di: Dott. Giuseppe Cotellessa (ENEA)
Il procedimento del brevetto può risultare utile in questo
tipo di applicazione robotica in campo medico e già in utilizzo anche nel
nostro paese.
Che cosa è la Chirurgia
robotica?
Robot per la chirurgia:
La chirurgia robotica (Robotic Assisted Surgery) consente
all'operatore di praticare un intervento chirurgico manovrando, a distanza, un
robot non completamente autonomo ma capace di eseguire manovre comandate.
È una tecnica entrata in uso recentemente, sia pure in
centri selezionati, e rappresenta un ulteriore passo nell'ambito della
chirurgia mini-invasiva. Ha fondamentalmente le stesse indicazioni ma, al
momento, è riservata a pazienti selezionati.
Rispetto alla chirurgia video assistita tradizionale
presenta alcune differenze importanti. Il chirurgo è distante fisicamente dal
campo operatorio e siede ad una consolle, dotata di un monitor, dalla quale,
attraverso un sistema complesso, comanda il movimento dei bracci robotici. A
questi vengono fissati i vari ferri chirurgici, pinze, forbici, dissettori, che
un'equipe presente al tavolo operatorio provvede ad introdurre nella cavità
sede dell'intervento. L'impiego dei bracci meccanici ha il vantaggio di
consentire una visione tridimensionale con un'immagine più ferma, e di rendere
le manovre più delicate e fini anche perché gli strumenti sono articolati
all'estremità distale. Lo svantaggio è legato ai tempi operatori più lunghi, ed
alla difficoltà di dosare la forza (come può accadere nel dare la giusta
tensione ad un nodo chirurgico).
in futuro si può ipotizzare che la chirurgia robotica
consentirà, con lo sviluppo delle esperienze, il diffondersi delle
apparecchiature, ed il miglioramento dei sistemi di telecomunicazione e
telematici, di operare a distanze sempre maggiori. Se si pensa che oggi, dai
centri spaziali, è possibile azionare dei robot inviati sulla luna o più
lontano, non è difficile credere che diventerà usuale operare da una parte
all'altra della terra mettendo a disposizione di tutti le migliori e più
specifiche professionalità. A Grosseto (centro di eccellenza), esiste una
scuola di chirurgia robotica fondata dal Prof. Pier Cristoforo Giulianotti,
nella quale si formano i chirurghi generali, gli urologi e i ginecologi
provenienti dal territorio nazionale ed internazionale. Grazie alla proficua
collaborazione, l'Urologia di Grosseto, prima nel centro Italia, esegue
prostatectomie radicali robotiche, nefrectomie parziali robotiche e cistectomie
robotiche con confezionamento di neovescica ileale ortotopica, divenendo
riferimento di chirurgia robotica urologica della Toscana. Un ruolo importante
è riservato alla chirurgia robotica nel trattamento delle patologie mediastiniche
e della Miastenia grave, spesso associata ad iperplasia timica, permettendo di
ottenere percentuali di remissione completa di malattia pressoché
sovrapponibili a quelle ottenute con un approcchio tradizionale a cielo aperto
che prevede la sternotomia longitudinale mediana.
Il primo robot chirurgico, chiamato da Vinci, fu messo a
punto nella Silicon Valley dalla Intuitive Surgical, e nel 2000 ha ottenuto
l'autorizzazione dell'americana Food and Drug Administration (FDA) per
l'utilizzo in chirurgia laparoscopica.
Il Sistema Chirurgico da Vinci della Intuitive Surgical è un
sistema di chirurgia robotica. Viene utilizzato più comunemente nella procedura
di rimozione della prostata, sostituzione della valvola cardiaca e nelle
procedure di chirurgia ginecologica, ma può anche essere usato per qualsivoglia
procedura chirurgica addominale o toracica. Si compone di quattro bracci
robotici. Tre di essi sono strumenti che mantengono oggetti quali
bisturi,forbici, bovie o strumenti di elettrocauterizzazione. Il quarto braccio
è sostiene una telecamera con due lenti che consente al chirurgo una completa
visione in stereoscopia dalla consolle. Il chirurgo rimane seduto presso un
pannello di controllo e guarda attraverso due mirini un'immagine
tridimensionale della procedura mentre manovra i bracci con due pedali e due
controlli manuali.
Il "'Sistema Chirurgico da Vinci"' viene
normalmente utilizzato nella rimozione della prostata, nella sostituzione della
valvola cardiaca e nelle procedure di chirurgia ginecologica. Il da Vinci
rappresenta un vantaggio nelle procedure che si concentrano su di una specifica
area dell'addome o del torace. Gli interventi che non sono localizzati e che
necessitano ampia mobilità del chirurgo intorno a diverse aree risultano particolarmente
svantaggiosi in considerazione del tempo necessario per la preparazione delle
aperture Da Vinci. I chirurghi stanno inoltre sperimentando il da Vinci per la
rimozione del tumore del fegato e del pancreas alla luce della delicatezza
della procedura, del numero di vasi sanguigni che il chirurgo deve maneggiare,
e della localizzazione topica della procedura.
Futuro:
Si prospetta che il da Vinci possa venire utilizzato in
futuro per effettuare vere e proprie operazioni di chirurgia robotica a distanza.
La possibilità di operazioni in modalità remota dipende dalla disponibilità per
il paziente di un'apparecchiatura da Vinci e di qualcuno in grado di praticare
le aperture, ma da un punto di vista tecnico l'apparecchiatura permetterebbe,
per esempio, ad un medico negli Stati Uniti di operare un paziente in
Antartide.
Critiche:
I critici della chirurgia robotica sostengono che è
difficile da apprenderne l'uso da parte degli utilizzatori, e che non esistono
studi che ne dimostrino la maggiore efficacia rispetto alla tradizionale
chirurgia laparoscopica. Il sistema da Vinci utilizza software proprietario,
che non può essere modificato, il che limita la libertà dei medici nel
modificare il percorso dell'operazione Inoltre, il suo costo elevato (circa 2
milioni di dollari negli anni 2010), lo rende proibitivo per molte istituzioni.
La ditta produttrice, Intuitive Surgical, è stata criticata
per aver ottenuto una velocissma approvazione da parte della FDA con un
procedimento semplificato noto come "premarket notification"
(notifica preliminare alla commercializzazione) che si basa sul presupposto che
il prodotto proposto sarebbe simile a prodotti già approvati in precedenza. La
Intuitive è stata anche accusata di fornire un addestramento inadeguato, e di
incoraggiare le strutture sanitarie a ridurre il numero di procedure
supervisionate prima che a un medico sia consentito di utilizzare il sistema
senza supervisione. Si è anche sostenuto che alcuni pazienti avrebbero subito
danni dovuti a correnti accidentali sprigionate da componenti inappropriati
delle estremità chirurgiche usate dal sistema. Intuitive ha ribattutto che lo
stesso tipo di correnti indesiderate possono essere originate anche da
procedure laparoscopiche non robotiche[5]. Uno studio pubblicato su
JAMA-Journal of the American Medical Association sostiene che gli effetti
collaterali e le perdite di sangue nelle isterectomie robotiche non sono
migliori di quelle ottenute dalla chirurgia tradizioanle, nonostante il costo
molto superiore del sistema. Nel 2013, la FDA ha iniziato a indagare su
eventuali problemi legati all'uso del robot da Vinci, compresi i casi di morte
durante gli interventi in cui è stato usato il dispositivo; sono pendenti,
inoltre, un certo numero di cause legali correlate a tali eventi.
APPLICAZIONI PRATICHE IN ITALIA:
IL ROBOT OPERA ALLA TIROIDE SENZA SEGNI SUL COLLO
Il robot
chirurgo Da Vinci, 'telecomandato' dall’ équipe dell'Unità Operativa di
Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico universitario A. Gemelli di
Roma, diretta dal professor Rocco Bellantone, ha eseguito un intervento senza
precedenti nel Lazio e nel Sud Italia: ha operato la tiroide di una giovane
paziente senza lasciare alcun segno sul suo collo. Il robot ha raggiunto la
ghiandola malata attraverso l'ascella. L'intervento eseguito al Policlinico
Gemelli si chiama 'Tiroidectomia robotica trans-ascellare'. Si tratta di
un'operazione al momento indicata in casi selezionati. L'intervento è stato effettuato
lo scorso 17 gennaio su una donna di 37 anni affetta da gozzo nodulare. La
giovane è stata dimessa in ottime condizioni il giorno dopo l'operazione. La
tecnica della Tiroidectomia robotica trans-ascellare, messa a punto in Corea e
attualmente in via di diffusione anche nei Paesi occidentali, consente di
evitare ogni cicatrice sul collo rispetto alle tecniche convenzionale e
mini-invasiva, che vengono eseguite con un accesso chirurgico cervicale. Col
nuovo intervento la tiroide viene infatti raggiunta dall'ascella, con un
accesso chirurgico nascosto e poco visibile. Attraverso la singola incisione
ascellare vengono introdotte la telecamera e gli strumenti robotici, che sono
manovrati dal chirurgo comodamente seduto alla consolle. Il sistema computerizzato
consente una visione tridimensionale e ingrandita, nonché un assoluto controllo
dei movimenti degli strumenti robotici. Queste caratteristiche tecniche
facilitano e rendono molto accurata la dissezione chirurgica, garantendo
l'assoluta sicurezza dell'intervento. La tiroidectomia robotica è attualmente
indicata per il trattamento della patologia tiroidea nodulare benigna. È però
in corso di validazione il suo impiego per il trattamento della patologia
maligna in pazienti a basso rischio.
-MICRO PUNTURA CONTRO I CALCOLI RENALI NEI BAMBINI
All'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è possibile polverizzare i calcoli
renali nei bambini con una 'puntura' indolore. Si chiama 'Micro-perc' la nuova
tecnica mini-invasiva, sperimentata con successo per la prima volta su una
bambina di 11 anni, che consente, attraverso strumenti miniaturizzati, di
abbattere il rischio di danni ai reni e di ridurre di oltre il 50% i tempi di
ospedalizzazione rispetto ai metodi tradizionali. Considerata una malattia
tipica dell'adulto, la calcolosi renale colpisce 2 bambini su 100,
rappresentando un problema anche per i più piccoli. La nuova metodica si avvale
di un ago sottile (da 1,6 mm) dentro il quale scorrono una finissima fibra
ottica (0,9 mm) e una fibra laser (da 270 micron) con cui si riesce
contemporaneamente ad avere una visione diretta dei calcoli renali e a
distruggerli. Le dimensioni miniaturizzate della strumentazione riducono di
molto il rischio di sanguinamento e di lesioni al rene, permettendo di trattare
una buona parte di calcoli senza ricorrere alle tecniche 'classiche', molto
aggressive per l'organo.
Biblio: wikipedia
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