IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
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ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

martedì 1 dicembre 2015

IL MISTERO DEL DNA DELLA "MUMMIA DI ACONCAGUA"


TESTO TRADOTTO, ADATTATO ED INTEGRATO DA MARCO LA ROSA

L'analisi genetica di una mummia andina congelata, rivela un “lignaggio” precedentemente sconosciuto.

Nel 1985, una mummia congelata di un giovane ragazzo è stato recuperata sulle alture del monte Aconcagua, nella provincia di Mendoza in Argentina. Successivamente, un team di scienziati ha estratto e sequenziato il suo DNA mitocondriale tramite una bronco-scopia. I risultati sono parsi subito sorprendenti indicando che il bambino apparteneva ad una popolazione genetica il cui lignaggio è assolutamente estraneo ai nativi americani. L’età apparente del ragazzo mummificato, stando alle analisi effettuate, sarebbe stata di circa 7 anni di età al momento del decesso. La causa della morte potrebbe essere dovuta al controverso rito del sacrificio “capacocha”.  In idioma quechua la parola capacocha viene da “quapac”, “potere reale”, e “hucha”, che può tradursi come caos, disordine, peccato. La traduzione potrebbe quindi essere: “atto del potere reale per ristabilire l’ordine” o per annullare il caos e il disordine. Di solito un membro della comunità consegnava suo figlio, bello, innocente e non maggiore di 13-14 anni all’inca, nel Cusco. La cerimonia era guidata dai “curacas”, sacerdoti facenti parte dell’elite religiosa. In cambio di quest’atto, l’inca consegnava al genitore, alcune proprietà terriere e dei poteri considerati magici, che avrebbero permesso al soggetto in questione di continuare a generare vita e alimento sulla Madre Terra. Quando l’inca dava il suo assenso, iniziava il lungo viaggio che avrebbe portato il bambino eletto per il sacrificio, i suoi genitori e i curacas nel luogo destinato al sacrificio, di solito una montagna dalle nevi eterne. In questo modo la capacocha si trasformava in un rito fondamentale per la società incaica, per riportare l’equilibrio che per ragioni naturali o a causa di errati comportamenti umani era andato perduto. Di solito nei luoghi dove avveniva il sacrificio umano, venivano posizionati anche alcuni oggetti particolarmente importanti, intrisi di significati tradizionali, per esempio gioielli d’oro, argento e bellissime conchiglie marine. Fino ad oggi sono state trovate circa 20 salme mummificate di bambini, che furono sacrificati utilizzando differenti metodi: soffocamento, avvelenamento o con un secco colpo di macana (chaska chuqui in idioma quechua), nella nuca. Alcuni invece, previamente drogati, erano lasciati soli nella cima della montagna, dove dopo poche ore morivano di freddo.

Antica rappresentazione del rituale "capacocha"


Come riportato anche sulla rivista “Nature”, gli scienziati sono riusciti a estrarre una piccola porzione di tessuto tramite una biopsia polmonare sulla mummia in questione e dopo il sequenziamento del DNA mitocondriale è stato possibile individuare un nuovo “aplogruppo” denominato C1bi : “In genetica, o più precisamente nel campo dell'evoluzione molecolare, si definisce aplogruppo (dal greco: απλούς, haploûs, "unico, semplice") un insieme di aplotipi tra loro differenti, tutti però originati dallo stesso aplotipo ancestrale.  In genetica umana, i più studiati sono l'aplogruppo del cromosoma Y (Y-DNA) e l'aplogruppo del DNA mitocondriale (mtDNA), che possono essere utilizzati per definire le popolazioni genetiche. Y-DNA ha il vantaggio di essere trasmesso solo attraverso l'eredità paterna (da padre a figlio), mentre il DNA mitocondriale viene trasmesso solo attraverso quella materna (dalla madre ai figli di ambo i sessi). Quindi Y-DNA e mtDNA possono cambiare solo tramite mutazione e non per ricombinazione di materiale genetico tra genitori. A tal proposito gli aplogruppi della regione non ricombinante del cromosoma Y (NRY) e quelli del DNA mitocondriale (mtDNA) sono particolarmente significativi negli studi filogenetici, tassonomici ed evoluzionistici”. In collaborazione con i ricercatori dell’  Università Nazionale di Cordoba, in Argentina, gli scienziati guidati da un genetista e professore presso l'Università di Santiago de Compostela (USC)  Antonio Salas Ellacuriaga e il pediatra Federico Martinon,  dell'Ospedale Clinico di Santiago de Compostela,  ritengono che la discendenza filogenetica del bambino abbia avuto origine circa 14.000 anni fa. Essi suppongono che quel particolare aplogruppo sia giunto nella zona durante le prime ondate di immigrazione nelle Americhe. Inoltre, essi sostengono che una delle possibili ragioni della scomparsa di questo ceppo genetico sia stata causata dall’arrivo degli europei con le epidemie che gli stessi si portarono dietro.

Antonio Salas Ellacuriaga, professore di Medicina presso l'Università di Santiago de Compostela e Federico Martinon, primario di  pediatria clinica presso l'Ospedale di Santiago de Compostela.

Gli esperti ritengono che ci possano essere ancora i discendenti viventi di questo particolare lignaggio nelle regioni del Perù e della  Bolivia. E’ stata anche rilevata una elevata affinità dell’ aplogruppo C1bi in resti scheletrici appartenenti a una persona che ha vissuto nell’  antica Wari : “Gli Huari (o Wari) furono una civiltà preincaica, che fiorì sulle Ande, nel sud del moderno Perù, nel periodo chiamato medio orizzonte, precisamente tra il VI e il XIII secolo. La capitale dell'Impero Huari era situata vicino alla moderna città di Ayacucho, nell'attuale Perù. Questa città era il centro di una civiltà che copriva molti degli altopiani e delle coste del moderno Perù. Dapprima estesero il loro territorio fino ad includere la città di Pachacamac, anche se sembra che questa sia rimasta pressoché autonoma. In seguito espansero il loro territorio tanto da inglobare molte delle terre della precedente civiltà dei Moche e di quella successiva dei Chimú. La civiltà Huari fu contemporanea a quella di Tiahuanaco e artisticamente ne condivideva molti attributi”.

Wari cultura funeraria bundle.

E’ interessante notare come la datazione di presunta origine di questo aplogruppo, precedentemente indicata in circa 14.000 anni fa, coincida con le attuali datazioni archeoastronomiche che pongono l’edificazione delle vestigia della cultura Tiahuanaco,  proprio in questo spazio temporale. Tali datazioni sono estremamente significative per le teorie secondo le quali i costruttori erano appunto un’etnia completamente avulsa dalle popolazioni che sono venute dopo, sia dal punto di vista genetico che dal punto di vista tecnologico e culturale. (ndr – MLR).

Tempio di Kalasaya a Tiahuanaco

Per concludere,  possiamo aggiungere che lo studio sopra citato,  è stato sicuramente il risultato di un lavoro multidisciplinare che ha coinvolto la  bioinformatica e la matematica ed ha consentito il raggiungimento dei risultati ottenuti. Allo stato attuale siamo quindi in possesso di un database globale di circa 28.000 mitogenomi completi e più di 170.000 sequenze parziali. L'applicazione di moderne tecniche di DNA aumenta la possibilità di una migliore conoscenza sulle malattie e stili di vita delle più antiche civiltà, aiutandoci ad aggiungere nuovi tasselli all’intricato puzzle delle vere origini dell’uomo.

Read more: http://www.ancient-origins.net/news-history-archaeology/genetic-analysis-frozen-andean-mummy-reveals-previously-unknown-lineage-020624#ixzz3sUUxBJ8O
Fonte:
Biblio: wikipedia

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