di: Marco
La Rosa
Oggi,
modo di dire derivato dalle espressioni latine moderne: "in statu quo ante
( o prius), "in statu quo nunc" = "nelle condizioni di prima, o
d'ora". "Status quo", quando l'espressione non è preceduta dalla preposizione in o nello.
Quindi: riscostruire o mantenere una
"situazione" che gli eventi hanno modificato, o
"minacciano" di modificare.
Questa
brevissima riflessione, è nata dalla lettura di un'intervista rilasciata dal
giornalista, scrittore e drammaturgo Massimo Fini, e postata sul blog di Beppe
Grillo la settimana scorsa.
La sua
analisi del voto degli italiani alle ultime politiche è stata, in estrema sintesi: " gli italiani non votano a
caso".
Perché?
"Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo
hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta. In Italia ci sono due blocchi
sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è
fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o
disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un
cielo plumbeo come quello di Venere. Questi ragazzi cercano una via di uscita,
vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una
Nuova Italia sulle macerie. A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli
esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi
imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se
presi dalla disperazione, si suicidano. Il secondo blocco sociale, il blocco B,
è
costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno
attraversato la crisi iniziata dal 2008 più
o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di
dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi
mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso
municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato. L'esistenza di
questi due blocchi ha creato un'asimmetria sociale, ci sono due società
che convivono senza comunicare tra loro. Il gruppo A vuole un rinnovamento, il
gruppo B la continuità. Il gruppo A
non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l'IMU perché
non hanno una casa, e non avranno mai una pensione. Il gruppo B non vuole
mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona
pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico. Si profila a grandi
linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c'è
l'età”.
A voi che
leggete, lascio il facile compito di capire per chi ha votato A e per chi ha votato
B (ndr. MLR).
"...Non c'è
nessuno scandalo in questo voto. E' però
un voto di transizione. Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del
presente senza avere alcun futuro e non si può
pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19
milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è
insostenibile, è un dato di
fatto, lo status quo è insostenibile, è
possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui
interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta
prosciugando le risorse del Paese..."
(Massimo Fini - La Cosa)
Bibliografia
citazioni dal latino:
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