"Andiamo indietro nel
tempo", così un team di ricercatori israeliani combatte l'invecchiamento
credit: Shamir Medical Center
Secondo uno studio pubblicato
sulla rivista Aging, sessioni di ossigenazione iperbarica riducono il numero di
cellule senescenti, ossia "anziane", legate anche all'insorgere di
malattie come il cancro o l'Alzheimer
"Stiamo andando indietro con
il tempo": a qualcuno potrebbe suonare come un'affermazione reazionaria.
Non quando si tratta dei nostri meccanismi biologici. È così che il professor
Shai Efrati dell'Università di Tel Aviv ha sintetizzato il risultato senza
precedenti della sua ricerca: la possibilità di invertire il processo di
invecchiamento biologico dell'essere umano, utilizzando solamente l'ossigeno. Nello
studio pubblicato a novembre sulla rivista Aging, condotto da Efrati,
neuroscienziato, insieme al dott. Amir Hadanny dello Shamir Medical Center,
ospedale nel centro d'Israele, viene dimostrato come sessioni di ossigenazione
iperbarica abbiano portato a due risultati senza precedenti negli esseri umani
finora: l'allungamento dei telomeri (la parte terminale dei cromosomi che
contengono il nostro materiale genetico) e la riduzione di cellule senescenti,
ovvero quelle cellule "vecchie" che nel tempo perdono la loro
funzione fisiologica.
Man mano che gli esseri umani
invecchiano, i telomeri si accorciano e si accumulano cellule senescenti,
fenomeni che si reputa siano anche legati al rischio di sviluppare malattie
come il cancro o l'Alzheimer. I ricercatori israeliani hanno dimostrato che il
trattamento con ossigeno puro all'interno di una camera iperbarica può fermare
o addirittura invertire questi processi di invecchiamento nel nostro organismo.
La ricerca ha coinvolto 35
volontari sani di età sopra i 64 anni che sono stati esposti a 60 sessioni
iperbariche di un'ora e mezza l'una, cinque volte a settimana, per tre mesi. I
risultati hanno indicato che i trattamenti hanno effettivamente invertito il
processo di invecchiamento in due dei suoi principali aspetti: i telomeri non
solo non si sono accorciati, ma si sono addirittura allungati tra il 20% e il
38% a seconda dei diversi tipi di cellule. Inoltre, la percentuale di cellule
senescenti è risultata ridotta in modo significativo, tra l'11% e il 37% a
seconda del tipo di tessuto. Si tratta della prima volta in cui risultati del
genere vengono osservati sugli esseri umani.
Spiega il dottor Hadanny che
studi precedenti hanno dimostrato che una corretta alimentazione ed esercizio
fisico costante possono contribuire a preservare la lunghezza dei telomeri, ma
finora non era mai stato trovato alcun modo per allungarli. "Oggi
l'allungamento dei telomeri è considerato il 'Sacro Graal' della biologia
dell'anti-aging", ha affermato il Prof. Efrati. "Per questo,
i ricercatori di tutto il mondo stanno cercando di sviluppare interventi
farmacologici che vadano verso questa direzione. Il nostro protocollo Hbot
(acronimo di Hyperbaric Oxygen Therapy, ndr) è stato in grado di raggiungere
questo obiettivo, dimostrando che il processo di invecchiamento può essere
invertito a livello cellulare-molecolare".
In passato, le ricerche del team
di Efrati e Hadanny sui risultati della terapia iperbarica - ovvero esposizione
all'ossigeno ad alta pressione, a varie concentrazioni all'interno di una
camera iperbarica - avevano già dimostrato il miglioramento delle funzioni
cerebrali danneggiate da età, ictus o lesioni cerebrali. I risultati
dell'ultima ricerca potrebbero avere ripercussioni pratiche sul miglioramento
della concentrazione, sulla velocità di elaborazione delle informazioni e delle
reazioni, che sono tra i primi sintomi dell'invecchiamento riportati dalle
persone sopra i 60 anni. Secondo lo studio, i risultati ottenuti
equivalgono, a livello delle cellule del sangue, a un "salto nel
tempo" di ben 25 anni indietro.
DA:
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
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