IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

venerdì 12 agosto 2016

UN BOSONE "ZOPPICANTE" E...UNA PARTICELLA CHE NON C'E'



Nessun nuovo bosone di Higgs, la particella fantasma non c'è

“I dati raccolti nel 2015 facevano ipotizzare l'esistenza di una particella ancora sconosciuta. Ora il Cern la esclude. I ricercatori: ''Non siamo delusi, si è trattato di una fluttuazione statistica''. Mentre il Large hadron collider, potenziato, ha raggiunto risultati record per le accelerazioni di protoni, alla ricerca della Nuova fisica…”

UNA STRADA GIUSTA? OPPURE UN GRANDE SPRECO DI RISORSE PUBBLICHE? (NDR – MLR)


“NIENTE da fare, non c'è nessun ''nuovo bosone di Higgs''. Quella che poteva essere la nuova scoperta del secolo nel campo delle particelle quantistiche e che avrebbe potuto aprire la strada sperimentale a una ''nuova fisica'' si è rivelata una fluttuazione statistica, praticamente una ''coincidenza''. Così improbabile da far pensare agli scienziati del Cern di essere di fronte a una rivelazione tanto inaspettata quanto rivoluzionaria. L'Istituto nazionale di fisica nucleare ha reso noto i risultati della verifica sulle anomalie registrate nel 2015 in due dei quattro esperimenti del Large hadron collider all'apertura dell'Ichep, la conferenza internazionale di fisica delle alte energie di Chicago. Il possibile segnale di nuova particella di massa 750 GeV (gigaelettronvolt) che decade in due fotoni, era comparso negli esperimenti Cms e Atlas dell'acceleratore di particelle più grande del mondo, quando è stato rilevato un picco nella distribuzione della massa di due fotoni. L'ipotesi era che fosse il prodotto del decadimento di una particella ancora sconosciuta: ''Prendiamo i dati che vengono dalle collisioni che la macchina produce - spiega Leonardo Carminati, ricercatore del progetto Atlas e responsabile dell'analisi dei dati - e contiamo quanti sono gli eventi in cui si è prodotto uno stato finale, il decadimento in due fotoni ad alta energia. Alla fine dello scorso anno abbiamo osservato più eventi rispetto alle previsioni del Modello standard''. Un picco che poteva essere interpretato come la produzione di una nuova particella. L'analogia con la scoperta del bosone di Higgs, nel 2012, faceva ben sperare. Anche la ''particella di Dio'' fu individuata partendo da un eccesso di fotoni, per questo si pensava che potesse trattarsi di un ''cugino'', più grande di circa sei volte: 126 GeV il bosone di Higgs, la misteriosa apparizione ha registrato 750 GeV. Sarebbe stata, inoltre, la particella più massiccia mai osservata, molto superiore ai 173GeV del quark top (partendo dalla misurazione dell'energia, la massa si ottiene con la ben nota euqazione E=mc2 ). "La differenza con l'Higgs - continua Carminati - è che quella volta sapevamo che qualcosa avremmo trovato, c'era molta eccitazione. Questo caso era molto più ambiguo perché il 'Modello standard', una volta scoperto il bosone di Higgs, non prevede nient'altro e non ha crepe. Anche se spiega solo una minima parte di quello che possiamo osservare nell'Universo''. Il lancio della moneta. Senza essere stata confermata, la particella ''fantasm'' aveva già diversi nomi non ufficiali: ''mister Ics, Digamma, 750 o, semplicemente ''la cosa''. Per capire se si fosse trattato di una ''coincidenza'' statistica (''come lanciare per sei volte una moneta e ottenere sempre testa'') o la prova di qualcosa di eccezionale era necessario ripetere le osservazioni. Così la fantasia dei fisici teorici si è scontrata, infine, con la realtà dei dati del 2016, presentati alla conferenza di Chicago. ''Sapevamo che poteva essere così - commenta Marina Cobal, responsabile nazionale Infn dell'esperimento Atlas - ci tengo a precisare che non siamo delusi, anzi. Si è trattato di una fluttuazione statistica, noi sperimentali sappiamo che ogni tanto esistono questi ''scherzi'' del caso. Noi non abbiamo mai parlato di una nuova scoperta, comunque tutti gli studi che sono seguiti hanno il merito di aver elaborato idee nuove sulle quali lavorare''. I ricercatori non hanno fatto altro che continuare a lanciare quella monetina: con una statistica molto più ampia i risultati sono tornati nella media prevista. Alla notizia della anomalia la comunità scientifica si era subito scatenata: in pochi mesi sono centinaia gli studi già prodotti per teorizzare la natura della particella fantasma, fino a ipotizzare anche che potesse trattarsi del gravitone, il responsabile della forza di gravità. Questo dimostra la portata della rivoluzione che ne sarebbe potuta derivare, che avrebbe in qualche modo permesso di superare quel modello standard che funziona benissimo nello spiegare le osservazioni di fisica subatomica fatte finora, ma che non spiega la forza di gravità e non è compatibile con la relatività generale di Einstein.
Nel frattempo, il Large hadron collider del Cern ''accelera'': dopo il potenziamento che permette collisioni a energie pari a 13TeV , ha raggiunto una ''luminosità'' superiore alle previsioni con 2.000 pacchetti di protoni a ogni fascio e ottenendo più di un miliardo di collisioni ogni secondo. È anche grazie alle nuove possibilità dell'Lhc che sono stati verificati i dati del 2015 ma, cosa più importante, continua a Ginevra la ricerca di fenomeni non previsti proprio dal Modello standard delle particelle elementari: ''Non ho mai visto così tanti risultati così velocemente, questa macchina ha battuto ogni record, in pochi mesi abbiamo cinque volte i dati ottenuti in tutto il 2015 - sottolinea Cobal - alla conferenza Chicago presenteremo più di 100 studi da Atlas e Cms grazie ai dati ottenuti da fine aprile. Questo ci fa ben sperare per il futuro''.
Verso la ''Teoria del tutto''. I dati raccolti a 13 TeV permettono di estendere la ricerca di Nuova Fisica attraverso nuove particelle rilevate dai loro decadimenti in particelle conosciute o in energia mancante, come quella prodotta da neutrini o potenzialmente da materia oscura. ''Alla fine il sogno è quello di avvicinarsi alla teoria che unifichi tutte le forze che conosciamo e che risponda a tutte le domande alle quali Modello standard non riesce a rispondere - conclude Cobal - per esempio, ora abbiamo abbastanza statistica per studiare a fondo il bosone di Higgs perché potrebbe nascondere qualche segreto che non corrisponde al Modello standard. Se c'è nuova fisica raggiungibile con queste energie, la troveremo''.



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DI MARCO LA ROSA
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