SEGNALATO DA CRISTIAN VITALI (http://ufoealtrimisteri.blogspot.it/)
Lo scienziato Joe Kirschvink:
"Ho la prova dell'esistenza del sesto senso"
Secondo Joe Kirschvink,
scienziato e ricercatore presso il California Institute of Technology, un nuovo
tipo di esperimento avrebbe finalmente consentito di trovare prove a carico del
fatto che anche gli esseri umani possiedono il sesto senso. Come riporta il
sito Sciencemag, il sesto senso di cui parla Kirschvink non è un'abilità
paranormale ma biologica, e diffusa nel regno animale, ad esempio tra gli
uccelli, gli insetti e altri mammiferi che la utilizzano durante le fasi
migratorie o per costruire i propri nidi. Una sorta di sesto senso magnetico,
di cui non esisteva prova scientifica.
Una magnetoricezione anche per
gli esseri umani?
Nel caso di animali e insetti
questa è una facoltà ormai assodata, anche se non è chiaro come funzioni la
cosiddetta magnetoricezione. Secondo una scuola di pensiero il campo magnetico
terrestre innescherebbe delle reazioni a livello atomico in proteine chiamate
criptocromi. Altri invece suggeriscono la presenza nel corpo di cellule che
contengono piccoli "compassi" formati da molecole di magnetite, un
minerale noto in natura. In nessuno dei due casi è stata però fino ad ora
travata evidenza scientifica. Kirschvink propende più per la seconda ipotesi,
ma il suo obiettivo di ricerca era soprattutto di provare l'esistenza di questa
capacità negli esseri umani, visto che in passato gli esperimenti non sono mai
risultati replicabili a causa di interferenze magnetiche.
Il ruolo della gabbia di Faraday,
Nel nuovo esperimento, che si è
svolto sottoterra, due piani sotto l'edificio del California Institute of
Technology, Kirschvink ha dunque costruito una gabbia di Faraday, una sorta di
piccola stanza in alluminio che elimina tutte le interferenze magnetiche
secondarie. All'interno della gabbia è stato quindi posto un soggetto collegato
a una macchina per EEG (elettro-encefalo-gramma). Lo scopo infatti era di
rilevare la presenza di reazioni alla rotazione dei campi magnetici. Applicando
un campo magnetico e facendolo ruotare sono stati rilevati crolli nelle onde
alfa. "La soppressione di onde alfa, in ambito EEG, è associato
all'elaborazione da parte del cervello: alcuni neuroni reagivano in risposta al
campo magnetico, l'unica variabile dell'esperimento", ha spiegato
Kirschvink. Inoltre la risposta neurale arrivava con un ritardo di alcune
centinaia di millisecondi, che secondo lo scienziato suggerirebbe una risposta
attiva del cervello. "Un campo magnetico può indurre correnti elettriche
nel cervello che potrebbero mimare un segnale EEG, ma questa reazione sarebbe
immediata", ha spiegato.
Risposte di questo tipo sono state rilevate
ruotando il campo magnetico in senso antiorario oppure verso il basso, mentre
una rotazione in senso orario o una torsione verso l'alto non hanno prodotto
alcuna reazione, un comportamento che potrebbe dipendere dalla polarità della
nostra bussola magnetica interna, stando a quanto affermato da Kirschvink. C'è
comunque ancora molto da lavorare: queste sono solo alcune spiegazioni basate
su risultati preliminari raccolti su 24 soggetti, ma lo staff di ricercatori
dovrà effettuare molti altri esperimenti ed elaborare i dati in un vero
articolo scientifico, inoltre Kirschvink sta collaborando con altri laboratori
in Giappone e Nuova Zelanda proprio per verificare la replicabilità di questi
risultati, ma potremmo essere sulla strada buona per provare finalmente
l'esistenza di quello che secondo lo scienziato potrebbe addirittura essere
stato il nostro primo senso.
Fonti: Repubblica - Sciencemag
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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