Uno studio mette in evidenza, tra le altre proprietà, che l’
ayahuasca degli antichi indigeni dell’Amazzonia, sia anche in grado di stimolare la formazione
dei neuroni…
L’ayahuasca è un infuso a base di
diverse piante amazzoniche in grado di indurre un effetto psicotropo, oltre che
purgante. Il suo utilizzo, risale a diverse forme di sciamanismo amazzonico
praticate nei territori a cavallo di Perù, Colombia, Ecuador, Brasile, Bolivia
e Venezuela. Oggi alcuni ricercatori hanno dimostrato che questo potente
allucinogeno possiede la straordinaria capacità di favorire la formazione dei
neuroni e delle altre tipologie di cellule cerebrali.
A dimostrare queste proprietà dell’
ayahuasca è uno studio pubblicato sulle pagine dell’ autorevole rivista
Translational Psychiatry. Lo studio in questione è paternità di un team di
ricercatori dell’Universidad Complutense de Madrid e del CIBERNED. Nello
specifico, gli scienziati hanno condotto degli esperimenti durante i quali hanno scoperto le proprietà
incredibili di questa pianta. Quest’ultima, infatti, oltre ad agevolare la
formazione di cellule neurali come gli astrociti e gli oligodendrociti, attiva
la zona subgranulare del giro dentato dell’ippocampo. Ciò, garantisce la
modulazione della plasticità cerebrale.
Gli esperimenti, condotti per
quattro anni, hanno previsto sia studi in vitro che studi in vivo sui topi.
Proprio questi animali, dopo aver assunto ayahuasca, mostravano una migliore
capacità cognitiva ottenendo punteggi migliori nei test di memoria. Il tè
ayahuasca, in realtà, è il risultato della mescolanza di due piante diverse
endemiche dell’Amazzonia: la Banisteriopsis caapi e la Psychotria viridis. Un
particolare componente naturale presente nell’ayahuasca, la dimetiltriptamina (DMT),
sarebbe il vero responsabile degli effetti neuronali benefici. Tale sostanza,
infatti, riuscirebbe a legarsi ad un recettore serotoninergico di tipo 2A,
amplificando anche l’effetto allucinogeno. Durante gli esperimenti, per poter
saggiare gli effetti sul cervello della DMT, i ricercatori hanno modificato il
recettore in modo che non avesse effetti allucinogeni.
FONTE:Translational Psychiatry
DA:
https://www.tecnoapple.it/2020/11/19/te-ayahuasca-un-allucinogeno-in-grado-di-stimolare-la-formazione-dei-neuroni-29926
PRECISAZIONI
SU AYAHUASCA E DMT DA WIKIPEDIA:
Nel suo celebre studio del 2001,
Rick Strassman ha riconsiderato questo privilegio della DMT, assieme al suo
carattere endogeno, suggerendo che la sua presenza nel corpo umano assolva una
funzione specifica: la DMT sarebbe la «molecola
spirituale», la base biologica delle esperienze spirituali che talvolta
accadono spontaneamente nella vita di un essere umano, come quelle descritte
dai mistici di ogni epoca, e che appaiono straordinariamente affini agli stati
psichedelici che la somministrazione per via endovenosa di DMT è in grado di
indurre. Tale meccanismo sarebbe localizzato nella ghiandola pineale, «the most
reasonable place for DMT formation to occur», considerata già da Cartesio come
la sede dell'anima, il luogo ove si incontrano e comunicano res cogitans e res
extensa, il fisico e lo spirituale. Strassman nota innanzitutto come la
ghiandola pineale sia chimicamente in grado di produrre DMT dal momento che
possiede i più alti livelli di serotonina di tutto il corpo umano, la capacità
di convertire la serotonina in triptamina, ed un'altissima concentrazione di
enzimi altamente specializzati, detti metiltransferasi, i soli in grado di
convertire serotonina, melatonina e triptamina in composti psichedelici. In
secondo luogo, la pineale possiede anche una specie di "sistema di
sicurezza" anti-DMT, cioè un alto livello di una particolare proteina a
sua volta in grado di ostacolare l'attività degli enzimi che formano la DMT, e
proteggere così l'organismo da un'eccessiva produzione del composto psichedelico
in condizioni normali e ordinarie.
La DMT in genere è rapidamente
inattivata dagli enzimi endogeni monoamino ossidasi (MAO); gli alcaloidi
armalinici invece sono degli inibitori della MAO e quindi evitando la rapida
degradazione della DMT ne potenziano gli effetti. Sono strutturalmente simili
alla serotonina, agiscono bloccandone i recettori, e mostrano attività
incrociata con LSD e psilocibina.
Proprietà
La particolarità dell'ayahuasca
consiste nel fatto che, grazie agli inibitori della Banisteriopsis, la
dimetiltriptamina resta in circolo nel corpo per un tempo decisamente maggiore
rispetto all'assunzione dei vapori. L'effetto della DMT dura circa 10-15 minuti
se fumata, mentre ingerita sotto forma di bevanda la DMT rimane in circolo per
2, anche 3 ore, rendendo l'esperienza decisamente più mistica e impegnativa. L'ayahuasca
non è un narcotico, infatti il suo componente principale è la DMT, medesima
sostanza prodotta nel cervello umano dalla ghiandola pineale ogni notte,
durante la fase REM del sonno, dalla nascita fino a 24 ore dopo il decesso. Terence
McKenna sostenne che la dimetiltriptamina non fosse una molecola pericolosa per
la salute, a meno che uno non muoia dallo stupore. Effettivamente, non ci sono
ad oggi prove di danni fisici causati da questa sostanza, ma è possibile che un
utilizzo continuato possa indurre psicosi e altre disfunzioni difficilmente
prevedibili, data la sua bassa diffusione.
Storia
Negli altopiani delle Ande sono
stati trovati residui di β– carboline e DMT in una borsa di oggetti rituali di
un migliaio di anni fa. La prima volta che gli europei sono stati testimoni
dell'uso dell'ayahuasca fu nel XVI secolo.
Uso terapeutico
Numerosi studi attualmente
riportano che l'ayahuasca è un valido supporto al trattamento delle dipendenze
da sostanza nella riduzione dei sintomi, nel miglioramento della condizione
generale e nella cessazione d'utilizzo della sostanza d'abuso Nel 2014 tredici
terapisti operanti nel settore delle dipendenze da sostanza accettarono assieme
ai loro pazienti di partecipare a un esperimento in cui si supportava la
terapia con l'ayahuasca, lo studio riporta miglioramenti della condizione di
tutti i pazienti. Uno studio psichiatrico del 2018 su 1947 persone membri della
Uniao do Vegetal ha constatato una riduzione nel consumo di alcol e tabacco da
parte dei membri da quando hanno preso parte alle cerimonie. Un altro studio
sui membri del Santo Daime ha riportato una riduzione dei sintomi dei disturbi
d'ansia a seguito del periodo d'assunzione dell'infuso. Nel 2018 quaranta persone
con dipendenza da crack hanno assunto ayahuasca nel corso di uno studio
scientifico riportando una riduzione dei sintomi e generali miglioramenti a
seguito della terapia. In uno studio condotto all'interno di un gruppo di
praticanti della chiesa brasiliana União do Vegetal l'ayahuasca si è mostrata
efficace nel trattamento dell'alcolismo e della dipendenza indotta dall'abuso
di sostanze stupefacenti. Inoltre è stato suggerito che l'ayahuasca possa
essere utile per il trattamento dei disturbi mentali nei quali si sospetta un
deficit del metabolismo della serotonina, quali depressione, autismo,
schizofrenia, sindrome da deficit di attenzione e iperattività. L'armina
possiede proprietà anti-parassitarie che potrebbero farne ipotizzare l'uso
nella profilassi della malaria e di varie altre parassitosi.
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