UNA PLACIDA
DOMENICA MATTINA PROSSIMA AL NATALE; UN PALLIDO SOLE FREDDO E ASSONNATO SEMBRA
AIUTARMI A FARE CHIAREZZA NEI PENSIERI CHE VOGLIO SCRIVERE…
ACCENDO IL
COMPUTER E L’OCCHIO CADE SU UNA CARTELLA CHE AVEVO MESSO IN UN ANGOLO COME
PROMEMORIA: “ITALO CALVINO SU CHE GUEVARA”.
QUARANTESEI
ANNI SONO PASSATI EPPURE LE PAROLE DI CALVINO MI SEMBRANO SCRITTE OGGI, PER IL
MONDO DI OGGI…
LA LUCE PER
USCIRE DAL BUIO ARRIVA SEMPRE DAL PASSATO.
MLR
“Qualsiasi
cosa cerchi di scrivere” - ottobre 1967
di Italo
Calvino
“ Pensando a Che Guevara
Qualsiasi
cosa io cerchi di scrivere per esprimere la mia ammirazione per Ernesto Che
Guevara, per come visse e per come morì, mi pare fuori tono. Sento la sua risata
che mi risponde, piena d'ironia e di commiserazione. Io sono qui, seduto nel
mio studio, tra i miei libri, nella finta pace e finta prosperità dell'Europa,
dedico un breve intervallo del mio lavoro a scrivere, senza alcun rischio, d'un
uomo che ha voluto assumersi tutti i rischi, che non ha accettato la finzione
d'una pace provvisoria, un uomo che chiedeva a sè e agli altri il massimo
spirito di sacrificio, convinto che ogni risparmio di sacrifici oggi si pagherà
domani con una somma di sacrifici ancor maggiori.
Guevara è
per noi questo richiamo alla gravità assoluta di tutto ciò che riguarda la
rivoluzione e l'avvenire del mondo, questa critica radicale a ogni gesto che
serva soltanto a mettere a posto le nostre coscienze.
In questo
senso egli resterà al centro delle nostre discussioni e dei nostri pensieri,
così ieri da vivo come oggi da morto. E' una presenza che non chiede a noi né
consensi superficiali né atti di omaggio formali; essi equivarrebbero a
misconoscere, a minimizzare l'estremo rigore della sua lezione. La "linea
del Che" esige molto dagli uomini; esige molto sia come metodo di lotta
sia come prospettiva della società che deve nascere dalla lotta. Di fronte a
tanta coerenza e coraggio nel portare alle ultime conseguenze un pensiero e una
vita, mostriamoci innanzitutto modesti e sinceri, coscienti di quello che la
"linea del Che" vuol dire -una trasformazione radicale non solo della
società ma della "natura umana", a cominciare da noi stessi- e
coscienti di che cosa ci separa dal metterla in pratica.
La
discussione di Guevara con tutti quelli che lo avvicinarono, la lunga
discussione che per la sua non lunga vita (discussione-azione, discussione
senz'abbandonare mai il fucile), non sarà interrotta dalla morte, continuerà ad
allargarsi. Anche per un interlocutore occasionale e sconosciuto (come potevo
esser io, in un gruppo d'invitati, un pomeriggio del 1964, nel suo ufficio del
Ministero dell'Industria) il suo incontro non poteva restare un episodio
marginale. Le discussioni che contano sono quelle che continuano poi
silenziosamente, nel pensiero. Nella mia mente la discussione col Che è
continuata per tutti questi anni, e più il tempo passava più lui aveva ragione.
Anche
adesso, morendo nel mettere in moto una lotta che non si fermerà, egli continua
ad avere sempre ragione.”
Granma del 25/09/2007
1 commento:
ora e sempre coerenza marco
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