Le strane lune di Marte:
la nuova ipotesi sulla loro origine
L'origine delle due lune di
Marte, Phobos e Deimos: potrebbero essere nate dall'impatto tra un asteroide e
la prima luna del Pianeta Rosso.
Marte, Phobos, Deimos
Nell'illustrazione, da sinistra a destra: Marte e le sue lune, Phobos e
Deimos. Nasa
Proprio mentre gran parte della
comunità scientifica è rapita dalle missioni spaziali verso Marte, in
fibrillazione per ciò che Perseverance potrebbe scoprire, il rover appena
ammartato che ci ha già sbalordito con i video della discesa sul Pianeta Rosso
- senza nulla togliere alle altre missioni che hanno raggiunto Marte - c'è chi
si appassiona su un altro aspetto del Pianeta Rosso: i suoi due misteriosi
satelliti.
Fin da quando furono scoperte,
nel 1877, le lune di Marte - Phobos e Deimos - hanno suscitato molti interrogativi,
alcuni dei quali restano aperti ancora oggi. Di questi due oggetti, infatti,
sorprendono tra l'altro le piccole dimensioni (appena 22 chilometri di diametro
per Phobos, circa 15 per Deimos) e la forma irregolare (non sono tondeggianti
come la nostra Luna o come la maggior parte delle grandi lune degli altri
pianeti, ma hanno forme allungate).
QUALE ORIGINE? Però la domanda
principale alla quale gli astronomi si affannano a cercare una risposta - e
dalla quale dipendono anche altre questioni ancora aperte - è quale sia la loro
origine. Una nuova ricerca dell'Istituto di Geofisica del Politecnico Federale
di Zurigo, pubblicata su Nature, sembra dare una risposta migliore delle molte
fin qui proposte.
Da tempo si ipotizzava che Phobos
e Deimos, per le loro ridotte dimensioni e le caratteristiche morfologiche,
potessero essere in realtà asteroidi catturati dalla forza di gravità di Marte,
inseritisi nell'orbita attorno al pianeta. Il punto debole di questa ipotesi
sta (in estrema sintesi) nel fatto che in questo caso i due satelliti avrebbero
dovuto ruotare attorno a Marte su un'orbita non perfettamente circolare, come
invece è, e soprattutto l'orbita stessa avrebbe dovuto presentare una certa
inclinazione rispetto all'equatore (anche questa è una circostanza che non
corrisponde alla realtà attuale).
UNA SOLA GRANDE LUNA. Gli autori
dello studio sono partiti dai punti deboli delle precedenti ipotesi e si sono
concentrati su dati recenti relativi alla composizione delle due lune, che
risultano molto porose. Con queste basi, gli scienziati hanno cercato di
ricostruire, attraverso simulazioni al computer, la storia dei due satelliti,
tornando indietro nel tempo. Ne è venuta fuori l'ipotesi secondo cui le orbite
delle due lune, un tempo, si intersecavano. Più precisamente, l'ipotesi
sostiene che a orbitare intorno a Marte ci fosse un solo, grande corpo celeste,
che a un certo punto subì l'impatto con un corpo simile che ne causò la
disintegrazione: dai detriti prodotti si sarebbero formati Phobos e Deimos.
Tutto questo sarebbe accaduto in un arco di tempo che va da 1 a 2,7 miliardi di
anni fa.
Secondo questa ricerca, la luna
originaria si sarebbe trovata a una distanza molto maggiore di quella a cui si
trovano oggi i due satelliti. E vale la pena anche ricordare che oggi Phobos si
sta avvicinando sempre più a Marte, con il risultato che, tra circa 40 milioni
di anni, potrebbe finire per impattare sul Pianeta Rosso (oppure essere distrutto
dalla sua forza di gravità).
da:
https://www.focus.it/scienza/spazio/lune-marte-phobos-deimos-origine
a complemento di questo recente articolo ritengo interessante
far presente al lettore la teoria dell’amico matematica e grande studioso di cosmologia
EMILIO SPEDICATO:
Prolusione presso
l’università di Bergamo al termine della attività accademica, nel febbraio
2016.
Nel 1952, a 7 anni, lessi la
sintesi del libro Mondi in Collisione di Immanuel Velikovsky, pubblicata da
Selezione, versione italiana del Reader’s Digest. Nel 1957, a 12 anni, lessi
una sintesi del lavoro di Wegener sulla deriva dei continenti. La trovai fra
libri che mio padre Giovanni acquistò al termine del liceo al Seminario di
Molfetta, dove fu il migliore amico di Corrado Ursi, poi cardinale di Napoli e
unico contendente di Roncalli al papato. Da queste letture originano i mie più
profondi interessi scientifici e
risultati maggiori, sulle catastrofi a memoria di uomo, loro date, cause e
conseguenze, su un nuovo modello dell’ evoluzione recente del sistema solare
(il modello VAS, di Velikovsky-Ackerman-Spedicato), su cause di inizio e fine
glaciazioni. In monografia di Palmer, Cambridge University Press, appaio come
il primo studioso che abbia proposto impatti sulla Terra di oggetti
extraterrestri come le cause dell’inizio e della fine delle glaciazioni.
Laurea in fisica, ma un solo
lavoro in fisica, sull’inversione dell’asse di rotazione di un pianeta, primo
nella letteratura considerante anche il moto attorno al Sole. In futuro vorrei
calcolare la costante di gravitazione
G nella teoria gravitazionale di
Eulero e Le Sage, dimenticata forse perché Le Sage era prete cristiano, quindi
un cretino secondo una nota affermazione …
Ricordo che la formula E = Mc2 fu
derivata, prima di Einstein, da Olinto
De Pretto, un amico del padre di Einstein, che riscoprì la teoria di Eulero e
Le Sage, vedasi la nota di Schiaparelli nell’articolo di De Pretto. Altra
questione che mi interessa è quando la soluzione del problema di dinamica gravitazionale non
dipenda da G, fatto curioso che ho notato in due casi.
Dottorato in matematica
computazionale a Dalian, Cina, primo a
un non cinese. Trent’anni di teoria ed applicazioni in matematica. Di
questi, dieci sui metodi Quasi
Newtoniani, venti sui nuovi metodi ABS (Abaffy, Broyden, Spedicato), ora
documentati in circa 400 pubblicazioni. Tali metodi hanno unificato vari campi
e prodotto un risultato da vertice, ovvero la soluzione, da parte mia e di due
iraniani, del decimo problema di Hilbert (irresolubile, Matjasevich), nel più
importante caso solubile, quello lineare.
Collaborazione sui metodi ABS con
inglesi, iraniani, cinesi ed ungheresi. Due monografie, coautore
nominale Abaffy, interamente scritta da me, salvo un terzo di pagina, e
tradotta in russo e cinese. Presentata da qualcuno come proprio lavoro per
ottenere un dottorato senza fare esami. Dopo aver dato il nome di Mascheroni al
dipartimento scoprii che anche lui aveva presentato come propri risultati presi
da un libro di un matematico danese, di cui fece scomparire (quasi) tutte le
copie; ma una, cento anni dopo, fu ritrovata sulle bancarelle del Lungo Senna.
Fatto che ho scoperto in una storia della matematica, letta quando ero ospite
nel deserto dell’Idaho del matematico Kathryn Turner.
Applicazioni matematiche in ingegneria nucleare (al CISE),
automobilistica (motori Alfa Romeo, Fiat, Leyland), grandi impianti Enel. Quanto
ha fatto la Volkswagen è un peccadillo
rispetto a quanto ho riscontrato in Italia..
I risultati che penso maggiori,
apprezzati dal Nobel Abdus Salam, dal sumerologo Giovanni Pettinato, dall’
archeologo Henry De Lumley, dal sufi Gabriele Mandel, da Ratzinger cardinale e
papa, riguardano le catastrofi a memoria di uomo inserite in uno scenario
astronomico nuovo, detto VAS, dove:
Si argomenta la cattura di un
pianeta, verso il 9450 AC, il Metis della mitologia greca, massa calcolata in
Cina a 10 volte quella terrestre
Metis cede alla Terra un
satellite, divenuto l’attuale Luna, che si aggiunge a precedente satellite, che
era l’attuale Marte; 16 i mesi lunari iniziali; gli effetti gravitazionali del
passaggio terminano catastroficamente l’ ultima glaciazione e la civiltà di
Atlantide
Nel 6910 AC Metis impatta Giove.
Fra le conseguenze, perdita di massa gioviana, formazione di Atena-Venere e dei
satelliti galileiani. Per molti anni Giove appare nel cielo più grande e
luminoso della Luna con forma ovale, come uovo cosmico; parte della massa
espulsa colpisce la Terra (le acque cosmiche associate ad Orione, Giove al
momento dell’impatto essendo in congiunzione con la costellazione di Orione …).
Marte cessa il legame con la Terra,
entra in orbita passando vicino alla Terra ogni 56-54 anni, l’anno terrestre
passa da 16 a 13 mesi; terrificanti i passaggi di Marte, con i vulcani in
eruzione ben visibili, e provocanti eclissi di durata fino a circa un’ora
Verso il 5300 AC nella valle di
Hunza, ora in Pakistan, il Kharsag sumerico, il
Gan ebraico, formazione di 7 coppie di homo sapiens sapiens, dotato di
anima immortale (affermazione nei testi
sumerici, assente in Genesi, ma presente
in Enoch)
Nel 3161 AC Marte, passando molto
vicino alla terra, provoca il diluvio di Noè, con piogge provenienti dagli
oceani terrestri (fontane del profondo) e dagli oceani marziani (fontane
dall’alto). Noè si salva nella regione che Nicola di Damasco chiama terra di
Minias, identificabile con il lago Manasarovar fra Lhasa e il Kashmir. L’anno
passa a 12 mesi.
Nel 2033 AC catastrofe di
Tifone-Ogige, fine dell’Antico Regno Egizio e della civiltà dell’
Indo-Sarasvati; Terah-Thara, lascia Uri per Haran, due città non del Vicino
oriente ma del Kashmir; Abramo litiga con il padre e raggiunge la terra di
Canaan (non la Palestina, ma parte dell’Arabia). Gli ebrei discendono dai sapienti
dell’ India, scrisse Clearco di Soli…
Verso 1630 AC diluvio di Inaco,
associabile all’esplosione del vulcano di Santorini
Nel 1447 AC esplosione di tipo
super Tunguska dell’oggetto chiamato Fetonte dai Greci, sul fiume Eider =
Eridano in Germania nord. Seguono il diluvio di Deucalione, gli eventi dell’
Esodo, l’ arrivo in Egitto degli Hyksos con la morte del faraone Dudimose della
dinastia XIII…
Verso 800 AC diluvio di Dardano,
migrazione degli etruschi da Lidia a Toscana; le orbite di Venere e Marte diventano
circolari, con la fine delle grandi catastrofi su base quasi periodica.
Successive catastrofi minori:
1178 AD impatto su Luna, nasce
cratere di Giordano Bruno, vari eventi nella regione del Pacifico e in Asia,
forse origine della espansione mongola, passaggio degli Aztechi dalla costa
Pacifica all’altopiano messicano…
Per il prossimo futuro, impatto
possibile verso il 2030 dell’ asteroide Apophis, in orbita di possibile
collisione. La potenza attesa è
valutabile in circa mezzo milione di megatoni (pari a mezzo megatone sul
territorio comunale di Milano)
Collaborazioni future previste con Centro Archeologico delle Università Egeo, Rodi, prof Ioannis Liritzis, con la Fondazione Aga Khan per convegno libro su geografia dell’ Eden, con…
Attività musicologica: due libri basati su oltre 200 incontri nel mondo della lirica; di Bergamo ricordati da discendenti il tenore Federico Gambarelli e Gianandrea Gavazzeni. Libretto d’opera La Tunguska misteriosa, vicina l’orchestrazione completa di Vittorio Vedovato, debutto forse Kazan, o…
Ringrazio i professori Laurence Dixon, del Politecnico di Hatfield, ai vertici dell’ottimizzazione e affascinato come me da Velikovsky; Zunquan Xia della Università di Dalian massimo fra i cinesi ai metodi ABS; Kamal Salibi, della American University Beirut, scopritore della dimenticata geografia del mondo biblico; Alfred De Grazia, amico di Velikovsky. De Grazia da Princeton ha portato all’ Università di Bergamo fondi americani per un milione di dollari, poi ritirati perché le circolari in Italia contano più delle leggi. Ringrazio il collega di dipartimento Bertini per l’attenzione dimostrata verso le mie ricerche non matematiche, i colleghi di altri dipartimenti Giorgio Ragazzi, Giancarlo Graziola e Daniele Rota, e specialmente Erasmo Recami, che nella lunga traversata in Seicento da Erice e Catania dopo il primo congresso scientifico, di astrofisica, del 1970, mi illustrò campi segreti della fisica e delle baronie universitarie.
Speciali grazie a Giorgio Szego, coautore di uno dei cento più importanti libri di matematica del Novecento, e studioso dalle vaste vedute. Sono indebitato non solo per la chiamata come docente a Bergamo, occasionata del suo invito a Dixon a un convegno sulla ottimizzazione globale a Varenna, ma anche per l’accesso al Progetto Finalizzato CNR sui trasporti, che ha finanziato i matematici cinesi per una decina di anni.
Una nota sugli studenti, che ho avuto in classi di 900 studenti, al Politecnico di Milano, di 600 a Bergamo a Matematica Finanziaria (ognuno da me esaminato con i commissari D’Amico Finardi eCeribelli, voto media dei voti dei tre commissari, regola di solito dimenticata), solo 3 a volte nel corso di Ricerca Operativa, che giudico il più importante per uno studente. Studenti attenti, ma di povera base culturale e non solo in matematica. Negli ultimi anni, teorema di Pitagora ignoto a studenti ammessi al dottorato; in classe di 16 studenti, ignoti Giulio Cesare e Gesù Cristo, ignoranza questa ultima che Daniele Rota, già collega a Bergamo e Canonico di San Pietro, mi dichiarò essere ben nota. Certamente il divieto imposto a certe biblioteche civiche bergamasche di non acquisire “libri confessionali” non contribuirà a conoscere le proprie radici. Avremo una generazione dove le sfumature di grigio saranno tante quante gli articoli a nulla approdanti della teoria di stringhe e super stringhe (sono circa 50.000) ? Fra gli studenti non del mio corso cito Carlo Ceribelli, che chiese una tesi e in due mesi imparò il contenuto del corso, a programmare in FORTRAN e la scrisse (altri comprano…), e Laura Di Nicola, che visto il mio articolo sulla matematica che nel Novecento è opinione, venne spesso ai miei seminari, in aereo da Pescara.
Un consiglio per l’ università:
attivare una facoltà di scienze, partendo da matematica e informatica. Inoltre
rendere obbligatorio un corso sui valori di radice della nostra società, come
avviene nelle università scandinave. Trovo inaccettabile che molti cristiani
mai abbiano letto il Vangelo e che musulmani sappiano solo del Corano di
Othman.
Alfred De Grazia, decimo problema di Hilbert, Einstein, Erasmo Recami,
Eulero e Le Sage, Olinto De Pretto, Prolusione.
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
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