LA SIMBOLOGIA DEL LABIRINTO.
MISTERICA ED ARCANA,
FIN DALLA PIU’ PROFONDA PREISTORIA. POSSIAMO PARLARE DI SIMBOLOGIA “ARCHETIPA” CHE E’ INSITA NELLA COSCIENZA DELL’UOMO KOSMICO.
ARCHETIPO: ARCHE’= ORIGINALE ,
TIPOS= MODELLO. E’ LA FORMA PREESISTENTE E PRIMITIVIA O PRIMIGENIA DEL
PENSIERO.
HO TRATTATO MOLTO DI SIMBOLISMO E
SIMBOLOGIA SU QUESTO BLOG, MA MAI DEL “LABIRITNTO”.
DI SEGUITO, UN'ILLUMINANTE INTERVISTA DE "
IL PUNTO SUL MISTERO" (
http://www.ilpuntosulmistero.it/) ALL’AMICO GIANCARLO PAVAT CHE INSIEME A GIANCARLO MAROVELLI, FABIO
CONSOLANDI, LUCA PASCUCCI E FABIO PONZO HA SCRITTO UN TRATTATO CHE E’ ORMAI
DIVENUTO UNA PIETRA MILIARE PER LO STUDIO DI QUESTA SIMBOLOGIA ARCHETIPA.
VOGLIO DOVEROSAMENTE
PUNTUALIZZARE CHE GIANCARLO PAVAT E’ ATTUALMENTE CONSIDERATO UNO DEI MAGGIORI
ESPERTI INTERNAZIONALI DI QUESTA MATERIA.
BUONA LETTURA
MLR
DA:
FINO ALL’ULTIMO LABIRINTO. Dalla
scoperta del labirinto di Santa Sinforosa ai Trojaborgar del Baltico.
IL LIBRO CHE STA RIVOLUZIONANDO LE CONOSCENZE
SUI LABIRINTI DI TUTTO IL MONDO.
FINO ALL’ULTIMO LABIRINTO
Dalla scoperta del labirinto di
Santa Sinforosa ai Trojaborgar del Baltico.
di Giancarlo Pavat &
Giancarlo Marovelli, Fabio Consolandi, Luca Pascucci e Fabio Ponzo.
“Il labirinto è un modello molto
preciso che ci aiuta a comprendere l’universo. Non rappresenta solo ritmi cosmici
ben definiti, ma anche le altre proporzioni sacre che simboleggiano la nostra
relazione con “il viaggio di ritorno” verso l’integrità spirituale”.
(Keith Critchlow)
“Solvitur ambulando”
(Si risolve camminando).
(Sant’Agostino)
• Prefazione
Jeff Saward
• a
cura di Giancarlo Pavat
• da
un idea di Giancarlo Pavat e Fabio Consolandi
• Consulenza
tecnico-scientifica: Giancarlo Marovelli
• Grafica
e impaginazione: Fabio Consolandi.
Copertina a colori (Le immagini
utilizzate in I° di copertina ritraggono il labirinto di S. Sinforosa in
Abruzzo e la chiesa di St. Klemens di Visby, isola di Gotland);
Un volume in brossura, formato 17
x 24, di 390 pagine, di cui 57 tutte di disegni e foto a colori, arricchito
dalla prefazione di uno dei massimi esperti mondiali di labirinti, l’inglese
Jeff Saward. Un lavoro di ricerca su tutti i labirinti italiani (che non
esisteva in lingua italiana nel panorama delle ricerche su questa affascinante
tematica) e sui principali esemplari europei, frutto di anni di ricerche sul
campo, con viaggi in tutta Europa sino alla Scandinavia.
IL PUNTO SUL MISTERO
Da dove nasce l’idea di questo
libro e perché sta affascinando molti appassionati ed esperti ricercatori non
solo in Italia ma pure in Europa?
GIANCARLO MAROVELLI:
“L’idea nasce da una sinergia
congiunta, resa comune dall’interesse su questo antico simbolo, molti di noi
avevano iniziato un proprio percorso personale alla scoperta del labirinto,
lungo le antiche vie di pellegrinaggio che dal nord Europa giungevano a Roma
e/a Gerusalemme. Questo cammino di ricerca è culminato con la pubblicazione di
quest’opera di 390 pagine, in essa si racchiudono esperienze, percorsi, luoghi
che porteranno i lettori all’ individuazione di un cammino che nasce in primis
all’interno di noi stessi fino a giungere al segreto più nascosto nel labirinto
racchiuso nella nostra anima.”
FABIO CONSOLANDI:
“Il padre dell’idea, che ha dato
origine al libro, è indiscutibilmente Giancarlo Pavat. Grazie alla sua grande
esperienza, nel campo di questa particolare simbologia, è stato possibile
strutturare, in un progetto organico, tutto il materiale presente nel volume. Non
solo: a Pavat va anche riconosciuto il merito di aver svolto non solo il
coordinamento dei ricercatori in ambito nazionale ed europeo, ma anche di avere
svolto il ruolo di supervisione e regia di tutte quelle attività che, nell’arco
di un lungo periodo di tempo, hanno portato alla concretizzazione di questo
libro. Probabilmente, l’interesse che questo volume sta suscitando in campo
internazionale, è dovuto proprio all’ampio arco geografico delle argomentazioni
riportate, la loro esposizione chiara e seria e al fascino della simbologia
stessa. Tutti questi elementi sono stati mirabilmente integrati fra loro,
concorrendo a rendere il libro degno dell’attenzione d’oltreconfine.”
GIANCARLO PAVAT:
“Per quanto mi riguarda nasce da
anni di ricerche sui simboli e sul loro utilizzo nel corso della Storia umana,
in particolare su quello del labirinto. Gli studi su questo simbolo
antichissimo e diffuso in tutto il Mondo mi hanno portato ad organizzare, negli
ultimi anni, diversi viaggi; alcuni dei quali ci hanno portato sino in
Scandinavia, sul Mare del Nord e sul Mar Baltico. Ebbene, questo libro è pure
un primo resoconto proprio di quanto emerso da queste spedizioni. Quanto al
fatto che queste nostre ricerche e il libro stiano interessando numerosi
ricercatori è dovuto in primis all’argomento stesso che abbiamo affrontato, e,
in seconda battuta, alle novità ed alle scoperte che abbiamo effettuato.
IPSM:
Come siete riusciti a coordinare
il lavoro di ben cinque autori e ricercatori?
GM: Necessario ed insostituibile è stato il lavoro fatto sul campo
da alcuni di noi, sommato alI’uso dei moderni mezzi della tecnologia che ci
hanno permesso di scoprire in alcuni casi, particolarità ben celate da questi
antichi costruttori di labirinti. La rete ci ha dato la possibilità di
scambiare dati, quasi in tempo reale, con ognuno di noi, in modo da
confrontarci ed arricchire la ricerca con il nostro background personale
acquisito in anni di ricerche.
FC: Non è stato difficile: internet, telefonia mobile, Giancarlo
Pavat e l’architetto Giancarlo Marovelli come referenti di progetto. Per quanto
mi riguarda, mai nessuna esperienza di lavoro precedente è stata più
coinvolgente ed interessante. Inoltre è stato per me formativo, in quanto ho
avuto modo di imparare dalla loro grande professionalità e serietà
intellettuale.
GP: E’ stato uno degli aspetti che più mi ha entusiasmato.
Normalmente i libri li scrivo da solo (ad esempio “Nel segno di Valcento” del
2010), in questo caso però, sebbene in “Fino all’ultimo labirinto” siano
confluiti anni di ricerche anche personali, ho ritenuto che fosse opportuno
realizzare un’opera corale. Sia per la vastità della tematica, sia perché molti
dei viaggi di ricerca sul labirinto sono state fatte assieme ad altri amici. Quindi
è stato semplicemente spontaneo e logico che questo libro vedesse la luce con
addirittura cinque nomi sulla copertina. Non ci sono stati grossi problemi per
coordinarci, anche grazie alle nuove tecnologie. Il continuo scambio di idee,
informazioni, conoscenze, è stato davvero stimolante ed esaltante. Si tratta di
una esperienza formativa certamente da ripetere. Si è creato un ottimo team e
abbiamo altri progetti all’orizzonte.
IPSM: Alcuni di voi sono da
tempo noti come scrupolosi ricercatori sul tema dei labirinti, quindi avete
utilizzato anche dati e informazioni raccolti in vostre precedenti ricerche?
Hanno collaborato con voi anche altri ricercatori internazionali?
GP: Le mie ricerche sul
Labirinto, come ho già accennato precedentemente, nascono come logica
prosecuzione di quelle sulle simbologie (soprattutto medievali) che da anni (da
almeno oltre un decennio) sto portando avanti. Giova ricordare, ad esempio, le
mie scoperte sul celebre affresco del “Cristo
nel labirinto” di Alatri. Ebbene, sono state proprio queste ricerche che mi
hanno permesso di entrare in contatto con ricercatori internazionali. Inglesi,
svedesi, tedeschi ecc.. Con i quali è nato un proficuo scambio di informazioni.
In particolare con Jeff Saward, uno
dei massimi esperti mondiali in fatto di labirinti, che da tempo segue i miei
studi. Tanto da pubblicare nel 2012, sulla rivista da lui duretta e fondata,
“Caerdroia” (vera e propria “Bibbia” in lingua inglese sui labirinti) un mio
articolo in lingua inglese dedicato al labirinto alatrense. Tutta questa
congerie culturale traspare anche dal nostro libro. Un opera davvero di respiro
internazionale, lontana da provincialismi e steccati ideologici. D’altronde non
poteva essere altrimenti; visto che il Labirinto appartiene a tutta l’Umanità.
GM: E’ un tema che ho a
cuore da oltre 15 anni, questo simbolo mi ha donato moltissimo sia dal punto di
vista umano che durante i miei viaggi di ricerca, ho incontrato ricercatori che
stavano compiendo i miei stessi studi tra cui i coautori di questo volume. Ho
utilizzato dati, informazioni, esperienze delle mie ricerche sul campo cercando
di inserirle all’interno del volume in modo da condividere con tutti questo
meraviglioso cammino.
FC: Non posso rispondere
alla prima domanda in quanto mi considero un discente in materia di labirinti,
per definirmi “ricercatore scrupoloso” ho ancora molta strada da percorrere ed
esperienza da accumulare. Mi è d’obbligo quindi far rispondere Pavat e
Marovelli in merito. Per quanto riguarda le collaborazioni con i ricercatori
internazionali, la risposta è un orgoglioso “SI”! Abbiamo avuto l’onore di
avere una prefazione da quella che è internazionalmente riconosciuta, sia dalle
università che dagli istituti di ricerca, una delle massime autorità del campo:
Jeff Saward. Il quale non solo ha
fregiato il nostro libro con una bella prefazione, ma ha anche supportato
attivamente il nostro lavoro. Tutto ciò grazie ai frequenti scambi con
l’illustre studioso e ricercatore coltivati da Pavat nel suo lungo periodo di
ricerca sui labirinti.
IPSM: La vostra non sembra essere stata una mera ricerca
archeologica o storica. Ma c’è dell’altro. Ce ne potete parlare?
GP: Le mie ricerche non sono
mai meri ed aridi studi eruditi ma vere e proprie esperienze di vita. Ci
muoviamo sul campo, spesso affrontando situazioni davvero avventurose, spesso
ci rechiamo in luoghi e siti di cui la maggior parte delle persone (anche
cosiddetti a detti ai lavori) ignorano persino l’esistenza. E’ chiaro quindi,
che questo libro è qualcosa che va aldilà della semplice (per quanto profonda e
documentata) ricerca storico-archeologica. Abbiamo intrapreso un percorso,
imboccato un sentiero, che vogliamo condividere con altri ma che è soprattutto
di ricerca e crescita personale. Il Passato, le antiche conoscenze di chi ci ha
preceduto, non vanno rinchiuse in un museo ma vissute, giorno per giorno.
GM: Esatto, non è una mera
ricerca archeologica o storica, questo è uno studio organico della valenza del
simbolo, dal punto di vista alchemico, geobiologico, radioestesico, simbolico,
una miscellanea di discipline che porta ad un cammino, ad un messaggio profondo
volto alla scoperta di una via, un percorso energetico al suo interno, un
canale per raggiungere l’anima, in modo da attivare la “Monade” (il “Sé”)
attraverso le funzioni psicologiche, sensoriali, intuitiva, intellettiva ed
affettiva, fino a caricarsi di un’energia spirituale intensa. Questo è il
grande patrimonio che è stato lasciato al Pellegrino e a tutti coloro che
ricercano, questo abbiamo ereditato noi; il recupero delle leggi che regolano
l’architettura sacra, l’utilizzo consapevole dell’energia geomagnetica unito
alla preghiera, ci permette oggi di crescere in maniera consapevole, grazie
alla riscoperta dell’antico sapere proveniente dal nostro passato.
FC: E’ vero: c’è dell’altro.
Dell’altro sul quale si potrebbero utilizzare i proverbiali “fiumi di
inchiostro” nel mero tentativo di descrivere (non riuscendo in pieno…) la
dimensione trascendentale ed ultima alla quale tende il simbolo del labirinto.
Proprio questa sua peculiarità lo rende un simbolo misterioso ed affascinante.
Proprio la “tensione” che genera nell’animo di colui che si accinge a
contemplarne le geometrie ed il messaggio, potrebbe sinteticamente definire
quel concetto di “altro” che va oltre l’archeologia e la storia. E’ però molto
soggettivo. Una delle finalità del libro è proprio questa: mettere il luce gli
aspetti trascendentali del simbolo stesso, che non hanno mai abbandonato la
nostra ricerca e che, anzi, ne hanno composto la struttura portante.
IPSM: Un simile libro
comporta un enorme impegno sia economico che soprattutto intellettuale e
culturale, senza parlare dei viaggi che avete fatto sulle tracce dei vari
labirinti. Come ci si sente ora, che avete raggiunto brillantemente il vostro
obiettivo?
GM: La soddisfazione è
immensa, ampiamente ripagata dallo spessore del nostro volume, ma quello che
arricchisce maggiormente: l’aver donato a colui che sa cercare, un valido
strumento, una traccia, un percorso che darà emozioni immense, le stesse
emozioni che io ho provato nel mio cuore attraverso il cammino del labirinto.
FC: Personalmente sono
soddisfatto. Ma, allo stesso tempo, consapevole che si può fare ancora molto e
meglio: le tematiche che orbitano intorno al simbolo del labirinto e le
interazioni che esse implicano, sono vastissime e, sebbene la grande capacità
di Pavat e Marovelli ha permesso di sintetizzarle al meglio nel nostro libro,
l’indagine ha ancora ampi margini di sviluppo. Di conseguenza, penso di
esprimere un concetto condiviso anche dagli altri autori, abbiamo intrapreso un
vero e proprio “cammino” ( non a caso il titolo del libro…) attraverso un campo
della conoscenza che sicuramente porterà ad altro e altrove…
GP: Una volta ho detto che
il vero scopo di una ricerca non è raggiungere un obiettivo ma la ricerca
stessa. Quindi non posso che ritenermi soddisfatto di questa “fatica”.
Soprattutto per il fatto che mi ha permesso di arricchirmi, assieme agli amici,
compagni di viaggio, coautori, in fatto di esperienze, emozioni, valori,
sentimenti… Ma, come lasciamo intendere nel libro, il “cammino” è ancora lungo
e la ricerca non è affatto finita…quindi…
IPSM: Sin dal titolo invitate il lettore a seguire un determinato
percorso, un cammino “FINO ALL’ULTIMO LABIRINTO”, ma voi siete riusciti a
raggiungere “L’ULTIMO LABIRINTO” oppure la vostra ricerca continua?
GP: L’ho già detto…il
“cammino” è ancora lungo….
GM: La ricerca è in continua evoluzione, penso che ognuno di noi
debba ancora percorrere molto di quel cammino, in ogni modo averlo iniziato è un
grande passo che dona luce immensa, mi piace ricordare queste frasi di SAN
Agostino: ” solvitur ambulando” si risolve camminando…Una valida indicazione che
unita ad un altra citazione “Non uscire fuori di te, rientra in te stesso, la
verità sta nell’intimo dell’anima umana” danno una precisa direzione sul
cammino di ricerca che ognuno di noi, attraverso il labirinto deve compiere.
FC: “L’ultimo labirinto” è
il concetto ideale che rappresenta la tensione alla ricerca stessa intesa nel
suo senso più lato e multidisciplinare possibile… Il giorno in cui arriveremo
all’ultimo labirinto quest’ultima si concluderà. Per ora vedo questa meta
lontana, molto lontana… Inevitabilmente la “Ricerca” deve continuare: è
necessario. Mi piace pensare che qualcuno prima o poi riuscirà a raggiungere,
questa meta ideale dell’ultimo labirinto, e tornare con un bagaglio di
consapevolezza e di esperienza capace di rispondere alle più urgenti ed
importanti domande che oggi insistono nella nostra civiltà. Sarebbe bello
scoprire che questa esperienza appartenga alla dimensione che trascende la
nostra realtà materiale… Vedremo!
IPSM: Quali sono i vostri prossimi obiettivi e i vostri progetti
futuri?
GM: Attualmente sto
studiando le valenze simboliche di un’antica pieve a schema basilicale a tre
navate, del 722, posta nel Comune di Bagni di Lucca, entro la fine di
quest’anno dovrei completare la mia ricerca; Per quanto riguarda “In cammino
fino all’ultimo labirinto” l’obbiettivo è di renderlo fruibile a livello
internazionale mediante la traduzione in lingua Inglese, in modo da raggiungere
e far conoscere i vari labirinti situati in tutta Europa ad una moltitudine di
persone.
FC: La situazione
socio/politica italiana mi preoccupa molto. In un contesto come quello che
stiamo vivendo oggi, qualsiasi attività, anche quella apparentemente più
semplice, diventa una sfida insormontabile. Diventa così molto difficile,
almeno dal mio esclusivo punto di vista, riuscire a pianificare dei progetti da
dichiarare realizzabili con cognizione di causa. Per ora stiamo lavorando
intorno a questo libro con la ferma volontà di proseguire studi e ricerche
nella nostra meravigliosa penisola. Tutto ciò sarà possibile se l’attuale
classe politica lo consentirà, altrimenti, sto pensando seriamente di andarmene
e continuare le ricerche altrove, in contesti più civili ed organizzati, dove
la cultura è una risorsa e non è soggetta alle dinamiche obsolete e
cristallizzate dell’ignoranza e dell’arroganza del potere oligarchico che
attualmente governa il nostro paese.
GP: Per prima cosa desidero
proseguire sulla strada che abbiamo tracciato in merito alle ricerche ed alla
diffusione della conoscenza del simbolo del Labirinto. Inoltre, come già detto,
abbiamo creato un ottimo team e ci sono ancora tanti misteri da svelare…..vi
posso assicurare che altre soprese sono in arrivo. Continuate a seguirci.
IPSM: Grazie e in bocca al
lupo per le vostre ricerche.