Che cosa è lo spirito rivoluzionario se
non il puro desiderio di un mondo pacifico, giusto e consapevole?
Pura utopia che la storia ci
ripropone ciclicamente ed inesorabilmente.
Eppure in ogni epoca nascono
uomini e donne che ben consci di ciò, dedicano la loro vita fino alla morte a questo
ideale.
Il pensiero superficiale ed il
senso comune guardano e passano senza curarsene e a volte, fanno peggio
disprezzando il sacrificio.
L’Universo registra tutto e ne tiene nota, alla sua “Coscienza” non sfugge nulla e presto o
tardi verrà da
ognuno a presentare il conto perché l’equilibrio deve essere ristabilito.
MLR
di Sergio Di Cori Modigliani
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/
Tratto da: “Che fare? Ormai, i terroristi
(a loro insaputa) sono tra noi.”
“Negli
ultimi 800 anni di Storia non è mai accaduto che i detentori del potere abbiano
riformato il Potere.
Tranne in due occasioni, una
violenta e sanguinaria, l'altra pacifica e armonica.
E' accaduto nel 1789, in Francia,
in seguito alla rivoluzione francese, quando Desmoulins, Robespierre, Danton e
Marat vararono la nuova costituzione e cambiarono completamente la struttura
dello stato.
Ed è accaduto anche nel 1933, in Usa, quando Roosevelt,
Truman e Keynes, invece di arricchirsi foraggiati dal sistema banditesco della
finanza internazionale, scelsero invece di imbavagliarla mettendola al servizio
della comunità,
avviando così il più vasto piano socio-economico
di sviluppo che si sia mai verificato sul nostro pianeta.
Chi detiene il potere e ne
usufruisce, godendo ampi spazi di privilegio, è difficile che vi rinunci per consentire -a chi il
potere non ce l'ha- di avere accesso ai beni materiali.
Non appartiene all'epopea storica
della nostra specie.
Ed è anche comprensibile.
E' atrocemente e
irrimediabilmente umano.
Gli antichi echi dell'inconscio
collettivo scimmiesco permangono ancora nel nostro bios genetico, determinando
l'ipnosi bulimica dell'arroganza del più forte, come i gorilla.
Non ci siamo ancora completamente
evoluti, come specie.
Abbiamo perso nei millenni un po'
di pelame, la massa del nostro cervello si è ingigantita nei milioni di anni, abbiamo creato
meraviglie stupefacenti nei secoli, ma siamo ancora al palo. Dai gorilla
veniamo, gorilla siamo rimasti, altrimenti avremmo già da tempo eliminato dal
pianeta Terra l'idea della guerra come strumento di risoluzione delle
controversie tra persone che la pensano diversamente e in modo diverso vogliono
vivere la loro esistenza.
Raramente chi gestisce il potere,
un mattino si sveglia e, rendendosi conto che ha dieci mele da mangiare mentre
milioni di persone non ne hanno neppure una, decida di distribuirne nove per
venire incontro alle esigenze dei più deboli.
Nel suo splendido libro
"Umano, troppo umano" il filosofo tedesco Friedrich Nietzche, 125
anni fa, ci illuminava con il suo gustoso paradosso spiegandoci che, se ci
volevamo evolvere, la nostra stessa natura ci avrebbe costretto "a disumanizzarci
per diventare umani" andando al di là del bene e del male, superando la necessità del controllo razionale per
gestire l'ansia, dando vita alla creazione di un "superuomo" che non è il supergorilla macho
immaginato dagli spiriti più ignoranti e volgari, bensì l'esatto opposto: l'homo
armonicus, che può essere
felice solo e soltanto se vive inserito in una collettività dove l'intera comunità è felice, nessuno escluso.
La saggezza, la lungimiranza, la
cultura, la preveggenza di chi detiene il potere consiste, per l'appunto, nel
fare in modo che non si arrivi mai al punto in cui la Storia batte un colpo
presentando il conto, in modo tale da impedire che si verifichi una delle due
possibilità su
enunciate, quella sanguinosa.
Perchè quando il punto di rottura
si avvicina, salta ogni dispositivo di controllo e la massa dilaga senza più freni inibitori.
A questo, a pensarci, serve in Italia la
televisione, la stampa narcolettica, i giochetti su facebook, ecc., a fare in
modo che la gente si addormenti sempre di più assopita dalle nuove droghe psicotroniche e quindi si
allontani lo spettro di potenziali rivolte.
Nel 1932, in Usa, probabilmente i
potenti non avevano intenzione di imbavagliare le banche, la finanza, e
obbligare l'oligarchia a scendere a patti, ma la violenza individuale aveva
cominciato a manifestarsi in maniera talmente dirompente che gli spiriti più illuminati e visionari
avevano capito che era necessario inventarsi qualcosa per impedire che in Usa
scoppiasse una gigantesca rivoluzione; basti pensare che nel 1931 c'erano state
un numero di rapine alle banche equivalente a quelle verificatesi tra il 1910 e
il 1930. In quell'anno, infatti, a Parigi, Lev Trotzkij, dove era riparato in
esilio, aveva preconizzato lo scoppio di una rivoluzione e aveva accettato
l'invito del pittore Diego Rivera di trasferirsi nel Messico settentrionale, e
da lì
partecipare alla lotta: gli oligarchi americani avevano esagerato e la
popolazione aveva raggiunto il limite massimo di esasperazione.
Poi, invece, andò diversamente…
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