Articolo di Claudio Messora
Vi prego di ragionare su una cosa. Cos’è lo spread? Il
differenziale tra i rendimenti dei titoli italiani e i loro analoghi tedeschi.
Perché ci sono rendimenti diversi? Perché il rendimento è la misura di un
rischio: se chi “scommette” sui tuoi titoli ritiene che la scommessa sia più
rischiosa, lo fa solo a condizione che il rendimento del suo investimento sia
maggiore. Ovvero pretende più interessi in cambio del suo prestito. Cosa
significa? Perché, se l’investitore crede che un titolo non sia affidabile, lo
compra lo stesso? E’ matto? No: accetta il rischio. Fa una scommessa. Fa i suoi
conti e calcola che se gli va male perde tutto, ma se gli va bene avrà
speculato, cioè guadagnato di più del dovuto. Attribuisce insomma a questo
rischio un costo, dopodiché presenta il conto. E noi il conto lo paghiamo. Lo
abbiamo sempre pagato. Visto che non siamo mai falliti, abbiamo cioè quasi
sempre pagato di più di quello che dovevamo pagare.
Cosa succede, però, se andiamo in default? Succede che non
paghiamo più. Cosa stanno facendo Monti e l’Europa? Ci stanno impedendo con
ogni mezzo di fallire. Ci stanno cioè indebitando ulteriormente (i 125 miliardi
che stiamo per conferire al MES, solo per iniziare, rappresentano una buona
fetta del nostro debito pubblico: potremmo usarli per abbatterlo). Ci stanno,
cioè, accollando nuovi fardelli per garantire i titoli di stato in scadenza e
quelli a venire a chi li ha sottoscritti. Ma noi questa garanzia l’abbiamo già
data: abbiamo accettato di pagare un rendimento molto maggiore rispetto a
quello tedesco. Non eravamo mica scemi, l’abbiamo fatto in accettazione della
scommessa dell’investitore, il quale ha puntato al tavolo alzando la posta,
consapevole di poter perdere tutto ma bramoso di assicurarsi guadagni
superiori.
Dunque a che scopo pagare rendimenti più alti in fase di
emissione titoli, se poi siamo costretti comunque a ripagare i debiti e non ci
è permesso fallire? E’ un controsenso: o si stabilisce che “non possiamo
fallire”, e allora lo spread deve essere abbattuto, portato a zero domani
mattina, oppure si fanno debiti a tassi elevati, superiori al dovuto, ma poi se
lo scommettitore perde sono affari suoi. Se dobbiamo pagare per il fondo
salva-stati, allora vogliamo l’immediato azzeramento di tutti i differenziali
sui rendimenti che siamo stati costretti a garantire quando abbiamo venduto il
nostro debito.
Altrimenti è una truffa.
Obiezioni e riserve sul MES
(Meccanismo Europeo
di Stabilità)
La lettera di alcune
personalità austriache a tutte le istituzioni di Vienna:
"In qualità di cittadini responsabili, i sottoscritti hanno
letto la bozza del MES con la necessaria diligenza e accuratezza. Siamo
pervenuti alla conclusione che questa bozza non deve essere accettata. Coloro
che la firmeranno, devono essere giudicati avendo agito con dolo eventuale, se
le prevedibili conseguenze si manifestano.
Non solo l’accordo contraddice le più elementari convenzioni
UE, che costituiscono le basi per l’ingresso e per la permanenza nell’Europa
Unita in qualità di membri, ma viola anche la Costituzione Federale Austriaca,
poiché trasferisce le prerogative del diritto di ogni democrazia – per esempio
la sovranità finanziaria – a una istituzione al di fuori del suo controllo.
Se questo trattato sarà ratificato, tutti gli stati membri
dell’UE saranno diretti da un’oligarchia finanziaria anonima priva di
legittimazione democratica. Per dirla con schiettezza: è una delega ad
instaurare una schiavitù anonima e finanziaria sotto al pretesto della
“solidarietà”.
In particolare, l’impegno ad obbligarsi in favore del
settore finanziario sovraccaricherà la capacità delle economie nazionali e la
disponibilità dei cittadini a subire ulteriori sacrifici finanziari.
L’obbligazione “incondizionata e irrevocabile” al pagamento iniziale e a quelli
aggiuntivi (Art. 8 e 9) testimoniano di questa riduzione in catene a favore dei
grandi possessori di capitali.
Attraverso l’obbligazione ad agire in accordo con l’FMI, si
stabilisce l’influenza indiretta degli USA, ovvero la compartecipazione
decisionale di quelli che hanno prodotto e che ancora mettono in scena la crisi
finanziaria.
I privilegi e le immunità richieste assicurano agli attori,
che spennano i cittadini europei con illimitate tasse di solidarietà, possano
formare un super – stato che di fatto non può essere controllato, citato e
perseguito legalmente. La personalità giuridica del MES, dotato di piena
immunità giudiziaria (“immunità da ogni forma di processo giudiziario” etc.),
in accordo con l’Art. 27 ,nonché la stessa immunità giudiziaria dei suoi organi
come da Art. 30, costituiscono una vera e propria carta bianca giudiziaria.
L’Art. 17 regola le operazioni di prestito del MES. Avendo
il MES diritto di fare ricorso contro tutti gli stati membri, ecco che
diventano possibile orge debitorie senza alcun controllo parlamentare e, per
gli attori dei mercati di capitali, grossi profitti sui crediti senza che
questo comporti per loro alcun rischio. Noi riteniamo che se, per qualsiasi
motivo, i governi volessero aumentare la massa monetaria, dovrebbero invece
affidare la “creazione della moneta” direttamente alla BCE, piuttosto che
ottenerla attraverso una doppia intermediazione creditizia a costi più elevati.
L’indifferenza rispetto alle preoccupazioni e ai problemi
dei cittadini e l’attesa inflizione dell’austerity minacciano di portare a una
resistenza pubblica, all’abbattimento dei governi e perfino a guerre civili.
Quando i cittadini si sveglieranno e si renderanno conto che i grossi attori
finanziari, che chiedono sempre maggiori sacrifici economici a tutti gli altri,
non corrispondono di contro un’adeguata contribuzione, si ribelleranno. Ci
permettiamo di di aggiungere che abbiamo avvisato tutti i politici in tempo, ma
siamo stati liquidati come profeti di sventura.
Quando l’euro fu introdotto, richiamammo l’attenzione sul
fatto che una valuta comune non poteva indurre allo sviluppo di politiche
economiche e finanziarie comuni. All’opposto, una moneta comune avrebbe dovuto
basarsi proprio su politiche economiche e finanziarie già armonizzate con
successo. Vi informammo che, secondo la nostra esperienza e le nostre
conoscenze, c’era da attendersi che la scadenza di grosse fette di debito
greco, spagnolo e portoghese sarebbe stata usata come una ghiotta opportunità
per creare una volata verso più alti tassi di interesse. Puntualizzammo che dei
debiti ci si può liberare solo con disciplinate regolamentazioni (riduzione o
bancarotta) e non appuntandolo a qualcun altro. Siccome i grandi attori finanziari
e i loro vassalli si sono consapevolmente assunti il rischio, e quindi hanno
chiesto interessi più elevati (che includono un premio per il rischio che si
corre), devono anche assumersi il rischio del fallimento (default).
Dato che i politici europei si sono fatti così facilmente
intimidire e scoraggiare, la strategia dei grandi attori e del loro braccio
armato, il governo degli Stati Uniti, si è fatta sempre più chiara e sfacciata.
Con la richiesta e l’avvio di “ombrelli si salvataggio” pubblici i rischi
evidenti sono stati, e ancora lo sono, trasferiti sugli stati europei (quindi
ai cittadini europei innocenti). Di fronte all’evidente debolezza del dollaro
americano, gli stati europei e specialmente la valuta concorrente, l’euro
forte, possono essere così attaccati sulla base di questa nuova situazione
scaltramente creata ad arte. Il TEC (Transatlantic Economic Council) ha offerto
un utile fiancheggiamento.
Questo attacco concertato all’euro darà un momentaneo
respiro al dollaro americano, ma non può salvarlo. Quindi è urgentemente
necessario un nuovo sistema di valuta mondiale e un taglio concomitante del
debito. La bolla finanziaria, che è stata gonfiata dal cosiddetto “fiat money”
(denaro non convertibile in oro, il cui valore è stabilito dal Governo), deve
essere portata a un’implosione pacifica, invece di rischiare un’esplosione. Gli
stati debitori e i loro cittadini devono essere messi in condizione di
respirare nuovamente.
Quanto prevedibile sia stato lo sviluppo verso la crisi
attuale, e quanto resistenti ad ogni avviso, vigliacchi, ciechi i nostri
politici codardi siano stati fin ora, e quanto coraggio serva per cambiare la
forza di sistemi prestabiliti, può aiutare a comprenderlo una citazione
dall’enciclica Quadragesimo Anno del 1931, Par. 106:
“ La concentrazione del potere economico cresce fino a
diventare mostruosa nelle mani di coloro che dominano e dirigono il capitale
finanziario in maniera tale da avere illimitata disponibilità sul credito e
sulla sua distribuzione. Controllando i servizi del reddito controllano la
circolazione del sangue di tutto il sistema economico. […] L’elemento centrale
dell’economia è fino a tal punto in loro pugno, che nessuno osa respirare
contro il loro volere ”
Per favore, siate consapevoli: procedere su questa strada
significa agire con dolo. L’insorgere gentile nella direzione di un nuovo
ordine sostenibile e pacifico sarà inevitabile. "
Dr iur. DI.
Heinrich Wohlmeyer,
Hon. Prof Gen. Dipl.-Kfm. Günther Robol Dir.
i. R. Certified Public Accountant
http://www.currentconcerns.ch/index.php?id=1348
Grazie a : Stampa
Libera – Nicoletta Forcheri
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