Le sconcertanti verità del libro “Spillover”
di David Quammen
Quasi tutte di provenienza
animale
le pandemie che devastano il mondo
Dai
ratti alla griglia allo spezzatino di pipistrello numerose infezioni
sono
causate dalle abitudini alimentari di certe popolazioni autoctone
L’influenza
aviaria, invece, è portata ovunque soprattutto dalle anatre
di Rino Di Stefano
Un antico proverbio cinese recita: “Tutto ciò che ha quattro
zampe si può mangiare, tranne il tavolo”. Oggi anche in Cina molte abitudini
sono cambiate, soprattutto nelle grandi città. Ma è un fatto che quelle
alimentari persistono e nei mercati popolari, dove spesso si può assistere di
persona all’uccisione e alla macellazione di diversi animali, si trova di
tutto: scimmie, ratti, topi, pipistrelli, manguste, scoiattoli, pangolini,
toporagni, istrici, antilopi, tartarughe e serpenti. Ultimamente il governo
cinese ha vietato la vendita a scopo alimentare di cani e gatti. Perché anche
quelli, in un modo o nell’altro, finivano nelle pentole dei cinesi. Si potrebbe
pensare, appunto, che questo tipo di “gastronomia” sia dovuta ad un retaggio
culturale, ma sarebbe riduttivo. Di fatto, per una certa borghesia cinese il
“mangiare selvatico” è una specie di moda e sono in milioni a considerare una
vera squisitezza, tanto per portare un paio d’esempi, le mani di scimpanzé
arrosto o i ratti del bambù alla griglia. Senza parlare dello spezzatino di
pipistrello… In una situazione di questo genere, come ci si può sorprendere se
di tanto in tanto qualche virus passa dall’animale all’uomo, innescando
pandemie che possono diventare mondiali? Ed è proprio di questo che parla David
Quammen, giornalista di National Geographic, nel suo libro “Spillover” (New
York Times Bestseller), edito in Italia da Adelphi Edizioni. Il titolo, nella
sua traduzione letterale, significa rovesciarsi, traboccare. Ma diventa più
chiaro nel suo sottotitolo inglese: Animal Infections and the Next Human
Pandemic (Infezioni animali e la prossima pandemia umana). Il termine
scientifico italiano è zoonosi, cioè la trasmissione di un’infezione animale
all’uomo. La prima edizione inglese è uscita nel 2012, la traduzione italiana
(con l’ottimo lavoro di Luigi Civalleri) nel 2014. Dunque è ormai da otto anni
che questo giornalista americano ci sta spiegando con quale facilità avvengono
queste zoonosi e come sarebbe stata la prossima pandemia umana. Quella che
stiamo vivendo, appunto. Perché, al di
là del fatto che qualcuno sostenga che siamo in presenza di un virus scappato
da un laboratorio (professor Luc Montagnier e University of New Dehli), la
zoonosi è talmente diffusa che non c’è alcun bisogno di ricorrere a vaghe
teorie complottiste per spiegare la gravità della situazione attuale. Basti
pensare che dal 1981 ad oggi le pandemie hanno causato oltre trenta milioni di
morti nel mondo.
…continua a leggere qui:
https://www.rinodistefano.com/it/rubricaletteraria/spillover.php
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