I CONTINENTI PERDUTI: ATLANTIDE, MU, LEMURIA...
DA SEMPRE CATALOGATI COME MITI E LEGGENDE.
EPPURE LE CRONACHE DEGLI ANTICHI PARLANO CON SERIETA' E CIRCOSTANZIANO MOLTO BENE TEMPI, PERSONAGGI, FATTI E LUOGHI.
QUESTE "CRONACHE", SONO STATE UTILIZZATE TROPPO SPESSO DAGLI STORICI, ARCHEOLOGI ECC... IN MANIERA ARBITRARIA, DIVIDENDO IL "PLAUSIBILE STORICO", DAL "MITO-LEGGENDA PRIVO DI FONDAMENTO", SENZA UN CRITERIO OBIETTIVO.
E' COME FAR COMBACIARE IL TASSELLO DI UN "PUZZLE" AL POSTO DI UN ALTRO. TUTTI VEDONO CHE IL QUADRO E' "STONATO", MA FANNO FINTA DI NULLA. E' PIU' COMODO E SEMPLICE COSI. TUTTI CONSERVANO LA LORO POLTRONA E LA STORIA PROCEDE SU UN BINARIO PRECONFEZIONATO LUCIDO E RETTILINEO. LA GENTE E' CONTENTA, PERCHE' INSERIRE COMPLICAZIONI?
... RIFLETTIAMOCI SU
BUONA LETTURA
Marco La Rosa
"Scoperto un continente preistorico
sotto l'Oceano Indiano. Ritrovata la mitica Kumari Kandam?"
di: Enrico Baccarini
Ancora una volta la leggenda si trasforma in realtà. Il
numero appena uscito di Nature Geoscience, (del 24 febbraio 2013) riporta
la sensazionale notizia per cui studi recenti hanno confermato l'esistenza di
un antico continente, oggi sommerso, nell'Oceano Indiano ovvero tra India, Sri
Lanka e le Mauritius.
Il dato interessante riguarda non solo la scoperta
scientifica in quanto tale ma il fatto che la stessa avvalora e conferma le più
antiche tradizioni del subcontinente indiano che parlano di una terra sommersa
durante il Pralaya, il diluvio indiano, e chiamata Kumari Kandam! Gli studiosi
autori della ricerca pubblicata su NATURE hanno infatti scoperto come sotto
queste acque sia esistito milioni di anni fa un "paradiso naturale"
ribattezzato Maurità. La sua formazione risale a un periodo compreso tra 61 e
83 milioni di anni fa quando cioè il Madagascar si staccò dall'India. Dopo una
lunga 'esistenza' questo continente perduto venne sommerso da enormi quantità
di lava e dai flutti lasciando solo alcune tracce della sua esistenza oggi
identificabili nelle isole Mauritius e in Reunion.Gli stessi studiosi che hanno
compiuto la scoperta hanno dichiarato pubblicamente come oggi sia incontrovertibile
l'evidenza che i nostri oceani nascondano ancora frammenti di terre perdute e,
aggiungiamo noi, questo può permettere di avvalorare le antiche leggende
presenti in tutto il globo che parlano di continenti scomparsi e di
antichissime civiltà.
Lo studio è stato condotto dall'università di Oslo e la
scoperta è avvenuta quasi casualmente durante le analisi della spiaggia di
sabbia dell'isola capitale delle Mauritius in cui sono stati ritrovati
frammenti di zirconi di antichissima formazione, databili tra 660 milioni e 2
miliardi di anni fa. Il resto della sabbia dell'isola è invece di formazione
più recente, risalente a circa 9 milioni di anni fa. Durante queste prime
analisi i geologi hanno ipotizzato che anche le Seychelles potrebbero essere,
come Mauritia, un ulteriore frammento continentale di questo continente sprofondato.
Ritornando al mito di Kumari Kandam, la tradizione Tamil
vuole che questa terra perduta fosse delimitata a Nord dal fiume Pahruli e a
Sud dal Kumari, ed in essa sorgessero 49 Paesi (detti Nadu). La distanza trai
due corsi d'acqua sarebbe stata di 700 katham che, secondo una riconversione
moderna, corrisponderebbero approssimativamente a 770 km. Kumari Kandam era
dunque un piccolo continente, così come l'articolo di NATURE ha definito la
massa di terra recentemente scoperta sul fondale dell'Oceano Indiano.
Il mito di Kumari viene codificato in epoca medievale ma la
sua esistenza si perde nella notte dei tempi. Ripreso dalla letteratura Tamil,
sud dell'India, la tradizione parla dell'era delle Tre Sangam, letteralmente
assemblee o accademie, (come riportato nel testo Iraiynar Kalviyalurai,
attribuito a Nakkirar e datato del X° sec. d.C.).La Mudal Sangam, o Prima
Assemblea, fu composta di 4449 poeti e avrebbe avuto sede a Thenmadurai, dove
sopravvisse per 4.440 anni, fino a quando la stessa città venne sommersa dalle
acque e la sua capitale venne spostata a Kapatapuram, dove venne fondata l'Idai
Sangam, o Seconda Assemblea. Questa seconda Sangam operò per 3.700 anni, e con
un numero uguale di poeti, fino a quando uno straordinario diluvio distrusse la
capitale, che venne quindi spostata a Madurai, dove venne edificata la terza ed
ultima accademia denominata Kadai Sangam. Per 1.850 anni 449 poeti studiarono
le arti e le scienze fino a quando un terzo e ultimo diluvio non distrusse
anche questa assemblea. Nel computo totale, queste scuole operarono per un
periodo di 9.990 anni, in un arco temporale che deve essere collocato prima di
Cristo. Curiosamente la concomitanza dei tre diluvi descritti, della
distruzione delle Sangam e l'epoca stessa in cui sono collocate sembrano
direzionarsi verso un solo punto, il disgelo dopo l'ultima Era Glaciale e le
conseguenti catastrofi climatiche. Proprio nelle date indicate dalle tradizioni
indiane avvennero tre grandi distruzioni di massa originatesi proprio dal
disgelo post glaciale, un evento che non fu unico e compatto ma che si
protrasse per diverse migliaia di anni con svariate inondazioni e innalzamento
dei mari.
Come è possibile però conciliare questi periodi
"recenti" con le date fornite dallo studio pubblicato su NATURE? Ci
sono notevoli margini di differenza ovviamente ma consideriamo il tempo in cui
questo continente può essere rimasto fuori dai flutti del mare e rapportiamolo
al tempo necessario ad una civiltà per svilupparsi. L'inabissamento non fu
repentino ma avvenne in un periodo di svariate migliaia di anni un tempo necessario per
permettere alla stessa civiltà di spostarsi, colonizzare nuove terre e
impiantare le proprie tradizioni. Così come è stato descritto nella
"leggenda" delle tre Sangam. Pensiamo poi come le stesse isole
Mauritius possiedano strutture piramidali, denominate Hawitta, talmente antiche
da non poter essere datate ad un'epoca precisa, o anche alle città sommerse
trovate a Dwarka, nel golfo di Cambay, a Mahabalipuram, Goa, Poompuhar, etc. Si
tratta di realtà archeologiche che non sono certamente antiche milioni di anni
ma che, come minimo, possono essere ricondotte a 10.000 anni fa. Gli uomini e
le idee non muoiono se la loro forza si origina da un ideale puro e
incontaminato. Forse l'eco di un'antica patria perduta rimase nelle leggende e
nei miti di popoli che migrarono per sopravvivere e che lentamente si
spostarono da un'isola perduta nell'Oceano Indiano verso le coste dell'India. E'
interessante citare lo studio condotto da R. Mathivanan, editore in Capo del
Tamil Etymological Dictionary Project per il Governo del Tamilnadu, che nel
1991 e a seguito di uno studio sugli antichi testi indiani e le tradizioni di
queste terre fornì una cronologia approssimativa del suo popolo :
ca. 200, 000 to 50, 000 a.C. : prime tracce di vita umana
intelligente nel Tamil Nadu
ca. 200, 000 to 100, 000 a.C. : inizio del linguaggio Tamil
50, 000 a.C. : civiltà di Kumari Kandam
20, 000 a.C. : un possibile contatto con la cultura
dell'Isola di Pasqua ultima sopravvissuta di un'avanzata civiltà
16, 000 a.C. : sprofondamento di un continente denominato
Lemuria
6087 a.C. : seconda Sangam creata dalla dinastia Pandya
3031 a.C. : secondo le leggende Tamil un principe della
dinastia Chera durante alcune esplorazioni marittime approda nelle Isole
Salomone (Oceano Pacifico) dove trova la canna da zucchero selvatica e ne
avvierà la coltivazione nel Tamilnadu.
1780 a.C. : epoca della Terza Sangam stabilita dalla
dinastia Pandya
7° secolo a.C. : Tolkappiyam, la prima grammatica Tamil nota
Si tratta ovviamente di datazioni che, per l'archeologia
ufficiale, risultano impossibili e assolutamente frutto della fantasia di
questi popoli. Come si possono giustificare però tutte le scoperte, come quella
appena pubblicata da NATURE, che sembrano avvalorare almeno una parte di queste
tradizioni? E' verosimile che la mitizzazione di eventi reali ne abbia alterato
alcuni contenuti trasformandoli e amplificandoli, ma le scoperte degli ultimi
dieci anni (India, Indonesia, Bangladesh, etc.) stanno avvalorando sempre più
la possibilità dell'esistenza di un'antichissima civiltà estintasi a seguito di
eventi cataclismici. Si potrà forse obiettare che il mito in oggetto sembra
ripercorrere tempi ben più recenti ma in qualsiasi modo si voglia interpretare
la questione, l'esistenza di un antichissimo continente oggi sommerso dai
flutti dell'Oceano indiano è stata confermata dalla scienza. Si potrà obiettare
sulle date o sui nomi ma un nuovo tassello sull'esistenza di Kumari Kandam è
stato portato all'attenzione del mondo e indagini serie e rigorose attendono
solo di essere portate avanti.
Da: Antikitera.net
Fonti
utilizzate - Lost Land and the Myth of Kumari Kandam, S.C. JAYAKARAN;
TamilNet;Tamil Sangams; Kumari Kandam
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