Le Torri dell'Himalaya (note
anche come Torri di pietra a forma di stella) sono una serie di costruzioni in pietra situate
per lo più in Kham, una provincia del
Tibet, e in Sichuan, Cina. Le torri possono trovarsi sia in prossimità dei
centri abitati che nelle regioni disabitate. La pianta di molte di queste
strutture, che possono superare i 60 metri d'altezza, è a forma di stella oppure rettangolare. Chi le ha costruite?
Quando? E soprattutto, perché?
Nel 1982, l’esploratore francese
Michel Peissel era impegnato in una spedizione in Tibet, quando notò per la
prima volta queste alte e misteriose torri che puntellavano le valli himalayane lungo il confine cinese. Purtroppo,
Peissel fu costretto ad interrompere la sua spedizione a causa di un incidente
che gli provocò la frattura di entrambe le gambe, impedendogli di approfondire
la sua scoperta. Molti anni più tardi, nel 1998, un’amica di Peissel,
Frederique Darragon era in procinto di recarsi in Tibet per una ricerca sul
leopardo delle nevi. Peissel le disse di essere sicuro di aver visto le torri,
chiedendole di confermare la sua scoperta. Frederique seguì le indicazioni di
Peissel, riuscendo a trovare le torri e rimanendo così affascinata da queste
che decise di abbandonare il progetto sul leopardo delle nevi per concentrarsi
esclusivamente sulle torri.
Il suo obiettivo era chiaro: “mappare” tutte le
torri della regione e scoprire la loro storia. Come racconta The Wall Street
Journal, la Darragon trascorse diversi mesi all’anno viaggiando in solitaria
attraverso la Cina, spesso a piedi e in zone che ancora oggi sono raramente
visitate dagli occidentali. Dopo tre anni di ricerche, finalmente individuò le prime torri, mentre si trovava
nei pressi di Danba: “Quando ho capito
che né gli occidentali né i cinesi avevano studiato le torri e che praticamente
non si sapeva nulla di esse, non ho potuto resistere e ho cominciato a cercare
di risolvere il loro mistero”, scrive l’esploratrice in un resoconto
pubblicato sul Journal of Cambridge Studies nel 2009.
Un avvincente
documentario trasmesso da Discovery Channel, diretto e narrato da Micheal
Peissel, mostra tutto ciò che la ricerca della Darragon ha portato alla luce. Le
torri, straordinarie per la loro architettura e il loro impatto sul paesaggio
himalayano, sono alte in alcuni casi più di 60 metri e sono state costruite
presumibilmente tra i 600 e i 1000 anni fa. Alcune di esse sono state inglobate
in villaggi contadini; altre, invece si trovano in luoghi isolati anche a 3
mila metri di altitudine. Alcune torri sono state attualmente convertite in
ricoveri per yak e pony, ma la maggior parte di esse è rimasta vuota. Le torri
punteggiano quattro regioni (Qiangtang, Gyalrong, Miniak e Kongpo), coprendo
un’area complessiva simile all’estensione del Texas.
Le domande che assillano i
ricercatori sono almeno due: chi le ha costruite e qual era il loro scopo
originario? Peissel e Darragon hanno cercato di dare risposta a queste domande
sfuggenti, ma il problema principale è che mancano fonti scritte. Infatti, le
tribù che hanno vissuto nella regione per secoli parlano dialetti diversi e non
hanno lingue scritte. “La gente di una
valle non è in grado di comunicare con le persone della valle vicina!”,
spiega la Darragon. Tuttavia, nel corso dello studio, la ricercatrice ha fatto diverse scoperte
sorprendenti: alcune delle torri sono
alte come i moderni edifici di 15 piani e sono in grado di resistere a violenti
terremoti grazie alla loro particolare pianta a forma di stella, un dispositivo
antisismico emulato anche dagli abitanti del posto per costruire le loro case. Inoltre,
ha scoperto che molti dei villaggi in
cui si trovano le torri portano gli stessi nomi dei 18 regni descritti in
alcune leggende ancestrali del luogo. Comunque, il materiale storico e
tradizionale è davvero esiguo per avanzare ipotesi sul loro scopo originario. Darragon,
con l’aiuto di altri ricercatori, ha istituito una fondazione in Cina con lo
scopo di raccogliere fondi per lo studio delle torri. Inoltre, sta lavorando
perché questi monumenti possano essere inseriti nel Patrimonio Mondiale
dell’Unesco. “Le torri sono l’unica prova
dell’esistenza di culture raffinate in queste terre molto lontane, e sono
destinate a diventare un’attrazione turistica, ma abbiamo bisogno di
proteggerle in modo che la gente del posto ne possa beneficiare”.
fonti:
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