamo
acquisito. L’esperienza ci insegna che
quando ad una persona “normale“, educata secondo i canoni classici, viene diagnosticato un
tumore, per lo più questa notizia viene vissuta
come una terribile condanna, magari non definitiva, ma comunque invalidante, e
la sensazione di impotenza e di pericolo non lascia spazio a ricerche, a studi,
ad approfondimenti: ci si sente come il naufrago che si aggrappa a qualunque
cosa, pur di rimanere a galla. Difficile insegnare a chi pensa che sta per
annegare come si fa a nuotare: a nuotare si deve imparare in piscina, nell’acqua bassa, meglio se tiepida. Alla stessa maniera,
difficile insegnare a chi sta precipitando lunga una pista nera come fare le
curve a sci uniti, se non le ha già imparate in pendii più amichevoli.
Anni fa
ho seguito un corso di Nuova Medicina Germanica tenuto da Claudio Trupiano, e
da allora ho cominciato a vedere il tumore, e tutte le altre malattie, in un’ottica diversa, completamente opposta alla visione
tradizionale corrente. Ma tutte le volte che sono venuto a sapere di conoscenti
ai quali veniva diagnosticato un tumore (e ne sono già morti diversi, in questi anni) mi sono reso conto della
totale inutilità delle mie conoscenze nei
confronti di queste persone che -ovviamente –
manifestavano una totale e cieca accettazione delle terapie “ufficiali“, che non mi sono mai permesso
di contestare (con quale autorevolezza, poi?) e la totale chiusura (tranne che
alla fine delle terapie, quando ormai anche la medicina ufficiale ti dà per spacciato) ad ipotesi alternative.
Per
questo, come ho detto altre volte, sono certo che la conoscenza delle teorie del dr.Hamer (la “Nuova Medicina Germanica“)
debba essere acquisita quando si sta bene, quando si è giovani e in forze, e la malattia è l’ultima cosa che si possa avere
nella nostra mente. Questo ci impedirà di ammalarci? Non lo so, ma
so per certo (è la mia esperienza personale)
che la paura della malattia è completamente sparita dalla
mia vita. Anche se fosse solo questo (ma sono certo che c’è molto di più) sarebbe già qualcosa di importante.
Non si
aspetta di avere un incidente per assicurarci: l’assicurazione
si fa prima…”
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