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CAUSA GRAVE IMPEDIMENTO DEL RELATORE LA CONFERENZA DEL 28 OTTOBRE P.V. E' SOSPESA
VERRA' COMUNICATA SUCCESSIVAMENTE LA NUOVA DATA DI SVOLGIMENTO
L'ORGANIZZAZIONE DI GALILEO SI SCUSA CON GLI UTENTI
Roberto Maglione
“Roberto Maglione ha intrapreso
il difficile compito di scrivere una overview scientifica dell'argomento,
partendo dai primi lavori di Reich, che risalgono agli anni '50, fino a quelli
più recenti, attraverso i successivi 50 anni, di ricercatori e scienziati che
hanno seguito il lavoro di Reich. Ha trattato l'argomento con attenzione,
evitando le trappole dell'entusiasmo esagerato o dello scetticismo, attenendosi
ai fatti ed a ciò che è stato dimostrato scientificamente. È un lavoro che dovrebbe,
in un mondo razionale, attirare l'attenzione di scienziati responsabili e
competenti, di privati cittadini e di funzionari governativi che si preoccupino
del benessere dell'umanità e dei grossi disastri che ripetutamente si abbattono
sul territorio. Il mio sincero augurio è che l’impegno di Roberto Maglione
possa aiutare a dissipare la nebbia e a dissolvere le nubi all'interno
dell'ordinamento sociale, cercando di diffondere questa nuova conoscenza in
modo razionale, benefico e positivo per la vita”.
James DeMeo, PhD
Orgone Biophysical Research Lab
Greensprings,
Ashland, Oregon, USA.
Roberto Maglione, ingegnere, ha
lavorato per numerosi anni nel settore esplorativo di una multinazionale
petrolifera. Attualmente è responsabile della Comunicazione Scientifica in una
società leader mondiale nel settore della bioingegneria cardiovascolare. È
autore di un testo di carattere scientifico (Reologia * ed Idraulica dei Fluidi
di Perforazione, Cusl, 1999, 2a edizione), della ricerca “W.Reich e la
MODIFICAZIONE del CLIMA” (2004, mille esemplari numerati) e di oltre 70
articoli tecnici. È membro di numerose associazioni scientifiche.
(*) Reologia = Scienza che studia
gli equilibri raggiunti nella materia che fluisce o si deforma per effetto di
uno stato
SEGNALATA DA MARCO VECCHI DI
OmPhi Labs L'INTERVISTA AL FISICO JAMES DE MEO, MASSIMO ESPERTO MONDIALE
SULL'ENERGIA ORGONICA E IL CLOUDBUSTER
James DeMeo
NDR: ALL'INTERNO DELL'INTERVISTA
E' EVIDENZIATA IN ROSSO TUTTA LA PARTE RELATIVA AGLI ESPERIMENTI CLIMATICI CON
IL CLOUDBUSTER DI CUI TRATTERA' LA CONFERENZA DI ROBERTO MAGLIONE DEL 28
OTTOBRE P.V.
Intervista al prof. DeMeo sugli
sviluppi della ricerca orgonica:
L’orgonomia è una scienza che ha
prodotto risultati sperimentali importanti nei campi più disparati: psicologia,
medicina, meteorologia, fisica, ed ha inoltre influenzato il dibattito
sociologico e filosofico degli anni che hanno visto la sua comparsa. Tale
scienza ha evidenziando essenziali correlazioni fra le suddette discipline,
partendo dallo studio dell’orgone (una forma di energia pre-atomica presente
ovunque nell’universo, e da alcuni chiamato etere) e degli effetti della sua
presenza\mancanza nel sistema psicologico, in quello biologico dell’uomo, fino
ai sistemi ambientali. Il suo creatore, Wilhelm Reich è stato vittima di una
persecuzione di stampo medievale: parte dei suoi archivi bruciati e lui
incarcerato. Ciò che rimane della sua disciplina sono pochi seri ricercatori,
ignorati o attaccati dalla comunità scientifica, che oltretutto devono cercare
di distanziarsi da quanti, come accenna anche DeMeo nel’intervista, hanno
travisato in chiave newagiana gli insegnamenti originari, o per ignoranza o
peggio per malafede.
di Francesco Citino
Domanda: Perché abbiamo ancora
bisogno dell’etere o dell’energia orgonica dopo 100 anni di enormi progressi
nella chimica e nella fisica?
Risposta: A mio avviso
attualmente è necessaria una nuova struttura teorica nel campo delle scienze
naturali. Le teorie odierne più importanti accettate dalla fisica, dalla
biologia e dalla meteorologia moderna si sono dimostrate inadeguate, quando
sono state chiamate a rispondere sui più importanti e fondamentali interrogativi,
come per esempio l’origine della vita, i sistemi climatici e l’Universo stesso.
Nella fisica, troviamo incontrastata la teoria della relatività di Einstein e
quella del Big-Bang sulle origini dell’Universo, le quali si basano
completamente su eventi che non è possibile osservare e che si suppone siano
esistiti o miliardi di anni fa oppure in altre non osservabili dimensioni
materiali di un continuum spazio-tempo. Galileo si rivolterebbe nella tomba nel
vedere questa drammatica perdita di fondamenta empiriche della moderna
astrofisica teorica, che oggi è stracolma di strani concetti e teorie le cui
assunzioni basilari non possono essere dimostrate neanche al più basso livello.
In meteorologia, il tempo è considerato puramente un prodotto di conseguenze
termodinamiche casuali, mentre il ruolo delle variazioni solari, del
geomagnetismo, delle zone dell’atmosfera terrestre vicino allo spazio e dalla
più ampia struttura plasmatico-cosmica del sistema solare – dove esistono
enormi movimenti e correnti di energia e materia – è considerato irrilevante
dalla stragrande maggioranza degli scienziati. Ci si potrebbe aspettare che al
meteorologo, che fa previsioni del tempo in televisione, non interessi questo
tipo di argomenti, ma quando Dipartimenti di ricerca all’interno delle
Università li considerano argomenti da non toccare e rifiutano di finanziare
programmi di ricerca mirati a studiare queste cose, è un altro paio di maniche.
La biologia e la medicina sono attualmente intrappolate all’interno
dell’impietosa morsa della biochimica meccanicistica e del DNA creazionista,
dove la vita è descritta come un insieme di eventi casuali, qualcosa che è
successo solo milioni di anni fa, e che pertanto non può essere direttamente
studiato od osservato. Lo stesso succede con le tante malattie che attualmente
sono attribuite a ipotetiche cause genetiche o a virus che non sono mai stati
isolati, e di conseguenza non è mai stata provata né la loro esistenza né la
loro tossicità. Così gli scienziati possono parlare, con la faccia seria, di
come ci si infetta oggi con un virus che ti ucciderà solamente tra dieci anni,
e anche in seguito quando tu stai per morire, nessuno troverà mai il virus nei
tuoi tessuti. E se uno scienziato come Wilhelm Reich parla di una biopatia
dovuta a una contrazione bioenergetica e di una perdita di energia come cause
fondamentali della malattia, qualcosa che può essere direttamente osservato con
i suoi metodi, o come Peter Duesberg che mostra che i sintomi della malattia
sono in realtà il risultato dell’assunzione di medicine tossiche da parte del
paziente come l’AZT, allora improvvisamente essi sono esiliati in Siberia, i
finanziamenti per le loro ricerche interrotti, o come nel caso di Reich,
realmente spediti in prigione e i loro libri bruciati. In tutti questi casi,
così come in altre discipline, credere è necessario, e la logica deve spesso
essere messa da parte, poiché c’è un costante riferimento a forze non
dimostrabili e non osservabili. Così non è sorprendente vedere libri dal titolo
Big-Bang and the Book of Genesis [Il Big-Bang e il Libro della Genesi], o il
Papa che benevolmente ci parla delle moderne teorie dell’astronomia, o ancora
medici moderni specialisti del DNA che ci parlano come se avessero l’autorità
dei Papi (per modo di dire essi si comportano come se non provassero alcuna
vergogna a usare il potere precostituito per forzare la gente a prendere le
loro medicine), anche quando esistono delle gigantesche lacune nella loro
scienza e gravi malattie degenerative continuano a piagare l’umanità,
nonostante miliardi di dollari siano stati spesi nelle loro ipotetiche
ricerche. Gli scienziati eretici di oggi sono al corrente di tutte queste cose,
e cercano di affrontarle con nuove idee e nuovi approcci, ma sono quasi sempre
espulsi dalle Università e dagli istituti di ricerca finanziati da denaro
pubblico o da fondazioni. I loro programmi di ricerca quasi sempre dopo un po’
si fermano e solo gli studiosi più brillanti e insoddisfatti mostrano un
interesse nelle loro scoperte e proseguono i loro studi. Il comune denominatore
nelle scoperte di tutti questi scienziati, per come la vedo io, è che tutti
quanti sono inciampati in fenomeni che richiedono un qualche tipo di mezzo
cosmologico per spiegare ciò che stavano studiando e inoltre, ancor più importante,
forniscono ottime prove sperimentali per dimostrare questi nuovi fenomeni,
oltreché sviluppare le proprie nuove teorie. In questo modo non è che Reich
dichiarò l’esistenza dell’energia orgonica sulla semplice base di un’asserzione
o che io potrei dichiarare che l’etere o l’orgone cosmico deve esistere per una
semplice intuizione filosofica. C’è una grossa quantità di osservazioni
empiriche, di seri esperimenti di laboratorio e di ricerche sul campo che
provano che queste cose esistono. E questa è la ragione primaria perché l’etere
e l’energia orgonica e le singolari proprietà dell’acqua dovrebbero essere
riconsiderate dalla moderna scienza naturale, per via delle concrete prove a
loro favore. Inoltre, le scoperte di queste persone possono avere anche
conseguenze diverse rispetto allo scopo e alla funzione delle loro discipline
scientifiche di partenza. Così la scoperta di Reich dell’orgone non solo poté
spiegare il funzionamento dell’accumulatore orgonico e del cloudbuster, che
sono secondo me scoperte di classe mondiale, simili all’aereo e al missile, ma
quelle scoperte ebbero implicazioni anche per l’intero mondo della biologia e
della meteorologia, spiegando molti degli attuali misteri che la scienza
classica non poteva spiegare, anche tirando in ballo nuovi misteri. Lo stesso
vale per Piccardi. I suoi semplici esperimenti con l’uso di piastre metalliche,
che dimostravano che era presente un qualcosa di nuovo nell’acqua, non solo
hanno rassomiglianze con le scoperte fatte da Reich con l’uso dell’accumulatore
orgonico, ma identificano anche specifiche funzioni cosmiche, scoperte tra
l’altro anche da Reich, che sono praticamente uguali a quelle che Miller trovò
nei suoi esperimenti sull’ether-drift. Tutti questi esperimenti richiedono un
mezzo nello spazio, altrimenti nessuno di questi ha un senso. Con il passare
degli anni ho studiato queste eresie e quasi tutte avevano una caratteristica
in comune, cioè la presenza di una forza energetica sconosciuta in natura.
Quando cominciai a fare i primi collegamenti fra i vari autori – principalmente
Miller, Reich e Piccardi, agli inizi del 1978, al tempo del mio dottorato di
ricerca – fu quasi una rivelazione, poiché non solo mi indicava che la vecchia
teoria dell’ether-drift era stata concretamente dimostrata negli anni ’20, ma
che era anche un ether-drift di caratteristiche tangibili e pertanto in grado
di influenzare la materia. Al di sopra di tutti c’è il solido lavoro di Wilhelm
Reich, Giorgio Piccardi, Frank Brown, Luis Kervran, Harold Burr e tanti altri che
allo stesso modo sono inciampati in questa stessa forza energetica presente in
natura. Così non si tratta semplicemente di un principio o di una teoria, ma di
una forza tangibile, concretamente dimostrata, che si trova in tutto lo spazio,
nell’atmosfera e nelle creature viventi. E’ un energia reale e molte delle sue
proprietà e degli aspetti dinamici sono noti.
Inoltre devo sottolineare quanto
segue. Ciò che è stato proposto e presentato nel lavoro di questi eretici del
XX secolo è niente di meno che una colossale rivoluzione scientifica che è
almeno pari, se non più grande, a quella creata da Copernico e Galileo. E’
importante capire questo, e in nessun modo influenzerà od offuscherà
l’eccellente lavoro scientifico empirico in questo stesso periodo di tempo. La
scoperta dell’orgone non farà cadere i satelliti dal cielo, ma aiuterà a capire
alcuni dei misteri irrisolti del funzionamento del cosmo, come appunto avverrà
grazie alle scoperte di Piccardi e Miller, fino a rimodellare la nostra
concezione del Big-Bang metafisico e del continuum spazio-tempo, curvato in
qualcosa di più vicino al vecchio infinito universo di Hoyle, o alla teoria del
plasma cosmico di Alfven, con l’eccezione che non sarà un plasma, ma qualcosa
di orgonotico, funzionante nella maniera che Reich aveva scoperto per l’energia
orgonica. Si possono prevedere nuovi significativi progressi grazie
all’integrazione di queste scoperte con i concetti tradizionali, e una nuova
rivoluzione scientifica è già in corso, benché il gota della scienza che
indossa parrucche incipriate alla corte del Re sarà l’ultimo a riconoscerlo.
Come specifico esempio, la moderna radio elettronica e la costruzione dei
computer, le comunicazioni via satellite e così non dipendono da nulla che
derivi da Einstein o dalla teoria del Big-Bang. Gli ingegneri usano per lo più
le teorie della meccanica delle onde e alcuni aspetti della teoria dei quanti,
ma altrimenti è una materia empirica, che procede per tentativi, basati sulla
scienza dei materiali e che mette insieme vecchie cose in una nuova maniera.
Perfino le equazioni di Newton sulla gravitazione non sono abbastanza accurate
nella loro forma originale, e devono essere corrette con formule empiriche o
fattori di correzione, per mantenere la sonda spaziale in orbita, per tener
conto di impreviste variazioni del segnale radio e così via. Ho scritto molti
articoli su questi argomenti, e sul fatto che non siamo neanche in grado di
spiegare come funziona il Sole; la teoria della radiazione-fusione del Sole fu
invalidata alcuni decenni fa da enormi lacune nella teoria del neutrino, ma non
si è potuto sottomettere a un’aperta analisi critica scientifica né la fusione
solare né la teoria del neutrino. Ogni giorno gli astronomi confermano che il
Sole pulsa, espandendosi e contraendosi per brevi periodi di tempo, sfidando le
note leggi della fisica. Le gigantesche masse di eruzioni solari seguono un
andamento ad arco magnetico e non semplicemente linee di forza gravitazionali.
Inoltre, gli astronomi non possono discutere apertamente il creazionismo del
Big-Bang, perfino quando i dati a loro disposizione suggeriscono che il 90% o
più della massa dell’universo non può essere osservata. Essi osservano
inspiegabili aloni galattici dal caratteristico bagliore blu, o neutrini che
brillano anch’essi di blu, o raggi cosmici presenti in giganteschi serbatoi
d’acqua, o perfino fuori nel cielo della notte, ma di suggerire che queste sono
espressioni di un’energia orgonica che brilla di blu, e che il Big-Bang è una
fantasia, è troppo. Essi ipotizzano che ci deve essere un’enorme quantità di
energia o forza negli spazi aperti, ma invece di chiedersi: tutto questo
potrebbe essere il vecchio etere di Michelson? O ancor peggio (per loro):
potrebbe questa essere l’energia orgonica di Reich? Essi formulano ancor più
mistici concetti come materia oscura ed energia oscura. E questi concetti sono
aggiunti al già pesante fardello delle altre ipotetiche e fantastiche teorie
come i buchi neri, benché nessuno li abbia mai osservati, le stringhe cosmiche
o i quasar che emettono più energia dell’intero universo messo insieme. La
vecchia teoria deve essere difesa a tutti i costi, un po’ come la Chiesa deve
difendere la divinità di Gesù, o la verginità dei Maria, per mantenere la
gerarchia sociale e i meccanismi di controllo sociale da parte del Vaticano. Le
teorie meccanicistiche basate sul dogma dello spazio vuoto non possono neanche
spiegare come si forma una nube poiché, a meno che non si considerino forze
esterne conosciute, le leggi dell’entropia stabiliscono che una nube dovrebbe
cominciare a dissiparsi nel momento in cui si sta formando. Lo stesso vale per
il meccanicistico DNA della biochimica, e cioè che le molecole della vita non
si sarebbero preservate nella caotica zuppa primordiale della terra primitiva.
Ma quando Reich osservò i bioni, e disse che questi erano vescicole viventi che
potevano essere derivate dalla limatura di ferro o da sabbia marina riscaldata
fino all’incandescenza, e potevano essere coltivati in soluzioni nutrienti
sterili, gli europei volevano impiccarlo a un palo della luce. Quando egli
puntò un cloudbuster a una nube e vide che questa si dissipò, come conseguenza
della diminuzione della forza coesiva del campo orgonico della nube stessa, gli
americani volevano impiccarlo (e alla fine lo fecero, figurativamente). Così le
più importanti teorie di oggi non sono in grado di spiegare i grossi
interrogativi come l’origine della vita e quella dell’Universo. Non sappiamo
ancora cosa sia la gravità nella sua essenza, e allo stesso modo siamo ignoranti
sulla natura fondamentale della luce e dell’elettricità – usare la parola
fotone, o elettrone o ancora gravitone potrebbe aiutarci a farci sentire più
bravi, ma in realtà non saremmo più vicini alla verità solo per aver messo un
nome a un fenomeno sconosciuto. Si vedono anche scienziati – che hanno
dimenticato i loro insegnamenti di base – proporre nuove ipotesi per spiegare
vecchie cose a loro volta ipotetiche, e questo non fa altro che creare sempre
più confusione e portarci ancor più lontano dalla verità. In quest’ottica per
spiegare le contraddizioni del creazionismo del Big-Bang, fu proposta la
materia oscura, e poi l’energia oscura. Inoltre, la teoria del neutrino solare
sta proponendo ora nuovi invisibili neutrini in aggiunta ai vecchi invisibili
neutrini, come se stessero descrivendo con grande certezza il colore dei lacci
delle scarpe degli angeli che danzano sulla testa di uno spillo. Domani ci sarà
qualcosa in più, i neutralini e l’antimateria oscura o forse il dito di Dio. La
situazione è simile a quella di un uomo che si aggrappa con le unghie a una
rupe, disperato di cadere nell’oceano sottostante, anche se questo è l’oceano
della verità. Reich parlò molto di questa paura di cadere, come di un problema
dovuto all’ansia sessuale e all’armatura neuro-muscolare, che hanno il loro
ancoraggio psichico nell’intelletto. La gente è spinta a provvedimenti
disperati, mirati a mantenere la prediletta ma fondamentalmente sbagliata
visione del mondo, quando invece tutto quello che sarebbe sufficiente fare è
lasciarsi andare e rivedere le proprie fondamentali assunzioni. Comunque la
gente spesso morirà, o ucciderà prima di giungere a fare tali revisioni.
Domanda: Ci puoi descrivere come
funziona questo suggestivo, concreto e reale etere del cosmo, che interagisce
con la materia, e che può essere schermato o accumulato?
Risposta: Gli articoli che ho
pubblicato danno un’introduzione di base a questi argomenti, e riportano i
risultati dell’integrazione delle moderne scoperte astronomiche con il lavoro
di Reich, Miller e Piccardi. Faccio sempre riferimento a questi articoli come
punto di partenza (vedere i links web in fondo all’intervista). Reich scrisse
sul problema dell’etere, senza sapere nulla degli studi di Miller e di
Piccardi. L’etere è fondamentalmente un oceano di energia nel quale noi viviamo
e ci muoviamo, e allo stesso modo dell’oceano di acqua, l’oceano di energia si
trova in movimento, con le sue forze di marea e le correnti. Inoltre, sembra
avere una leggera massa ed essere la causa principale del movimento di tutti i
pianeti e le stelle, che sono mossi come delle palle che galleggiano sull’acqua
e si muovono sulle onde. Questo substrato di energia pulsante può essere
caratterizzato da un particolare gruppo di frequenze delle onde elettromagnetiche,
o portanti pulsatorie come preferisco dire, situato nel campo delle basse
frequenze, come Piccardi e i suoi seguaci avevano osservato – variabile da 500
ai 15.000 cicli per secondo. Da alcune osservazioni fatte questo è un campo
caratteristico per le cose viventi e per le nubi, ma suggerirei di considerare
questi valori puramente indicativi della presenza di una carica che può avere
delle caratteristiche della stessa forza vitale che Miller chiamò etere e Reich
orgone. Essa può essere riflessa da piastre metalliche, e accumulata
all’interno di scatole di metallo, come osservò Reich. Inoltre, è il mezzo
attraverso il quale le onde elettromagnetiche sono trasmesse. Miller notò anche
che le piastre metalliche che circondavano i suoi interferometri a fasci di
luce annullavano gli effetti dell’ether-drift. C’è molto che noi non sappiamo
ancora, ma sembra che questo fenomeno si possa collocare alla base dei fenomeni
della fisica, della biologia e della meteorologia moderna.
Domanda: Puoi parlarci delle
ipotesi concettuali secondo le quali l’etere deve avere una struttura, una
forma e un movimento?
Risposta: Vorrei qui far
riferimento alla Superimposizione Cosmica di Reich, in quanto ha già riportato
i dettagli fondamentali. La mia integrazione del lavoro di Reich con quello di
Miller ha aggiunto alcune considerazioni, rendendolo più comprensibile dal
punto di vista dell’astronomia pratica. Il lavoro di Piccardi si armonizza
molto accuratamente in tutta questa teoria. Inoltre, Miller è stato fantastico
nel suo lavoro sperimentale, e pare che sia stato anche aiutato da un
collaborativo Michelson, che morì credendo nell’etere. Quanta storia della
scienza su questo argomento è stata rimossa. Anche Michelson, nei suoi
esperimenti con Pease e Pearson, scoprì la presenza dell’etere sul monte
Wilson, anche se morì prima che i risultati delle sue ricerche fossero
pubblicati. Pease e Pearson cancellarono i fatti nel loro articolo che avevano
scritto e che venne poi in seguito pubblicato. Essi ottennero un risultato che
confermava pienamente il lavoro di Miller, ma le acque erano così torbide in
quel periodo che dovrei scrivere un nuovo libro per portare alla luce tutti i
fatti.Recentemente, l’ucraino Yuri Galaev ha fatto delle misure
dell’ether-drift usando luce visibile e radiofrequenze. Egli afferma che i suoi
risultati confermano quelli ottenuti da Miller fino nei dettagli. Spero di
poter costruire nel mio laboratorio nei prossimi anni un interferometro ottico
del tipo di quello usato da Galaev, poichè il suo strumento è molto più
semplice da costruire del gigantesco interferometro rotante di Michelson, in
modo da poter riconfermare queste scoperte. In generale ciò che noi osserviamo
è un etere dinamico reale che possiede una leggera massa che è, come Reich
osservò, attratto alla materia e interagisce con essa in differenti modi. I
metalli attraggono e poi respingono questa energia, mentre i materiali organici
la attraggono e la bloccano, accumulandola fino al massimo livello di capacità
del materiale. L’energia può essere riflessa o accumulata in particolari
strutture. Si muove più velocemente ad alte altitudini e più lentamente alle
basse altitudini per via del trascinamento della terra sul flusso di orgone. E’
attratta preferibilmente dall’acqua, e l’acqua da essa, e può espandersi e
contrarsi per produrre densità differenti di energia orgonica o di etere.
Inoltre, quando eccitata, genera luce o luminerà come disse Reich. Nel nostro
laboratorio abbiamo tubi in cui è stato fatto il vuoto, caricati per anni
all’interno di accumulatori orgonici, che producono un caratteristico bagliore
blu quando vengono strofinati delicatamente con la mano. Ho riportato una foto
di ciò sul mio sito web e sulla copertina del mio libro Heretic’s Notebook,
recentemente pubblicato. L’orgone o etere assomiglia molto al fenomeno
dell’aurora, che scorre e pulsa con flusso irregolare e presenta movimenti
dissipatori. Si potrebbe pensare che l’aurora possa essere un’espressione di
questa stessa energia vitale o etere. Ho messo insieme una gran quantità di
testimonianze da parte di gente comune, sul bagliore dell’aurora che fluisce
giù, verso la terra, fin vicino alla cima degli alberi, in completa violazione
della diffusa teoria della ionizzazione. E’ una cosa dinamica, molto viva alla
sua maniera, che influisce sui fenomeni cosmici, meteorologici e biologici. La
sonda americana IMAGE sembra abbia fotografato questo fenomeno energetico con
riprese al rallentatore, e ha visto uno spesso strato che circonda la terra,
che emette raggi ultravioletti e che assomiglia a una gigantesca nube che si
estende verso l’esterno, a una distanza di circa la metà del diametro della
terra, in accordo con la teoria della Superimposizione Cosmica di Reich, e con
le scoperte di Miller.
Domanda: Puoi spiegarci la
relazione tra quello che ci hai detto e le insolite scoperte bioenergetiche di
Benveniste, e quello che gente come Korotkov ha identificato attraverso prove
strumentali?
Risposta: Ci sono molte incognite
qui, ma anche alcuni indizi. L’omeopatia deve funzionare in virtù di una
sottile proprietà energetica presente nell’acqua non ancora compresa dalla
scienza tradizionale. Se l’etere o l’orgone esistono, allora sarebbero dei
buoni candidati per spiegare il meccanismo di funzionamento dell’omeopatia.
Reich osservò che l’energia orgonica fosse attratta dall’acqua, e Piccardi
sviluppò un grosso lavoro sperimentale in questa direzione, arrivando a
scoperte importanti. Comunque, Reich si imbatté in un particolare fenomeno
chiamato Oranur che ci può essere di aiuto per capire il funzionamento
dell’omeopatia. In genere l’energia orgonica possiede un tenue e silenzioso
movimento, come un toro selvatico che tranquillamente pascola in un campo. Ma
in presenza di una eccitazione tossica, come succede in presenza di sostanze
nucleari, si irrita fortemente e combatte questa irritazione, allo stesso modo
il toro si ribella se viene legato o punto sulla gobba come nelle crudeli
corride. L’energia allora mette in evidenza un furioso e furibondo
comportamento, che combatte l’irritazione, dando origine a una reazione oranur.
Reich usò questa analogia che prese a prestito dalla natura incontaminata, che
sembra particolarmente adatta a spiegare il fenomeno, poiché l’espressione
energetica della natura non vivente è semplicemente un’espressione più diffusa
e meno organizzata di ciò che si trova all’interno delle creature viventi.
Oranur significa orgone anti-nucleare, e fu scoperto durante un esperimento nel
quale un campione di materiale moderatamente radioattivo fu messo in un
accumulatore con un’elevata carica di energia orgonica. Nel suo laboratorio e
nell’ambiente circostante si creò una reazione a catena. Nel laboratorio si
sviluppò un bagliore bluastro e si formò una foschia tutto attorno, che rimase
anche dopo che il materiale radioattivo venne rimosso dai locali. Inoltre, in
seguito a questo fatto i collaboratori di Reich si ammalarono. Reich osservò
che la reazione oranur si manteneva per un po’ di tempo, influenzando
localmente anche il tempo, così come la salute della gente e gli alberi che
erano esposti ad essa. Tendeva a colpire la gente in differenti modi, a seconda
dei loro punti biofisici più deboli. Tuttavia, la reazione oranur ebbe anche
certi effetti curativi, sviluppando febbre e forti reazioni immunitarie, dopo
di che i problemi fisici, che le persone cronicamente possedevano, spesso
scomparivano. Era come una specie di effetto omeopatico a multi-spettro che
interessava tutto l’organismo, portando i sintomi latenti in superficie. Così
ciò che io propongo è che l’omeopatia funziona secondo tali linee. Una tossina
viene introdotta nell’acqua, che presenta una carica di energia orgonica molto
elevata, che poi irritata dall’intenso scuotimento dell’acqua. Le tracce
biochimiche della tossina vengono gradualmente diluite, ma la reazione
energetica della tossina rimane sempre nell’acqua. Applicando quest’acqua così
attivata a un paziente sofferente da una simile reazione tossica, c’è un trasferimento
della reazione energetica (alla tossina) a tutto l’organismo sofferente. Questa
è solo una teoria, ma concorda in vari punti con le scoperte di Reich
sull’energia orgonica, sugli effetti della reazione oranur e con quelle
dell’omeopatia. Tuttavia, si possono notare alcuni fatti che possono essere
collegati alla meteorologia. L’acqua soprafusa quando si trova nella parte
superiore di una nuvola rimane allo stato liquido, ma se una parte della nube
improvvisamente si trasforma in cristalli di ghiaccio, si instaura una reazione
a catena lungo tutta la parte superiore della nube che è così veloce da
invalidare le tradizionali teorie sulla diffusione dei cristalli di ghiaccio.
E’ come se una reazione energetica si diffondesse, dando origine alla formazione
di cristalli di ghiaccio, e poi alla pioggia. Tutto ciò concorda anche con
quello che alcuni vecchi medici conoscevano sulle radiazioni a basso dosaggio,
nei fenomeni chiamati hormesis. Alcuni anni fa c’erano molte sorgenti calde e
stazioni termali negli Stati Uniti, con proprietà curative, che erano basate
sull’esposizione della gente a piccole dosi di gas radon presenti nell’aria o
nell’acqua. La gente stava per qualche ora in caverne o in vecchie miniere con
alti livelli di gas radon, o andava a nuotare in calde acque sorgive
caratterizzate dalla presenza di tracce di radium, e ne usciva che i vecchi
malanni erano completamente scomparsi. La gran parte di questi dolori erano
dovuti a malattie collegate alla contrazione bioenergetica, come le artriti, ma
potevano essere curati o eliminati anche altri seri problemi. Reich la chiamò
medicina oranur e disse che avrebbe avuto un posto tra i metodi di cura
naturali del futuro. Per quanto ne so, Reich non scrisse mai nulla
sull’omeopatia, ma tutto ciò che ho detto mi sembra molto coerente. Per quanto
riguarda lo strumento di Korotkov, siccome è una moderna visione dell’operato
di Kirlian con la possibilità di avere delle immagini e letture digitali, ho
maturato negli anni l’idea che il campo energetico eccitato dall’elettricità ad
alta frequenza e reso visibile su piastre fotografiche o CCD sia funzionalmente
identico al campo energetico umano, come è stato documentato da Reich, Harold
Burr e altri. Infatti, sulla copertina del mio libro Orgone Accumulator Handbook
è riprodotta una rara foto del campo energetico, con il suo caratteristico
bagliore blu, di un astronauta della spedizione Apollo che cammina sulla Luna.
E’ una foto storica che ha avuto le più inverosimili spiegazioni da parte degli
scienziati ortodossi – polvere lunare, vapore acqueo esalato etc. Tuttavia,
nessuno mai ha voluto menzionare il fatto che potrebbe essere l’aura
dell’essere umano, o il suo biocampo, come potrebbe essere in realtà.
Domanda: Puoi darci un
aggiornamento sull’esperimento T0-T, sul cloudbuster e sugli effetti
dell’accumulatore orgonico studiati dal Suo gruppo di ricerca?
Risposta: Negli ultimi anni ho
condotto un’approfondita ricerca sull’esperimento T0-T nel mio laboratorio di
Greensprings. L’obiettivo era quello di documentare il fenomeno –
caratterizzato da una spontanea produzione di calore o anomalia termica
all’interno dell’accumulatore di energia orgonica – in una maniera che potesse
resistere a ogni critica termodinamica ortodossa. Questo ha richiesto sia la
costruzione di accumulatori orgonici termicamente bilanciati, che di strutture
di controllo. Entrambi sono stati sottoposti a calore artificiale, sono state
osservate le loro dinamiche termiche e poi, rimossa la fonte artificiale di
calore, sono stati monitorati i loro naturali scostamenti termici nel corso di
una giornata. Dai risultati ottenuti si è visto che l’accumulatore di energia
orgonica produce spontaneamente una piccola quantità di calore al suo interno.
Ho costruito uno speciale rifugio termico nella foresta, completamente
all’ombra, dove sono stati posti gli accumulatori, ma l’esperimento è stato
anche effettuato sottoterra in speciali buche scavate allo scopo; inoltre è
stato anche sospeso in camere rotanti all’interno del laboratorio. I risultati
hanno mostrato un aumento di circa 0.1-0.8 °C con l’oscillazione solare, che
significa che si hanno picchi in corrispondenza del mezzogiorno solare, ma non
in corrispondenza della massima temperatura dell’aria, che è attorno alle
quattro del pomeriggio. Abbiamo osservato anche altri funzionamenti cosmici, ma
poiché questo tipo di esperimenti non è ancora concluso e i risultati non sono
ancora stati pubblicati, questo è tutto ciò che posso dire al momento. Un’altra
grossa dimostrazione che noi facciamo di routine è quella relativa agli effetti
dell’orgone sulla crescita dei germogli di semi posti all’interno
dell’accumulatore orgonico, che sono poi paragonati ai risultati ottenuti con
una struttura di controllo, termicamente bilanciata al suo interno. L’effetto è
sistematico e mostra un aumento della crescita dei germogli posti all’interno
dell’accumulatore del 40%. Questo esperimento è eseguito quasi ogni estate dai
nostri studenti, cosicché possono provare da loro la realtà dei fatti. Abbiamo
anche una camera oscura di energia orgonica, che è un accumulatore costruito a
dimensione di stanza, che permette lo sviluppo di notevoli cariche orgoniche al
suo interno. Quasi tutti possono sentire gli effetti della carica orgonica
semplicemente camminando all’interno della camera. Questo è il posto dove
carichiamo anche i tubi in cui è stato fatto il vuoto che danno una bella
colorazione blu quando vengono strofinati, senza che alcun tipo di corrente
elettrica venga a essi applicata. Altri esperimenti stanno andando avanti,
replicando ampiamente il lavoro di Reich, ma di certo non limitatamente al suo
lavoro. Come ad esempio quello relativo allo studio degli effetti della carica
orgonica sui contatori Geiger. Un contatore nel nostro laboratorio a volte sale
fino a numerose migliaia di impulsi al minuto, solo per esposizione all’energia
orgonica, senza che esita alcuna fonte radioattiva oltre al naturale background
della zona. Per quanto riguarda il mio lavoro con il cloudbuster, i miei primi
studi in questa direzione furono fatti negli anni ’70 sotto gli auspici del
Dipartimento di Geografia e Meteorologia dell’Università del Kansas, durante il
periodo di dottorato. Da quei primi esperimenti ottenni risultati positivi che
confermavano Reich. In seguito ci fu una brutta reazione da parte di qualche
professore, che mi obbligò a porre fine a quegli esperimenti. Continuai le mie
ricerche sul cloudbuster in privato, aiutato da vari amici e colleghi, e da
allora ho eseguito un numero significativo di progetti di ricerca. Per esempio,
nel 1989 in Arizona, il mio gruppo passò un’intera estate a effettuare
interventi ottenendo un raddoppio delle precipitazioni nelle aree dei deserti
americani del sud-ovest. Questa fu una chiara validazione di Reich e dei suoi
primi esperimenti effettuati a Tucson. Ho anche eseguito numerosi esperimenti
per ridurre la siccità negli Stati Uniti, ponendo fine ad alcune terribili
siccità grazie al cloudbuster. Negli anni ’90, dopo il mio ritiro
dall’insegnamento a tempo pieno nell’Università, fui invitato a coordinare
gruppi di intervento nei deserti del Sud Africa, e in particolare in Namibia e
Kalahari, ponendo fine a una grave siccità che durava tre anni e che stava
portando quelle zone a una crisi nel rifornimento dei beni alimentari. Anche in
Israele ponemmo fine alla siccità, che durava anch’essa da tre anni, e che era
caratterizzata da minimi storici dei livelli d’acqua. Le precipitazioni furono
così abbondanti che entro la fine della stagione delle piogge quelle zone
avevano ricevuto precipitazioni record, con tutti i resevoir completamente
pieni. Era meraviglioso da testimoniare, e mi sentivo profondamente
privilegiato a condurre tale lavoro e a coordinare quei meravigliosi
collaboratori che parteciparono alla spedizione. Ma il più stupefacente risultato
doveva ancora venire, era quello relativo al progetto quinquennale in Eritrea,
nel Corno d’Africa, eseguito tra il 1994 e il 1999. Questo esperimento pose
fine a una siccità che durava da trent’anni in quella regione e la quantità di
pioggia che cadde dopo gli interventi fu il 50% in più rispetto a quella caduta
prima delle operazioni. Le piogge caddero non solo in Eritrea, ma anche in
Etiopia e in Sudan, forse perfino più in là, poichè il cloudbuster può
stimolare una reazione atmosferica a catena all’interno delle nubi e propagarsi
anche su grandi distanze. Anche il deflusso superficiale delle acque
all’interno del bacino del fiume Nilo fu notevole, registrando flussi d’acqua
mai visti prima nel tratto egiziano del fiume e, per la prima volta dal 1988, si
assistette al riempimento del lago Nasser oltre la diga di Assuan. In
quell’anno, avevamo in funzione tre stazioni di cloudbusting separate, che
erano coordinate via radio-telefono. Fu un enorme e quasi incredibile
risultato, determinato soprattutto dalla formazione in pieno deserto, nel 1998,
di numerosi giganteschi laghi adiacenti al fiume Nilo. Questi laghi si erano
formati grazie all’enorme quantità di acqua in eccesso che era defluita dal
lago Nasser verso il deserto. Questa fu una cosa completamente nuova che non si
era mai registrata prima nella storia, almeno non dopo la fase umida sahariana,
che termina all’incirca nel 2000 prima di Cristo. In base a queste esperienze
posso dire, e in questo devo concordare con Reich, che perfino il peggiore dei
deserti del mondo può essere rinverdito, se esiste la capacità sociale e la
volontà di finanziare tali sforzi, e se alle persone che hanno la conoscenza e
la capacità di farlo viene dato il pubblico supporto. Mentre, se da un lato
tutti questi esperimenti ebbero il supporto logistico di Enti Governativi
locali e Ministeri dell’Agricoltura – in Israele, Namibia ed Eritrea –
ricevendo persino alcuni fondi per le nostre spese, dall’altro fummo
apertamente osteggiati dai meteorologi di quelle nazioni, che semplicemente non
potevano credere che uno strumento così semplice come il cloudbuster potesse
avere così grosse ricadute come mettere fine alla siccità, e portare pioggia
nei bacini estremamente secchi del deserto. A queste persone non importava che
la terra e la vita delle loro nazioni stessero prosciugandosi e morendo, e che
essi non avessero niente da offrire alla gente in quel periodo di sofferenza –
essi erano solamente preoccupati che alcuni stranieri si fossero intromessi nel
loro praticello e stessero proponendo nuove idee che non erano in grado di
accettare. Ma c’è un altro problema che necessita di essere discusso, ed è
quello degli esperti di cloudbuster dell’ultimo minuto che disprezzano i metodi
scientifici e la scienza in generale – che è un gigantesco errore – e così
escono e fanno interventi senza un adeguato addestramento e conoscenze. Essi
non studiano né i concetti fondamentali del tempo né la scienza del clima, e
neanche il lavoro di Reich in dettaglio, ed evitano contatti con la gente che
conosce questi argomenti, anche solo per costruire i vari tipi di attrezzi che
assomigliano vagamente al cloudbuster. Di conseguenza c’è gente che va in giro
con strumenti che non producono alcun effetto o che in alcuni casi producono
ancor più siccità attraverso il loro uso improprio. Ho scritto anche alcuni
articoli su questo problema, che oggi è ancor più importante e sentito di
quello relativo all’atteggiamento degli scienziati tradizionali.
Domanda: Che cosa pensi del
motore a energia orgonica e del fattore Y?
Risposta: Mi piacerebbe sapere
qual’era il fattore Y. Non ho mai replicato questo esperimento. Vorrei farlo,
ma non si può fare tutto, specialmente con i nostri budget molto limitati.
Spero che Reich abbia riportato il suo lavoro onestamente e accuratamente, così
che qualcuno possa alla fine riprodurlo.
Domanda: Negli ultimi
cinquant’anni alcuni ricercatori hanno parlato di motore orgonico. In Australia
qualcuno ha sviluppato la Joe’s Cell, e altri brevetti o strumenti sperimentali
sono presenti attualmente nel mondo. Che cosa ne pensi di queste
rivendicazioni?
Risposta: Sono a conoscenza di
alcuni di questi esperimenti e, mentre spero siano corretti e si dimostrino
all’altezza, devo dire che non ho visto prove convincenti. Per esempio, nessuno
ha dimostrato che il motore orgonico è uno strumento che funziona in modo
indipendente, in maniera che si possa essere certi che non esistono cavi
nascosti o che non c’è del business dietro tutto questo. Una persona, che
diceva di aver realmente riprodotto il motore orgonico, mi attaccò
pubblicamente quando, dopo aver chiesto una mia opinione, gli feci privatamente
una critica costruttiva sulle sue teorie più generali e gli chiesi che la
dimostrazione del funzionamento del motore fosse fatta in circostanze più trasparenti.
Per quanto ne so, nessuno ha ancora fatto una dimostrazione pubblica di
un’automobile che funziona a energia orgonica. Ci sono un sacco di
rivendicazioni su Internet, certamente, ma non esiste sufficiente
documentazione o trasparenza. Ovviamente affermando questo, so che sarò
attaccato ancora una volta, ma credo fermamente che lo scienziato naturale
abbia l’obbligo di attenersi ai fatti, e noi dobbiamo produrre un’esauriente
documentazione degli esperimenti di Reich prima di uscire in pubblico con certe
rivendicazioni, poiché altrimenti si forniscono solo munizioni ai detrattori di
Reich, poiché il termine orgone è abusato da ogni tipo di mercante o mistico,
che vende prodotti o imbonisce interi sistemi metafisici e dove le sue scoperte
sono invocate in modo inappropriato o perfino fraudolento. Tutto questo non ha
niente a che fare con la scienza di Reich, e non si può che guadagnarci a
dimostrare un atteggiamento di razionalità scientifica e di onesto scetticismo.
Domanda: Dopo trent’anni dal lavoro
di Reich, è cambiato l’atteggiamento della gente verso di esso?
Risposta: Sì, lentamente. Come
diceva Max Plank (Premio Nobel per la Fisica 1918): la Scienza procede funerale
dopo funerale. Dovrei anche concludere dicendo che gran parte degli esperimenti
che ho discusso sono pubblicati su relazioni disponibili per coloro che sono
interessati. Il nostro giornale di ricerca, Pulse of the Planet, contiene
eccellenti articoli sia sperimentali che di carattere generale, scritti da
differenti autori. Il mio sito web riporta numerose informazioni su tutte le
nostre attività e pubblichiamo anche libri su questi argomenti. Il nostro
Istituto di Ricerca ha una propria libreria on-line, che vende questi libri
così come quelli scritti da Reich e da altri scienziati naturali, insieme ad
alcuni strumenti di ricerca. Inoltre ogni estate teniamo seminari di
addestramento su questi argomenti. Stiamo portando avanti sia progetti di
ricerca sia applicazioni originali, e cerchiamo di divulgare la conoscenza a
studiosi e professionisti responsabili. Abbiamo un costante flusso di gente
proveniente da tutto il mondo per visitare il Centro Greensprings sulle
montagne del sud dell’Oregon. Così osservo davvero un lento scioglimento del
modo di pensare della gente su questi argomenti, un lento e crescente consenso.
ma talvolta mi sembra davvero che si sciolga alla velocità di un ghiacciaio.
Prof. James DeMeo, Ph.D:
Orgone Biophysical Research Lab
Ashland, Oregon, USA
http://www.orgonelab.org/
http://www.altrogiornale.org/intervista-al-prof-demeo-sugli-sviluppi-della-ricerca-orgonica/