CORSI E RICORSI…PROTOSTORICI?
ANCHE L’HOMO SAPIENS E’ UN
PRODOTTO DELL’EDITING GENETICO ANTE LITTERAM?
VEDIAMO COSA SONO E A COSA
SERVONO I “GENE DRIVE”…E RIFLETTIAMO!
GENE DRIVE da Wikipedia:
"Nella genetica , il gene drive è il fenomeno in cui l'
ereditarietà di un particolare gene o gruppo di geni è favorevolmente distorta.
L'impulso genetico può sorgere attraverso una varietà di meccanismi e determina
un aumento della prevalenza in una popolazione. Le unità genetiche
ingegnerizzate sono state proposte per fornire un mezzo efficace per modificare
geneticamente popolazioni o anche intere specie."
Perché la DARPA è così
interessata ai metodi di estinzione genetica?
I finanziamenti militari degli
USA a questo ramo della ricerca genetica hanno scatenato un nuovo dibattito.
Una delle possibilità più
straordinarie date dalle nuove tecniche di editing genetico è quella di
costruire i cosiddetti "gene drive": sistemi che assicurano che un gene sia
sempre trasmesso a tutta la generazione successiva, aggirando la selezione
naturale. Le applicazioni di questa tecniche sono moltissime: dal
creare popolazioni selvatiche di zanzare immuni alla malaria, all’estinguere
specie invasive, come vorrebbe fare la Nuova Zelanda. Non è una novità che la DARPA
— l’agenzia della ricerca militare statunitense — stia studiando da vicino
queste tecnologie, in particolare per quanto riguarda la possibilità di
renderle reversibili. Questo interesse, però, si direbbe più consistente di
quanto dichiarato in passato, per un ammontare di cento milioni di dollari in
fondi dedicati: una serie di email ottenute dall’ONG anti-biotech ETC Group ha
infatti appena rivelato che la DARPA sarebbe il primo finanziatore al mondo
delle ricerche sui gene drive. Proprio in questi giorni, a Montreal, si è
riunito il gruppo di consulenza tecnica dell’ONU Convention on Biological
Diversity (UNCBD), che ha un ruolo fondamentale nel formare le linee guida
internazionali su questo tema. Lo scorso anno, l’ETC Group aveva presentato senza
successo proprio all’UNCBD una petizione per l’istituzione di una moratoria
sulla ricerca e l’uso dei gene drive. Jim
Thomas, co-direttore dell’ETC group, sostiene che l’influenza sullo sviluppo
della tecnologia esercitata dalla DARPA rafforzi la necessità di una moratoria.
"La possibilità che questa tecnologia possa essere utilizzata con la
doppia finalità di alterare o estinguere popolazioni naturali è una minaccia
non solo per l’ecosistema ma anche per la pace" ha dichiarato al Guardian.
“Il finanziamento da parte di una agenzia militare alla ricerca sui gene drive
potrebbe violare la Convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica
dell'ambiente a fini militari”. La DARPA sembra condividere alcune delle
preoccupazioni degli attivisti. “Le tecniche di gene editing, in particolare i
gene drive, stanno facendo passi da gigante," ha spiegato un portavoce
della DARPA a Gizmodo. "Al progresso non sono però corrisposti i
miglioramenti negli standard di bio-sicurezza necessari a proteggere da possibili
rischi.” Effettivamente, cinque dei sette team che le mail hanno rivelato
essere finanziati dall’agenzia militare lavorano proprio sulla bio-sicurezza
della tecnica, con in particolare un gruppo dell’MIT che studia come rendere
queste tecniche reversibili. Molti degli scienziati personalmente identificati
nelle mail non hanno preso bene le accuse degli attivisti anti-biotech di voler
influenzare segretamente il processo decisionale delle Nazioni Unite verso una
regolamentazione più lassa. “Vogliono far credere che c’è un fine secondario
spregevole in cose che io credo essere fondamentalmente per il bene comune,
come se fossimo una cabala,” ha dichiarato a Science Robert Friedman del J.
Craig Venter Institute, uno degli esperti di Montreal il cui nome ricorre nelle
e-mail, in particolare per quanto riguarda il reclutamento di altri esperti per
il forum dell'UNCBD. “La petizione per una moratoria con firme da oltre 170 ONG
invece è nata per immacolata concezione?,” ha detto Friedman, insinuando che i
gruppi di scienziati raramente sono così ben organizzati. Un editoriale non
firmato su Nature ha chiamato l’intera faccenda un "tentativo non fondato
di polarizzare la questione", paragonando la vicenda al Climategate, in
cui email di ricercatori che si occupavano dei cambiamenti climatici erano
state fatte trapelare alla stampa subito prima di un meeting delle Nazioni
Unite sul tema, ed estrapolate dal contesto per delegittimare la ricerca nel
campo. Gli scienziati coinvolti sembrano in larga misura condividere le
preoccupazioni sui potenziali effetti collaterali dei gene drive: esistono
linee guida volontarie stilate dai ricercatori e dei principi generali per il
finanziamento di progetti sul tema, anche se la regolamentazione nazionale e
internazionale continua a latitare. Il problema non è da sottovalutare,
specialmente visto che tanto i vantaggi quanto i rischi dei gene drive in
natura certamente trascendono i confini nazionali. Il coinvolgimento della
DARPA e la mancanza di trasparenza, reale o percepita che sia, potrebbero fare
tutta la differenza sull’uso di queste tecniche fuori dal laboratorio.
Da:
PER APPROFONDIMENTI:
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
Nessun commento:
Posta un commento