L’ANTROPOLOGO SEMIR OSMANAGICH
CONFERMA CHE LA STORIA DELL’UMANITÀ INSEGNATA A SCUOLA È SBAGLIATA!
Prove archeologiche sparse in
ogni angolo del globo sembrano confermare l'esistenza si una società umana
altamente avanzata vissuta prima della fine dell'ultima era glaciale, tanto che
alcuni ricercatori ne invocano il riconoscimento ufficiale da parte della
comunità scientifica.
Il dottor Semir Osmanagich,
antropologo di Houston, scopritore delle misteriose piramidi bosniache di
Visoko e fondatore del Bosnian Archaeology Park, in una recente dichiarazione
ha ribadito con granitica certezza che le prove scientifiche confermano in
maniera inconfutabile che nel passato della Terra è esistita una civiltà
altamente tecnologica e che ormai è assolutamente necessario riscrivere i libri
di storia. Da un esame delle strutture individuate da Osmanagich, e su altri
siti altrettanto interessanti, il ricercatore stima che tale civiltà avanzata
sia esistita oltre 29 mila anni fa. “Riconoscere
che ci troviamo di fronte a delle prove fondamentali che confermano l’esistenza
di una civiltà tanto antica e tanto progredita costringe la comunità
scientifica a riconsiderare la sua comprensione dello sviluppo della civiltà e
della storia”, spiega il dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi sul sito delle piramidi bosniache di Visoko forniti
da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto la datazione al
radiocarbonio confermano che le strutture risalgono appunto a oltre 29 mila
anni fa”. Le analisi sono state condotte su materiale organico trovato nel
sito delle piramidi. Il primo annuncio dell’incredibile scoperta fu dato nel
2008 dalla dottoressa Anna Pazdur della Silesian University, Polonia, nel corso
di una conferenza stampa tenuta a Sarajevo nel mese di agosto. Alessandra Mona
Haggag, professoressa di archeologia presso l’Università di Alessandria,
coinvolta nelle analisi al radiocarbonio, dopo aver condotto il suo studio
spiegò che il materiale su cui fu eseguito il test al radiocarbonio fu ottenuto
da un pezzo di materiale organico recuperato da una misteriosa guaina argillosa
rinvenuta all’interno della piramide bosniaca del Sole. L’ultimo studio
condotto nel 2012, retrodata l’inizio della civiltà di almeno 20 mila anni ed
ha rivelato che la struttura interna della piramide, realizzata con una sorta
di calcestruzzo, è databile a quasi 30 mila anni fa. “I popoli antichi che hanno realizzato queste piramidi conoscevano i
segreti della frequenza e dell’energia della Terra”, spiega il dottor
Osmanagich. “Hanno usato queste risorse
naturali per sviluppare tecniche di costruzione su scale che non abbiamo mai
visto prima sulla Terra”. Osmanagich è convinto che le piramidi fossero
delle enormi macchine capaci di estrarre energia dalla griglia che circonda la
Terra, in maniera simile alle intuizioni di Nikola Tesla. Di recente, storici e
ricercatori statunitensi hanno riportato scoperte altrettanto sorprendenti che
costringono a chiedersi chi e per quale scopo siano state costruite queste
strutture e, soprattutto, in che modo queste antiche e avanzate civiltà hanno
contribuito a plasmare il nostro presente. Si registra un crescente interesse
per questi argomenti anche da parte del grande pubblico, tematiche che
accendono l’innata curiosità sulle nostre origini, tanto da spingere numerosi
network televisivi a dedicare intere stagioni televisive all’argomento.
Michael Cremo, nel suo libro “Archeologia Proibita, le origini segrete
della razza umana” teorizza che la conoscenza di civiltà antiche altamente
tecnologiche è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perchè
contraddice le attuali convinzioni sulle origine dell’Homo Sapiens. Il lavoro
di Cremo, sebbene irriverente e provocatorio, è tutt’ora considerato interessante
e valido dal punto di vista didattico da numerose riviste accademiche. La
storia ufficiale della razza umana fa acqua da tutte le parti. I dubbi sono
molti, le scoperte che vanno in contrasto con la teoria ufficiale, ancora di
più. Cosa accade, per esempio, se durante degli scavi vengono ritrovate
impronte di scarpe o utensili “moderni” che però risalgono a milioni di anni
fa? “I reperti dei primi esseri umani o
dei loro attrezzi vengono accettati e riconosciuti solo se rientrano nei
modelli ortodossi dell’evoluzione umana” afferma Cremo, che continua: “Certe scoperte scompaiono presto dalla
stampa e nel giro di poche generazioni diventano invisibili, quasi non fossero
mai avvenute”.
Anche per Zecharia Sitchin la
mitologia non è mera creazione fantastica, bensì confusa memoria di fatti
realmente accaduti. Alla luce delle ipotesi di questo autore, tradizioni,
leggende e ritrovamenti, da sempre circondati da un alone di mistero, diventano
improvvisamente coerenti e comprensibili. Tutti i libri fondanti delle grandi
religioni affermano che i segreti del futuro sono racchiusi nel passato. Ora,
attraversando il confine fra storia e profezia, e decifrando l’origine e il
significato autentico dei più antichi simboli alla luce delle più recenti
scoperte scientifiche, Sitchin risponde alla domanda che era rimasta inevasa
nella sua straordinaria “contro storia” dell’umanità: quando torneranno gli dei
del dodicesimo pianeta?
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