SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE
COTELLESSA (ENEA)
Levitazione acustica: un’antica
“tecnologia” ritrovata?
Nel mare d’informazioni in cui ci
troviamo immersi e nel quale spesso annaspiamo, ci sono notizie straordinarie
che passano in secondo piano con una facilità estrema. Come è successo, ad
esempio, con la scoperta di un nuovo metodo di levitazione acustica “in
movimento”. L’esperimento, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze
degli Stati Uniti, Pnas, è stato sviluppato dal gruppo di ricerca del
Politecnico di Zurigo, guidato dall’italiano ventinovenne Daniele Foresti. Le
proprietà del suono, come la pressione esercitata dalle onde acustiche, erano
già state sfruttate per mantenere in aria piccoli oggetti , ma si è sempre
trattato di levitazione statica. Daniele Foresti, invece, è riuscito a
manipolare e muovere piccole quantità di oggetti solidi e liquidi, senza alcun tipo di contatto con
altri strumenti. Evitando così interazioni o contaminazioni come quelle che
avvengono in chimica e nella produzione di farmaci. Per “muovere” gli oggetti
sospesi il ricercatore italiano ha utilizzato “tanti levitatori, l’uno vicino
all’altro, come per far passare la palla
da uno all’altro, guidando in questo modo il movimento di un oggetto”. Sfruttando
le vibrazioni del suono è dunque possibile levitare, trasportare in aria e
ruotare oggetti di qualsiasi materiale con una sezione fino a 7 millimetri,
senza limiti di lunghezza. Il levitatore può muovere gocce di leghe metalliche
fuse, che possono essere mescolate insieme per formare nuovi materiali oppure
per l’incapsulamento del solido-liquido.
Oppure si può eseguire la trasfezione del
DNA (inserimento di materiale genetico
nelle cellule) evitando in questo modo
problematiche che insorgono con le tecniche tradizionali. “La
levitazione acustica non l’abbiamo di certo inventata noi, – afferma Daniele
Foresti– strumenti per la levitazione acustica, ossia l’utilizzo di onde sonore
per mantenere in aria piccoli oggetti, esistevano da decenni”. E’ possible
allora che fin dai tempi più remoti la levitazione acustica fosse conosciuta e
sperimentata?
I monaci tibetani e il progetto
di costruzione delle mura attraverso la scelta degli strumenti, le specifiche
distanze e gli angoli, il posizionamento dei blocchi di pietra
Già nella Bibbia in effetti si
narra che gli ebrei, dopo aver girato per una settimana intera attorno alle
mura della città di Gerico, suonando le loro trombe, fecero crollare le
ciclopiche mura della città. Anche uno dei complessi di templi Maya più
misteriosi, quello di Uxmal, sarebbe
stato realizzato sfruttando le levitazione acustica. Una leggenda maya narra
che “il lavoro di costruzione era facile, non dovevano far altro che un fischio
e le pesanti pietre andavano al loro posto”.
Anche i mistero che circonda gli antichi Egizi e la costruzione delle piramidi, considerate dei giganteschi diapason, rimanda al concetto di levitazione sonora. I sacerdoti egizi erano depositari delle “Parole del Potere” che, se pronunciate correttamente, producevano un modello tridimensionale in risonanza con l’Etere, generando l’effetto desiderato o un’ energia in grado di spostare gli oggetti.
Anche i mistero che circonda gli antichi Egizi e la costruzione delle piramidi, considerate dei giganteschi diapason, rimanda al concetto di levitazione sonora. I sacerdoti egizi erano depositari delle “Parole del Potere” che, se pronunciate correttamente, producevano un modello tridimensionale in risonanza con l’Etere, generando l’effetto desiderato o un’ energia in grado di spostare gli oggetti.
Anche in India e Tibet la
levitazione è ancora oggi praticata dagli yogi e dai monaci buddisti . Si narra
che nel 527 A.D., il fondatore Hindu del Buddhismo Zen, Bodhidharma, visitò il
Monastero Tibetano Shaolin e insegnò ai monaci a controllare l’energia del
corpo allo scopo di praticare la levitazione. Anche Santa Teresa D’Avila fu
soggetta a fenomeni di levitazione, alcuni di essi documentati ( duecentotrenta
sacerdoti cattolici l’hanno vista volare) e descritti nel volume “Libro de Su
Vida”. La santa ha descritto così il fenomeno: “la levitazione arriva come un colpo, improvvisamente e chiaramente,
prima di raccogliere i pensieri e prenderne coscienza, ti senti portare via da
una nuvola e una grande aquila…sapevo di essere in aria…devo dire che quando
finiva la levitazione, mi sentivo stranamente leggera nel corpo come se non
avessi peso.”
Fino ad oggi la scienza moderna
ha ottenuto la levitazione attraverso diversi principi fisici, soprattutto
magnetici, elettrostatici e ottici, in grado di contrastare la forza di
gravità. Tuttavia l’aspetto affascinate di questo nuovo esperimento di
levitazione acustica è che la manipolazione non dipende dal materiale con cui
sono costituiti gli oggetti. E questo può aprire la strada a varie applicazioni
nel campo della gestione di materiali tossici, pericolosi o radioattivi. Ma
esperimenti come questo ci ricordano anche che le leggende del passato sono
meno misteriose di quanto immaginavamo. E che la scienza, spiegando e
dimostrando quei fenomeni cosiddetti “inspiegabili”, può divenire uno strumento
in grado di collegarci con la parte più divina che è in noi.
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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