MLR
Scoperti due pianeti, probabili sosia
della Terra
L’eventuale presenza di acqua sarebbe
indizio di “vita” organica.
Per la prima volta (con un altissimo grado di probabilità positiva), gli scienziati hanno individuato pianeti molto
simili a quello che ci ospita, nella
zona abitabile di una stella leggermente piu piccola del nostro Sole. Orbitano
attorno a Kepler 62, una stella nella costellazione della Lyra, distante 1200
anni luce circa dalla Terra.
Kepler-62 è una stella più piccola e fredda del Sole, avendo una massa
stimata del 69% di quella della nostra stella, e una temperatura superficiale
di 4925 K. Avendo un raggio 0,64 volte quello del Sole, i modelli evolutivi
stellari indicano che si tratta di una nana arancione di classe K2V o K3V.
L'età della stella è stimata in circa 7 miliardi di anni.
“DUE pianeti simili alla Terra. Anzi, i più simili a casa
nostra mai osservati. A scoprirli è stato Kepler, il telescopio spaziale della
Nasa. Battezzati Kepler-62e e Kepler 62f sono i più esterni di un sistema di 5
mondi extrasolari, nato intorno alla
stella Kepler-62. Entrambi si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove la
distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e, quindi,
condizioni favorevoli alla formazione della vita. "Secondo i dati che
abbiamo a disposizione, relativi al raggio e al periodo orbitale, questi sono i
pianeti più simili alla Terra mai scoperti", ha osservato l'astrofisico
Justin Crepp, dell'università francese di Notre Dame. Che, insieme ai colleghi,
ha descritto la scoperta su Science.
Scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le
alterazioni nella luminosità di una stella quando un pianeta le transita di
fronte, i due pianeti hanno un raggio rispettivamente pari a 1,61 e 1,41
rispetto a quello della Terra. Basandosi su simulazioni, i ricercatori
suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una
composizione rocciosa o ghiacciata. Dalla loro stella, ricevono un flusso di
luce paragonabile a quello che Venere e Marte ricevono dal nostro Sole.
Caratteristica che fa supporre che i due pianeti possano avere un'atmosfera e
acqua liquida che scorre in superficie.
Dalla scoperta dei primi pianeti extrasolari, negli anni
'90, l'occhio attento della sonda spaziale Kepler ne ha scovati diverse
centinaia. Qualcuno più degli altri ha acceso la fantasia degli scienziati,
come il corpo celeste che ruota intorno al sistema di Tau Ceti, a soli 12 anni
luce da noi, individuato grazie a misure da Terra, in una zona adatta, in
teoria, ad ospitare la vita. Ma gli esperti sono convinti che il meglio debba
ancora arrivare e che la scoperta di un pianeta analogo a quello che abitiamo
sia ormai dietro l'angolo.
Crepp ha utilizzato telescopi terrestri per identificare la
presenza di possibili pianeti il cui transito periodicamente oscura la luce
della stella attorno alla quale orbitano. La "traccia" che ha portato
alla scoperta è stata identificata un anno fa, quando lo scienziato ha rilevato
una piccola macchia vicino a Kepler-62. Ci sono voluti poi mesi di studio per
arrivare a scoprire i nuovi pianeti: "ciò che ci ha aiutato è il fatto che
la stella ha cinque pianeti, ha spiegato Crepp. "E' possibile infatti scambiare
la presenza di un pianeta con un altro evento", sottolinea l'esperto,
"ma non di cinque".
Fonte: la Repubblica.it - Scienze
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