La vita nasce dalla polvere di stelle, cioè dai minuscoli grani di materia che vengono scagliati nello spazio dal "vento"generato da un astro morente. E' la conclusione di un team internazionale di scienziati pubblicata sull'ultimo numero di Nature.
Quando una stella giunge alla fine del suo ciclo vitale attraversa infatti una serie di cambiamenti e cataclismi che porteranno, in tempi che potremmo definire "cosmici", alla nascita di nuovi astri, nuovi pianeti, nuove galassie. E in alcuni di questi potrebbero crearsi le condizioni idonee alla vita.
Da cosa siano formati questi grani di materia e quale sia l'origine del vento che soffiando a più di 10 km al secondo li porta ad anni luce dalla stella di provenienza, è ancora un mistero, che è però stato parzialmente chiarito da uno studio recentemente condotto con il Very Large Telescope installato nel deserto di Acatama, in Cile.
Il VLT è uno dei telescopi più potenti del mondo: "Ha una risoluzione così elevata che permetterebbe di distinnguere dalla Gran Bretagna i due fari di una macchina che si trova in Australia" affermano gli scienziati dell' Univeristà di Sidney che hanno partecipato al progetto. Grazie a questo strumento gli astrofisici hanno potuto osservare le polveri che circondano tre stelle giunte alla fine della loro esistenza che si trovano nelle costellazioni dell'Idra, del Dorado e del Leone.
Dorado
Hidra
Questo materiale ha un diametro di 600 milionesimi di millimetro, più o meno come la cipria o la polvere di gesso, ed è formato quasi interamente da silicati, gli elementi più diffusi nella crosta terrestre. La loro piccolissima dimensione favorisce la loro aggregazione, che in decine di milioni di anni porterà alla nascita di un nuovo pianeta.
Secondo Albert Xijlstra, uno degli scienziati coinvolti nello studio, anche la nostra Terra sarebbe nata in questo modo.
E la stella morente? Come conclude la propria esistenza? Secondo i ricercatori in un modo molto romantico: dopo aver perso circa la metà della propria massa seminando grani di vita nel cosmo, si spegne, trasformandosi in un grande sasso inerte.
Scritto da Focus.it | Il blog di Focus – ven 13 apr 2012
© photo NASA-IRAS-VLT-Hubble
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