IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

mercoledì 14 ottobre 2015

LA FEBBRE CURA ANCHE IL CANCRO PERCHE' IL NOSTRO ORGANISMO E' PROGRAMMATO PER DIFENDERSI E GUARIRE !



SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)

Da:

I tumori talvolta regrediscono. Si grida al miracolo, ma spesso una ragione scientifica esiste. Riuscire a conoscerla ci potrebbe aiutare a trovare nuove strategie per combattere il tumore. E la febbre, in questo contento di guarigioni dal tumore, ha un ruolo di primo piano. Quando si verificano fenomeni che ancora non sappiamo spiegare si grida al miracolo. Uno di questi fenomeni è per esempio quello delle guarigioni spontanee. E le guarigioni spontanee da mali cosiddetti “incurabili” sono considerate ancora più miracolose. Eppure in molti casi la spiegazione sembra esserci. Le prime segnalazioni di guarigioni spontanee da tumori risalgono al 1918, ma le più recenti sono comparse su riviste accreditate e Uwe Hobohm, docente di bioinformatica alla Giessen Universität, in Germania, studiando la casistica pubblicata finora sulle riviste scientifiche, ha calcolato che negli ultimi 40 anni si siano verificati mediamente 12-24 casi l’anno di regressioni temporanee durate mediamente più di 5 anni o addirittura di guarigioni inspiegabili.

Pochi casi, ma importanti:

Certo in alcuni casi probabilmente si trattava di diagnosi errate: non erano tumori. Ma questo riguarda prevalentemente i casi dei primi anni del secolo scorso. Ma le ultime revisioni, fatte nel 1990, si basano su esami istologici confermati, e in base a questi dati Hobohm calcola circa da 1 a 10 remissioni spontanee ogni milione di casi di tumore. Non sono tante, ma forse se si riuscisse a spiegarle si potrebbero avere idee nuove per la ricerca di nuove terapie. Secondo alcuni per esempio sarebbero importanti le influenze ormonali, in altri casi potrebbe essere entrato in gioco il sistema immunitario. Ma, nonostante gli sforzi degli ultimi decenni, non siamo ancora giunti a una spiegazione della regressione spontanea nell’uomo e negli animali scrive per esempio nel 2003 sulla rivista scientifica Pnas un gruppo di ricercatori del Cancer center della Wake Forest University di Winston Salem nella Carolina settentrionale.

Il ruolo del sistema immunitario:

Ci sono però alcuni fattori che sembrano essere particolarmente interessanti. Le cellule tumorali derivano dalle cellule sane del paziente, e quindi per il sistema immunitario sono “self”, non estranei da combattere. In altre parole il sistema immunitario è tollerante nei loro confronti e molte di queste guarigioni potrebbero essere spiegate se si riuscisse a dimostrare che qualcosa ha reso intollerante il sistema immunitario. Molta ricerca contemporanea punta a svegliare il sistema immunitario contro i tumori, ma finora i risultati ottenuti sono stati solo di parziale risveglio, di brevi regressioni.

Ma... se c'è la febbre…:

Il primo ricercatore che segnalò queste regressioni spontanee (era il 1918) scrisse allora che «il maggior numero di regressioni spontanee si sono verificate dopo la rimozione chirurgica incompleta della massa tumorale; subito dopo - in frequenza - ci sono i casi di remissione dopo febbri acute». La causa più importante della febbre erano le infezioni, vuoi l’erisipela, una forma di infezione acuta della pelle, ma anche vaiolo, polmonite, malaria e la tubercolosi in fase acuta.

Arriva la radioterapia… e la "febbre-terapia" viene accantonata:

Non a caso a partire dal 1868 si indussero infezioni in pazienti tumorali e in alcuni casi si ottennero regressioni radicali con lo Streptococcus pyogenes, il batterio responsabile dell’erisipela, chiamato poi tossina di Coley, da Wiliam Coley, il ricercatore americano che nel 19° secolo sistematizzò questo tipo di terapia facendo regredire un numero consistente di tumori allora considerati inoperabili. Poi fu scoperta l’azione della radioterapia e la terapia di Coley fu accantonata anche perché non ben standardizzata (non si sapeva come preparare la “tossina”, quanta iniettarne, dove, quante volte ecc). Oggi, a una analisi delle pubblicazioni di Coley sembra che ci sia una stretta correlazione fra la concentrazione della preparazione, l’elevazione della febbre e la durata della terapia e il tasso di remissione. Ma in alcuni casi i risultati erano strabilianti: se le iniezioni di batterio venivano protratte per 6 mesi, l’80% dei pazienti con sarcomi inoperabili che venivano così trattati sopravviveva da 5 a 88 anni!

Nuove ricerche:

Questi esperimenti sono stati ripresi anche recentemente, ma nessuno ha osservato la correlazione fra l’entità della febbre e il risultato. I pochi studi che hanno scatenato una febbre elevata (40 °C) per parecchie settimane sono quelli che sembrano aver avuto i risultati migliori quanto a remissione. Insomma, è come se la febbre avesse la capacità di guarire anche queste patologie. Le cellule tumorali infatti sono più sensibili al calore delle cellule sane. Non a caso la terapia immunologica dei tumori usa oggi le citochine pyrogeniche, le stesse citochine fuochiste che inducono il rialzo termico. Sono le interleukine 1 e 6, i fattori di necrosi tumorale, l’inteferone alfa e altre. Se così stanno le cose, non usare gli antipiretici per ridurre la febbre potrebbe avere un effetto preventivo anche nei confronti dei tumori.



domenica 11 ottobre 2015

LA VERITA' SU MARTE


del Dr. Giorgio Pattera (Centro Ricerche Esobiologiche Galileo)


Quando cessarono per sempre, il 27 settembre 1997, i contatti radio con la Terra, provenienti dalla prima esplorazione automatizzata di un altro pianeta, PATHFINDER (L’Esploratore) aveva già inviato 16.500 immagini dal lander e 550 immagini dal rover, oltre a 15 analisi di rocce, suolo, dati sui venti ed altri fenomeni atmosferici di MARTE. Questi dati suggerirono agli scienziati che, in qualche momento del passato, quel Pianeta potrebbe aver avuto un clima caldo-umido ed un'atmosfera più densa, tanto da consentire la presenza di acqua allo stato liquido.





 37550 Nasa“Mars Pathfinder”, missione scientifica della NASA, fu la prima a trasportare un rover, “Sojourner”, sul “Pianeta Rosso”. La sonda fu lanciata il 4 dicembre 1996 col vettore “Delta II” e, dopo un viaggio di 7 mesi, atterrò il 4 luglio 1997 nella “Ares Vallis” (Valle di Ares = Marte, in Greco), in una regione chiamata “Chryse Planitia” (Pianura dorata, in Greco).

Tutto questo si può reperire sul WEB, lo sanno tutti…


Gazzetta PR 9 7 97 Ma forse non tutti sanno, o non ricordano, che già il 9 luglio 1997 (prima ancora che i dati della sonda USA fossero elaborati e diffusi) il sottoscritto aveva esposto le proprie convinzioni circa la situazione idrogeologica di Marte, nel corso di una intervista concessa al quotidiano “GAZZETTA di PARMA”, che concludeva con questa riflessione (cito testualmente): «Se dovessero scoprire qualcosa di veramente interessante, temo che passeranno anni prima che sia resa di dominio pubblico ».

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LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

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giovedì 8 ottobre 2015

BISOGNA RISCRIVERE LA STORIA UMANA...


L’ANTROPOLOGO SEMIR OSMANAGICH CONFERMA CHE LA STORIA DELL’UMANITÀ INSEGNATA A SCUOLA È SBAGLIATA!


Prove archeologiche sparse in ogni angolo del globo sembrano confermare l'esistenza si una società umana altamente avanzata vissuta prima della fine dell'ultima era glaciale, tanto che alcuni ricercatori ne invocano il riconoscimento ufficiale da parte della comunità scientifica.


Il dottor Semir Osmanagich, antropologo di Houston, scopritore delle misteriose piramidi bosniache di Visoko e fondatore del Bosnian Archaeology Park, in una recente dichiarazione ha ribadito con granitica certezza che le prove scientifiche confermano in maniera inconfutabile che nel passato della Terra è esistita una civiltà altamente tecnologica e che ormai è assolutamente necessario riscrivere i libri di storia. Da un esame delle strutture individuate da Osmanagich, e su altri siti altrettanto interessanti, il ricercatore stima che tale civiltà avanzata sia esistita oltre 29 mila anni fa. “Riconoscere che ci troviamo di fronte a delle prove fondamentali che confermano l’esistenza di una civiltà tanto antica e tanto progredita costringe la comunità scientifica a riconsiderare la sua comprensione dello sviluppo della civiltà e della storia”, spiega il dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi sul sito delle piramidi bosniache di Visoko forniti da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto la datazione al radiocarbonio confermano che le strutture risalgono appunto a oltre 29 mila anni fa”. Le analisi sono state condotte su materiale organico trovato nel sito delle piramidi. Il primo annuncio dell’incredibile scoperta fu dato nel 2008 dalla dottoressa Anna Pazdur della Silesian University, Polonia, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Sarajevo nel mese di agosto. Alessandra Mona Haggag, professoressa di archeologia presso l’Università di Alessandria, coinvolta nelle analisi al radiocarbonio, dopo aver condotto il suo studio spiegò che il materiale su cui fu eseguito il test al radiocarbonio fu ottenuto da un pezzo di materiale organico recuperato da una misteriosa guaina argillosa rinvenuta all’interno della piramide bosniaca del Sole. L’ultimo studio condotto nel 2012, retrodata l’inizio della civiltà di almeno 20 mila anni ed ha rivelato che la struttura interna della piramide, realizzata con una sorta di calcestruzzo, è databile a quasi 30 mila anni fa. “I popoli antichi che hanno realizzato queste piramidi conoscevano i segreti della frequenza e dell’energia della Terra”, spiega il dottor Osmanagich. “Hanno usato queste risorse naturali per sviluppare tecniche di costruzione su scale che non abbiamo mai visto prima sulla Terra”. Osmanagich è convinto che le piramidi fossero delle enormi macchine capaci di estrarre energia dalla griglia che circonda la Terra, in maniera simile alle intuizioni di Nikola Tesla. Di recente, storici e ricercatori statunitensi hanno riportato scoperte altrettanto sorprendenti che costringono a chiedersi chi e per quale scopo siano state costruite queste strutture e, soprattutto, in che modo queste antiche e avanzate civiltà hanno contribuito a plasmare il nostro presente. Si registra un crescente interesse per questi argomenti anche da parte del grande pubblico, tematiche che accendono l’innata curiosità sulle nostre origini, tanto da spingere numerosi network televisivi a dedicare intere stagioni televisive all’argomento.


Michael Cremo, nel suo libro “Archeologia Proibita, le origini segrete della razza umana” teorizza che la conoscenza di civiltà antiche altamente tecnologiche è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perchè contraddice le attuali convinzioni sulle origine dell’Homo Sapiens. Il lavoro di Cremo, sebbene irriverente e provocatorio, è tutt’ora considerato interessante e valido dal punto di vista didattico da numerose riviste accademiche. La storia ufficiale della razza umana fa acqua da tutte le parti. I dubbi sono molti, le scoperte che vanno in contrasto con la teoria ufficiale, ancora di più. Cosa accade, per esempio, se durante degli scavi vengono ritrovate impronte di scarpe o utensili “moderni” che però risalgono a milioni di anni fa? “I reperti dei primi esseri umani o dei loro attrezzi vengono accettati e riconosciuti solo se rientrano nei modelli ortodossi dell’evoluzione umana” afferma Cremo, che continua: “Certe scoperte scompaiono presto dalla stampa e nel giro di poche generazioni diventano invisibili, quasi non fossero mai avvenute”.


Anche per Zecharia Sitchin la mitologia non è mera creazione fantastica, bensì confusa memoria di fatti realmente accaduti. Alla luce delle ipotesi di questo autore, tradizioni, leggende e ritrovamenti, da sempre circondati da un alone di mistero, diventano improvvisamente coerenti e comprensibili. Tutti i libri fondanti delle grandi religioni affermano che i segreti del futuro sono racchiusi nel passato. Ora, attraversando il confine fra storia e profezia, e decifrando l’origine e il significato autentico dei più antichi simboli alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, Sitchin risponde alla domanda che era rimasta inevasa nella sua straordinaria “contro storia” dell’umanità: quando torneranno gli dei del dodicesimo pianeta?

Da:


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sabato 3 ottobre 2015

ORGANISMO UMANO,TUMORI E CAMPI ELETTROMAGNETICI: NUOVE CURE CHE "TORNANO" DAL PASSATO ?


SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)

Da:

Novita' nella cura dei tumori cerebrali: farmaci, chirurgia, immunoterapia

Come trovare terapie mirate verso le aberrazioni molecolari che portano alla cancerogenesi? “Fino ad ora  i risultati non sono stati soddisfacenti, quindi aspettiamo il momento in cui queste modalità terapeutiche faranno la differenza. Altre novità – afferma Zvi Ram, capo del dipartimento di neurochirurgia del Sourasky Medical Center di Tel Aviv, durante il Congresso Mondiale di Neurochirurgia di Roma - provengono dal campo dell’immunoterapia: stiamo cercando di creare dei vaccini contro i tumori. I risultati sono promettenti ma sono ancora preliminari e sarà necessario del tempo per sperimentare questi farmaci in studi clinici di fase 3 per determinare il loro impatto terapeutico. Altre modalità - aggiunge -  provengono dall’applicazione della tecnologia alla chirurgia, nel tentativo di aumentare la sopravvivenza dei pazienti attraverso una chirurgia più radicale possibile, conservando l’integrità del paziente e preservando le sue funzioni  cognitive superiori. Tra queste tecniche vi sono la craniotomia a paziente sveglio e il mapping delle aree eloquenti dell’encefalo che aiutano a capire l’organizzazione dei network cerebrali. Di recente ricorda lo studioso israeliano “un avanzamento pioneristico nel trattamento dei tumori cerebrali è stato iniziato dalla Novocure.



È stato accolto con sorpresa dalla maggior parte delle comunità scientifiche del mondo, perché si tratta di un terreno ancora sconosciuto. (? - ndr) È una modalità completamente innovativa non solo nel trattamento dei tumori cerebrali, ma anche di altre neoplasie. “Si tratta in sostanza di una trattamento a base di campi elettrici alternati a bassa intensità ma in grado di interferire con le cellule tumorali nella fase di divisione e replicazione” (ndr MLR). (rif.:  https://www.novocuretrial.com/?lang=it) Come medici, siamo abituati a trattare i pazienti con chemioterapia, radioterapia e chirurgia. Rispetto a questa nuova tecnologia, questi rappresentano degli strumenti primitivi con cui interveniamo in modo invasivo sull’encefalo del paziente, danneggiandone il funzionamento in modo disastroso e con conseguenze anche a livello sistemico.


 La Novocure- sottolinea Zvi Ram -  ha sviluppato questa modalità di trattamento dei tumori in modo non invasivo e con effetti collaterali quasi assenti. È stato condotto uno studio di fase 3 su larga scala in cui si sono dimostrate proprietà curative che non si erano osservate con nessuna modalità terapeutica negli ultimi 30 anni” . Per il neurochirurgo israeliano l’unica, l’innovazione negli ultimi 10 ani riguarda l’introduzione di un farmaco: Temozolomide che permise di aumentare la sopravvivenza dei pazienti di due mesi. In questo caso - precisa Zvi Ram - si è notato un aumento della sopravvivenza di quattro mesi e anche oltre in determinati pazienti. Secondo lo studioso è giusto che i medici siano molto conservativi ed aggiunge: Dovremmo fare riferimento alla medicina basata sull’evidenza. È necessario del tempo perché il mondo conosca queste nuove tecnologie eliminando quello scetticismo che naturalmente accompagna le nuove scoperte”. Il neurochirurgo del Sourasky Medical Center di Tel Aviv precisa che “queste terapie non hanno effetto curativo, ma si tratta di un approccio per fasi per migliorare la prognosi dei pazienti. Dieci anni fa, la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumori maligni dell’encefalo era di un anno scarso, mentre ora questa è raddoppiata. Può non sembrare molto ma nell’ultimo decennio la sopravvivenza è arrivata a due anni, che sembrano un lasso di tempo troppo piccolo ai nostri occhi, ma che sono tutto per un paziente cui stiamo offrendo un aumento della sopravvivenza, conservando una buona qualità della vita.


 I dati degli studi mostrano l’efficacia della terapia con TTF , afferma Zvi Ram e ricorda che in uno studio condotto su casi di Glioblastoma Multiforme ricorrente, i risultati hanno mostrato uguale efficacia della chemioterapia e dei TTF utilizzati come terapie individuali. Quando la terapia con TTF è stata approvata dalla FDA nel 2011, molti pazienti sono stati trattati con questa modalità in tutto il mondo, con varie combinazioni terapeutiche. E nei pazienti, trattati al di fuori di quello studio, si è notato un miglioramento della sopravvivenza ancora maggiore con una terapia di combinazione, piuttosto che con la sola terapia con TTF. Lo schema di combinazione ottimale non è conosciuto e sono presenti numerose modalità in studio. Sono speranzoso - conclude lo scienziato - che questa modalità di trattamento diventi ubiquitaria, nell’ottica di trattare le patologie tumorali con un approccio minimamente invasivo” .

COMMENTO:
Questo particolare studio conferma come il nostro organismo sia altamente sensibile ai campi elettrici ed elettromagnetici. Conferma anche come molte civiltà antiche conoscessero questa interazione – scambio tra ambiente ed organismo. Le costruzioni antiche e le tecniche di “geo localizzazione” utilizzate fin dal neolitico (vedi Ley Lines) sono confermate attualmente anche dalla più moderna geologia.  Lo stile di vita e la salubrità (anche elettro-magnetica) dell’ambiente in cui viviamo, soprattutto oggi, è fondamentale per mantenere l’equilibrio necessario alla “salute” psico-fisica. Stiamo quindi RI-scoprendo qualcosa di fondamentale, la medicina occidentale non può fare eccezioni. In questo senso dobbiamo imparare ancora molto dalla medicina tradizionale cinese e dall’agopuntura, nonchè dall'antico concetto greco di magnetismo e medicina. Per quanto mi riguarda è indubbio che la Novocure abbia preso ispirazione da queste antiche tecniche per la sua innovativa TTF.

MLR


http://salutedomani.com/article/novita_nella_cura_dei_tumori_cerebrali_farmaci_chirurgia_immunoterapia_19511

biblio per commento:
Il libro delle antiche invenzioni di P. James e N. Thorpe ed: Armenia 2001: Pag. 168 cap. magnetismo e medicina.


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mercoledì 30 settembre 2015

SPAZIO TESLA INTERVISTA MARCO LA ROSA


dal Teatro Regio di Parma, Alberto Negri di Spazio Tesla, intervista Marco La Rosa.

…l'Uomo Kosmico, la vera genesi dell'Homo sapiens, Interazioni aliene nel passato remoto dell'umanità, Fisica quantistica e Noetica, il Nuovo Ordine Mondiale...




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martedì 29 settembre 2015

PRIMA EDIZIONE PREMIO LETTERARIO NAZIONALE IN MEMORIA DI "ADE CAPONE" PER IL LIBRO DEL MISTERO 2015 - RISULTATI


L’11 Settembre scorso, presso la sala Conferenze della “Torriglietta”, si è svolta la premiazione della 1° Edizione  del Premio Letterario Nazionale in memoria di  “Ade Capone” per  il Libro del Mistero 2015. I temi da trattare erano: Ufo, scienza misteriosa, esopolitica e controcultura.
A latere del 4° Convegno Nazionale di Ufologia di Torriglia (GE), il suddetto concorso era particolarmente “sentito” proprio perché dedicato ad un grande amico e sostenitore del Convegno Ufologico di Torriglia: Ade Capone.
“Adelino Capone, conosciuto come Ade Capone (1958-2015) è stato uno sceneggiatore e autore televisivo italiano. Durante il periodo universitario si dedica alla sceneggiatura di fumetti, pubblicando nel marzo 1980 la sua prima storia su Albo Blitz (Casa Editrice Universo). Scrive numerose storie brevi per Boy Music (Rizzoli), L'Intrepido e Skorpio (Eura Editoriale). Successivamente collabora con la Sergio Bonelli Editore, realizzando una storia di Mister No, una di Martin Mystère e alcune storie di Zagor. Passa quindi alla Star Comics, con la quale avrà un lungo sodalizio e per la quale crea il suo personaggio di maggior successo: Lazarus Ledd, il fumetto più longevo nella storia dei bonellidi, collana scritta quasi interamente da solo, curando anche gli aspetti editoriali. Lazarus è pubblicato anche in Brasile e in più paesi della ex-Yugoslavia. Nel 1995 vince il premio Fumo di China come miglior sceneggiatore. Tre anni dopo vince il premio Fumo di China come miglior editore indipendente, grazie a Erinni. Vince inoltre il Premio A.N.A.F.I. come talent scout, per aver scoperto disegnatori poi diventati autori affermati.
Nel 1997 realizza due storie di Conan il barbaro per la Marvel Europe, pubblicate in Italia, Francia, Spagna e Germania. Nel 1998-1999 realizza per la Star Comics, insieme a Leo Ortolani la miniserie di fantascienza Morgan: La Sacra Ruota. Dopo le esperienze editoriali, a partire dal 2005 si dedica soprattutto all'attività di autore televisivo, lavorando a programmi Mediaset come Mistero, Il bivio - Cosa sarebbe successo se..., Buddy, Quello che le donne non dicono, Real C.S.I. e Invincibili.
Ha collaborato con diversi scrittori, tra i quali Valerio Evangelisti e Andrea G. Pinketts.
Nel 2011 pubblica Contatto, un libro sui rapimenti alieni, libro tra i più venduti del settore durante l'autunno 2011. Nel 2012 scrive il libro Indagine sull'Aldilà sul tema dell'esistenza della vita dopo la morte. Nel novembre 2013 pubblica il libro Adam Kadmon, dedicato al personaggio che compare nella trasmissione televisiva Mistero, della quale è stato uno degli autori.
Da febbraio 2013 e sino alla sua morte dirige la rivista "Mistero" edita da Fivestore (RTI-Mediaset), per la quale scrive anche articoli”.

Questa la classifica finale con i tre elaborati giudicati i migliori dalla giuria del concorso:

1 °  Hebert La Tassa  " Gli incendi a Canneto di Caronia
2 °  Monica Tacchino    " Il Processo "
3 °  Maurizio Gilardi     " Le verità liquide"


Al primo classificato, oltre alla targa ricordo e l’ attestato di merito, verrà pubblicata l’opera.



A seguire il video della cerimonia di premiazione:







lunedì 28 settembre 2015

IL MISTERO DELL'IMPATTO DI KOFELS


UN ANTICO CATACLISMA COSMICO REGISTRATO IN UNA “MAPPA STELLARE SUMERA” DI 5 MILA ANNI FA?

Un disastroso evento avvenuto 9800 anni fa sconvolse le Alpi austriache. Due ingegneri sono convinti che il cataclisma cosmico era conosciuto dai Sumeri che lo hanno  registrato su un reperto definito “Mappa Stellare Sumera”.


 L’Evento di Köfels è una gigantesca frana verificatasi sulle Alpi austriache circa 9800 anni fa, spessa oltre 500 metri e con un fronte lungo almeno 5 chilometri. Le caratteristiche enigmatiche dell’evento hanno sconcertato i geologi, che ancora oggi non concordano sulle cause dell’evento.  Una delle ipotesi è che la gigantesca frana sia stata causata dall’impatto di un asteroide (di qui anche l’espressione “Impatto di Köfels”). Le ragioni dell’impatto vengono spiegate soprattutto dalla presenza di roccia fusa. Al momento, gli unici processi noti in grado di generare questo fenomeno sono l’attività vulcanica o l’impatto di corpi celesti con la superficie terrestre. Tuttavia, i ricercatori che non concordano con l’ipotesi dell’impatto avanzano la possibilità che la roccia fusa sia il risultato del calore generato dall’attrito opposto dalla parete montuosa all’avanzata della frana. Questo non ha impedito a due ingegneri britannici di pubblicare un libro nel quale sostengono che l’Evento di Köfels sia stato causato da un meteorite, che probabilmente ha ispirato numerosi miti nelle culture antiche e che essendo stato di enormi proporzioni, sia stato logicamente registrato su un’antica tavoletta d’argilla sumera ed anche ricordato nei miti e nelle leggende.
Alan Bond e Mark Hempsell, nel loro libro “A Sumerian Observation of the Kofels’ Impact Event”, 


sostengono che la tavoletta sumera documenti l’impatto di un asteroide avvenuto il 29 giugno 3123 a.C., divenendo appunto la fonte di numerosi miti, tra cui la distruzione di Sodoma e Gomorra e del mito greco di Fetonte, il figlio del dio Apollo che si schiantò mentre era alla guida del carro del sole. (curiosità interessante a tal proposito: un dettaglio delle storie greche sull'origine dell'ambra risulta particolarmente intrigante; dicevano che il punto da cui proveniva la maggior parte di tale resina, sulla costa del Mare del Nord, fosse proprio quello in cui il personaggio mitico di Fetonte era stato colpito dal fulmine di Zeus. Geograficamente corrisponderebbe con la traiettoria del bolide che impattando sulla cima del monte Gamskogel conclude poi la sua corsa sprofondando nel Mare del Nord, spiegando anche l'assenza di crateri da impatto a Kofels. - ndr MLR) I due ingegneri, ritraducendo la tavoletta scritta in caratteri cuneiformi, si sono persuasi che l’evento documentato dai sumeri sia da collegare all’Evento di Köfels. La loro teoria però,  presenta delle incongruenze, la più importante legata alla cronologia. La datazione al radiocarbonio eseguita su alcuni tronchi d’albero sepolti dalla frana hanno restituito un’età di circa 9800 anni,  seconda la cronologia ufficiale circa 4 mila anni prima che venisse scritta la tavoletta sumera. Inoltre, non sembra esserci nessun cratere sul sito di Köfels. Tuttavia, in molti ammettono che mancano prove definitive per escludere o affermare in maniera definitiva la causa dell’evento. Allora, qual è la connessione tra la sofisticata mappa stellare dei sumeri e l’enigmatico evento Austriaco?


La tavoletta cuneiforme si trova nella collezione del British Museum, nota come “Il planisfero” e registrata con il codice K8538. Ancora in fase di studio, la tavoletta fornisce la straordinaria prova dell’avanzatissima astronomia sumera. Il reperto fu ritrovato nel tardo 19° secolo nella biblioteca sotterranea del re Assurbanipal a Ninive, Iraq. Per molto tempo si è pensato che fosse di origine assira, ma il confronto computerizzato tra l’inscrizione e la volta celeste della Mesopotamia del 3300 a.C. ha dimostrato la sua più antica origine sumera. Si tratta di un vero e proprio “Astrolabio”, il primo strumento astronomico conosciuto. Si compone di un cerchio segmentato con le marcature di misura dell’angolo per calcolare la posizione delle stelle. Purtroppo, parti considerevoli del planisfero sono mancanti (circa il 40%), conseguenza di danni che risalgono al saccheggio di Ninive. L’esame della tavoletta d’argilla rivela la presenza delle costellazioni con relativi nomi. Grazie all’utilizzo di un software in grado di simulare le traiettorie e le posizioni dei corpi nel cielo di migliaia di anni fa, i ricercatori hanno concluso che il planisfero sumero registra gli eventi astronomici avvenuti entro il 29 giugno 3123 a.C. (calendario giuliano).

L’aspetto che ha incuriosito i ricercatori è la presenza su una metà della tavoletta di un oggetto abbastanza grande da farsi notare. L’osservazione suggerisce che possa trattarsi di un asteroide di tipo Aten, ovvero un asteroide facente parte del gruppo dei near-Earth caratterizzati da un’orbita con semiasse maggiore inferiore ad un’unità astronomica. Il nome del gruppo deriva da quello dell’asteroide Aten, il primo oggetto di questo tipo ad essere scoperto; fu individuato il 7 gennaio 1976 da Eleanor Helin.



L’oggetto riportato sulla tavoletta sumera, in proporzione, misurerebbe più di un chilometro di diametro e la sua traiettoria sarebbe coerente con l’impatto di Köfels. Infatti, secondo i due ingegneri, la peculiare traiettoria dell’asteroide spiegherebbe perché non vi sono segni d’impatto sul sito. L’angolo di arrivo sulla Terra sarebbe stato molto stretto (circa sei gradi), il che significa che l’asteroide, più che impattare sul terreno, avrebbe tagliato la cima di una montagna chiamata Gamskogel, a circa 11 chilometri da Köfels, causando la catastrofica valanga. Nonostante i presupposti delle teoria di Alan Bond e Mark Hempsell siano in gran parte accettati, rimane il dubbio sulla discrepanza cronologica: secondo il radiocarbonio, l’Evento di Köfels è avvenuto circa 9800 a.C., mentre la tavoletta sumera risale al IV millennio a.C. Come spiegare questa incongruenza? Le possibili soluzioni sono : 1) la teoria dei due ingegneri britannici è sbagliata e la tavoletta sumera registra un evento differente non ancora compreso; 2) i risultati al radiocarbonio potrebbero essere stati viziati da difetti nei campioni; 3) i sumeri sapevano del catastrofico impatto avvenuto 4 mila anni prima, tramandandolo sulla tavoletta prodotta nel 3123 a.C. Ad ogni modo, le analisi e gli studi sul Planisfero sumero e del sito di Köfels non sono conclusi. La comprensione di queste due storie del passato terrestre potrebbero portare, quando rivelate con certezza, ad una drastica rivisitazione dei testi storici.

Da:
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/09/20/un-antico-cataclisma-cosmico-registrato-sulla-mappa-stellare-sumera-di-5-mila-anni-fa/

biblio per Ndr:

Il Libro delle antiche invenzioni di P.James e N. Thorpe ed. Armenia 2001: Pag. 162 Cap. Batterie elettriche.



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"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
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