Dilatazione del tempo su scala
quantistica, in preparazione esperimento per dimostrarla.
Un esperimento riguardante una
teoria quantistica definita da molti come “rivoluzionaria” sarà svolto da
ricercatori della Griffith University che, insieme ai colleghi del National Measurement
Institute (NMI), lavoreranno con l’Australian Nuclear Science and Technology
Organization (ANSTO). La teoria in questione propone che la
rottura della simmetria dell’inversione temporale dei neutrini potrebbe essere
causa di una dilatazione del tempo su scala quantistica.
La teoria, sviluppata dalla
fisica Joan Vaccaro fu proposta per la prima volta in uno studio apparso nel
2016. Nella stessa ricerca la scienziata proponeva anche un eventuale
esperimento che si poteva intraprendere per dimostrare la teoria, ossia la
dilatazione del tempo su scala quantistica in determinate condizioni. Proprio
per questo i ricercatori useranno il reattore OPAL dell’ANSTO per produrre un
flusso di antineutrini i quali dovrebbero procurare una dilatazione temporale
dipendente dalla distanza dal nucleo.
In sostanza i ricercatori porranno due orologi, uno più lontano e uno
più vicino al reattore stesso, per capire la quantità di dilatazione del tempo
in questa regione locale. La teoria propone che l’orologio maggiormente vicino
al nocciolo del reattore dovrebbe risultare non più in sincronia con l’orologio
più distante in quanto subirà una dilatazione temporale.
“I calcoli della mia collega
suggeriscono che i neutrini possono avere un impatto maggiore sul tempo di
quanto pensiamo”, spiega Erik Streed, ricercatore dell’NMI che parteciperà
all’esperimento. “Sarebbe davvero molto sorprendente se i neutrini
interagissero con la materia sulla base del tempo piuttosto che solo sulla
debole forza nucleare”.
I ricercatori hanno già
installato due stazioni di cronometraggio dotate di orologi atomici al cesio
vicino al reattore dell’ANSTO : una stazione è stata posta a 5 metri di
distanza dal reattore, l’altra a 10 metri. Se l’esperimento avrà successo,
avremo in un certo senso misurato l’effetto quantistico sul tempo, un effetto
che potrebbe essere misurato poi anche nel cosmo, analizzando i dati orbitali
planetari, come spiega lo stesso Streed.
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