SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE
COTELLESSA (ENEA)
Alzheimer: nuovo farmaco rallenta
la malattia
E’ il primo concreto passo in
avanti contro una delle malattie più diffuse di questo secolo. Dall’Inghilterra
arriva un farmaco che ritarda il progredire dell’Alzheimer. Il farmaco è in
grado di rallentare fino al34% l’avanzare del morbo nei pazienti che sono
ancora nello stadio iniziale della malattia. A cambiare l’approccio verso la
malattia è la molecola “Solanezumab” i cui effetti sono stati resi noti in
occasione della conferenza internazionale dell’Alzeheimer Association a
Whashington. La rivoluzione della molecola sta nel fatto che essa non agisce
sui sintomi, ma sulla causa. I ricercatori spiegano che la morte delle cellule
cerebrali è inarrestabile mentre la nuova molecola potrebbe mantenerle vive. Le
terapie attuali agiscono sui sintomi della demenza aiutando le cellule
cerebrali a funzionare al meglio possibile. Con la nuova scoperta invece
dovrebbe essere possibile attaccare le proteine deviate che si formano nel
cervello colpito dall’Alzheimer. La molecola fu sperimentata già nel 2012 ma era sembrata un fallimento. In seguito
però i ricercatori hanno rilevato l’efficacia della sperimentazione nei
pazienti che sono ancora allo stadio iniziale della malattia. Da qui la
decisione di andare avanti con le ricerche, i cui risultati sono stati
presentati negli scorsi giorni e dimostrano che i pazienti che hanno assunto
questo farmaco hanno avuto maggiori benefici rispetto ad altri. Gli esperti
procedono con un “cauto ottimismo” ma non nascondono che, se i risultati della
prima sperimentazione positiva dovessero replicarsi, sarebbe un incredibile
avanzamento. Per la prima volta la comunità medica potrebbe dire di poter
rallentare il progredire dell’Alzheimer. La malattia ha un esordio
prevalentemente in età senile e il sintomo più comune è la difficoltà nel
ricordare eventi recenti. Con l’avanzare del tempo possono riscontrarsi anche
afasia, disorientamento e cambi repentini dell’umore. L’aspettativa di vita
dopo la diagnosi va dai 3 ai 9 anni.
Secondo l’Alzheimer’s Disease International, il numero dei malati nel
mondo era di 36 milioni nel 2010, 44,35 milioni nel 2013 e si parla di75
milioni nel 2030. Sono dati estremamente allarmanti, per questo la molecola “Solanezumab” potrebbe rappresentare davvero una rivoluzione
assoluta sul campo.
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