di: Emanuela Minucci
I ricercatori dell'Enea: il Sacro Lino non è stato falsificato nel Medioevo. Quel telo resta un enigma per la scienza, non riproducibile in laboratorio.
Cinque anni di esperimenti. Per arrivare alla clamorosa verità: la Sindone non è un falso medievale. A rivelare che "L'Enea smentisce con molta chiarezza l'ipotesi che la Sindone di Torino possa essere opera di un falsario medievale" è stato il sito "Vatican insider" della Stampa.
Tale ipotesi, ricordava giorni fa il vaticanista Marco Tosatti, "era stata avvalorata, contro molte argomentazioni di peso, dall'esito delle discusse, e probabilmente falsate, misurazioni al C14; un esame la cui credibilità è stata resa molto fragile oltreché dalla difficoltà oggettiva (le possibilità di contaminazione di un tessuto di cui non si conosce che in parte il percorso storico sono altissime), anche da errori fattuali di calcolo dimostrati, e dall'impossibilità di ottenere per i controlli necessari i "dati grezzi" dai laboratori. A dispetto delle reiterate richieste. Un'omissione che basta da sola a gettare un'ombra pesante sulla correttezza scientifica dell'episodio".
Lo studio dell'Enea è firmato dai ricercatori Di Lazzaro, Murra, Santoni, Nichelatti e Baldacchini, che "partono dall'ultimo (e unico) esame completo interdisciplinare del lenzuolo, compiuto nel 1978 dalla squadra degli scienziati americani dello Sturp (Shroud of Turin Research Project)". Una base di partenza di cui troppo spesso chi scrive e discetta di Sindone preferisce non tenere conto, a dispetto dell'evidenza dei dati, verificati da un accurato controllo su riviste "peer reviewed", cioè approvate da altri scienziati in modo oggettivo e indipendente. Si legge nel rapporto: "La doppia immagine di un uomo flagellato e crocifisso, visibile a malapena sul lenzuolo di lino della Sindone, presenta numerose caratteristiche fisiche e chimiche talmente peculiari che rendono ad oggi impossibile ottenere in laboratorio una colorazione identica in tutte le sue sfaccettature. Questa incapacità di replicare e quindi falsificare l'immagine sindonica impedisce di formulare un'ipotesi attendibile sul meccanismo di formazione dell'impronta. Di fatto, ad oggi la scienza non è ancora in grado di spiegare come si sia formata l'immagine corporea sulla Sindone".
A parziale giustificazione, gli scienziati lamentano l'impossibilità di effettuare misure dirette sul lenzuolo sindonico. Infatti, come già detto, l'ultima analisi sperimentale delle proprietà fisiche e chimiche dell'immagine corporea della Sindone fu effettuata nel '78 da un gruppo di 31 scienziati sotto l'egida dello Sturp. Insieme conclusero: l'immagine corporea non è dipinta, né stampata, né ottenuta tramite riscaldamento. Altri importanti risultati: "Il sangue è umano e la colorazione deriva da un processo di invecchiamento accelerato del lino". In questo senso, l'origine dell'immagine sindonica è ancora sconosciuta. Conclusione: "Stiamo componendo i tasselli di un puzzle scientifico affascinante e complesso". La Sindone, insomma, rimane ancora "una provocazione all'intelligenza", come aveva detto Giovanni Paolo II.
Fonte : La Stampa.it
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