Potrà sembrare assurdo, ma piante
ed esseri umani si somigliano più di quanto potessimo immaginare. Diversi studi
eseguiti nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che le piante possiedono
una serie di caratteristiche sorprendenti e che, per certi aspetti alcuni loro
“comportamenti! sono simili ai nostri.
Le piante sono capaci di
percepire il pericolo e di sapere esattamente cosa “fare” per evitare i
predatori.
Non molto tempo fa, un gruppo di
scienziati ha scoperto che le piante sono in grado di ascoltare, di vedere,
annusare e di possedere la capacità di apprendere, ricordare, e comunicare. Inoltre,
non solo a loro non piace il frastuono prodotto dalle attività umane, ma fatto
ancor più sorprendente, le piante sono anche in grado di fare musica e di
cantare! Insomma, i ricercatori hanno scoperto che la biologia umana e quella
vegetale sono molto più vicine di quanto non si sia mai compreso e l’analisi di
queste somiglianze potrebbe avere ricadute benefiche nello studio delle basi
biologiche di malattie come il cancro.
L’altruismo delle piante:
In un esperimento condotto da
alcuni ricercatori dell’Università del Colorado, si è dimostrato che le piante,
tra le numerose caratteristiche, sono anche anche altruiste. Gli studiosi hanno
esaminato dei semi di mais fecondato, ognuno dei quali conteneva due “fratelli”
(un embrione e un pò di tessuto cellulare noto come “endosperma”, che alimenta
l’embrione durante la sua crescita). Nello studio sono state messe a confronto
la crescita e il comportamento di embrioni e di endosperma di semi che
condividono gli stessi genitori, e il comportamento di embrioni e di endosperma
che avevano la stessa madre, ma padri geneticamente differenti. “I risultati
hanno indicato che il gruppo di embrioni con gli stessi genitori presentavano
una maggiore quantità di endosperma, rispetto agli embrioni con la stessa
madre, ma con un padre diverso”, spiega la professoressa Pamela Diggle del
dipartimento di biologia evolutiva. “Abbiamo scoperto che l’endosperma del
gruppo di embrioni che non condivide lo stesso sembra essere meno cooperativo,
presentandosi in quantità minore rispetto all’altro gruppo”. A quanto pare,
l’endosperma è più propenso a sacrificarsi per gli individui di una stessa
famiglia. “Una delle leggi fondamentali della natura è che se per essere
altruisti, bisogna rinunciare ai vostri parenti più stretti. L’altruismo si
evolve solo se il benefattore è un parente stretto del beneficiario. Quando
l’endosperma dà tutto il suo cibo per l’embrione e poi muore, esprime la più
alta forma di altruismo”, conclude la Diggle. Un esperimento simile fu
pubblicato già due anni fa sull’American Journal of Botany, riportato in un
resoconto del blog Biosproject: Earth. Guillermo Murphy e Susan Dudley hanno
scoperto che la pianta Impatiens pallida, conosciuta con il nome comune di
gamba di vetro, vegetale erbaceo delle foreste orientali del Nord America, riconosce
i suoi simili e modifica il suo comportamento in relazione al grado di
parentela delle piante che gli crescono accanto. Dudley e Murphy hanno
selezionato semi di Impatiens pallida e li hanno piantati in vasi diversi,
ognuno dei quali poteva accogliere semi delle piante della stessa famiglia o di
piante geneticamente lontane, in seguito hanno manipolato la radiazione
luminosa e la sua intensità per vedere se la strategia per catturare più luce
dipendesse dal grado di parentela degli individui vicini. I ricercatori hanno
constatato differenti risposte da parte dell’Impatiens a seconda che la pianta
era cresciuta con i parenti o con piante estranee. Per la precisione i due
biologi hanno scoperto che le piante “consanguinee” che si venivano a trovare insieme
nei vasi, modificavano la loro morfologia modellando la crescita dei rami in
modo da non fare ombra alle piante vicine.
Un fenomeno straordinario: il
Canto Delle Piante:
Uno dei fenomeni più affascinanti
delle piante, e forse il più sorprendente, è la loro capacità di cantare e
comporre musica! E l’ascolto delle loro composizioni e davvero rilassante.
Alcuni ricercatori della Federazione di Damanhur, una comunità etico-spirituale
situata a Vidracco in Piemonte, sin dal 1975 stanno compiendo una serie di
osservazioni sulle piante, al fine di comprendere le loro capacità uniche. Grazie
all’ausilio di alcuni dispositivi che hanno creato per registrare la reattività
delle piante nel loro ambiente naturale, i ricercatori hanno scoperto che le
piante sono in grado di apprendere e di comunicare tra loro. Applicando un
semplice principio della fisica, i ricercatori hanno utilizzato una variante
del ponte di Wheatstone, un circuito elettrico utilizzato per misurare la
resistenza elettrica tra i due poli di un circuito a ponte. Il dispositivo è
stato utilizzato per misurare le differenze elettriche tra le foglie e le
radici della pianta. Tali misure, poi, vengono tradotte in una serie di
effetti, tra cui musica, accensione di luci, movimento e molti altri. Come
tengono a precisare i ricercatori, le piante non corrono alcun pericolo, in
quanto si utilizzano correnti di intensità molto bassa. Secondo i ricercatori
di Damanhur, ogni creatura vivente, animale o vegetale, produce una variazione
di potenziale elettrico, a seconda delle emozioni che sperimenta. Pare che le
piante registrino le variazioni più significative quando avvertono
l’avvicinarsi della persona che si prende cura di loro, quando vengono bagnate,
quando gli si parla e durante la diffusione di musica. La reazione fisiologica
della pianta viene poi espressa attraverso le apparecchiature elettroniche
ideati dai ricercatori. L’applicazione più suggestiva è stata quella di
tradurre tali variazioni in note musicali. Gli esperimenti hanno dimostrato che
le piante sembrano apprezzare molto di imparare ad utilizzare scale musicali e
anche di produrre musica per conto proprio, grazie all’utilizzo di un
sintetizzatore. Anche se non esistono altre ricerche scientifiche condotte su
questo argomento, non si può negare che l’ascolto di questa musica “vegetale”
sia una gioia per l’anima.
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