SEGNALATO DAL DR. GIORGIO PATTERA (BIOLOGO)
PREMESSA (MLR)
Cananea (ebraico classico: כְּנַעַן, [kənaʕan], dal greco
della koinè: Χαναάν, da cui latino: Canaan; è un antico termine geografico che
si riferiva ad una regione che comprendeva, grosso modo, il territorio attuale
di Libano, Israele e parti di Siria e Giordania. Il termine ebraico è di
origini oscure, un'ipotesi accreditata è la connessione col termine hurrita
kinahhu, trovato a Nuzi (c. 1450 a.C.) o ancora all'accadico Kinaḫḫu, che si
riferiscono al colore rosso porpora che tali popolazioni lavoravano. Come
d'altra parte il significato di Fenici (dal greco Φοινίκη: Phoiníkē) ha la
medesima ragione, i due termini sono sinonimi utilizzati per indicare le
popolazioni della terra oggi compresa tra il nord Israele, Libano e parte di
Siria e Giordania. Secondo la tradizione biblica deriva dal nome di un
personaggio della Bibbia, Canaan figlio di Cam e nipote di Noè, dal quale
sarebbe disceso il popolo cananeo (mentre gli ebrei e gli arabi erano chiamati
semiti in quanto discendenti di Sem). Il nome viene utilizzato comunemente
nella Bibbia ebraica, con particolare descrizione di riferimenti geografici in
Genesi 10,15-19 e Numeri 34, dove la "Terra di Canaan" viene
descritta estendersi dal Libano verso sud fino al "torrente d'Egitto"
e verso est fino alla valle del fiume Giordano. I riferimenti alla terra di
Canaan nella Bibbia sono di solito al passato, riferendosi a una regione che era
diventata qualcosa d'altro (ad esempio, la Terra d'Israele), ed i riferimenti
ai Cananei spesso parlano di loro come di un popolo che era già stato
completamente annientato. Dal 1200 a.C., la terra di Canaan iniziò a essere
colonizzata dagli ebrei (secondo il Libro di Giosuè) nella parte
centro-settentrionale, e dai Filistei, nella parte costiera-meridionale. Una
parte della regione tuttavia resistette all'occupazione e continuò a lungo ad
essere abitata da popolazioni canaanite. La parte meridionale di questa
regione(corrispondente all'incirca all'attuale Striscia di Gaza) seppure infine
colonizzata dai Filistei, mantenne ancora per lungo tempo idiomi e influenze
culturali cananee.
da:
Negli ultimi giorni si è molto
parlato della Bibbia, soprattutto in relazione alla sua interpretazione. Questo
perché un professore della University of California di Los Angeles (UCLA),
ovvero Henry Ansgar Kelly, ha sostenuto di aver dimostrato che il
diavolo non era cattivo. Quest'affermazione ha aperto una
sterminata gamma di problematiche che partono dall'iconografia ecclesiastica e
finiscono alla caratterizzazione di altre figure presenti nel testo sacro
cristiano. Ma è stata condotta dagli scienziati un'altra ricerca che dimostra
che Dio non riuscì di sterminare un antico popolo. Andiamo a
vedere nel dettaglio la questione.
Il Deuteronomio:
Il quinto libro della Bibbia,
nonché della Torah ebraica, riporta al verso 20:16 le seguenti parole:
"Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in
eredità, non lascerai in vita nessun essere che respiri". Dopo questo
verso, vengono annoverate le città entrate nelle mire del Signore "cioè
gli Hittiti, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, i Gebusei e gli Evei". E
sono proprio i Cananei ad essere al centro della ricerca condotta dal gruppo di
scienziati che hanno analizzato il DNA di 99 persone libanesi, incrociandolo
con quello dei resti di alcuni abitanti dell'antico territorio di Canan di 3700
anni fa. Andiamo a vedere che cosa hanno scoperto.
Il popolo è stato sterminato?
Possiamo dire, a grandi linee,
che l'antico territorio di Canaan corrisponda all'attuale Libano, Israele e
alcune parti della Siria. I resti presi in analisi appartenevano ad antichi
abitanti di Sidone e il loro DNA corrisponde per il 99% con quello degli
attuali abitanti del Libano. La ricerca, pubblicata sul giornale American
Journal of Human Genetics, afferma che la Bibbia riporta la distruzione
dell'intero popolo di Canaan e delle sue città. Oltre alla evidente
continuazione genetica della popolazione, l'archeologia moderna non ha trovato
alcuna traccia che suggerisca la distruzione delle città, che è invece
riportata nella Bibbia. I versi dell'Antico Testamento risultano quindi essere
in evidente contrasto con le analisi di laboratorio. Differentemente, invece,
le analisi del presunto sangue di Gesù [VIDEO] condotte dall'Istituto di
Cristallogia di Bari, secondo gli studiosi dimostrano come i Vangeli riportino
correttamente il martirio di Cristo. Non ci resta adesso nient'altro che
attendere nuove notizie in campo biblico.
da:
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