102 anni dopo la caduta del famoso corpo celeste a Tunguska, gli scienziati sono riusciti infine a identificare il sito dell'impatto di uno dei suoi frammenti e ad esaminare l'insolita composizione della sostanza di questa creatura spaziale. Lo studio è stato condotto usando un unico strumento, il GPR. Come risultato è stato provato che non era un meteorite, ma una cometa. Il mistero del meteorite di Tunguska ha attratto a lungo l'attenzione di ricercatori da tutto il mondo. Forse nessun visitatore dallo spazio esterno nella storia dell'umanità ha creato tanto rumore, sia letteralmente che figurativamente. La cosa più sorprendente è il fatto che in un centinaio di anni dall'evento, gli scienziati hanno fallito nel risolvere il puzzle. Cosa è avvenuto nel fiume Pdkamennaya Tunguska nel 1908? I testimoni dicono che il 30 Giugno circa alle 7 del mattino, qualcosa che sembrava una palla gigante è volata sul territorio della Siberia Centrale in direzione nord-ovest. Il suo volo venne accompagnato da effetti sonori e luminosi ed è finito con una potente esplosione seguita dalla caduta di una foresta tra i fiumi Kimchu e Hushmo, affluenti del Pdkamennaya Tunguska.L'esplosione è avvenuta alle 7:14 del mattino tempo locale. E' stata accompagnata da un potente terremoto registrato da molte stazioni sismologiche del mondo e onde d'aria. L'eco dell'esplosione a Tunguska venne sentito a 800 km. dall'epicentro e il colpo fece cadere 2100km quadrati di foresta e in un raggio di 200km le finestre di alcune case si sono rotte. Subito dopo, una tempesta magnetica è iniziata e poi durata 5 ore. Ecco come questo evento è descritto da un testimone, residente locale, Semyon Semenov:
"Stavo muovendo la mia ascia quando il cielo a nord si è diviso in due parti ed è apparso il fuoco sopra la foresta, che ha coperto l'intera parte nord del cielo. In quel momento mi sono sentito molto caldo, come se la maglietta fosse in fiamme. Volevo strapparmela, ma il cielo si chiuse e ci fu un forte botto. Sono caduto e sono stato spazzato via. Dopo il colpo le rocce sembravano cadere dal cielo, sembrava di sentire degli spari, il terreno tremava e sdraiandomi temevo che le rocce mi avrebbero rotto la testa. Quando il cielo si aprì, arrivò un vento caldo da nord, come da un cannone, che ha lasciato tracce a terra. Scoprii quindi che molte finestre si erano rotte e che la serratura della porta del granaio si era rotta".In qualche modo più tardi di notte il 30 Giugno, si osservarono luci nel cielo, nubi splendenti e un crepuscolo insolitamente colorato in varie zone dell'Europa Occidentale e della Russia. Con osservazioni fatte in Germania ed Inghilterra, si capì che questa luce non era dell'aurora, ma di natura differente. Studiando questo fenomeno, astronomi Francesi suggerirono prima che il 30 Giugno la Terra si scontrò con una nube di polveri cosmiche. Più tardi questa ipotesi venne supportata da molti altri scienziati prominenti, in particolare B.I. Vernadsky. Egli pensò che forse non si trattava di una semplice nube di polvere, ma di una nube ghiacciata, parte del nucleo di una cometa. Molti astronomi comunque pensarono che l'evento di Tunguska fu il risultato della caduta di un meteorite gigante sulla Terra.La prima spedizione sul sito del disastro venne inviata solo nel 1921, ma i membri non riuscirono ad arrivare. Solo nel 1927 un team guidato da Leonid A.Kulik riuscì ad arrivare nell'epicentro dell'esplosione. La cosa più interessante è che non trovarono un cratere lasciato dall'impatto del meteorite sulla Terra. Altra stranezza dell'evento di Tunguska fu che la foresta venne abbattuta in una grande area vicina al presunto sito del meteorite, ma rimase intatta nell'epicentro dell'esplosione. Sembrava che l'"alieno" fosse esploso in aria senza raggiungere la superficie del pianeta.Negli anni seguenti, i ricercatori non trovarono il cratere del meteorite o frammenti del corpo celeste stesso. Molti studiosi chiesero se fosse un meteorite. Si ipotizzò che l'esplosione non fu causata da un corpo celeste, ma da gas della Terra sfuggiti dall'interno (benchè non ne vennero rilevate tracce) o che la causa fu un esperimento segreto di Tesla con l'elettricità. Tutte queste teorie però non sono state confermate. I primi passi verso la rivelazione del mistero di Tunguska vennero fatti nel 2007 da un gruppo di ricercatori Italiani. La loro spedizione condusse indagini geologiche del sottosuolo e delle sponde del Lago Cheko, a poche miglia dal centro dell'esplosione e determinò che questo bacino d'acqua era conico e profondo 50 metri.
Tutto questo suggerisce che un pezzo del meteorite di Tunguska cadde in quel punto. Altri candidati per il ruolo di "crateri" erano le paludi vicine di Bublik, Suslov e i canali di Cranberry. Nel 2010, una spedizione di Vladimir Alexeev con il Troitsk Innovation and Nuclear Research Institute (TRINITY) si diresse all'area della caduta del meteorite. Gli scienziati portarono un radar a penetrazione, uno strumento capace di sondare il sottosuolo fino a 100 metri. L'esame del cratere di Suslov chiarì che si era formato dall'impatto di un corpo celeste sulla superficie della Terra.Il fondo di questo canale venne così strutturato: gli strati superiori erano permafrost moderno, sotto c'erano strati danneggiati e infine più a fondo, sono stati scoperti i frammenti del corpo cosmico. Analisi preliminari hanno mostrato che si trattava di un enorme pezzo di ghiaccio apparentemente staccatosi dal nucleo di una cometa.
Le famose "stelle con la coda" consistono in ghiaccio insolito formato da acqua ghiacciata nello spazio, metano e altri gas con particelle solide miste. Il kernel pesa centinaia di miliardi di tonnellate ed è seguito da una coda kilometrica, consistente di gas rarefatti formati dall'evaporazione del ghiaccio causata dal sole.
Accadde che avvicinandosi alla Terra, il nucleo ghiacciato della cometa si ruppe in frammenti, espulsi a kilometri di distanza per l'esplosione. Essendo caduti sulla superficie del nostro pianeta, formarono molti crateri, incluso il canale di Suslov esaminato dal gruppo di Alekseev. La coda della cometa che si ruppe, attraverso l'atmosfera causò lo strano bagliore nei cieli., osservato la notte dopo la caduta del corpo celeste. Gli scienziati hanno anche studiato le tracce della materia di origine non terrestre trattenuta nella resina degli alberi nell'epicentro dell'esplosione (crescono ancora). I ricercatori hanno concluso che la sostanza era molto simile alla polvere cosmica parte del nucleo della cometa. Questo li ha convinti ulteriormente che lo "straniero" di Tunguska non dovrebbe essere chiamato meteorite, ma cometa.
Quindi, la teoria suggerita molti anni fa dall'Accademico V.I. Vernadsky sulla natura di cometa del meteorite di Tunguska ora ha ricevuto una conferma. E' interessante che siano serviti quasi 100 anni agli scienziati per risolvere questo mistero. Però come dicono, meglio tardi che mai.
Da:
Enrico Baccarini;
Antikitera.net;
Fonte " Pravda.”, articolo di Anton Yevseev, tradotto da Richard per Altrogiornale.org
"Stavo muovendo la mia ascia quando il cielo a nord si è diviso in due parti ed è apparso il fuoco sopra la foresta, che ha coperto l'intera parte nord del cielo. In quel momento mi sono sentito molto caldo, come se la maglietta fosse in fiamme. Volevo strapparmela, ma il cielo si chiuse e ci fu un forte botto. Sono caduto e sono stato spazzato via. Dopo il colpo le rocce sembravano cadere dal cielo, sembrava di sentire degli spari, il terreno tremava e sdraiandomi temevo che le rocce mi avrebbero rotto la testa. Quando il cielo si aprì, arrivò un vento caldo da nord, come da un cannone, che ha lasciato tracce a terra. Scoprii quindi che molte finestre si erano rotte e che la serratura della porta del granaio si era rotta".In qualche modo più tardi di notte il 30 Giugno, si osservarono luci nel cielo, nubi splendenti e un crepuscolo insolitamente colorato in varie zone dell'Europa Occidentale e della Russia. Con osservazioni fatte in Germania ed Inghilterra, si capì che questa luce non era dell'aurora, ma di natura differente. Studiando questo fenomeno, astronomi Francesi suggerirono prima che il 30 Giugno la Terra si scontrò con una nube di polveri cosmiche. Più tardi questa ipotesi venne supportata da molti altri scienziati prominenti, in particolare B.I. Vernadsky. Egli pensò che forse non si trattava di una semplice nube di polvere, ma di una nube ghiacciata, parte del nucleo di una cometa. Molti astronomi comunque pensarono che l'evento di Tunguska fu il risultato della caduta di un meteorite gigante sulla Terra.La prima spedizione sul sito del disastro venne inviata solo nel 1921, ma i membri non riuscirono ad arrivare. Solo nel 1927 un team guidato da Leonid A.Kulik riuscì ad arrivare nell'epicentro dell'esplosione. La cosa più interessante è che non trovarono un cratere lasciato dall'impatto del meteorite sulla Terra. Altra stranezza dell'evento di Tunguska fu che la foresta venne abbattuta in una grande area vicina al presunto sito del meteorite, ma rimase intatta nell'epicentro dell'esplosione. Sembrava che l'"alieno" fosse esploso in aria senza raggiungere la superficie del pianeta.Negli anni seguenti, i ricercatori non trovarono il cratere del meteorite o frammenti del corpo celeste stesso. Molti studiosi chiesero se fosse un meteorite. Si ipotizzò che l'esplosione non fu causata da un corpo celeste, ma da gas della Terra sfuggiti dall'interno (benchè non ne vennero rilevate tracce) o che la causa fu un esperimento segreto di Tesla con l'elettricità. Tutte queste teorie però non sono state confermate. I primi passi verso la rivelazione del mistero di Tunguska vennero fatti nel 2007 da un gruppo di ricercatori Italiani. La loro spedizione condusse indagini geologiche del sottosuolo e delle sponde del Lago Cheko, a poche miglia dal centro dell'esplosione e determinò che questo bacino d'acqua era conico e profondo 50 metri.
Tutto questo suggerisce che un pezzo del meteorite di Tunguska cadde in quel punto. Altri candidati per il ruolo di "crateri" erano le paludi vicine di Bublik, Suslov e i canali di Cranberry. Nel 2010, una spedizione di Vladimir Alexeev con il Troitsk Innovation and Nuclear Research Institute (TRINITY) si diresse all'area della caduta del meteorite. Gli scienziati portarono un radar a penetrazione, uno strumento capace di sondare il sottosuolo fino a 100 metri. L'esame del cratere di Suslov chiarì che si era formato dall'impatto di un corpo celeste sulla superficie della Terra.Il fondo di questo canale venne così strutturato: gli strati superiori erano permafrost moderno, sotto c'erano strati danneggiati e infine più a fondo, sono stati scoperti i frammenti del corpo cosmico. Analisi preliminari hanno mostrato che si trattava di un enorme pezzo di ghiaccio apparentemente staccatosi dal nucleo di una cometa.
Le famose "stelle con la coda" consistono in ghiaccio insolito formato da acqua ghiacciata nello spazio, metano e altri gas con particelle solide miste. Il kernel pesa centinaia di miliardi di tonnellate ed è seguito da una coda kilometrica, consistente di gas rarefatti formati dall'evaporazione del ghiaccio causata dal sole.
Accadde che avvicinandosi alla Terra, il nucleo ghiacciato della cometa si ruppe in frammenti, espulsi a kilometri di distanza per l'esplosione. Essendo caduti sulla superficie del nostro pianeta, formarono molti crateri, incluso il canale di Suslov esaminato dal gruppo di Alekseev. La coda della cometa che si ruppe, attraverso l'atmosfera causò lo strano bagliore nei cieli., osservato la notte dopo la caduta del corpo celeste. Gli scienziati hanno anche studiato le tracce della materia di origine non terrestre trattenuta nella resina degli alberi nell'epicentro dell'esplosione (crescono ancora). I ricercatori hanno concluso che la sostanza era molto simile alla polvere cosmica parte del nucleo della cometa. Questo li ha convinti ulteriormente che lo "straniero" di Tunguska non dovrebbe essere chiamato meteorite, ma cometa.
Quindi, la teoria suggerita molti anni fa dall'Accademico V.I. Vernadsky sulla natura di cometa del meteorite di Tunguska ora ha ricevuto una conferma. E' interessante che siano serviti quasi 100 anni agli scienziati per risolvere questo mistero. Però come dicono, meglio tardi che mai.
Da:
Enrico Baccarini;
Antikitera.net;
Fonte " Pravda.”, articolo di Anton Yevseev, tradotto da Richard per Altrogiornale.org
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