06 Febbraio 2015
Mongolia: il mistero
della mummia congelata che presumibilmente risale a circa 200 anni fa.
La scoperta è avvenuta in seguito
all'arresto di un uomo, che stava cercando di trafugare il corpo per venderlo a
qualche collezionista di cimeli religiosi. La mummia è stata rinvenuta nella
'posizione del loto', utilizzata dai monaci per meditare. Per questo i fedeli buddisti
sono convinti che l'uomo sia ancora vivo e che sia da due secoli in una sorta
di trance da meditazione. Una convinzione talmente diffusa che le autorità
hanno addirittura disposto esami forensi per confermare che il religioso sia
effettivamente deceduto. Secondo Barry Kerzin, medico vicino al Dalai
Lama, il monaco potrebbe trovarsi in uno stato di meditazione noto con il nome
di ‘tukdam’.
"Se riesce a restare in questo stato di profonda concentrazione
per più di 3 settimane - ha spiegato alla stampa – il corpo del meditatore si
restringe progressivamente e alla fine tutto ciò che resta sono i suoi capelli,
le sue unghie e i suoi vestiti. Di solito in questo caso, le persone che vivono
accanto al monaco vedono un arcobaleno risplendere nel cielo per diversi
giorni. E questo vuol dire che lui ha trovato un ‘corpo arcobaleno’. È lo stato
più alto ed è quello più vicino allo stato del Buddha”.
Kerzin ha poi aggiunto: "Se il meditatore continua a restare in
questo stato meditativo, può diventare un Buddha. Raggiungere un tale livello
spirituale può aiutare anche gli altri, perché tutte le persone intorno
sentirebbero un profondo senso di gioia”.
Attendiamo quindi gli esami
autoptici per sciogliere il mistero.
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