IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

sabato 22 dicembre 2018

L'IMPORTANZA DELL' ARCHEOASTRONOMIA


Le piramidi dell'antica Cina? Orientate verso la futura stella Polare.

Uno studio di Giulio Magli, professore di Archeoastronomia al Politecnico di Milano, spiega come alcune sepolture monumentali erano orientate non a nord ma verso la stella che sarebbe diventata "Polaris" solo molti secoli dopo. Gli astronomi cinesi erano quindi a conoscenza del fenomeno della precessione dell'asse terrestre.

LE PIRAMIDI dove erano sepolti i primi imperatori della Cina dinastica erano grandiosi sepolture che, oltre a testimoniare il potere divino del sovrano, guardavano nel futuro come una specie di calendario celeste, grazie alle conoscenze molto raffinate degli astronomi di corte già possedevano più di 2.000 anni fa. Le indagini condotte da Giulio Magli, professore ordinario di Archeoastronomia al Politecnico di Milano, hanno portato alla conclusione che i grandiosi mausolei che somigliano a colline, nella piana del fiume Wei, non sono orientate a caso, ma puntavano alla stella che sarebbe diventata il punto fisso nei secoli a venire, che non era ancora 'Polaris'. Il primo a modellare l'orizzonte a beneficio della sua imperitura memoria fu Qin Shi Huang, che unificò il Paese e che si fece seppellire, più di 2.200 anni fa, assieme a un esercito di terracotta. La sua piramide era orientata a nord, e così quelle che seguirono, fatte costruire dai sovrani della dinastia Han, e poi della dinastia Song: “Le piramidi hanno una base quadrata – spiega Magli, che è titolare dell'unico corso di Archeoastronomia in Italia – con i lati orientati in base alle quattro direzioni cardinali, ma non tutte”.

                           Il differente orientamento di due piramidi visto da satellite

La ragione va ricercata sta nella connessione celeste con il sovrano in Terra (di fatto considerato una divinità) e nella profonda conoscenza astronomiche, che i cinesi, già più di 2.000 anni fa, avevano acquisito: “L'imperatore cinese aveva un mandato dal cielo, faceva da intermediario tra il regno terrestre e il cosmo – continua il professore – la sua funzione aveva una controparte celeste, il 'Palazzo viola', cioè tutta la regione delle stelle della regione circolare attorno al Polo che erano la sua corte”.

                        L'esercito di terracotta sepolto assieme all'imperatore Qin Shi Huang

Le piramidi sono una quarantina, circa la metà sono orientate in maniera leggermente diversa da quelle rivolte perfettamente verso nord, spostate di circa 10-12 gradi rispetto all'allineamento sul nord geografico. Magli ha condotto ricerche sul campo e soprattutto con immagini satellitari, pubblicando le sue conclusioni in un articolo su Archaeological Research in Asia: “Se lei guarda oggi nella direzione in cui guarda il lato nord di queste piramidi non vede nulla – racconta – ma 2.000 anni fa il cielo era diverso, allora seguendo questa linea avrebbe trovato la stella Polare. A dimostrazione che l'ipotesi è giusta c'è il fatto che le piramidi sono tutte allineate verso la posizione che la stella occupa a ovest del nord celeste, quando si trova alla massima elongazione, cioè alla massima distanza”.

La carta del Polo nord celeste nel 200 a.C., con la stella polare nella posizione dell'epoca e (cerchiata di rosso) nella posizione che occupa ora.

Il nord e Polaris

Per noi oggi, il nord corrisponde quasi perfettamente con la posizione in cielo della stella Polare, che ora si trova lungo la proiezione dell'asse terrestre ed è praticamente fissa in cielo, dal Polo nord fino all'Equatore. Non è sempre stato così. L'asse terrestre infatti si sposta, molto lentamente, con un movimento circolare simile a quello di una trottola. Il fenomeno astronomico è più noto come “precessione degli equinozi”, che si completa ogni 25.765 anni e modifica il cielo col passare dei secoli.

Usando un semplice software (scaricabile gratuitamente online) come Stellarium, si riesce a visualizzare com'era migliaia di anni fa o come sarà tra migliaia di anni nel futuro. L'archeoastronomia se ne serve, come in questo caso, per capire sotto quali stelle si orientavano le civiltà antiche, sotto una volta che era diversa da quello che vediamo ora. Le teorie sull'orientamento di costruzioni e monumenti delle antiche civiltà fanno spesso riferimento proprio alle stelle, basti pensare alle piramidi egizie o alle costruzioni preistoriche di Ustica. Secondo Magli l'orientamento “diverso” ma coerente di alcune piramidi testimonia il fatto che gli astronomi cinesi fossero già a conoscenza del fenomeno e avevano previsto che quella stella, che all'epoca era circumpolare (cioè descriveva un cerchio attorno al Polo nord celeste), si sarebbe posizionata proprio dove la vediamo oggi: “Sono deviazioni che riscontriamo in tutta la Cina, anche in epoca predinastica – conclude Magli – gli astronomi cinesi erano molto precisi e questo allineamento implica che conoscessero il fenomeno della precessione molti secoli prima di quanto non sia testimoniato”


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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs





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