Gesù e Maria Maddalena si sposarono ed ebbero dei figli? Gli
autori di un nuovo libro, The Lost Gospel (Il Vangelo perduto), dichiarano di
aver portato alla luce l’evidenza di un manoscritto che racconta la storia dei
due figli di Gesù e del suo matrimonio con Maria, una dei suoi seguaci più
vicini, che assistette alla crocifissione, sepoltura e scoperta della sua tomba
vuota. Il manoscritto risale al 570 d.C. ed è scritto in siriaco, un linguaggio
letterario del Medioriente usato tra il IV e l’VIII secolo e legato
all’aramaico, la lingua parlata da Gesù. Scritto su pergamena è stato negli
archivi della British Library per vent’anni, dove era stato posto dopo che il
British Museum lo aveva originariamente comprato nel 1847 da un antiquario, che
diceva di averlo ottenuto dall’antico monastero di San Macario in Egitto. Dopo
sei anni di studio del manoscritto, Simcha Jacobovici, un regista
israelo-canadese, e Barrie Wilson, un professore di studi religiosi di Toronto,
si sono convinti di aver scoperto un quinto vangelo mancante. Il documento,
costituito da 29 capitoli, è la copia del VI secolo di un altro vangelo del I
secolo, con parti mancanti della Bibbia affrontate in una luce molto
differente. Il documento è in codice e parlerebbe del matrimonio di Gesù
attraverso la storia del personaggio dell’Antico Testamento Giuseppe e di sua
moglie Aseneth. Secondo i due ricercatori Giuseppe era in realtà Gesù e Aseneth
era Maria Maddalena. Il loro matrimonio fu officiato dal faraone egizio, che parlando
di Giuseppe lo indica come figlio di Dio. Il manoscritto continua parlando dei
figli della coppia, Manasseh ed Ephraim. Giuseppe è spesso visto nell’antico
cristianesimo siriaco come simbolo di Gesù. Tuttavia, nonostante le prove
portate dai due studiosi, la veridicità di questa teoria è tutta da verificare.
EDITORIALE
La Voce della Fenice
di Adriano Forgione
Vorrei soffermarmi
sull’articolo portante di questo numero, la notizia relativa alla decifrazione
di un Vangelo Perduto, nel quale si parlerebbe del matrimonio tra Gesù e Maria
Maddalena, che apre una serie di questioni interessanti in relazione a scoperte
e decifrazioni avvenute in passato su altri documenti che ne parlano. Non mi
soffermo qui sul come è avvenuta la scoperta, lo leggerete nell’articolo, ma
piuttosto sulle reazioni generatesi oltreoceano alla pubblicazione del saggio
che ne parla, in quanto rappresentano in modo chiaro ed evidente come si stia
andando verso una censura sempre più forte di tutto ciò che il potere non
accetta, oltre che essere significative del modo in cui i nostri argomenti,
assolutamente degni di attenzione e rispetto, vengono invece considerati dai
soloni del sapere. Fatemi anticipare solo che i due personaggi coinvolti,
Simcha Jacobovici, giornalista e documentarista con interessi profondi per la
storia del cristianesimo e che conosco personalmente (abbiamo pranzato insieme
a Roma durante un suo soggiorno) e il professore di studi religiosi per
l’Università di Toronto, Barrie Wilson, non sono degli “imbroglioni” come
qualcuno sta cercando di dire. Giudicherete voi, in base a quanto riportato, la
serietà dello studio, ma mi dissocio completamente da coloro i quali lo hanno
dismesso senza neanche attendere di poter leggere una riga della pubblicazione
in esame, nonostante si tratti di una ricerca durata sei anni e fondata su basi
storico-documentali. Il peggiore tra i commenti è stato del professor Greg
Carey, del Seminario Teologico di Lancaster, che ha tuonato: «La storia è nota
e non ha bisogno di nessuna decodificazione». Questa dichiarazione cela una
volontaria e diabolica manipolazione delle menti dei lettori, in quanto finalizzata
alla riduzione e denigrazione di ogni serio studio che possa dimostrare
l’esistenza di una storia diversa. Sappiamo invece che la storia è un insieme
di eventi “aggiustati” dai vincitori, con una infinita serie di elementi
occulti ed altri omessi, e lo è ancor di più quella del primo cristianesimo.
Quanto accadde nei primi secoli ai proto-cristiani è un elenco di persecuzioni,
eccidi, roghi e distruzioni ad opera imperiale, cui seguirono successivamente
altrettanti eccidi, persecuzioni e roghi da parte di un cristianesimo divenuto
religione dell’impero, e quindi dispotico ed estremista, che cancellò ogni
forma di cristianesimo diverso. Il concilio di Nicea del 325 d.C., presieduto
da Costantino, sancì la vittoria di un cristianesimo artefatto e dominante,
creato per impedire le spinte centrifughe che stavano disgregando l’impero, su
un cristianesimo gnostico-ariano che così divenne eresia. Sarebbe utile
ricordare al professor Carey che ancora oggi la dissimulazione e le strategie
propagandistiche fanno parte di sistemi di controllo delle informazioni sulle
masse, proprio per evitare che queste possano prendere coscienza di come opera
il potere a loro insaputa, e questi sistemi non li abbiamo inventati noi, ma
sono frutto di millenni di evoluzione delle strategie di intelligence. Ma forse
Carey lo sa benissimo e ne fa parte. È certamente più comodo mentire e ridurre
il tutto a “fandonie”, perchè altrimenti bisognerebbe spiegare ai cristiani il
perchè dell’esistenza di tradizioni millenarie sulla Maddalena quale sposa
divina, così come l’esistenza di documenti che parlano di “mogli” di Gesù o
ancora del perchè Giovanni, il discepolo amato, in tutti i “cenacoli” sia un
individuo troppo femminile. Altro commento negativo quello di Bill O’Really,
che in modo alquanto sgarbato ha detto: «Questo stupido nuovo libro è una frode
creata per fare soldi, i media nazionali dovrebbero vergognarsi per avergli
dato risalto». Come se l’obiettivo dei media non sia quello di informare, ma di
adeguarsi a una comunicazione decisa da qualcun altro affinchè il pubblico
sappia solo quello che “si deve” sapere. Al di là del fatto che le cose stiano
davvero così anche da noi, dovremmo rallegrarci che in un Paese libero si
possano presentare punti di vista differenti, è la base della democrazia, della
libertà di espressione e della molteplicità di opinioni. I nostri Padri hanno
lottato perchè questo avvenisse, mentre O’Really oggi lo dimentica invece
esaltando, come complice di dittatura mediatica, l’opera di censura
dell’informazione anche in ambito religioso. Ho apprezzato invece l’ironia
dell’anchor-man statunitense Conan O’Brien, che ha dichiarato: «Un nuovo libro
afferma che Gesù ebbe moglie e due figli. Ha sofferto di più di quanto
immaginassimo». Questa sì che è genialità. Che sia un Buon Natale per tutti.
da: Fenix n. 74 DICEMBRE 2014
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