di: Marco La Rosa
Nel 2000, il Biologo Marino del NOAA Brian McCormick, pubblica un rapporto ufficiale che collega gli spiaggiamenti di cetacei e gli esperimenti della Marina, ciò causa l'immediata sospensione degli stessi.
Ma nel 2004, McCormick ed i suoi collaboratori sospettano che la Marina abbia ripreso i test sonar.
Dopo questi fatti, due membri della sua squadra hanno acconsentito a rivelare per la prima volta davanti alle telecamere ciò che secondo loro la Marina non ha mai divulgato.
..."Le balene sanguinavano copiosamente dalle orecchie. Non avevo mai visto un fenomeno cosi impressionante. Era un chiaro segno che avevano subito gravissime lesioni interne."...
Rebecca Davis (Biologa Marina - Divisione Cetacei NOAA - nella squadra di McCormick dal 1999 al 2005)
..."nel 2004, due ragazzi furono i primi ad arrivare dopo lo spiaggiamento di molte balene nello stato di Washington e lo hanno ripreso con un cellulare.
dissero di aver visto qualcosa quel giorno. Era un corpo. dissero pubblicamente di aver visto un corpo.
La testimonianza ufficiale fu successivamente cambiata (furono fatte pressioni sui genitori dei ragazzi), e la marina tenne i resti che avevano trovato i giovani.
Questo lo so per certo, poichè facevo parte della squadra di investigazione su quell'avvenimento. So cosa faceva la Marina e credo di sapere cosa ha tenuto per se"...
Dr. Paul Robertson (Biologo marino assistente ricercatore NOAA dal 1996 al 2005)
Nulla accade per caso.
Nel 2000, il Biologo Marino del NOAA Brian McCormick, pubblica un rapporto ufficiale che collega gli spiaggiamenti di cetacei e gli esperimenti della Marina, ciò causa l'immediata sospensione degli stessi.
Ma nel 2004, McCormick ed i suoi collaboratori sospettano che la Marina abbia ripreso i test sonar.
Dopo questi fatti, due membri della sua squadra hanno acconsentito a rivelare per la prima volta davanti alle telecamere ciò che secondo loro la Marina non ha mai divulgato.
..."Le balene sanguinavano copiosamente dalle orecchie. Non avevo mai visto un fenomeno cosi impressionante. Era un chiaro segno che avevano subito gravissime lesioni interne."...
Rebecca Davis (Biologa Marina - Divisione Cetacei NOAA - nella squadra di McCormick dal 1999 al 2005)
..."nel 2004, due ragazzi furono i primi ad arrivare dopo lo spiaggiamento di molte balene nello stato di Washington e lo hanno ripreso con un cellulare.
dissero di aver visto qualcosa quel giorno. Era un corpo. dissero pubblicamente di aver visto un corpo.
La testimonianza ufficiale fu successivamente cambiata (furono fatte pressioni sui genitori dei ragazzi), e la marina tenne i resti che avevano trovato i giovani.
Questo lo so per certo, poichè facevo parte della squadra di investigazione su quell'avvenimento. So cosa faceva la Marina e credo di sapere cosa ha tenuto per se"...
Dr. Paul Robertson (Biologo marino assistente ricercatore NOAA dal 1996 al 2005)
Nulla accade per caso.
Venerdi sera 21
Giugno, ho visto su Discovery Channel Italia:
“SIRENE, IL MISTERO SVELATO”.
Davvero una docu-finction molto ben fatta e circostanziata.
Questo è accaduto, perché negli studi “evolutivi” che sto seguendo ed in parte divulgando su questo blog, ho
ripreso per approfondirla, la teoria della “scimmia acquatica”.
Non per caso, Lorenzo, nel guardare le programmazioni dei
documentari di Sky, ha memorizzato la registrazione del programma.
SINCRONICITA’. Punto e basta.
Ho passato i due giorni successivi a riflettere ed a verificare molte delle cose che ho visto nel documentario, nel cervello mi si era accesa una lampadina
che non mi lasciava in pace.
Circa un anno fa, il NOAA (National Oceanic and Atmospheric
Administration), l'agenzia federale oceanografica degli Stati Uniti, ha ritenuto
opportuno dover dichiarare ufficialmente che le sirene non esistono!
Cio’ in seguito alla messa in onda
del documentario di cui sopra, trasmesso da “Animal
Planet” dal titolo: “Sirene, il corpo trovato, un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”. Aveva evidentemente scatenato un putiferio, ed i
centralini del NOAA erano subbissati di richieste di precisazioni scientifiche.
Quindi:
“No evidence of aquatic
humanoids has ever been found.”
“But
are mermaids real? No evidence of aquatic humanoids has ever been found. Why,
then, do they occupy the collective unconscious of nearly all seafaring
peoples? That’s a question best left to historians, philosophers, and
anthropologists”.
Ma ad onor del vero, numerosi scienziati ipotizzano interessanti
teorie sull'esistenza, nel passato evolutivo dell'uomo, della "scimmia
acquatica”, un “antenato” palmipede che ha completato
la sua evoluzione in ambiente acquatico.
Il documentario di Discovery, mette bene in risalto, quanto
ancora tutt’oggi, siano innumerevoli le
testimonianze di coloro (biologi marini, marinai, pescatori e persone comuni),
che affermano di aver visto queste creature. Altresì, il Governo
Americano, attraverso la Marina Militare, starebbe insabbiando la cosa con un ben orchestrato cover -up (diretta conseguenza il tempestivo
comunicato del NOAA), per nascondere il fatto di essere in possesso addirittura
di due o tre “sirene” viventi, oggetto di studi “segretissimi”. Evidente a tal proposito, l’ostruzionismo
subito dal team del biologo marino Brian McCormick nel 2004. Ma il vero inizio di questa storia è datato 1997 quando il NOAA registrò un suono di frequenza sottomarina ultrabassa; la sorgente di questo suono è rimasta ufficialmente sconosciuta...forse (?).
E' la Storia di una creatura leggendaria che è menzionata nelle mitologie di quasi ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti racconta di aver avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, riprendendo un’iconografia sostanzialmente sempre identica.
E' la Storia di una creatura leggendaria che è menzionata nelle mitologie di quasi ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti racconta di aver avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, riprendendo un’iconografia sostanzialmente sempre identica.
“Potrebbero
esistere realmente degli umanoidi acquatici intelligenti, parenti lontani
dell'uomo, che hanno comletato il loro percorso evolutivo adattandosi a vivere
nelle profondità dell'oceano e
che hanno sviluppato una società complessa nella
quale vivono nascosti per paura dei loro parenti umani? E' quello che si sono
chiesti gli autori del documentario”
LA TEORIA DELLA SCIMMIA ACQUATICA:
“La teoria della scimmia
acquatica è un'ipotesi evoluzionistica posta per la prima volta nel 1960 dal biologo marino britannico sir Alister Hardy (partorita
però nel 1930, e rimasta a decantare per almeno 30 anni). Persino il biologo
tedesco Max Westenhofer in uno scritto del 1942 ipotizzò che i primissimi stadi
dell'evoluzione umana fossero avvenuti in prossimità dell'acqua. Così egli
scrive: "Postulare un modo di vita acquatico
in una fase precoce dell'evoluzione umana è un'ipotesi sostenibile, per la
quale si possono produrre ulteriori indagini e elementi di prova".
Secondo tale ipotesi il progenitore dell'uomo sarebbe stato
un primate che,
per l'arsura del clima africano e la
scarsità di cibo avrebbe spostato la sua residenza negli habitat fluviali e poi marini,
adattandosi a vivere nell’acqua per periodi via via sempre più lunghi, subendo
nel tempo le seguenti mutazioni:
la perdita del pelo cutaneo (i
peli creano resistenza in acqua);
la capacità istintiva a nuotare (i bambini appena nati già sono in grado di nuotare);
il grasso sottocutaneo (per
l'isolamento dall'acqua fredda);
il controllo del respiro
(alcuni umani sono in grado di trattenere il respiro fino a 20 minuti, più ogni altro animale terrestre);
un cervello molto sviluppato,
grazie ad una dieta ricca di frutti di mare;
“Hardy esplicitò definitivamente le sue idee in un
articolo apparso su New Scientist il 17 Marzo 1960.
Dopo la
pubblicazione dell'articolo, la teoria godette di un certo interesse per
diverso tempo, ma fu progressivamente ignorata dalla comunità scientifica. Nel
1967, l'ipotesi fu evocata da Desmond Morris nel suo libro "La Scimmia
Nuda", nel quale si trova la prima volta l'utilizzo del termine
"scimmia acquatica". La scrittrice Elaine Morgan, dopo aver letto il
libro di Morris, divenne la principale sostenitrice e promotrice della teoria.
Nei successivi 40 anni di carriera, la scrittice ha dedicato 6 libri alla
divulgazione dell'ipotesi di Hardy.
Nel 1987, si tenne
un simposio scientifico a Valkenburg, Olanda, per discutere la validità della
teoria della Scimmia Acquatica. Dagli atti del convegno - pubblicati nel 1991
con il titolo "Aquatic Ape: Fact or fiction?" (Scimmia acquatica: realtà
o finzione?) - emerge che gli scienziati non se la sentirono di sostenere
l'idea che gli antenati dell'uomo fossero acquatici, ma che ci sarebbero prove
dello sviluppo di abilità natatorie per alimentarsi nei fiumi e nei laghi, con
il risultato che l'homo sapiens moderno può godere di brevi periodi di tempo in
apnea.
Questa è solo una
delle versioni "deboli" della teoria, utilizzata dai ricercatori per
spiegare alcune caratteristiche umane che sono ancora avvolte nel mistero,
quali la perdita del pelo cutaneo, la capacità di apnea, il grasso sottocutaneo
e la capacità istintiva a nuotare dei neonati.
Sebbene l'ipotesi
della Scimmia Acquatica spieghi abbastanza bene il sorgere di queste
caratteristiche, la maggior parte dei paleoantropologi tende a rifiutare la
teoria, non accettandola tra le principali spiegazioni dell'evoluzione umana.
Una lettura estrema
della teoria di Hardy ha portato alcuni ricercatori indipendenti ad ipotizzare
l'esistenza attuale, di umanoidi acquatici intelligenti che vivono in società
complesse nel fondo dell'oceano. L'esistenza di queste timide creature sarebbe
all'origine delle leggende sulle sirene, decantate anche da Omero nella sua
Odissea;
ancora prima dalla civiltà mesopotamica con il Dio pesce Oannes,
e
persino Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia (23 – 79 d.C.) era
dell’opinione che ogni cosa esistente sulla terra avesse il suo omologo nel
mare (N.H., IX,2).
Ma è possibile
ipotizzare l'esistenza di questi Umanoidi Acquatici? Potrebbero esserci delle
prove?”
ALTRE ANTICHE TESTIMONIANZE:
“La storia delle sirene non è recente come si pensa. Solitamente si fa risalire la
leggenda ai racconti dei marinai ubriachi del 1500, che storditi dai fumi del
rum e della solitudine, avrebbero potuto facilmente scambiare un delfino o una
balenottera per una bella e sinuosa sirena.
In verità, alcune pitture rupestri ci
fanno pensare che la consapevolezza umana delle sirene sia molto più antica. In una grotta di arenaria in Egitto esistono le
rappresentazioni più antiche delle sirene. Sulle
pareti della caverna sono rappresentate creature umane con la coda,
equipaggiate con lance e reti.
DOMANDA PER IL LETTORE: COME INTERPRETERESTE VOI QUESTE IMMAGINI RUPESTRI, RINVENUTE NEL 1933 DA LASZLO ALMASY NELLA "CAVERNA DEI NUOTATORI" A WADI SURA, SULLE ALTURE DEL GILF KEBIR, NEL SUD OVEST EGIZIANO AL CONFINE CON LA LIBIA?
Ma torniamo al fulcro della nostra
storia:
UNO STRANO SUONO DAL FONDO DELL’OCEANO:
“Nell'estate del 1997, il NOAA,
con l'ausilio di un idrofono equatoriale, registrò
più volte un suono misterioso
proveniente dagli abissi dell'Oceano Pacifico. Il suono aumentava rapidamente
in frequenza per circa un minuto, ed era di ampiezza sufficiente per essere
ascoltato dai sensori ad una distanza di oltra 5.000 chilometri. L'origine del
suono - battezzato "THE BLOOP" - è,
come ammette il NOAA - di origine sconosciuta. Secondo alcuni, questo suono
potrebbe essere la prova dell'esistenza di una specie sottomarina sconosciuta.
Il team del Biologo Brian McCormick, ex dipendente del NOAA, nel 2007 stava indagando sugli inspiegabili
spiaggiamenti di massa delle balene. Nell'esaminare i campioni di tessuto dei
corpi di alcune balene, i ricercatori si resero conto che i mammiferi erano
stati danneggiati da sonar particolarmente potenti, utilizzati in diverse parti
del mondo in occasione di esercitazioni navali.
L’inquinamento acustico marino è un fenomeno che in questi ultimi anni ha avuto un grande
incremento. La nuova tecnologia Sonar utilizzata sia per la mappatura del fondo
dell’oceano che per l’individuazione di bersagli sottomarini, emette vibrazioni
sonore percettibili fino a centinaia di chilometri di distanza.
Quando una specie più sensibile, come le balene o i
delfini, si trova in prossimità dell’emissione del rumore subisce un vero e proprio trauma che
la spinge ad una fuga precipitosa, fatale quando è
diretta verso la superficie del mare. Secondo uno studio l’impatto di media frequenza di un sonar militare sull’udito di una balena è equivalente a quello di un
motore di jet al decollo sull’udito di un essere umano che
si trovi a tre metri di distanza.
La conclusione cui giunsero i biologi marini è che le onde sonore emesse dai sonar erano talmente potenti
da spaventare quegli animali dotati di un udito così sensibile. Nel tentativo di sfuggire alla raffica di onde
sonore, i mammiferi si erano spinti in acque troppo basse per sostenere le loro
dimensioni enormi, finendo per arenarsi.
Per cercare di dimostrare questa teoria, McCormick e il suo
team si servirono delle registrazioni di un idrofono di profondità. Fu proprio in quelle registrazioni che ascoltarono il "BLOOP". Utilizzando un software audio, i ricercatori
riuscirono ad isolare il suono di una creatura sconosciuta mescolata con i
suoni delle balene e dei delfini. Dopo più accurate analisi, i
ricercatori ebbero l'impressione che queste creature sconosciute comunicassero
con i mammiferi, forse con l'intento di salvarli dal rumore del sonar”.
IL CORPO RITROVATO:
“Qualche settimana dopo, ci fu un altro spiaggiamento di
massa in Sud Africa. Anche in quella zona i ricercatori registrarono suoni
simili sui dispositivi. McCormick e il suo team si recarono sul posto per
investigare. Sulla spiaggia furono recuperati i resti di una creature
sconosciuta all'interno dello stomaco di un enorme squalo bianco. Mentre
esaminavano lo squalo, i ricercatori notarono una sorta di pugnale
(riconosciuto poi come un aculeo di razza) infilzato nel lato della bocca dello
squalo.
Come aveva fatto ad infilzarsi
quel pugnale/aculeo? Una volta estratte tutte le parti dallo stomaco dello
squalo, cominciarono a studiare attentamente i resti per capire di cosa di
trattasse. All'interno trovarono parte del cranio della creatura, una “mano palmata” quasi completa, un lungo osso
tipo pinna-caudale.
Inoltre, i ricercatori trovarono anche uno strano strumento
con una fessura laterale. In un primo momento non compresero cosa fosse, ma poi
si ricordarono dell’aculeo/pugnale nella bocca
dello squalo. L'oggetto sembrava essere un perfetto manico per il coltello
ricavato da una spina dorsale di qualche grosso pesce. Ma chi aveva potuto
produrre un oggetto simile?
Alcuni dei ricercatori si convinsero di trovarsi di fronte
ad una sorta di "ominide acquatico intelligente", una sirena! Ora
avevano senso tutte le misteriose lance e coltelli trovati nei corpi di
numerosi pesci nell'oceano, da parte di pescatori di ogni nazione.
Qualche giorno dopo, mentre il team stava per tornare negli
Stati Uniti, con i sorprendenti risultati delle analisi effettuate. Il DNA
della creatura era oltretutto compatibile con quello umano. La polizia
sudafricana, confiscò tutto prima che potessero
divulgarlo. L'unica cosa che lasciarono fu la registrazione del famoso
"bloop".
COVER UP AI MASSIMI
LIVELLI. MA CHI TEMEVA E TEME TUTT’ORA PER LA DIVULGAZIONE “SCIENTIFICA” DEI RISULTATI?
La registrazione del “BLOOP” era il vero tesoro da conservare. Grazie ad essa, avevano
capito che le sirene erano in grado ci comunicare con i delfini e le balene.
Questa è la prima testimonianza di una
“comunicazione interspecie”.
“ In alcuni paesi, i delfini
aiutano i pescatori umani a catturare i pesci, in cambio di una lauta porzione
del pescato! Dove hanno imparato i delfini a fare questo?”
IN CONCLUSIONE:
“In una intervista recente,
Robertson ha dichiarato: “se le sirene esistono e sono
sopravvissute così a lungo è perché sanno nascondersi”.
L'unica cosa di cui è convinto il ricercatore è quella di non voler contribuire mai più alla ricerca delle sirene: "Non credo che gli esseri umani sarebbero in grado di coesistere con le sirene senza sterminarle".
Il ricercatore sta ancora cercando di ottenere il bando dello sviluppo e della
sperimentazione di armi Sonar per salvare balene, delfini e sirene”.
Egli, insieme ai suoi colleghi, ha investito e
messo a rischio carriera e credibilità, per portare alla luce questi
studi e nonostante l’ostruzionismo di coloro che
volevano impedirglielo a tutti i costi, è stato in grado di permettere
la divulgazione di “evidenze” che cambiano radicalmente la visione di una porzione di “mondo”, da sempre relegata nel mito,
a causa della visione ristretta e materialista che si chiama “senso comune”.
“OGNI MITO NASCE SEMPRE DALLA
REALTA’”.
DISCOVERY Channel Italia
Paul Robertson
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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