Lo studio che collegava autismo e
vaccini nei topi? È stato ritirato
Gli stessi ricercatori sostengono
che i dati del “paper” che collegava il vaccino all’autismo nei topi sono stati
manipolati. Ma il laboratorio ora non è in grado di smentire le accuse, perché i
dati originali non sono in loro possesso. I ricercatori della
University of British Columbia hanno appena ritrattato questo studio, che
collegava l’alluminio, ovvero un componente presente nei vaccini, all’autismo
nei topi, utilizzzati come cavie. Questo perché uno dei co-autori ha dichiarato
che i dati pubblicati erano sono stati modificati prima della pubblicazione (?).
Inoltre,
il ricercatore ha precisato alla Cbc News che non c’è modo di sapere il perché
e come questi dati sono stati alterati, in quanto quelli originali citati nello
studio sono ora inaccessibili: una vera e propria violazione della politica
dell’università in materia di ricerca scientifica.
Lo studio, apparso sulle pagine
del Journal of Inorganic Biochemistry il 5 settembre scorso, esaminava gli
effetti dei componenti di alluminio nei vaccini sulla risposta immunitaria nel
cervello di alcuni topi. In altre parole, nella ricerca si sosteneva che
basandosi su esperimenti fatti in topi trattati con una quantità di alluminio
simile a quella presente nei vaccini, questo metallo in quelle dosi causasse
neurotossicità e neuroinfiammazione. Dai risultati dello studio, coordinato da Chris Shaw e Lucija
Tomljenovic, emergeva chiaramente che l’alluminio contenuto nei vaccini è
coinvolto nell’insorgenza dell’autismo.
Tuttavia, a metà settembre alcuni
(fantomatici) utenti di PubPeer, un database in cui si può esaminare e
commentare ricerche scientifiche pubblicate, hanno sottolineato che i dati
dell’articolo sembravano essere falsificati (?). Così, il 24 settembre scorso,
Shaw ha chiesto il ritiro della ricerca dalla rivista, notificandolo
all’università.
“Sembra che alcuni dati siano
stati falsificati” , ha riferito Shaw alla Cbc News. “Non sappiamo perché e
come, ma c’è un errore, non c’è dubbio”. Inoltre, come spiega il ricercatore, il suo
team ora non è in grado di confermare come i dati siano stati modificati, in
quanto quelli originali necessari per il confronto non sono più nel suo
laboratorio. Ma precisamente in Cina, nelle mani di un ricercatore che ha
collaborato alla ricerca. “Anche se i dati originali vengono
recuperati, penso che questo studio possa considerasi morto, per motivi di
credibilità” (?) , precisa Shaw. Infatti, la politica universitaria impone che
i dati originali debbano restare nel laboratorio per almeno cinque anni dopo le
analisi e quindi, in questo caso, fino al 2018 (fatto davvero sospetto e
anomalo !).Shaw ha inoltre precisato che dopo questo ritiro, probabilmente
finirà di lavorare in studi sui vaccini. “Sono sinceramente dubbioso che mi
occuperò più di vaccini”, conclude il ricercatore. “Abbiamo dei progetti in
corso che sono stati finanziati e che ci sentiamo obbligati a completare. Ma
francamente, dubito che lo farò”. In un post su Facebook del 9 ottobre, Guido
Silvestri, immunologo e docente ad Atlanta negli Usa, li ha definiti “cialtroni
smascherati”. Nel post infatti, si legge che l’articolo non solo era pessimo
dal punto di vista metodologico e statistico, ma che conteneva una serie di
immagini e figure manipolate in modo del tutto fraudolento. “Questa è una bella
notizia per la scienza, e una bruttissima notizia per i cialtroni della
pseudoscienza, che sono stati come sempre smascherati”, si legge nel post.
“Piccoli episodi come questo ci danno la forza di andare avanti, perché
dimostrano che la scienza e la verità alla fine trionfano sempre”.
MA E’ DAVVERO COSI? OPPURE SOTTO
C’E’ QUALCOSA DI MOLTO PIU’ INQUIETANTE?
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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